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Autore: Hermione92    02/09/2008    9 recensioni
"-Allora cosa vuoi?-.
Rimase in silenzio, in piedi sull'uscio di quella porta. Non sapeva cosa rispondere, per la prima volta in vita sua. Lo guardo' negli occhi, senza nascondere lo stesso stupore che aveva provato dopo averlo visto in quel ristorante la prima volta. Erano passati tre anni da quando era sparito dal mondo magico.
-Parlare...- rispose poi -Solamente parlare.-.
-Solo parlare?- sbuffo', passandosi una mano tra i capelli biondi -Dimmi la verita', Granger... cosa vuoi da me?-.
-Te l'ho appena detto: parlare, capire. Non voglio altro.-."
Buona lettura a tutti. Fatemi sapere cosa ne pensate, bacioni, Hermione92.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RUN AWAY

-TALKING-


-Stiamo chiudendo...- mormoro', prendendo in mano le tre bottiglie vuote che erano appoggiate sul tavolo.

-Lo so.-.

La sua voce, quella voce.

-Sapevo che saresti tornata...- ghigno' -Ne ero sicuro.-.

-Era inevitabile, questo lo sapevamo entrambi.- la sua voce era piatta, fredda. Il suo sguardo aveva perso il solito calore e si limitava a posarsi sulla figura dell'uomo in piedi di fronte a lei. Era tornata da lui, per un motivo a lei sconosciuto.

Voleva farlo e basta.

-Vuoi un'intervista? L'esclusiva?- le chiese, studiandola.

-No, non m'interessa.-.

-Allora cosa vuoi?-.

Rimase in silenzio, in piedi sull'uscio di quella porta. Non sapeva cosa rispondere, per la prima volta in vita sua. Lo guardo' negli occhi, senza nascondere lo stesso stupore che aveva provato dopo averlo visto in quel ristorante la prima volta. Erano passati tre anni da quando era sparito dal mondo magico.

-Parlare...- rispose poi -Solamente parlare.-.

-Solo parlare?- sbuffo', passandosi una mano tra i capelli biondi -Dimmi la verita', Granger... cosa vuoi da me?-.

-Te l'ho appena detto: parlare, capire. Non voglio altro.-.

-Capire cosa?- scosse la testa, distrattamente. Non gli interessava niente di quello che voleva dirgli. Per lui era gia' pesante convivere da solo con la sua vita, figuararsi metterla a nudo davanti a qualcun altro. -Non c'e' niente che puoi capire, non di me. Devi credermi, le cose sono molto diverse da come le immagini. Torna al tuo mondo tutto rosa, Granger. E non rompere.-.

-Sono molto diversa da come pensi... ho capito da tempo che il mondo non e' rosa. E, che tu ci creda o no, Malfoy, penso che valga la pena essere qui. Voglio parlare con te. Capire cosa ti ha portato dove sei ora... cosa ti ha portato a cambiare tutto di te, a diventare qualcuno che normalmente avresti solo preso in giro, ostentando la tua superiorita'. Vorrei capire... se sei diverso, o fingi di esserlo.-.

-Sono cio' che sono, Granger. E cio' che sono non ti riguarda minimamente.- sibilo', freddo. Era ridicolo, davvero ridicolo. Tutto quello, ovviamente, era la situazione piu' umiliante che avesse mai vissuto.

-Non sono come te, dovresti saperlo. Non m'interessa prenderti in giro, anche perche' quello che fai e' molto onorevole.- gli sorrise -Hai un lavoro, sei pagato per cio' che fai e vivi dei tuoi sforzi e dei tuoi sacrifici. Si chiama vita, sai?-.

-Vita...- sbuffo' -Vita...-.

-Eri abituato ad altro, lo so. Per questo vorrei capire...-.

-Ho da fare.- l'interruppe.

Hermione resto' in silenzio, e rimase immobile, a guardarlo. Sparecchiava velocemente. Si muoveva agile tra i vari tavoli, togliendo bottiglie, bicchieri e tovaglie. Era rapido, sembrava a suo agio. Avrebbe anche pensato che lo fosse davvero, se la persona non fosse stata Draco Malfoy. Sospiro', girandosi una ciocca di capelli fra le dita. Voleva davvero capirlo, nonostante la cosa sembrasse strana e totalmente folle persino ai suoi occhi.

