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Autore: Mr Thriller    18/07/2014    2 recensioni
Se all'improvviso non capissi dove sei e il mondo ti sembrasse irreale?
Cosa faresti se non ci fosse via d'uscita per la situazione in cui ti trovi?
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dentro

Ci fu un tonfo sordo e poi tutti i suoni si affievolirono. Le sembrava di essere stata isolata dal mondo. Stava su qualcosa di liscio e freddo. Aspettò alcuni istanti e poi si guardò intorno. C'era una luce molto forte, quasi accecante, che veniva riflessa su di lei. Per quanto si sforzasse, riusciva ad aprire gli occhi solamente a metà. Nonostante questo intravvedeva degli oggetti intorno, troppo lontani per essere raggiunti. Apparivano come se fossero fatti d'acqua, con i bordi arrotondati che si spostavano in continuazione. O era solo un impressione?

Non era quello, comunque, che la spaventava. Era invece quell'ombra oblunga che le girava intorno, sempre rivolta verso di lei. Non ne distingueva i lineamenti, ma era una sagoma alta e sottile, e a prima vista deforme. Provò a non pensarci, per un momento. Si concentrò per raccogliere altri dettagli, ma non ci riusciva in quella posizione.

Si alzò. L'ombra l'aveva vista e le si era avvicinata. Ora scorgeva un volto che continuava a schiacciarsi e allargarsi, come una bolla di sapone con il vento. Solo che lei non sentiva vento.

Iniziò a muoversi in una direzione. Contò i secondi. Uno. Due. Doveva stare attenta a dove andava. Tre. E se avesse continuato all'infinito, senza mai incontrare niente? Quattro. Sbatté contro qualcosa. Era una parete liscia, ma non riusciva a vederla. Era fredda. La seguì verso destra per trovarne la fine. Non la trovò.

Ebbe un principio di svenimento. Si ripiegò su se stessa. Le mancava l'aria. Capì di essere chiusa dentro a qualcosa come una stanza. Si diresse verso il lato opposto e lo trovò dopo dieci secondi, ma non si fermò. Iniziò a correre. Colpì più volte lo scudo che la imprigionava. Stava perdendo la ragione. Doveva calmarsi, ma non ci riusciva. Cadde supina. Pensò che fosse tutto inutile. Ormai era completamente in apnea.

Perse la cognizione del tempo. Non si ricordava più da quanto fosse lì dentro. In realtà non ricordava proprio niente. Voleva togliersi la vita, ma non intendeva dare quella soddisfazione a chi la stava spiando.

La osservava ancora? Si voltò. Era lì. Le pareva che stesse sorridendo, ma non ne era sicura. Provò a gridare senza risultato. Iniziò ad agitarsi. Le sembrava di scoppiare. Aspettò la sua morte.


Fuori

Intanto l'assassino la guardava contorcersi, avvicinandosi sempre di più. Ora alzava un braccio, posando la sua mano rosea e ancora giovane sul bicchiere di vetro ribaltato sul tavolo. La mosca si arrese, fermandosi completamente, senza più un alito di vita, rivolta verso di lui come a chiedere pietà.

La fissò per qualche istante, prima di sollevare la sua trappola. Smosse l'insetto per assicurarsi che fosse morto e poi se lo appoggiò sul palmo. Si mosse verso il portapenne sul tavolino di plastica in camera sua e gettò dentro il nuovo trofeo. Questo ricadde morbidamente sui corpi dei suoi predecessori, aspettando l'arrivo del prossimo che gli avrebbe fatto compagnia.

Il bambino si voltò, chiamato dai genitori per l'ora di cena.

“Arrivo subito, papà. Mi lavo le mani e arrivo!”


FINE

   
 
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