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Autore: DarkDream_    18/07/2014    2 recensioni
Lei è acida.
Lui è allegro.
Lei è Sofy.
Lui è Louis.
Lei ha bisogno di Lui.
Lei ha bisogno del Suo amore, ma ancora non lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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beausburger)

Capitolo 12. Luna Park - Parte 2

 

 

Mentre Louis guidava io tirai fuori il bigliettino che il cameriere mi aveva consegnato. Notai subito la semplicità della calligrafia e dai bordi sbavanti si poteva intuire che il ragazzo avesse scritto in fretta e furia. Il testo consisteva in semplici complimenti per come avevo umiliato la collega e in un invito a tornare di nuovo al bar. Probabilmente, però, in quel posto non ci sarei più andata.
Pensandoci bene forse avevo un po’ esagerato con le parole, ma quella se le meritava eccome.
In più il fatto che Louis fosse riuscito a influenzare così negativamente mio fratello mi faceva infuriare e anche preoccupare. Mi sentivo come una mamma, infondo l’ho cresciuto io e vederlo a contatto diretto con una persona, soprattutto di sesso maschile, mi faceva provare delle emozioni contrastanti. Il fatto che Louis riuscisse a fare sorridere e divertire Thomas era una cosa molto positiva, ma rimaneva comunque un coglione di prima categoria e avevo paura che gli insegnasse cose sbagliate. Ho passato quattro anni ad accudire Thomas cercando di non viziarlo e di fargli capire cosa fosse giusto e cosa no; poi arriva Louis e scombussola tutto.

-Eccoci qua- la voce di Louis mi fece sobbalzare e mi accorsi solo in quel momento che la macchina era parcheggiata e silenziosa.
-Ma questo non è un Luna Park- disse Thomas con voce delusa. Mi guardai in giro e capii che eravamo vicino al Tamigi. Avevo immaginato che non ci portasse subito al Luna Park.
-Ci andremo stasera, intanto che ne dici se facciamo un bel giretto?- Thomas sbuffò un ‘ok’ prima di scendere e io insultai mentalmente il ragazzo dagli occhi azzurri per non aver messo la sicura.
Allungai una mano con l’intento di aprire la portiera ma una mano si posò sul mio braccio. Mi girai di scatto poggiando la schiena al sedile capendo che ci sarebbe stata una conversazione finalmente.
-Mi dispiace per averti fatto arrabbiare, Sofy- prese un bel respiro -Le cose non dovevano andare così, avevo programmato una giornata tranquilla piena di divertimento e felicità, mi dispiace, sul serio- lo guardai e vidi la delusione sul suo volto. Sorrisi posandogli una mano sul ginocchio.
-Dispiace anche a me, forse ho esagerato- lui mi guardò annuendo mentre le sue labbra si separavano e gli angoli della bocca si alzavano.
-Però devo ammettere che è stato divertente- disse prima di scoppiare in una risata. Ridacchiai anch’io grattandomi il retro del collo.
-Non sei arrabbiato per ieri?- chiesi un po’ titubante. Lui tolse il sorriso dal suo volto prima di ristamparlo.
-Non arrabbiato, solo deluso e confuso, ma mi piace vederti ridere perciò cercherò di rendere questa giornata indimenticabile, sempre se me lo permetterai- separai le labbra sorpresa per la risposta che avevo ricevuto e le mie guance arrossirono quando Louis avvicinò il viso al mio –Dimenticati di Luke per oggi, per favore- le sue labbra mi sfioravano il collo mentre parlava. Cercai di trattenere il respiro per non mostrargli il movimento accelerato del mio petto quando posò un caldo bacio sulla mia guancia. Mi schiarii la voce e sentii le mani incominciare a sudare. Se non fossi subito uscita avrei fatto sicuramente delle figuracce, così mormorai qualcosa di incomprensibile e in fretta scesi dall’auto con la risata dolce di Louis come sottofondo.
Cercai Thomas con lo sguardo e mi maledii per averlo perso di vista. Era seduto su una panchina posta davanti alla macchina . Guardava l’acqua del fiume e con le manine strette tra le gambe canticchiava la sigla di un cartone animato.
-Hei campione, forza alzati- gridò Louis facendomi sbuffare –Non vorrai stare qui, vero?- prese le mani di mio fratello sollevandolo su una spalla come un sacco di patate. Sorrisi sentendo la risata di Thomas mischiarsi con quella di Louis. Il ragazzo si avvicinò al muretto che dava sul fiume.
-Louis…- gridai leggermente spaventata ma lui non mi ascoltò.
-Non ho sentito Tommy, vuoi divertirti?- rideva mentre minacciava di buttarlo in acqua e il bambino tra le risate urlò un ‘sì’ convinto. Quando tornarono da me erano entrambi rossi in faccia e ansimanti.
-Allora, che piano hai in mente Tomlinson?- chiesi ammiccando verso di lui. Thomas lo fissò curioso e soprattutto con i piedi a terra.
-Che ne dite di un giro in barca?-

