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Autore: SweetLuna    18/07/2014    18 recensioni
"Tu puoi salvarmi", avevo pensato vedendolo la prima volta. Salvarmi dal mio cuore spezzato, farmi tornare ad essere la persona che ero stata prima. E lui ha fatto di più, molto di più. Mi ha salvato, e adesso sono davvero me stessa.
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Alcuni anni dopo Breaking Dawn, qualcuno di molto speciale arriverà a sconvolgere la vita di Leah...

(Ultima revisione errori effettuata: maggio 2020)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leah Clearweater, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Eternity '
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You Can Save Me
 

Leah
Osservo la pioggia infrangersi sui vetri delle finestre, seguita dai tuoni. Tante volte mi è capitato di ritrovarmi nel bel mezzo di un temporale, con la pelliccia tutta bagnata e le zampe sporche di fango. Tante volte ho desiderato non far parte di questo mondo soprannaturale, fatto di vampiri e licantropi. Cacciare in forma di lupo non mi è mai piaciuto, nonostante Jacob abbia provato più volte a farmi essere meno “schizzinosa”. Forse sono sempre rimasta fin troppo umana, per essere davvero un lupo…
Prendo il telecomando e cambio canale, fermandomi su un film romantico. Uno di quei film che un tempo detestavo, perché mi facevano ripensare a Sam.
I lupi non dovrebbero sentire freddo, eppure decido di scaldarmi con lo stesso vecchio plaid che era appartenuto a mio padre, Harry Clearwater.
Chissà se puoi sentirmi, papà. Renesmee mi dice sempre che la tua morte non è avvenuta per causa mia, ma perché soffrivi di cuore. Forse lo dice perché è la mia migliore amica, forse perché è la verità. Vorrei tanto che tu potessi conoscerla, papà. La nostra ormai è un’amicizia a distanza, i Cullen hanno dovuto abbandonare Forks e Jacob ha deciso di starle accanto. Lei non è mai stata come tutti gli altri, quella ragazza ha saputo comprendermi fin da subito. Un tempo la odiavo, perché era la figlia dei Cullen. Dei succhiasangue. Invidiavo la fortuna sfacciata che aveva avuto Bella Swan, perché era riuscita ad ottenere tutto senza privarsi di nulla: una vita eterna, un uomo che l’avrebbe amata per l’eternità e una figlia immortale. Io non avrei avuto neanche un decimo della sua fortuna, non ero più una donna. Ero un essere sospeso tra l’umanità e la bestialità, nessuno avrebbe mai voluto stare con una come me, e come se non bastasse Sam mi aveva rinfacciato il fatto di essere sterile, una delle cose per cui soffrivo di più…
Ma questo ormai è acqua passata, papà. Conoscere Renesmee mi ha fatto scoprire qualcuno di incredibilmente simile a me, avevamo scoperto di avere gli stessi dubbi e le stesse paure. Un giorno, dopo aver ascoltato le nostre “leggende”, se ne uscì proprio con queste parole: «Se riuscissi a smettere di trasformarti, potresti tornare umana» …
Papà, vorrei tanto che tu potessi conoscere le due persone che mi hanno sconvolto la vita. Sposto leggermente il plaid, per accarezzarmi il pancione. Sono incinta di otto mesi, chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarei riuscita a realizzare il mio desiderio. Renesmee non sbagliava affatto, con il tempo ho imparato a controllare le mie trasformazioni, il mio corpo ha smesso di mutare per più di un anno e sono riuscita ad avere il mio piccolo miracolo personale. Sappiamo già che sarà una bambina, la chiameremo Lily. Era il nome della madre di Ryan, che è venuta a mancare quando lui era soltanto un ragazzino.
«Lily, mi senti? Sto parlando con il nonno…». Parlare con il pancione, un abitudine che ho acquisito fin dal terzo mese di gravidanza, quando la pancia ha incominciato a vedersi. Forse sono un po' pazza, ma sono certa che alla mia bambina piaccia il suono della mia voce.
Ti dicevo, papà, che Lily è uno dei miracoli che sta per irrompere nella mia vita. Ma prima di lei c'è un'altra persona, che ha reso possibile tutto questo: Ryan, l'uomo più straordinario che potessi conoscere. L'unico che ha saputo comprendermi davvero, e rimettere a posto ogni singolo pezzetto del mio cuore sbriciolato.
Sam ormai non conta più nulla. Io l'ho dimenticato, ma credo che sia lui a non aver dimenticato me…
Tutto è cominciato ormai parecchi anni fa. Avevo trovato lavoro in una libreria a Port Angeles, gestita da un Quileute. Me ne stavo lì, da sola. In mezzo ai libri avevo trovato la mia pace, nessuno mi ronzava intorno. Ma poi un giorno qualcosa è cambiato, ed io ancora non sapevo che sarebbe cambiato per sempre...
«Leah, ti presento Ryan. Ti darà una mano con i libri», mi disse il proprietario, presentandomi il ragazzo. Ryan Greenwood: Quileute, qualche anno più di me, una laurea in lingue. Traduce i libri da casa sua, un lavoro tranquillo ma non ben retribuito.
«Piacere, Ryan».
