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Autore: Titillandus    18/07/2014    5 recensioni
Susan Isabel Baston odia il Quidditch, lo detesta con tutta sé stessa.
Ebbene sì, la secondogenita dell'exGrifondoro Oliver Baston, rinomato e ossessionato giocatore di Quidditch, è stata smistata in Corvonero e sembra essere attratta dai libri molto più che da questo sport.
Ma forse c'è una cosa che Susan odia più del Quidditch, anzi c'è qualcuno che Susan odia più del Quidditch: James Sirius Potter.
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Ci sono capitoli extra riguardanti altri personaggi:
EXTRA UNO: Rose-Scorpius
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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enjoy :)



CAPITOLO DICIASSETTE
 

Io non voglio più vedere James. Mai più.
Più ripenso a quel sorrisino su quella faccia da schiaffi, più sento ribollirmi il sangue nelle vene.
Lo odio. Ha persino osato insinuare il fatto che non abbia la situazione sotto controllo.
Non potrei sopportare di vedere quel sorriso malizioso di nuovo, motivo per cui non sono nemmeno scesa a cena. Ho detto a Rose e ai gemelli che avevo un saggio di Aritmazia da consegnare entro lunedì e che domani non avrò nemmeno il tempo di guardarlo visto gli allenamenti e tutto quello che devo ancora fare per il ballo. In realtà non ho nessun saggio di Aritmazia da finire, ma Aritmazia non piace a nessuno, anche se non ho ancora capito troppo bene perché, e nessuno fa mai domande.
Certo però che rinunciare alla crème brulée del sabato per un imbecille come James è doppiamente da imbecilli. Ecco, non dovrei proprio farmi condizionare così da lui e ai suoi comportamenti idioti.
Ergo, vado a cena.

 

“Già finito il saggio di Aritmazia, Sue?” mi chiede Lor, mentre mi siedo tra lui e Rose al tavolo di Corvonero, dando le spalle ai Grifondoro.
Ed ecco che anche quando riesco a surclassare la mia assoluta incapacità di mentire forgiando una piccolissima e innocentissima bugia, la mia sfiga supersonica deve mettermi seduta proprio di fronte all'unico Corvonero del settimo anno che frequenta Aritmazia.
Merlino, ammettilo, ce l'hai con me?
Dave, infatti, ci scruta per un attimo, confuso.
Apre la bocca come per intervenire a riguardo mentre mi guarda con un sopracciglio sollevato.
Gli sorrido e scuoto impercettibilmente la testa.
“Una vera rottura, ci ho messo un pomeriggio intero a analizzare solo le prime righe della serie di Grahab!”
Gli altri non commentano e io tiro un sospiro di sollievo, non so per quale motivo abbia deciso di reggermi il gioco, forse nel mio sguardo c'era più disperazione di quel che credevo, fatto sta che si merita tutta la mia riconoscenza.
Gli sorrido grata e lui ricambia con un occhiolino.
“Quindi, Lys, a che ora gli allenamenti domani?” chiede, cambiando argomento.
“La domanda giusta sarebbe: 'Quindi, Lys, ci sono gli allenamenti domani?'.” intervengo. Dave, Lorcan e Rose ridacchiano, Lysander assume un'aria a metà tra il divertito e lo scocciato, ma non esita a rispondere.
“Sì, Susan, ci sono gli allenamenti domani. Ho prenotato il campo dalle quattro alle sei, ma potrebbero durare anche di più.” dice infatti, lanciandomi uno sguardo impietoso.
“I miei muscoli si stanno già lamentando.” dico con una linguaccia.
Tu ti stai già lamentando.” interviene Lor, dando manforte al gemello.
Sbuffo, mentre mi servo un po' di purè e di arrosto, già perché c'è anche l'arrosto e io me lo stavo per perdere per colpa di James.
Scuoto la testa sovrapensiero, mi faccio veramente troppi problemi.

 

Sì, me ne faccio davvero troppi. E il fatto che io, per tutta mattina, non abbia fatto altro che cercare una scusa plausibile per evitare di andare alle lezioni di ballo di James non è che l'ennesima conferma.
Nelle cucine ero talmente distratta che ho perfino rischiato di approvare il passato di barbabietola, il passato di barbabietola a un buffet!?, Jane trovava la cosa estremamente divertente, io un po' meno. Per fortuna Jake ha preso in mano la situazione: domani pomeriggio mi farà avere una lista completa di tutti i piatti che verranno presentati, divisi per portate, così potrò ricontrollare tutto e, se dovessi avere qualche dubbio o qualche richiesta particolare, mi ha garantito che gli Elfi saranno super disponibili. Povere creature, devono avermi preso per una psicopatica.
E mi rendo perfettamente conto che sarebbe esattamente la stessa opinione che si farebbe di me qualsiasi persona se dovesse passare ora davanti a questo corridoio, che, però, al momento è deserto.
Sono venti minuti buoni che marcio avanti e indietro alla ricerca della scusa perfetta, (no, non mi sono ancora arresa), ma niente. Sento come se una decina di boccini d'oro stesse cercando di uscire dal mio stomaco e una terribile situazione di agitazione mista a ansia mi pervade. Manca solo una manciata di minuti alle due e mezza e con ogni probabilità non arriverò a nessuna conclusione, se non quella di arrendermi all'evidenza: dovrò supervisionare questa stupida lezione.