 

 

Quando vidi la barca mi rimangiai tutto quello che avevo pensato. Era una pessima idea. Se ci fossimo ribaltati in acqua sarebbe stato un grosso guaio. Io non ero esattamente portata per il nuoto e Thomas sapeva a mala pena restare a galla.
-Louis, sei sicuro che sia una buona idea?- chiesi mentre guardavo la piccola imbarcazione e notando che non ci fosse nessuno nelle vicinanze. Saremo morti tutti, me lo sentivo.
-Certo! Non devi preoccuparti, siamo soli- era quello che mi preoccupava, dannazione Louis.
-No, intendo, è sicura quella cosa?- presi la mano di Thomas per non rischiare che cadesse in acqua che sembrava attrarlo troppo.
-Si, ‘quella cosa’ è sicura- mi prese in giro mentre si avviava verso la cosa galleggiante. Sinceramente speravo di fare un giro con il classico battello per i turisti ma quello non era esattamente il prototipo di battello.
-E’ tuo?- chiesi.
-E’ di un mio amico- batté le mani contento.
-Noi non ci saliamo su quella cosa- annunciai alzando la voce visto che Louis era già salito sulla barca.
-Avanti Sofy, non morirai- io non ci giurerei. Thomas mi strattonò cercando di trascinarmi ma per sua sfortuna non mi mossi di un millimetro.
-Dai sorellona, voglio fare un giro in barca- si lamentò mio fratello tirando il mio braccio senza evidenti risultati.
-Ho fatto tantissimi giri con questo piccolo battello, stai tranquilla- Louis batté una mano sul vetro dell’imbarcazione sorridendo sornione.
-Ah… quello è un battello?!- gridai indicandolo con la mano libera. Non poteva essere serio. Un battello, ma per piacere. Era un semplice scafandro con un motore arrugginito che galleggiava per miracolo.
-Sembra che tu non abbia mai visto un battello in vita tua. E’ più solido e forte di quello che sembra, ti prometto che non ci accadrà nulla- disse avvicinandosi.
-Infatti, perché non ci saliremo affatto- strillai dandomi, con la mano, un colpo sulla coscia sempre più estenuata. Thomas batte i piedi a terra prima di mollarmi la mano e correre verso Louis.
-No, no, torna indietro!- mi guardai intorno con le mani tra i capelli in cerca di non so cosa e quando mi girai verso la barca per quasi non collassai a terra. Avevo il viso di Louis a pochi centimetri, in neanche un secondo avevo la pancia schiacciata sulla spalla del ragazzo e il viso puntato sulla sua schiena. Strillai battendo i pugni sul suo corpo ma lui avanzava imperterrito verso il battello. Quando mi fece rimettere i piedi a terra mi dovetti sorreggere al braccio di Louis per mantenere l’equilibrio sentendo la barca ondeggiare sull’acqua.
-Ti odierò fino alla morte per questo e vedi di riportarci a terra sani, salvi e asciutti altrimenti te la vedrai brutta con la sottoscritta-  Louis scoppiò a ridere di fronte al mio tono minaccioso e porse a me e a Thomas un giubbotto di salvataggio a testa.
-Non avevi detto che non ci sarebbe successo niente?- chiesi mentre cercavo di infilare la testa nella fessura.
-Certo che si, questa è solo prevenzione e sicurezza- annuii con una smorfia e cercai di aiutare mio fratello con il giubbotto.
-Forza, venite qui dentro- entrammo in una specie di cabina.
Per tutto il viaggio io non facevo altro che tenermi salda a qualcosa e ansimare per la preoccupazione mentre i due si divertivano come matti.
Louis era riuscito nel suo intento, in effetti non avrei mai dimenticato una cosa del genere.