«Leah», risposi timidamente. Ryan era bellissimo: occhi neri e profondi, capelli neri ribelli, pelle ambrata. Alto e con un portamento elegante. Un vero gentiluomo d’altri tempi, un po’ come eri tu da giovane, papà. Ryan mi ha colpita fin da subito, ma ero ancora troppo ferita per aprire di nuovo a qualcuno le porte del mio cuore. Lui però ha saputo farlo meglio di chiunque altro. Non conosceva la mia storia, non sapeva di quanto Sam mi avesse ferito e della mia condizione di donna lupo. E poi, come avrei fatto a dirglielo? "Ciao Ryan, devi sapere che sono un mostro. Mi trasformo in un lupo gigante, non ho neanche il ciclo. Sono un disastro genetico". E invece no, Ryan poteva comprendermi meglio di chiunque altro, perché si era ritrovato da solo ad affrontare la mia stessa situazione. Fu aiutato solo da suo padre, Daniel, che era a conoscenza del gene dei lupi mutaforma ma non ebbe mai la prima mutazione. Sperava che questa sorte non toccasse mai a suo figlio, ma le sue speranze furono vane. Ryan aveva perso sua madre da giovane a causa di una brutta malattia, non meritava di soffrire ancora... E invece, il destino è crudele. Ryan tornò a La Push dopo gli anni del college, e riprese a trasformarsi. Il modo in cui abbiamo scoperto l'uno la natura dell'altra è stato davvero bizzarro, ci siamo trovati entrambi in forma di lupo e ci siamo immediatamente riconosciuti. Abbiamo iniziato a comunicare mentalmente, nonostante Ryan non facesse parte di nessun branco. L'ho portato subito dagli altri, ed è stato accolto come un fratello. Lui che era sempre stato solo ad affrontare la sua natura, finalmente aveva dei “fratelli” con cui condividere la sua sorte. Inutile dire che purtroppo Sam non lo accolse affatto, a braccia aperte.
I branchi sono di nuovo uniti, papà… Sam non è cambiato, e sono accaduti degli eventi che hanno portato gli altri ragazzi ad abbandonare il branco di Sam. Jacob è stato fin troppo magnanimo, a permettergli di fare ancora parte del branco. Ma questa è un'altra storia, papà, adesso voglio parlarti di Ryan.
Tra noi c'era un continuo scambio di sguardi, finché un giorno, dopo ben due mesi dalla sua assunzione in libreria, non lo sentii confidarsi con il proprietario.
«Leah è speciale. Non ho mai conosciuto una ragazza così… straordinaria. Credo di essermi follemente innamorato di lei, e ormai è troppo tardi per tornare indietro. Ma leggo dal suo sguardo che deve aver sofferto molto, e so già che non sarà facile.»
Mi ero nascosta dietro lo scaffale, e avevo ascoltato tutto.
«Da come parli, è evidente che sei cotto di lei. Ryan, sii forte e prendi l'iniziativa. Sei una brava persona, un ragazzo intelligente e con tutte le carte in regola. E se Leah ha sofferto, forse potresti essere proprio tu la persona adatta a farle credere di nuovo nell'amore.»
Mi ero allontanata con il cuore in gola. Ryan, quel ragazzo bellissimo e sensibile, era innamorato di me. E nonostante non volessi ammetterlo a me stessa, per me era esattamente la stessa cosa.
Nei giorni successivi, ci furono notevoli progressi da parte di entrambi. Anche io mi mostrai più aperta e disponibile nei suoi confronti, assecondando la nostra conoscenza. Non c'erano più soltanto sorrisi e sguardi, avevamo cominciato a parlare in modo serio. Era bello parlare con lui, perché sapeva ascoltarmi. Non come quelle persone che fanno finta di interessarsi ai tuoi problemi per poi voltarsi dall’altra parte. Ed io sapevo ascoltare lui, in modo sincero.
«Quindi non abiti più a La Push».
«No, vivo qui a Port Angeles, adesso. Ma sono molto affezionato a La Push, lì ci vive mio padre. Vado spesso in spiaggia, quando voglio riflettere e starmene un po’ da solo...». Ed eravamo simili, più di quanto potessi immaginare.
«Anch'io... mi piace la spiaggia».
Alcune settimane dopo, il nostro rapporto era cambiato ancora. Quando il proprietario chiudeva il negozio, facevamo sempre un pezzo di strada insieme. A volte andavamo insieme alla tavola calda, e lui insisteva sempre per offrirmi la cena.
Fin quando non accadde che una sera, il proprietario della libreria dovette andare via molto presto. Sua figlia stava per partorire, e da bravo padre voleva esserle vicino in un momento così importante. Era il suo primo nipote... Ryan mi aveva vista un po’ giù di morale, credevo che a me una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere. Aveva messo fuori dal negozio il cartello "Chiuso", dicendomi che le vendite potevano aspettare. Dicendomi che io ero molto più importante, e non voleva assolutamente vedermi triste. Ci sedemmo sul divanetto della libreria sfogliando un libro con le vecchie leggende dei Quileutes, le storie del nostro popolo. Leggende, niente di più falso. Quei racconti sono dannatamente veri, ed io ci ero dentro fino al collo. Ryan chiuse il libro, prendendo le mie mani tra le sue. E dopo, fu tutto estremamente naturale, inevitabile... Lo abbracciai, e le mie mani presero vita propria. I suoi capelli erano morbidi, e la sua pelle profumava di... cioccolato e cannella. Anche le sue mani erano tra i miei capelli, li stava accarezzando con una dolcezza unica. Una dolcezza che Sam non aveva mai avuto, con me. Conoscendo Ryan avevo capito che lui era esattamente l’opposto del mio ex. Sam era rude, poco avvezzo alla lettura e alla cultura in generale. Ryan invece era intelligente, acculturato, un vero seduttore nonostante fosse inconsapevole di esserlo. Forse era proprio questo a renderlo ancora più interessante, con la sua eleganza innata.
«Sei bellissima, Leah», mi disse prima di poggiare le sue labbra sulle mie.
«Anche tu», gli risposi dopo averlo baciato. Che razza di risposta, in un momento come quello… Ma le mie labbra volevano di più, desideravano le sue con bramosia, e fui io a baciarlo di nuovo. Un bacio vero, e intenso...