 

“Tutto bene?” una calda voce familiare mi fa sussultare. James sorride, ma non si tratta del solito sorrisetto malizioso, quindi posso essere gentile.
Tutto bene. Tu?” chiedo. Se ignoriamo cosa è successo l'altro giorno forse non c'è nemmeno bisogno di sentirsi in imbarazzo. Sento l'ansia scivolare via lentamente e riesco persino a sorridere.
“Beh, alla fine ti sei decisa a venire e sei anche puntuale. Non potrebbe andare meglio.” risponde mentre inizia a camminare di fronte al muro opposto a dove mi trovo.
Una, due, tre volte. Una porta nera compare all'improvviso.
James si volta verso di me.
“Sapevi come funziona?”
“Avevi dei dubbi?” chiedo con una linguaccia.
Lui alza gli occhi al cielo e entra nella Stanza scuotendo la testa.
Una stanza enorme si apre di fronte a me e riconosco subito lo stile di James, tutte le pareti sono ricoperte da specchi e al centro si staglia una grossa pista da ballo. In un angolo ci sono un grosso stereo babbano e un vecchio grammofono, mentre lungo tutto il perimetro ci sono dei cuscini per permettere ai ragazzi di essere più comodi mentre assistono alla lezione.
Mi sto ancora guardando attorno quando mi accorgo, grazie a uno degli specchi sulle pareti, che James si trova proprio alle mie spalle e fissa il mio riflesso.
Sorrido e lui ricambia.
Poi silenzio. E io non riesco a fare a meno di pensare all'ultima volta che ci siamo visti, così arrossisco involontariamente.
Devo trovare un modo per rendere meno imbarazzante questa situazione.
“Beh, io mi siedo laggiù intanto che aspettiamo gli altri. Se hai bisogno di una mano con la musica e il resto chiedimi pure. Se posso essere d'aiuto lo faccio volentieri.” dico iniziando a dirigermi verso un mucchietto di cuscini dall'aria particolarmente comoda. Già smettere di guardarci in silenzio potrebbe essere un buon inizio.
Ma James scatta verso di me e la sua mano afferra il mio polso mentre il mio cuore si ferma per un istante.
Lui sembra esitare per un attimo, come se dovesse dirmi qualcosa e io ne approfitto per liberare il polso dalla sua presa.
“Io ho l'allenamento alle quattro, non potrò rimanere molto alla tua lezione.” lo anticipo, non voglio che la situazione diventi più imbarazzante di quanto non sia già.
James ridacchia.
“Sei fin troppo gentile a preoccuparti, un'ora e mezza andrà benissimo. Penso di sapermela cavare in questo genere di cose. Tu, piuttosto?”
“Io, cosa?”
Tu sai ballare?”
Certo.”
James solleva un sopracciglio e mi squadra per un istante, mentre io scongiuro Merlino che non mi chieda di dimostrarglielo. Non so ballare, sono assolutamente negata per qualsiasi tipo di attività che riguardi musica e movimento contemporaneamente e non voglio che James lo sappia.
Fortunatamente Lily e un consistente numero di Grifondoro e Tassorosso troncano sul nascere qualsiasi commento ironico o meno di James e io sento un profondo moto di gratitudine nei loro confronti. Li abbraccerei tutti, uno a uno, ma forse sorridere grata a Lily mentre mi siedo su uno dei cuscini di fianco allo stereo può bastare.

 

Quando James ha detto di sapersela cavare in questo genere di cose non credevo che sapesse cavarsela così bene, non so dove, come o quando abbia imparato, ma sa ballare senza sembrare un idiota tutte le canzoni che Molly ci ha procurato.
E niente, mi viene quasi da piangere mentre mi dirigo verso il campo di Quidditch.
Sono in ritardo, si congela e le nuvole promettono neve. C'è un vento tremendo, James sa ballare mentre io sembro un sacco di patate e la mia voglia di allenarmi rasenta i fondali più profondi del Lago Nero. Potrebbe andare peggio?

 