-Abbiamo già finito?- si lagnò Thomas mentre in cuore mio gioivo come non mai.
-E’ quasi ora di pranzo, abbiamo altre cose divertenti da fare- esclamò Louis mentre io ero già uscita dalla cabina e mi slacciavo il giubbotto di salvataggio. Presi in braccio Thomas portandolo sulla terra ferma mentre lui aveva la faccia bloccata in un sorriso enorme. Ero contenta che si fosse divertito ma io avvertivo il mio stomaco che si lamentava, era l’ultima volta che facevo un giro in battello.
-Allora come è stato?- ci chiese Louis mentre teneva Thomas sulle spalle e camminavamo verso l’auto.
-Fantastico- strillò Thomas agitando le mani che io presi posandole sul capo di Louis con la paura che cadesse.
-Sofy- mi esortò Louis che mi fissava sorridente e ammiccante.
-Orribile- comunicai con una smorfia sentendo il ragazzo scoppiare a ridere prendendomi in giro.
-Ti avevo promesso che non ci sarebbe successo nulla, visto?- disse mentre faceva scendere mio fratello dalle spalle per posarlo a terra.
-Mmm… come minimo- lo superai cercando di essere seria e lo vidi sorridere mentre saliva in macchina.

 

 

A pranzo ci fermammo in un fast food. Inutile dire quanto Louis e Thomas si divertirono urlando e giocando, erano talmente in sintonia che sembrava si conoscessero da sempre.

-E adesso Louis che facciamo?- chiese Thomas mentre passeggiavamo in un piccolo parco cercando di far sparire la sensazione della pancia piena. Thomas era in mezzo tra me e Louis e ci teneva per mano. Mi piaceva vedere come il piccolo venticello scompigliasse i capelli dei due mentre i miei erano stati legati con un laccio.
-Sorpresa- fece un occhiolino a me prima di riportare l’attenzione su Thomas –Intanto camminiamo un po’, poi lo scoprirai- annunciò infilandosi la mano libera nella tasca dei jeans e guardandosi intorno.

Passammo il pomeriggio al cinema, guardammo un film su Superman e Thomas ne fu felicissimo. Mangiammo qualcosa al volo per non riempirci troppo lo stomaco e per mia fortuna non ci furono cameriere irritanti.

Stavo guardando fuori dal finestrino mentre Thomas continuava a strillare eccitato. Non stava più nella pelle e Louis sorrideva come un matto, contento di farlo divertire. Non avevo mai portato Thomas ad un Luna Park, o almeno non ad uno grande tanto quello che avremmo visitato da lì a poco.
Mi terrorizzava l’idea di perderlo e di non trovarlo più. Perciò al massimo lo portavo alle piccole sagre che organizzavano vicino casa. Ma finalmente sarei riuscita a rendere il sogno di Thomas realtà e solo grazie a Louis. Gli dovevo molto.