Papà, queste sono cose che non dovresti sapere! Torno a guardare il mio pancione, ripensando ai bei momenti passati con Ryan... Sì, questo è meglio che papà non lo sappia. Quella volta io e Ryan ci spingemmo ben oltre un semplice bacio. Forse avrò sbagliato a lasciarmi andare così presto, ma l'avevo aspettato per troppo tempo. Ed era arrivato, lui era quello giusto...
«Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista», mi confessò prima di riprendere a baciarmi. Ormai era il momento di lasciarsi andare, di dirci tutto ciò che ci eravamo nascosti in quei mesi.
«Allora esiste davvero il colpo di fulmine… perché per me è stato lo stesso. Nessuno ha mai saputo comprendermi come tu hai fatto con me», gli risposi poggiando la sua mano sul mio cuore, che batteva all’impazzata.
«Ora che ti ho trovata, non ti lascerò andar via tanto facilmente!».
Il nostro amore, nato in una vecchia libreria, era la cosa migliore che potesse capitarmi. Volevamo di più, e lo sapevamo entrambi. Accadde tutto con dolcezza, e senza alcuna fretta. Iniziai a sbottonargli la camicia, e lasciai che mi togliesse i vestiti, non prima di avermi chiesto se fossi davvero sicura. Lo ero davvero, niente e nessuno avrebbe potuto fermarci. Era come se fosse la prima volta per entrambi, i suoi occhi mi contemplavano come se non avesse mai visto niente di più bello. Gli strinsi le braccia attorno al collo, beandomi del contatto con la sua pelle. Ancora non potevo immaginare che fosse un lupo, nonostante notai subito che avevamo la stessa temperatura. Le sue braccia mi sostenevano con sicurezza, ma al tempo stesso faceva attenzione a non stringermi troppo. Con la stessa dolcezza lo accolsi dentro di me, e finalmente ci lasciammo andare. La mia mente era svuotata, perché troppo occupata a dedicarsi a lui. Restammo così per chissà quanto... Fuori dal tempo e dal mondo, chiusi in quella piccola libreria. Nessuno sarebbe venuto ad interrompere il nostro momento, perché il tempo era nostro.
«Ti amo, Leah», mi disse dopo aver fatto l'amore. Sam non me lo diceva spesso, non avevo mai provato certe sensazioni con lui. Era stato il mio primo bacio e la mia prima volta, ma non erano ricordi che conservavo con piacere... E’ come se con Ryan avessi ricominciato tutto da capo, cancellando il passato. In quel momento mi resi davvero conto che l'amore provato per Sam era niente, se paragonato a ciò che Ryan mi aveva trasmesso. Amore, devozione, tutto ciò che Sam e il suo imprinting con mia cugina Emily si erano portati via, lasciandomi il vuoto…
 
