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Autore: Marcy Hale    18/07/2014    0 recensioni
21 luglio.
Una brezza estiva attraversava le strade di Beacon Hills, il sole calante la dipingeva con diverse tonalità di colore, dal rosso al rosa al giallo.
Molte persone erano partite per le vacanze, ma non tutti potevano permettersi delle settimane spensierate lontane dalla routine.
Uno di questi era Stiles Stilinski.
Si era barricato in casa, abbandonato alla solitudine, nell'ombra delle sue lacrime.
Una settimana prima i suoi genitori ebbero un incidente, morirono entrambi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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21 luglio.
Una brezza estiva attraversava le strade di Beacon Hills, il sole calante la dipingeva con diverse tonalità di colore, dal rosso al rosa al giallo.
Molte persone erano partite per le vacanze, ma non tutti potevano permettersi delle settimane spensierate lontane dalla routine.
Uno di questi era Stiles Stilinski.
Si era barricato in casa, abbandonato alla solitudine, nell'ombra delle sue lacrime.
Una settimana prima i suoi genitori ebbero un incidente, morirono entrambi.
Il silenzioso dolore lo perseguitava dal momento in cui lo seppe; come se la notizia gli venisse ripetuta e ripetuta nella mente in un loop infinito. E la reazione era continua, interminabile.
Oltre al passato, il presente, il futuro erano ricoperti da un velo nero. Poco prima dell'incidente aveva trovato il coraggio di confessare ad un ragazzo ciò che provava. Questi lo respinse.
"Anche se sono gay, non potrei mai mettermi insieme a te. Non è così che funziona."
Derek, lo aveva ammirato e amato per tanto tempo. E ora era tutto finito prima di iniziare.
Le sue parole gli rimbombavano nella testa, come la notizia dell'incidente.
Anni prima aveva sofferto di Bulimia. Derek era stato la sua ancora, che lo teneva ben saldo alla realtà, ma a causa di tutto lo stress ricadde nel buio.
Perse tre kg in poco più di due giorni, il corpo stanco e le occhiaie scure contornavano gli occhi.
Piangeva ancora, accarezzato dalla poca luce del tramonto filtrata dalla tenda della finestra. Solo dopo un po' decise di alzarsi dall'angolo della stanza, muoversi verso l'armadio, vestirsi e uscire.
Oltrepassata la soglia di casa alzò lo sguardo al cielo di poco scuritosi.
Inspirò.
Mosse un piede, l'altro, si allontanò dala casa. Poi udì una voce familiare, troppo familiare.
-Stiles-
Si girò di scatto.
Dietro di sè c'era una figura che conosceva bene. Derek.
Strinse i pugni.
-Da quanto tempo, come stai?- chiese la voce.
Derek si fermò a pochi metri di distanza, vide quel ragazzo, sciupato, di nuovo.
-Bene sto Bene!- rispose freddo.
-Non dire cazzate, Stiles sei tornato a vomitare, vero? Quante volte ti ho detto che devi essere forte? è colpa di ciò che è successo ai tuoi immagino, sai, non vorrebbero mai vederti così-
Stiles si sentì avvampare di rabbia. Spinse Derek.
-E da quando ti preoccupi per me?- Non aspettò risposta -Non... Non ti azzardare a toccare i miei genitori- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
I suoi occhi si riempirono di lacrime. Derek lo guardò con amarezza, nel suo cuore, mai avrebbe voluto che il ragazzo lo odiasse così tanto.
-Amore, tieni- si sentì.
Un ragazzo si avvicinò a Derek e gli porse un gelato. Stiles rimase a guardare la scena. Danny, lo squadrò con disprezzo.
-Oh, lui?- Chiese girandosi verso Derek.
Stiles sentì dentro sè la rabbia ancora una volta. Derek lo guardò preoccupato.
-Mi fate schifo- sussurrò -Mangia il gelato, Derek! Rischi si sciolga- disse con disprezzo. -Spero ti vada di traverso-
Stiles si bloccò, sapeva che se non sarebbe scappato in quel momento, il suo corpo avrebbe ceduto. Corse via in lacrime.
Montò sulla sua Jeep parcheggiata poco più in là, infilò le chiavi e partì.
Accese lo stereo ed alzò il volume. Aveva lasciato Origin, l'album degli Evanescence, la sua band preferita.
La canzone che partì fu My Immortal.
Pianse, tremò, strinse il volante. Davanti agli occhi vedeva solo l'immagine dei corpi dei suoi genitori coperti da un telo azzurro intriso del loro sangue.
Dalla barella che trasportava la madre scendevano goccie di sangue e la mano della donna sporca in vista.
Poi un'altra immagine: Derek e Danny che si baciavano e si amavano.
Piangeva sempre più forte, voleva solo schiacciare l'acceleratore. Più forte. Più forte.
"I'm so tired being here, suppressed by all of my childish fears and if you have to leave, I wish that you would just leave because your presence still lingers here and it won't leave me alone"
Le lacrime scendevano sempre più velocemente.
"These wounds won't seem to heal, this pain is just too real, there's just too much that time cannot erase"
Accelerò ancora più forte. Gli occhi ricoperti di lacrime, la vista offuscata.
La macchina sgommò, frenò, si schiantò. La portiera si aprì e Stiles volò fuori dalla vettura.
Questa colpì un palo della luce, il parabrezza distrutto.
Il ragazzo giaceva inerme sul marciapiede in una pozza di sangue. Il mio cuore sta rallentando.
Mi sto indebolendo.
C'è un dolore che pulsa a destra del mio cranio. Tutto questo, l'ho meritato?
Nella bocca sento un sapore ferreo, i miei occhi si fanno pesanti.
Ho sbagliato, certo.
Una luce bianca mi avvolge, due braccia mi raggiungono e stringono. Una femminile, una maschile.
I miei genitori.
Allungai le mani, con la poca forza a me rimasta.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai a loro.
Mi tirarono verso la luce.
Mia madre mi guardava sorridendo, affianco a lei mio padre. "Benvenuto figliolo. Questo è il paradiso".
Finalmente mi è stata data la possibilità di smettere di soffrire.
Potrò passare l'eternità a pensare a lui.
Derek.

"Ag caoineadh ar an uaigneas mór
Na deora, go brónach
Na gcodladh ins an uaigh ghlas chiúin
Faoi shuaimhneas, go domhain"

(Traduzione)

"Piangendo l'immensa solitudine
Le lacrime dolorose
Nel vostro sonno nel silenzioso cimitero verde
In una pace profonda"

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