-Eccoci arrivati- l’esclamazione di Louis mi fa sobbalzare e mi accorsi solo in quel momento che l’auto era ferma in un parcheggio. Scesi dall’auto imitata dagli altri due.
-Sono così felice di essere qui!- urlò Thomas alzando le braccia al cielo mentre io lo fissavo contenta. Mi avvicinai a Louis circondandogli un braccio con entrambe le mani e alzandomi sulle punte.
-Grazie Louis- gli sussurrai in un orecchio e sentii la sua mano poggiarsi sulla mia schiena stringendomi a sé.
-Lo faccio con piacere- portai il volto di fronte a quello di Louis e lo guardai negli occhi, i quali sembravano più scuri del solito. Non mi resi neanche conto di aver spostato lo sguardo sulle sue labbra che mi mancavano tanto, ma mi maledii per quel pensiero. Sorrisi prima di mettere di nuovo lontananza tra di noi ma camminandogli comunque accanto. Con apprensione presi la mano di Thomas con il terrore di perderlo di vista tra tutta quella gente.  Fissai meravigliata le luci e la gente.
-Voglio andare sul bruco, sul bruco- gridò indicando con il dito una giostra posta nelle vicinanze. Era il solito bruco verde che percorreva un tragitto breve e divertente per i bambini, una sorta di mini mini montagne russe. Ci mettemmo subito in fila e mentre attendevamo il nostro turno Thomas ammirava la giostra in movimento. Gli accarezzai i capelli prima di chiudergli bene la giacchetta.
-Quanti giri?- chiese l’uomo con una pancia decisamente troppo gonfia in vista. Indossava una maglietta macchiata e aveva la barba incolta, storsi il naso prima di guardare Thomas che saltellava felice.
-Due- rispose Louis tirando fuori dal portafoglio i soldi prima che potessi fermarlo.
Il giro era appena iniziato perciò dovemmo aspettare qualche minuto prima del turno di Thomas. Lo feci sedere ripetendogli di tenersi forte alla sbarra. Il bambino mi liquidò con un gesto del capo sorridendo e salutando poi Louis prima che la giostra partisse. Ero riuscita a convincerlo affinché il secondo biglietto lo tenessi io, mi sarebbe dispiaciuto se gli fosse volato dalle mani durante la corsa.
-Si sta divertendo tantissimo e pensare che è solo l’inizio- disse Louis che, accanto a me, osservava meravigliato mio fratello. Gli sorrisi prima di posargli un bacio sulla guancia.
-E’ tutto merito tuo- gli sussurrai dolcemente e lui mi guardò con la bocca leggermente aperta circondandomi la vita con un braccio stringendomi a sé.
-So che non dovrei perché c’è Luke…- non lo feci terminare.
-Hai detto di non pensare a lui- sussurrai con il viso poco distante da quello del ragazzo dai pozzi blu. Come potevo resistergli se rendeva me e mio fratello così felici? Anche se ci provavo con tutta la mia forza d’animo non riuscivo a reprimere la voglia di baciarlo.
Davo ormai le spalle alla giostra e mi trovavo tra le braccia di Louis. Avevo le mani poggiate sul suo petto e sapevo che agli occhi degli altri sembravamo una coppia di fidanzati ma poco mi importava. In quel momento c’era solo Louis e quella sensazione sarebbe durata di più se la voce del grassoccio alla cassa non ci avesse interrotti comunicando la fine del giro. Sentii la voce di Thomas che mi diceva di dargli l’altro biglietto così mi precipitai da lui consegnandoglielo. Tornando vidi Louis ridere alla mia faccia rossa.
-Dove eravamo rimasti?- sorrise malizioso baciandomi l’angolo della bocca –Me ne frego di quel Luke, almeno per oggi- disse prima di stringere di più il mio corpo al suo fissandomi le labbra famelico. Mi aspettavo un bacio o forse lo desideravo tanto da pretenderlo, ma ciò non accadde. Mi girò appoggiando il suo petto alla mia schiena e il mento sulla mia spalla con le braccia strenne intorno al mio corpo. Forse era meglio così, mi sarei sentita in imbarazzo a baciarlo davanti a tutti.
Pensai a Luke? Si. Pensai che Luke non mi aveva mai fatto sentire, neanche lontanamente, come faceva Louis. Luke era così banale e gentiluomo, non era quello che volevo. Pensai seriamente a scaricarlo anche se effettivamente non stavamo insieme. Mi sentii un po’ ridicola, perché un giorno volevo Luke, quello seguente invece Louis. Tra le braccia del mio vicino di cosa cercai di immaginarmi nella stessa posizione con il petto di Luke a contatto con la mia schiena e il sorriso che avevo sulle labbra si spense. Capii, allora, che mi ero solo illusa pensando che il signorino Parker fosse quello giusto e capii che Louis era ciò che più desideravo al mondo. Ma non glielo dissi, volevo lasciare che le cose si sistemassero da sole. Per il momento mi beai del calore del suo  corpo.



