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Autore: Samvise_903    18/07/2014    3 recensioni
La vita di Angel non è mai stata un granchè finchè non decise di trasferirsi a Londra incurante che le cose sarebbero peggiorate.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, il mio nome è Angel Colins e sono qui per raccontarvi la mia storia, bene cominciamo. Sono una ragazza come le altre: Alta, magra, lunghi capelli di color castano scuro e un cuore intriso di ricordi. Alcuni giorni riuscivo a vedere davanti allo specchio proprio una bella ragazza sapete? Il fatto è che sono sola e senza nemmeno un amico. Questo perché per quasi tutta la mia adolescenza venivo "presa di mira" dai bulli per via dei tagli sulle braccia e gli occhi neri, causati da un padre ubriacone che sfogava su di me i suoi bisogni giornalieri e poiché avevo solo 14 anni non potevo ribellarmi e indovinate? -10 punti alla mia autostima e alla reputazione, come avete potuto capire le violenze non aiutavano il miglioramento della mia “fantastica” adolescenza, senza contare la mia prima storia d'amore che non fu delle migliori, ero presa tantissimo e facevo ogni cosa che mi veniva chiesta. Questo portò alla mia rovina{nuovamente..} infatti mi chiese un video dove ecco..mi toccavo. Ero troppo innamorata e quindi lo feci e indovinate? Lo stronzo poco dopo venne fuori da scuola con la sua ragazza, dicendomi che mi aveva solo usato. Mi fece picchiare a sangue da lei e ovviamente il video finì alla portata di tutti..peggio di così non poteva andare no? Solo in terza superiore le cose cominciarono ad andare per il verso giusto. Infatti conobbi un ragazzo molto simpatico, si chiamava James, era uno di quei ragazzi strani..anche lui con i tagli sulle braccia; Forse per questo motivo diventammo molto amici. Purtroppo come tutte le cose belle anche la mia prima e vera "amicizia" finì. James partì poco prima dell'ultimo semestre e io rimasi veramente delusa. Intanto gli insulti continuavano 'puttana, cagna, schiava' erano le parole che tutti i giorni mi sentivo dire da mio padre e dai miei compagni di scuola, per colpa di quello stupidissimo video iniziai a fare uso di psicofarmaci e droghe tra cui: Cocaina, metanfetamina e l'eroina. Sapevo che non faceva assolutamente bene ma era il mio piccolo sfogo personale. I miei polsi avevano bisogno di staccare. Arrivati finalmente i 18 anni mi trasferì per conto mio, lontano da mio padre e da tutto il resto. Londra era perfetta, era così tranquilla e così grigia, il posto ideale per me. Trovai un'appartamentino in un vicoletto scuro, il che era perfetto visto e considerato l'andare e tornare dei tossici e degli spacciatori, anche se ormai avevo smesso con tutto tranne che con l'eroina. Quella fottuta sostanza mi faceva sentire bene sapete? Trasferitami definitivamente, feci un giro per il quartiere e mi fermai in un angolo ad aspettare una qualsiasi persona che potesse vendermi la mia..chiamiamola “calma” giornaliera. Cazzo, era una pacchia: Birra, vino, eroina e libertà era quello di cui avevo veramente bisogno. Un giorno finì tutto, non avevo soldi per pagare una dose presa da tempo e tutti sanno come finiscono queste faccende. Si presentò a casa mia un uomo alto e robusto e mi disse che voleva essere pagato, sennò mi sarebbe successo qualcosa di “sgradevole” ma cazzo, non avevo un centesimo. Provai a chiedergli di aspettare ma era furioso e mi urlò di pagarlo immediatamente. -Non ho nulla con me, ho perso ogni centesimo, ti assicuro che pagherò appena avrò qualcosa, lo giuro..- Dissi con voce spaventata tremolante ma niente, mi bloccò e si sfilò il membro dai pantaloni e iniziò il suo sporco gioco che mi causò un ennesimo trauma. Non potevo oppormi, mi teneva stretta e entrava in me come se nulla fosse, potevo solo piangere e soffocare i miei gemiti a causa delle lacerazioni dentro di me. Quando finì di usarmi quello che ricordo era del seme caldo dentro di me e il mio corpo distrutto. Ricordo solo le sue parole, se non l'avrei pagato avrebbe continuato il nostro “gioco”. Da li a poco il buio più totale, provai a cercare un lavoro ma nulla, non avevo uno straccio di capacità tranne quella del farmi usare..andiamo, ovunque andavo finivo con l'essere l'oggetto sessuale di qualcuno. La mia verginità venne strappata via da un padre ubriacone e ai tempi della scuola ero la preferita dei bulli e ora questo. Tentai il suicidio numerose volte con tagli profondi e brindisi al detersivo ma niente, tutto girava sul pensiero di quell'uomo che mi usava. Il giorno del pagamento era vicino e non ci fu altra scelta; Finì con il prostituirmi e vendere giornali per la mia dose quotidiana. Ormai ero andata, ero già all'altro mondo, mi restava solo aspettare il momento giusto per farla finita con tutto. Passai altri 3 anni tra le braccia di uomini sconosciuti e la solita dose quotidiana. Un giorno d'inverno successe qualcosa di inaspettato, stavo vendendo giornali e come al solito nessuno accetta o compra cose da una barbona, un ragazzo si avvicinò, era diverso, mi trasmetteva dolcezza. La prima cosa che mi saltò all'occhio erano i suoi capelli, quei capelli arancioni e quel sorriso stupendo che mi fece sorridere, era tanto che non lo facevo. Si sedette vicino a me e per la prima volta nella mia vita qualcuno mi chiese di raccontare la mia storia. Gli dissi tutto: Degli stupri, della prostituzione, del fatto che volevo essere una principessa e persino di come sarebbe stato poter andare via e staccare dal mondo. A quel punto mi chiese un giornale anche se sapevo benissimo che non l'avrebbe letto, glielo diedi lo stesso. Mi pagò con una banconota da 20£, mi abbracciò e poi se ne andò. Sentire quel calore mi fece ripensare alle coccole e agli abbracci che ogni singola ragazza merita e che io non proverò mai. Quella sera fu fiacca, per fortuna un solo uomo mi portò a casa e stranamente fu dolce e delicato, piansi ripensando a quel ragazzo dalla chioma arancione. Tornai a casa con una doppia dose, le mani mi tremavano, accesi delle candele e tornai al mio piccolo angolo di relax, ciò che non sapevo era che la vita pian piano scorreva proprio come le lacrime che mi squarciavano il viso senza un buon motivo, ma ero felice e allo stesso tempo sola finchè non lasciai fare alla lametta il suo dovere, questa volta andai in fondo, cosi in fondo che non mi svegliai da quel meraviglioso sonno, lasciai che tutto il male di questo mondo scorreva come olio. Ero troppo piena di eroina per accorgermi che le ferite erano più che profonde, chiusi solo gli occhi e mi stesi a terra. Ormai è pieno inverno, fa troppo freddo fuori perché gli angeli possano volare o perché possano morire.
 
   
 
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