“E io che ho sperato fino all'ultimo che Lysander stesse scherzando ieri sera quando ha detto dell'allenamento!” dico a Dave mentre mi slaccio le protezioni.
È stato un allenamento particolarmente pesante e il freddo e l'umore sicuramente non hanno aiutato.
Dave mi sorride mentre sistema la pluffa nel baule.
Siamo rimasti solo io e lui dopo le sei, avremmo dovuto allenarci per migliorare sul lato sinistro degli anelli, ma abbiamo smesso dopo una quindicina di minuti da che gli altri se ne sono andati. Eravamo tutti e due stanchissimi ed è bastata un'occhiata per capire che entrambi pensavamo la stessa cosa.
Dave mi sta dando le spalle, è a dorso nudo. Non posso fare a meno di pensare che sia proprio un bel ragazzo. Ha un fisico eccezionale, gli zigomi alti e i lineamenti ben definiti.
Lo conosco da sette anni e me ne sono accorta solo negli ultimi mesi. Sono davvero un'osservatrice eccezionale a quanto pare.
Passa una mano tra i suoi capelli scuri e si volta.
Mi ha beccata in pieno. Lo stavo ammirando bellamente e lui mi ha sorpresa. Arrossisco.
Non so come ci si comporta in queste situazioni.
Sue? Ci sei?” mi chiede agitando una mano.
Rido.
“Certo! Sono solo stanchissima!” dico voltandomi e nascondendo la testa nell'armadietto.
Vorrei scomparire.
“Posso chiederti una cosa?” chiede.
Sono costretta a girarmi e a mostrare tutto il mio imbarazzo. Forse dovrei scusarmi, mi limito a annuire, ancora imbarazzata. Ci deve essere qualcosa che non va nei miei ormoni ultimamente, forse dovrei fare qualche ricerca in biblioteca.
“Il saggio di Aritmazia, se non sono troppo indiscreto.” dice sorridendo.
“Oh. Beh, mi hai retto il gioco, è giusto che tu sia curioso di sapere perché. A proposito, grazie, sono una frana con le bugie, non avrei saputo come giustificarmi se tu mi avessi smentito. – dico ridendo – comunque volevo evitare di vedere una persona, tutto qua. Poi ho pensato che non dovrei farmi influenzare così tanto e sono scesa lo stesso.”
Lui annuisce.
“Si tratta di Potter, vero?” chiede all'improvviso.
Credo di essere arrossita parecchio, Dave si corregge subito.
“Scusa, Susan, non sono affari miei.” dice sorridendo.
“Ma va, non preoccuparti.” dico istintivamente.
Sento un bisogno tremendo di parlarne con qualcuno, normalmente ne avrei già parlato con Rose, ma oggi era con Scorpius e poi si tratta pur sempre di suo cugino.
“Comunque hai ragione, è James che non volevo vedere.” dico.
Dave annuisce e non so perché, ma spero ardentemente che mi chieda il motivo.
Ma Dave è troppo educato per indagare oltre, così tra noi cala il silenzio.
Prendo la mia inseparabile tracolla e chiudo l'armadietto con la magia.
“Stavo pensando..” mi dice non appena mi volto.
“..ti andrebbe di venire al ballo di Natale con me?” aggiunge subito con un sorriso.
Al ballo? Io con lui?
Non avevo nemmeno pensato alla possibilità che uno come lui potesse invitarmi.
Lo fisso negli occhi, sono grigi, dolci e disarmanti.
Mi sento un groppo in gola. Non so cosa rispondere.
“Penso che.. - mi interrompo, cosa penso? Ah si! - che sia una bella idea!” dico con un sorriso imbarazzato.
In realtà non avevo ancora pensato con chi sarei potuta andare al ballo, forse sono stata un po' troppo presa dall'organizzazione. Senza forse.
Comunque non c'è male, sono convinta che Dave sarà un ottimo accompagnatore.
“Ma tu non parli sempre di solito?” mi chiede soffocando una risata.
Rido anche io. In effetti sì, è difficile trovare qualcuno che riesca a farmi stare zitta.
“È solo che non me l'aspettavo.” ammetto con sincerità.
Sposto sulla destra la treccia che faccio per gli allenamenti e sistemo la tracolla sulla spalla.
Dave inarca un sopracciglio.
“Non te l'aspettavi? Pensavo che i gemelli te lo avessero detto, è un bel po' che..” ma si interrompe all'improvviso.
È un bel po' che..? Che cosa?
Gli sorrido, forse gli serve solo un po' di incoraggiamento.
Andiamo, Dave! Parla!
“..è un bel po' che dico di voler conoscerti meglio.” dice mentre mi guarda con i suoi occhi grigi, improvvisando un sorriso. Sembra sincero.
“Dave?” domando con esitazione.
“Dimmi.”
“È un problema se non so ballare?” chiedo.
“Io sono negatissimo, non ti costringerò di sicuro.” mi dice ridendo.
E dopo questa, r
iconfermo: Dave sarà un ottimo accompagnatore.

Eccomi qui, di nuovo! Ho aggiornato il prima possibile con questo capitolo ricco di sorprese! Susan continua imperterrita nell'organizzazione del ballo anche se si distrae continuamente. James si dimostra più insicuro rispetto al capitolo precedente e Dave (lo trovate sotto), che, lasciatemelo dire, è il ritratto della dolcezza, ne approfitta invitando la nostra Sue al ballo. 
Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto! :)
Volevo ringraziare tutti/e coloro che hanno seguito/preferito/ricordato/recensito o anche solo letto lo scorso capitolo e spero che questo capitolo non vi abbia deluso! Le vostre parole sono veramente gentili e mi spronano a continuare a scrivere, se la storia vi piace lasciate una recensione, in modo che io lo sappia. Grazie un sacco, davvero!
Un bacio grande.
Titi :)

 


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