Finì anche il secondo giro e Thomas corse verso di noi con gli occhi luccicanti.
-E’ stato bellissimo!- ci prese per mano trascinandoci verso un gonfiabile mentre io e Louis ci guardavamo negli occhi ridendo.

Thomas salì su tantissime giostre fino a quando non volle entrare della casa dei fantasmi.
-Con tutte le giostre che non hai fatto vuoi entrare qui?- feci una smorfia mostrando l’allestimento cupo. Thomas annuii e io guardai Louis pregandolo con lo sguardo.
-Sarà divertente- esclamò il ragazzo trascinando mio fratello verso la cassa mentre io rimasi ben salda al terreno. I due cercarono di convincermi ma io non cambiai idea.
Decisi, così, di prendermi dello zucchero filato mentre loro si divertivano.
Alla bancarella c’era solo una donna con una bimba per mano prima di me. Presi il bastoncino in una mano mentre con l’altra raccoglievo un po’ di zucchero filato poggiandolo, poi, sulla mia lingua sentendomi pervadere da quel gusto che tanto amavo. Guardandomi intorno ispezionai un po’ le facce delle persone che sembravano tutte divertirsi. Tornai alla giostra che odiavo sedendomi su una panchina posta lì davanti. Continuai a succhiare la delizia tra le mie mani gioendo dentro di me per aver provato, dopo tanto tempo, quel gusto perfetto e paradisiaco. Mangiai con calma stranendomi per quanto tempo durasse il giro nella casa. Poco lontano da dove mi trovavo c’era un venditore di palloncini e mi appuntai mentalmente di comprarne uno a Thomas. La mia attenzione venne poi catturata da qualcosa che si era mossa dietro il pagliaccio, avevo visto come un’ombra divincolarsi tra la folla. Scossi la testa cercando di convincermi a spostare lo sguardo ma questo rimaneva incollato verso quella direzione. Continuai a scrutare tranquilla le persone che camminavano dietro il pagliaccio fino a quando i miei occhi non incontrarono quelli di un uomo di mezza età. Se ne stava solo con le mani nelle tasche dei pantaloni mentre mi fissava serio in volto. Un sorriso maligno di dipinse sul suo viso prima che si confondesse tra la folla. Spalancai gli occhi mentre sentivo le mani tramare. Avevo già visto quel viso da qualche parte. Ero quasi certa che non fosse un caso se quell’uomo si trovava lì. Quell’uomo mi conosceva e la cosa mi terrorizzava. Non ne ero completamente certa e sperai fosse solo un brutto gioco della mia immaginazione.
-Sofy, stai bene?-
Una mano mi scuoteva una spalla ed apparteneva a Louis che mi guardava preoccupato. Spostai di nuovo lo sguardo verso il pagliaccio ma dell’uomo ormai non c’era più traccia. Louis seguì il mio sguardo con la fronte corrucciata cercando di capire cosa mi turbasse. Thomas se ne stava seduto affianco a me mentre mangiava lo zucchero filato che non avevo terminato.
-S
­si- sussurrai balbettando.
-Cosa è successo mentre noi eravamo via?- mi chiese serio guardandomi negli occhi. Non sapevo se dirglielo o meno. Pensai, però, che gli avrei rovinato la serata se gli avessi comunicato la mia surreale paura. Così scacciai via il pensiero cattivo e cercai di sorridere in modo più vero possibile.
-Niente tranquillo, non amo molto i pagliacci- dissi accarezzandogli una guancia vedendolo annuire poco convinto.
-Andiamo a prendere un palloncino Tom- gridai afferrando la mano di mio fratello sapendo che il ragazzo c’avrebbe seguiti.

