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Autore: Kima413    19/07/2014    0 recensioni
Ancora oggi mi chiedo come tutto sia iniziato, credevo che l'avrei scoperto col passare del tempo, ma niente è cambiato molto da tre anni fa.
Anzi posso dire che ancora più dubbi e domande sono comparse, alle quali io non posso rispondere; tutto è ancora troppo complicato per me.
Probabilmente potrei anche diventare pazzo a furia di pensarci e in condizioni del genere è sempre meglio preservare la sanità mentale al massimo, è fondamentale distaccare la realtà dalla finzione.
Essere rinchiusi qui dentro è un po' deprimente: non si parla spesso, è vietato uscire se non per fare rifornimento, le reti internet sono limitatissime e siamo collegati ad un segnale che potrebbe morire in poco tempo.
La peggiore delle situazioni.
Però sarebbe meglio iniziare a parlare di quando tutto è iniziato, no?
[ Zombiestuck/ Sadstuck ]
Genere: Angst, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Dave Strider, Jade Harley, John Egbert, Rose Lalonde, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Falling

 

Prologo

 

Tic Tic

Le gocce di pioggia battono incessanti sul vetro della finestra, producendo un suono particolarmente fastidioso.

O almeno lui lo considera fastidioso.

A molti piace la pioggia, per esempio io l'adoro. Mi rilassa il suono delle goccioline che si infrangono sul vetro. Uscivo sempre quando pioveva, anche senza ombrello.

La sensazione dell'acqua sul mio volto era veramente fenomenale.

Però questo scrosciare porta a galla ricordi che non potranno mai tornare, quando ancora tutto questo non era iniziato.

Era Dicembre l'ultima volta che sono uscita di casa con la pioggia, tornai a casa bagnata dalla testa ai piedi, e ovviamente lui si infuriò.

'Potresti beccarti chissà quale malanno!' ricordo mi disse, era molto irritato. Non è mai cambiato, anche adesso mentre viviamo in questo caos il suo comportamento e atteggiamento è rimasto sempre lo stesso: arrogante e presuntuoso, spesso maleducato e non fa volentieri amicizia, ma è un bravo ragazzo.

Non posso considerarlo un cattivo amico, è lui che ci ha convinti a continuare, è grazie a lui se siamo qui.

Lo conosco da quando avevo l'età di dieci anni e non posso provare altro che profonda amicizia nei suoi confronti.

In questa guerra è meglio mettere da parte i sentimenti, eh già.

 

Tic tic, tic tic

La pioggia, come pensavo, si è fatta più forte, il ritmo non è più regolare, adesso lo posso considerare fastidioso.

Stranamente non riesco a sentire i loro versi, considerando che siamo all'ultimo piano di un palazzo per alcuni potrebbe essere difficile ma io ci riesco.

Con la pioggia spesso si risvegliano, quindi il frastuono si fa più intenso, le loro voci sono ovunque e la notte non riesco a dormire.

La posso definire una routine.

Una routine piuttosto strana, devo ammettere, ma mi sono abituata a questa condizione. Non posso smettere di lottare per colpa di alcune stupide voci che non mi influenzano affatto.

 

Eccole, stanno tornando nuovamente. Come sempre non riesco a capire quello che dicono, è un linguaggio quasi arcaico quello che utilizzano e, anche se ho effettuato alcune ricerche, non sono riuscita a scoprire da dove proviene e quale esso sia.

Tutto porta ad un punto morto, allora devo tornare indietro, fare altre ricerche e sperare ogni volta di trovare una soluzione.
Mi sfrego le mani, cercando un minimo di calore, totalmente inesistente in questa stanza fredda come il ghiaccio.

Ancora non capisco come lui riesca a rimanere così calmo con queste condizioni atmosferiche.

Di solito si lamentava ogni due per tre, ma è quasi una settimana che è stranamente diventato più calmo; ovviamente continua ad essere irascibile, ma meno di quanto lo era in passato.

Sta cambiando tutto, non voglio.

 

Lo scrosciare della pioggia si è fatto ancora più intenso.

Siamo rimasti chiusi in questa camera per chissà quante ore,incapaci di accettare la realtà dei fatti.

Infondo sono passati due giorni da quando è uscita di casa.

 

Tic tic tic tic tic tic tic tic

Continua.

Va avanti da ore.

Sto perdendo il nesso con la realtà.

Devo uscire.

Realizzo, comunque, che il mio corpo non vuole muoversi, le mie gambe sono come paralizzate e la mia mente sta andando in tilt.

Stanno aumentando.

Andate via.

Vi prego.

Le voci.

Basta.

B a s t a .

  
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