Sento la chiave girare nella serratura, e mi alzo dal divano per correre tra le braccia di Ryan. Eccolo qui, aveva dimenticato l’ombrello e per poco non si bagnava! Sorrido, passandogli una mano tra i capelli inumiditi dalla pioggia.
«Come stanno le mie donne?», mi dice chinandosi per accarezzarmi il pancione, che ormai è diventato davvero enorme. Non riesco più a vedermi i piedi, è una strana sensazione. Strana ma bella, perché fra poco più di un mese potrò stringere la mia bambina tra le braccia. Ryan mi bacia il pancione, tornando poi a guardarmi negli occhi.
«Ogni volta che mi baci il pancione, lei scalcia. Io dico che ti riconosce, futuro papà!». Mi abbraccia, e ogni volta che lo fa mi sento al sicuro. Mi sento bene, mi sento viva, sento che il mio cuore è tornato intero.
"Tu puoi salvarmi", avevo pensato vedendolo la prima volta. Salvarmi dal mio cuore spezzato, farmi tornare ad essere la persona che ero stata prima. E lui ha fatto di più, molto di più. Mi ha salvato, e adesso sono davvero me stessa.



Vi lascio una bella foto della nostra Leah (Julia Jones)... Ryan invece lo lascio alla vostra immaginazione!

#Nota dell’autrice
Ciao a tutti! Ho sempre amato il personaggio di Leah Clearwater, e ho voluto darle il lieto fine che la Meyer non le ha dato alla conclusione di Breaking Dawn, lasciando la sua storia in sospeso.
Per Leah ho pensato a qualcuno che fosse esterno al branco, in modo che potesse conoscerla a poco a poco. Ryan è apparentemente un ragazzo normale, che non ha nulla a che vedere con il branco e non sa nulla della storia di Leah… ma che ha molte cose in comune con lei. Ha perso sua madre da ragazzino, e soprattutto anche lui ha sofferto per la sua condizione di mutaforma. Si sono trovati, e si sono compresi a vicenda…
E poi, mi piaceva l’idea di un dialogo tra Leah e suo padre Harry, volevo che lei smettesse di sentirsi in colpa per la sua morte.
 
Molti di voi mi conosceranno già come autrice della fanfiction Eternity, il mio seguito della Saga incentrato su Renesmee. Questa one shot è ambientata durante il periodo in cui i Cullen sono in Canada. Chi ha letto la mia fanfiction sa già che sarebbero tornati tre anni e mezzo dopo, infatti c’è la scena in cui Leah e Ryan presentano la piccola Lily a Renesmee.
 
Uffauffauffa, so che aspettavi da tanto questa mia one shot e spero tanto che ti sia piaciuta.
Mi farebbe un immenso piacere ricevere le vostre recensioni e finire tra le vostre storie preferite/ricordate.
Se vi va, vi invito a leggere Eternity… Un bacio e grazie per essere passati a leggere <3
Greta


Ultima revisione errori effettuata: maggio 2020
  
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