-Grazie per il peluche- mio fratello era in braccio di Louis con la testa appoggiata sulla sua spala. Vedevo i suoi occhietti lottare per rimanere aperti con scarsi risultati. Teneva stretto al petto il peluche di una carota sorridente che Louis aveva vinto ad una bancarella. Io tenevo invece il palloncino che gli avevo comprato. La serata era stata magnifica come del resto tutta la giornata che era appena trascorsa. Louis era stato dannatamente bravo a programmare tutto, ma non vedevo l’ora di stendermi sul mio caro letto e dormire.
-Spero non si svegli- sussurrò Louis mentre faceva sedere delicatamente Thomas sul sedile dell’auto allacciandogli la cintura. Sorrisi guardando il ragazzo accarezzare una guancia arrossata di mio fratello perso nei sogni.
-Grazie- sussurrai allacciandomi la cintura e sistemandomi sul sedile. La mia espressione felice si tramutò velocemente vedendo che nella macchina di fronte a quella di Louis c’era l’uomo che avevo visto vicino al pagliaccio. Mi fissava provocandomi dei brividi lungo la schiena. Accese i fari dell’auto accecandomi e lasciando il parcheggio prima di noi.
-Tutto a posto? Cosa stavi fissando?- chiese Louis accedendo il motore. Saltellai sul posto cercando una scusa.
-Il modello di quell’auto è carino- mentii spudoratamente indicando la prima auto che mi passò davanti agli occhi.
-Non te ne intendi molto di macchine se scambi una moto per un’auto- ridacchiò scuotendo la testa e io mi imbarazzai di fronte alla figuraccia che avevo appena fatto. Mi grattai il retro del collo e fissai Louis per tutto il resto del viaggio. Non volli dirgli dell’uomo, tutto stava andando troppo bene per essere rovinato a causa mia.

-Ti aiuto a portarlo dentro- sussurrò indicando con il capo mio fratello. Annuii seguendolo fino al lettino di Thomas. Guardai Louis appoggiata allo stipite della porta mentre toglieva le scarpe a mio fratello e lo copriva con la coperta. Gli baciò la fronte prima di seguirmi in salotto.
-Sei stato molto dolce con lui- gli dissi porgendogli una tazza di camomilla.
-C’è qualcosa che mi spinge a volergli un mondo di bene- disse alzando le spalle e io cercai di non piangere dalla commozione.

