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Autore: payne_ssmile    18/07/2014    1 recensioni
“Che poi, hai presente, tipo quando non ci vedevamo per tanto tempo, ci mettevamo l’intera giornata per riuscire a parlarci. La timidezza. Invece pensaci, adesso e tra trent’anni, appena ci incontreremo basterà parlare dei One Direction e subito prenderemo confidenza. Solo grazie a loro.”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18/07/14, venerdì
Ore: 1:00 am
 


Ciao Melanie,
 

si, ti chiamo Melanie un’ultima volta, giusto per ricordarmelo bene, nonostante le difficoltà che avrò per smettere di chiamarti ‘Mel’. Preferisci Abigail, il motivo preciso non lo so, ma lo accetto, pur avendo nostalgia del periodo in cui eri la cugina fissata con il biondino: Niall. Pensa che sul mio telefono sei ancora salvata ‘Mel Horan’ giusto perché non credo che mai avrò il coraggio di affrontare la realtà e capire che a te dell’irlandese non interessa più. Come non sarà altrettanto facile smettere di scherzare sui cannati e fatti di Harry e Zayn, o ancora ridere quando sentiamo qualcuno parlare in modo perverso dei ragazzi. Ti ricordi Dark? Si, quella che io leggevo in modo sfiancante (che tra l’altro sei stata tu a farmela conoscere) e sulla quale tu avevi scritto ‘Nicole legge roba perversa’; la stessa che assieme a mia sorella avevate letto ad alta voce, sapendo che mio fratello stava ascoltando inorridito. E davi la colpa a me, dicevi che quella roba me la cercavo io e tu non l’avresti mai e poi mai guardata, anche se tu l’avevi iniziata a leggere; beh, eri arrivata al capitolo quattro, ma non è mai stata una tua qualità finire le fan fiction, sia che dovessi leggerle, sia che dovessi scriverle. Rido. A me, però, le tue storie piacevano: erano originali come te e soprattutto mi davano spunto per iniziare storie, incomplete anch’esse.;
Poi beh, potrei mai dimenticarmi quando abbiamo visto il primo film dei ragazzi al cinema? Non This Is Us;  quell’altro, una cosa tipo ‘Le directioners’ o comunque che ci si avvicinava. Quel film in cui Bella ha urlato e noi ci siamo guardate ridendo e chiedendoci cosa avremmo fatto vedendo la proiezione della pellicola ufficiale, o magari al concerto. Lo stesso giorno in cui ci siamo fatte venire a prendere prima con le scuse più strampalate da rifilare ai prof per convincerli a mandarci via; poi di corsa il treno, arrivo a Firenze in netto anticipo, con l’ansia addosso, perché, insomma, stavamo per vedere i nostri idoli nello schermo gigante di un cinema.
Credo che tutto sommato ne abbiamo passate tante noi due.
Una cosa che ci siamo dette e credo che non mi dimenticherò mai è “Che poi, hai presente, tipo quando non ci vedevamo per tanto tempo, ci mettevamo l’intera giornata per riuscire a parlarci. La timidezza. Invece pensaci, adesso e tra trent’anni, appena ci incontreremo basterà parlare dei One Direction e subito prenderemo confidenza. Solo grazie a loro.”. Che forse tu nemmeno lo ricordi. Ma non posso biasimarti, non è che ti sia rimasto molto di tutto quello. A volte ho paura che tu ti sia dimenticata di tutto, della prima volta che tu hai detto “Io basisco” davanti a me, facendomi scervellare per trovare il significato di quell’affermazione. O del periodo in cui stuzzicavamo Riccardo continuando a infilare ‘tipo’ in tutte le frasi. Rido ancora. Ti ricordi il capitolo otto e il capitolo ventitré? Io ci stavo pensando l’altro giorno, mentre scrivevo il continuo della fan fiction. Ricordo che leggei quel testo, rimanendone inorridita. La prima cosa che feci fu chiamare te, che l’avresti letto e in seguito avresti riso con me di tale oscenità. Oppure quando fuori scuola ci raccontavamo le ultime notizie sul tour, ci dicevamo quante storie avevamo letto il giorno prima, passandoci le fan fiction che stavamo scrivendo noi. La mia cara e vecchia Hope Trent. Ah e, io alla fine con quella storia sono rimasta indietrissimo, quindi vedi di farmela leggere e magari continuarla, anche se credo sarà impossibile.;

Mi ricordo che l’unico racconto che sei stata in grado di finire è stato quello di Marika e Lily, quelle che avevano gli stessi biglietti che abbiamo avuto noi per il primo film: 14, 15, 16. Avrei voluto piangerci e ammetto che vorrei piangerci tutt’ora.
 

Credo sia inutile dirti che sono davanti a questo computer piena di rimorsi, perché con te questa storia dei ragazzi l’avrei voluta continuare ancora. O meglio, avrei voluto scherzarci di più, leggere più storie e scriverne altre insieme, come quando facevamo a gara a chi scriveva più pagine. Mi sembra ieri che a casa tua ti facevo vedere i video diary di xfactor, cercando di convincerti sul quanto fossero simpatici e amorevoli. Alla fine però ci sono riuscita e l’unico sogno che rimarrà irrealizzato sarà quello di stringerti la mano un giorno, euforica, mentre stiamo per entrare nello stadio e vederli.
Dicono che se dovessi perdere la voglia di loro, basta premere play; tu hai preferito premere stop, probabilmente la canzone stava diventando insignificante e fasulla. Non so bene perchè tu abbia preso questa decisione e forse non lo sai nemmeno tu.
Ho perso la mia occasione. Non è colpa tua, non farti venire i sensi di colpa.


Avrei altre centinaia di migliaia di cose da scrivere, ma non ho idea di come stenderle su un foglio, di come esternarle.
 

E comunque, so che tu tutto questo per me non lo proverai mai e ti capisco perché nessuno lo prova. L’ho scritto solo perché spero che tu capisca quanto mi abbia fatto piacere passare quest’anno assieme a te. Okay ora prima che scoppio a piangere e wow, voglio dirti che tutto ciò non lo dimenticherò mai.
Grazie Mel, davvero.
 
-Nicole.



  
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