Draco si era tolto l'inutile cravattino. Inutile come tutto il resto, dopotutto. Non amava quel lavoro, ma non poteva fare altrimenti. Prese tre casse di bottiglie piene, quasi incurante del peso. I suoi muscoli, ormai, si erano abituati a quel tipo di sforzo. Torno' nella sala principale e diede un occhiata all'entrata. Quella dannatissima Granger era ancora li'! E, oltretutto, non smetteva di fissarlo.

Sexy. Oh, si': terribilmente sexy. Non doveva pensarci... per niente. La camicia che gli usciva dai pantaloni, i muscoli contratti sotto la stoffa. Il suo sguardo imperturbabile, quel volto semplicemente perfetto. Dio, non l'aveva appena pensato, vero? Era Draco Malfoy, e lei no. Ecco, questo era decisamente ovvio. E lei stava decisamente impazzendo. Chiuse gli occhi, per togliersi dalla mente quell'immagine.

-Ora che fai? Dormi?- la voce di Draco la fece trasalire.

-Ecco... io...- apri' lentamente gli occhi, ed arrossi'.

-Riesci a parlare anche mentre dormi, Granger? Perche'... se e' cosi'... dev'essere un supplizio per chi ti sta accanto...-.

-E tu, Malfoy, riesci sempre ad essere cosi' gentile con chi ti sta intorno? Hai una ricetta speciale?-.

-Molto divertente, Granger. Davvero molto divertente.- alzo' gli occhi al cielo, prima di incontrare il suo sguardo.

-Mai quanto te...- mormoro', con voce flebile.

I suoi occhi, il suo sguardo.

Che diamine stava succendendo?

-Ehm...- Draco si schiari' la gola -Non volevi parlare?-.

-Ecco io...- arrossi' ancora -Si', giusto. Sempre se tu sei disposto a farlo.-.

-Ho un'altra scelta, Granger?- domando', togliendosi il grembiule.

-Si ha sempre un'altra scelta, dovresti saperlo.-.

-E...- fisso' un punto dietro le sue spalle, non voleva guardarla negli occhi. Aveva paura che lei potesse leggere il suo sguardo -Se io volessi parlare? Sarebbe... strano, vero?-.

-Piu' strano dell'avermi qui, ad un passo da te, Malfoy?-.

Non rispose, farlo sarebbe stato inutile, avrebbe solo sprecato fiato. Inizio' a camminare verso la porta, oltrepassandola. Hermione non si muoveva, restava immobile a guardare avanti, dove poco prima si trovava lui.

-Granger...- alzo' una mano e apri' la porta -Vuoi restare li'?-.

-Ma...- si giro' a guardarlo, sorpresa -Ma...-.

-Be'?- usci' dal ristorante -Non volevi parlare?-.

-Si', io... si'...- rispose, confusa dal suo comportamento. Si affretto' a raggiungerlo e inizio' a camminare al suo fianco. Lui guardava avanti, lei gli gettava brevi sguardi ogni tanto. Non stavano decisamente parlando, ma a lei andava bene anche cosi'. Le bastava averlo accanto, nonostante l'improbabilita' della cosa.

-Sei rimasta... hai aspettato.- constato' lui, fissando sempre davanti a se' -Perche'?-.

-Curiosita', penso.- disse -Bisogno di sapere... di conoscerti...- arrossi', ecco: l'aveva detto.

-Non ti basta quello che sanno tutti? Che mio padre mi ha rinnegato, che mi ha diseredato? Che sono un reietto, senza nessuno in cui contare e nulla in cui credere?- chiese, con amarezza -Non ti basta?-.

-No. Se devo essere sincera non mi basta.- si fermo' e gli prese il polso -Vorrei conoscerti... Draco... conoscerti davvero...-.

-Ti rendi conto che quello che hai detto... e' senza senso, vero?-.

-E anche se fosse?- lo tiro' leggermente, per fargli capire che voleva che si girasse, che voleva guardarlo in faccia -E' sbagliato voler capire? Ti ho visto, un paio di settimane fa... e... sono rimasta di sasso... eri cosi' diverso...-.

-Cosi' umile? Si', mi hai visto. Ora basta.- la guardo' e libero' il polso dalla sua stretta -Finiscila con questa farsa.-.

-Non e' una farsa, Draco.- gli sfioro' una guancia, dolcemente, con la punta delle dita -Perche' fai il cameriere? Com'e' successo?-.

-Non ho intenzione di dirtelo.-.