-Grazie mille per tutto, non so proprio come ringraziarti- dissi accompagnandolo alla porta.
-Un modo ci sarebbe- mi guardò negli occhi spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio –Baciami- non me lo feci ripetere due volte e poggiai le labbra sulle sue chiudendo gli occhi. Sentii un calore nella pancia e strinsi le mani tra i suoi capelli mentre lui appoggiò la mia schiena alla porta. Portò le mani sui miei fianchi accarezzandogli mentre la sua lingua faceva lo stesso con la mia. L’ingresso dell’appartamento era pieno degli scocchi delle nostre labbra e dei nostri ansimi. Il ritmo del bacio aumentava sempre di più esattamente come l’eccitazione.
Louis poggiò le mani sui miei glutei sollevandomi da terra e costringendomi a circondarlo con le gambe. Tirai una ciocca dei capelli gustandomi soddisfatta il suo gemito roco.
In quel momento tutto sembrava scomparso, Lexi, Thomas, Luke, l’uomo, si erano tutti dissolti dalla mia mente lasciando spazio solo a ciò che stavo provando. Una vera e propria eruzione di brividi e sensazioni che mi portavano a toccare il cielo con un dito. Nessuno mai aveva provocato tutto ciò in me, nessuno che non fosse Louis. Quel ragazzo mi stava portando alla distruzione più totale e io non aspettavo altro.
Tutto il mio corpo stava bollendo sotto il tocco del ragazzo.
Il bacio si interruppe per concederci di acquistare altra aria da impiegare in un’altra lotta tanto emozionante se non più di quella che era appena avvenuta. Poggiai la fronte su quella del ragazzo ansimando. Ridacchiammo spensierati.
Premette il suo bacino contro il mio e avvertii ciò che stava provando esattamente tra le mie gambe. Sussultai appena al contatto facendolo ridacchiare contro la pelle del mio collo. Avevo ancora fame di lui ma si appropriò del mio collo troppo velocemente facendomi socchiudere gli occhi dal piacere. Sentivo il leggero strato di barba solleticarmi la pelle facendomi ridacchiare. Il suo corpo era completamente attaccato al mio e riuscivo a sentire il suo cuore battere alla stessa velocità del mio, completamente sincronizzati.
Poggiai i palmi della mani sulla sua schiena mentre Louis succiava un lembo di pelle posto appena sotto l’orecchio. Un gemito lasciò il mio corpo e sentii la presa di Louis farsi più stretta.
-Ancora- sussurrò eccitato mordicchiando lo stesso punto producendo ancora quel rumore che tanto sembrava piacergli. Si staccò poi ammirando il marchio che aveva lasciato su di me. Mi guardò negli occhi e io mi tuffai sulle sue labbra mordicchiando appena la sua lingua. Lui mugugnò e ripetei il gesto sorridendo. Quando l’ossigeno ci mancò nuovamente ci staccammo e lui mi posò a terra. Fissai le sue labbra rosse e gonfie, le sue guance rosee e i suoi occhi scuri e pieni di desiderio. Lo desideravo anche io ma sapevamo entrambi che non era quello il momento.
Louis mi accarezzò una guancia mentre con l’altra mano disegnava dei cerchi immaginari sulla pelle della mia schiena oltre la maglietta. Si leccò le labbra sorridendo malizioso.
-Ti sei pentita?- mi chiese leggermente preoccupato e io sorrisi circondandogli il busto con le braccia. I suoi occhi blu non smettevano di fissarmi e io rischiai di perdermi e annegare in quel dolce tempestoso mare agitato.
-Assolutamente no, non mi interessa per niente Luke oramai- mi avvicinai al suo viso vedendo la scintilla nei suoi occhi accendersi di nuovo ma questa volta più imponente –Voglio te- sussurrai prima di baciarlo ancora. 




ANGOLO AUTRICE
Che dire...si sono divertiti tutti e tre, non so dire chi di più...haha.
Il bacio tra Louis e Sofy non era programmato quando avevo pensato al capitolo ma mi è venuto di getto, credo, però, che a voi non dispiaccia. 
Sofy si è decisa finalmente ma le cose non andranno così bene, non mi divertirei se no. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, non pretendo molto perchè so che la storia non è proprio gettonata percò mi piacerebbe sapere qualche opinione. 
Volevo comunque ringraziarvi per tutto. Vi adoro, cosa farei senza di voi?
In più stavo pensando ad uno scambio di pubblicità, se qualcuno di voi è interessato, beh... me lo faccia sapere. 
Ultima cosa, quale banner vi piace di più? Per me sono tutti molto belli e voi quale preferite?
Grazie.
Scusate per gli errori. 
Un bacio.

 



 

DarkDream_

 

 

  
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