-Lo terro' per me, puoi credermi. Niente scoop per la Gazzetta, non sono cosi'. Dovresti conoscermi... o forse, anche tu vedi solo quello che sanno tutti.-.

-Granger...-.

-Ho sbagliato, non dovevo venire.-.

-Lo sai che spariro' di nuovo, dopo stasera, vero?-.

-Io...- lo guardo', poi capi' -Si', lo so.-.

Draco Malfoy non avrebbe mai potuto sopportare che qualcuno sapesse. Per lui era troppo umiliante.

-Bene...- l'uomo annui', chiudendo per un secondo gli occhi. Li riapri' e li immerse in quelli di lei -Sapevo che avresti capito.-.

-Perche' fai il cameriere?-.

-E' anonimo...- rispose -E' un lavoro, e nessuno mi ha mai chiesto niente. Sono senza soldi, sono diseredato, questo e' vero. Mio padre... non ha accettato il mio rifiuto. Ho rinnegato tutto cio' in cui credeva, cos'altro potevo aspettarmi?- parlava con voce piatta, con tono calmo. Parlava come se niente di tutto quello che diceva potesse toccarlo veramente. In realta', soffriva come non avrebbe mai ammesso.

-Io...- avrebbe voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa, per alleviare il suo dolore. Lei lo sentiva, sapeva che lui stava soffrendo.

-Lasciami finire, Granger. Non interrompermi.- per lui era gia' abbastanza difficile dire tutto, senza essere interrotto. Lei annui', capiva anche quello. -Dovevo trovare un modo per vivere... per poter comprare una casa e... per non essere giudicato dal mondo magico. Quale modo migliore di vivere... fra i Babbani... come uno di loro?- fece una smorfia -Sono semplicemente troppo orgoglioso per affrontare tutto, Granger. Mi hanno assunto, ho accettato. Semplice, chiaro... e cosi' dannatamente diverso da cio' che sono sempre stato...- sospiro' amaramente -Quella che tu chiami vita, Granger... io l'ho sempre definita schiavitu'.-.

-Non ti sembra ironico?- gli chiese, senza nascondere un sorriso -Ora capisci cosa provavano tutte le persone che prendevi in giro, le persone che credevi inferiori. Ora sai cosa si prova...-.

-No, Granger... non allargarti... io sono sempre e comunque superiore, ovviamente.-.

Ricominciarono a camminare, in silenzio. Draco pensava a tutto quello che l'aveva portato fino a quel ristorante e, poi, a quello strano incontro. L'ultima persona che si sarebbe aspettato di incontrare, l'ultima persona che avrebbe voluto rivedere... era stata l'unica capace di trovarlo.

Si', tutto quello era davvero ironico.

Come se il destino non avesse fatto altro che beffarsi di lui.

-Perche' stai scappando? E' solo una questione d'orgoglio?- gli chiese, fermandosi.

-Sono un Malfoy... i Malfoy non possono essere umiliati...- spiego', alzando le spalle -E' una cosa elementare.-.

-Potresti dimostrare che sei migliore, se solo decidessi di affrontare il mondo...- disse, sorridendogli dolcemente.

-Tu, Granger, perche' scappi?-.

-Scusa?- domando', arrossendo.

-Stai scappando anche tu, dico bene?- alzo' un sopracciglio, cercando di capire quello che stava pensando.

-Chi te lo dice?- mormoro', con la voce ridotta ad un sussurro.

-Sei qui, con me... non e' una cosa normale...- ghigno', senza smettere di guardarla.

Quella situazione aveva dell'incredibile.

-Non sto scappando, Malfoy. Sono qui semplicemente per parlare con te...-.

-L'hai fatto, ma sei ancora qui... da cosa scappi, Granger?-.

Lei lo guardava, non riusciva a trovare la forza di rispondere. Poteva mentire, ma sapeva che non sarebbe stato giusto. Poteva dire la verita', ma lei per prima, non era stata in grado di accettarla.

-Non scappo.- disse alla fine. Forse, il silenzio, era la scelta migliore.

-Come vuoi.- alzo' le spalle -Se ne sei convinta...-.

Rimasero in silenzio. Entrambi immersi nei loro pensieri.

-Ron mi tradisce.-.

-Come?- Draco la guardo', sorpreso.

-Non e' un problema, davvero. Solo... non lo amo piu'...-.

-E questo sarebbe un problema?- alzo' un sopracciglio -Lascialo, no?-.

-Ma io...-.

-Stai scappando da te stessa, Hermione...-.

-Da che pulpito...- scosse la testa.

-Sei venuta per farti dare dei consigli?-.

-No... volevo parlare. E poi... che consigli dovrei chiederti?-.

-Hai bisogno di sicurezza, non ti senti in grado di andare avanti da sola, senza di lui.- disse, come se fosse la cosa piu' normale del mondo -Hai paura... hai sempre avuto bisogno di un appoggio... e senza ti sentiresti smarrita.-.

Da quando Draco riusciva a capirla?

-Sai...- continuo' -Forse io e te non siamo poi tanto diversi...-.

-Dici?-.

-Dico, Hermione.-.

-Non...- non riusci' a continuare. Lui la stava guardando negli occhi, aveva preso una ciocca dei suoi capelli tra le dita. I suoi occhi, di ghiaccio. Abbasso' lo sguardo, le sue guance, il naso.

Le sue labbra.

Che sapore avevano le sue labbra?

Si avvicino' lentamente. Lui la guardava, ora gli occhi, ora le labbra.

Anche se era sbagliato, che importanza aveva?

-Non...- ripete' lei, con il respiro affannoso -Non si puo'...-.

-Cosa?- le chiese -Scappare da se stessi?-.

-Io...- si avvicino' ancora.

Era sbagliato, ma cosi' dannatamente invitante.

Le labbra di Draco si posarono sulle sue. Leggere, perfette.

Piu' morbide di quanto immaginasse.

Lo stava baciando. La stava baciando.

E niente era sembrato loro piu' naturale al mondo.

***

-Ron...- lui si giro' a guardarla -Dobbiamo parlare...-.

-Dimmi.-.

-Non ti amo piu'.- mormoro', trovando un coraggio che non pensava di avere.

Forse era stato quel bacio.

Quel bacio le aveva fatto trovare se stessa.

-Come? Tu non puoi non amarmi!- le disse, alzandosi a guardarla.

-E' cosi'. Non ti amo piu'.-.

-C'e' un altro?- le chiese, con un sospiro.

-No.-.

Pero', iniziava a rendersi conto che era una bugia.

Si era innamorata di un altro.

Di Draco.

Allora... cosa ci faceva li'?

***

Guardo' la porta del ristorante. Era chiuso.

Cosa pensava di fare?

Cosa voleva trovare?

Lui, Draco, l'uomo di cui si era innamorata.

Ma non c'era.

-Cazzo!- sbotto'. Gliel'aveva detto, lei sapeva che sarebbe finita cosi'. Lo sapeva, ma non riusciva ad accettarlo, non voleva. -Cazzo!-.

Calde lacrime iniziarono a scorrerle lungo le guance, non poteva evitarlo. Si era innamorata dell'ultima persona che avrebbe mai creduto possibile. Ma era successo, ed era stata la cosa migliore che le era mai capitata.

E l'aveva persa.

Aveva lasciato che quell'opportunita' le sfuggisse.

-Mi chiedevo quanto ci avresti messo...- Hermione senti' una risata -Sinceramente, pensavo avresti resistito di piu'...- Draco sorrise, e si passo' una mano tra i capelli -A quanto pare... sottovalutavo il mio fascino...-.

-Draco...- Hermione sorrise, fra le lacrime.

-Si', sono io.-.

-Lo vedo...-.

-Mi sto anche chiedendo cosa ci fai ancora li'...-.

-Scusa?- chiese, asciugandosi le lacrime.

-Non sei tra le mie braccia, Hermione. Lo trovo strano...-.

-Sempre pieno di te, a quanto vedo...- sorrise, abbracciandolo con foga.

Draco sorrise, alzandole il mento con le dita. L'aveva aspettata, senza saperne il motivo. O forse non voleva ancora ammetterlo. Si avvicino' al suo viso, lentamente.

La bacio'.

Gli piaceva baciarla.

L'avrebbe fatto per tutta la vita. Lui, Draco Malfoy.

Non sapevano come sarebbe andata a finire.

Ma volevano vivere quel momento fino in fondo.

Le labbra leggere, la passione. Le lingue che danzavano sensualmente.

E l'amore.

Il loro amore.







Note dell'autrice: spero che questa shot vi sia piaciuta e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate. Commentate, bacioni, Hermione92.

  
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