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Autore: feli_007    19/07/2014    5 recensioni
//”Tu sei speciale, tesoro. Sei nato così per poter ascoltare meglio tutte le frasi del mondo, tutti i racconti senza voce nascosti nelle piante e nei pesci, sulla sabbia o sugli alberi”//
Un ragazzo dal cuore di pietra ritorna ad Heartland, dopo aver passato anni e anni lontano da quella città che, secondo lui, malediceva la sua vita. Accompagnato solo da dolorosi ricordi, inizia a vivere come un normalissimo ragazzo, diventando amico di un ragazzino strampalato di nome Yuma Tskumo. Tuttavia, la sua vita non è mai facile: un incubo (o forse un sogno…?) lo perseguita e continua a rimbombargli nella mente e, soprattutto, nel cuore. Un’oscura figura che occupa la mente del sedicenne, affossando in lui i ricordi e l’intera sua esistenza.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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-TU!- Urlò il preside, guardando con i suoi freddi occhi grigi tutti gli studenti presenti nel cortile. Aveva il fiatone per la corsa che aveva dovuto farsi pur di raggiungere il teppistello che stava picchiando studenti a caso. Perché, giustamente, un ragazzo la mattina si sveglia e pensa: ‘Che noia, non ho proprio niente da fare. Mah. Andiamo a picchiare qualche studente in una scuola qualunque…’
Mai una gioia.
-Non provare ad alzare le mani su un altro solo di questi studenti. Giuro che ti faccio arrestare!-
Il ragazzo si girò, abbassando il cappuccio nero della felpa. I capelli biondi gli incorniciavano il viso serio, coprendo anche uno degli occhi azzurri. Profonde occhiaie cerchiavano questi ultimi, lasciando intendere che avesse dormito molto poco in quelle notti. Elanna, che aveva inseguito insieme a Mizael il preside, si lasciò sfuggire dalla bocca un gridolino sorpreso appena vide il viso del ragazzo, mentre un’espressione scioccata si dipingeva sul volto suo volto.
Mizael lanciò un’occhiataccia alla ragazza. –Cos’è quella faccia?- domandò, incrociando le braccia al petto. Lei non lo ascoltò neanche.
-Mirko?!- gridò incredula, correndo incontro al ragazzo e afferrandogli il braccio destro.
-Cosa diamine ci fai qui?!- domandò, stringendo la presa e guardandolo con occhi arrabbiati. Lui la fissò a sua volta. I freddi occhi azzurri di Mirko contro quelli blu elettrico di Elanna.
-Ti cercavo.- disse solamente, come se fosse una cosa normale. Lei storse il naso a quella affermazione, leggermente infastidita.
-Picchiando i miei compagni di classe?-
Mirko fece le spallucce, riacquisendo la sua solita aria arrogante.
-Non mi dicevano dov’eri. Se lo sono meritati.-
Dio, quanto Elanna lo odiava quando faceva così.
Roteò gli occhi. –Sei sempre il solito manesco.- osservò seria. –E adesso ripetimi perché sei qui.-
-Per metterti in guardia.- rispose Mirko, tentando di poggiare la sua mano sulla spalla della ragazza, ma lei si scansò immediatamente.
-Spiegami cosa vuoi davvero, Calleran! Tu tieni a me almeno quanto ci tieni a pulire la tua camera.- Il biondo fece per protestare, ma Elanna non gli lasciò neanche iniziare la frase . –E l’ultima volta che sono entrata nella tua stanza c’erano un paio di calzini sul lampadario.-
-Si, ma…- iniziò Mirko, tentando di parlare.
-E poi questo non ti da l’autorizzazione di venire qui a far quel che cavolo di pare!-
-Certo, però…-
-E soprattutto mi devi spiegare il vero motivo per cui sei qui!-
-Se mi lasci parlare…-
Elanna avrebbe voluto continuare, ma la voce del preside la riscosse dai suoi pensieri, facendole dimenticare ciò che stava per dire.
-Castelli!- la richiamò. –Tu conosci questo…questo teppista?- la voce leggermente incredula. Lei si girò, fissando seria il dirigente scolastico.
-Si. Sfortunatamente.-
Mirko fece un passo in avanti, mentre afferrava per un braccio Elanna. La corvina tentò invano di staccarsi da lui.
 –Adesso mi son rotto a sentire tutte ste’ storie. Se questi mocciosi mi avessero detto subito dove si trovava lei- indicò con un cenno del mento la ragazza che teneva stretta accanto a sé. -…non avrei fatto niente di tutto ciò. E poi…-
Il biondo portò una mano davanti al viso e schioccò le dita.
-Tornate a dormire.- sussurrò appena.
E poi successe tutto in attimo.


Il vento smise di soffiare, gli uccelli di volare. Il silenzio tombale calò tra loro, interrotto ogni tanto solo dal respiro irregolare di Elanna.
Tutti i presenti sembravano essere pietrificati. Nessuno si muoveva. Gli studenti erano bloccati in una singola posizione: chi con la bocca spalancata, chi con l’indice puntato contro Mirko, alcuni addirittura fermi a mezz’aria. Il tempo sembrava essersi fermato.
-Come hai fatto?- domandò Elanna sbalordita. –E poi…'Tornate a dormire?’ Poi sono io la fissata con le Creepypasta!-
Il ragazzo rimase in silenzio. Gli occhi che fissavano un punto imprecisato, come quello di un’aquila alla ricerca di una preda.
Un’aura rossastra iniziò ad avvolgere il corpo di Mirko.
-Hai bloccato il tempo e adesso…cosa stai facendo?-
Nessuna risposta. Non da parte di Mirko, perlomeno.
-Cosa sei?-
La fredda voce di Mizael.
Elanna lo guardò attentamente. Anche lui era circondato dalla stessa aura rossastra.
-Potrei farti la stessa domanda.- replicò Mirko. –Dovresti essere bloccato. Come tutti gli altri.-
-Quelli come me non sono soggetti a questo genere di poteri.-
I due si fissarono a lungo e se gli sguardi potessero uccidere, entrambi sarebbero già morti. Elanna tossicchiò, tentando di attirare l’attenzione dei due.
-Beh…Mizael, Mirko. Mirko, Mizael.-
Pensava di rompere il silenzio, lei, la povera e ingenua Elanna.
-Non sei umano.- sentenziò Mirko.
-Neanche tu.- rispose Mizael serio. L’altro ghignò.
-Solo per metà.-
Lo sguardo di Elanna passava rapidamente da un ragazzo all’altro, non capendo però di cosa stessero parlando. Preferì rimanere in silenzio, per una volta, e ascoltare come il discorso tra i due.
Mizael si avvicinò lentamente, come se avesse a sua disposizione tutto il tempo del mondo. Beh, la cosa, effettivamente, aveva senso dato che Mirko aveva fermato lo scorrere del tempo.
-Sei un bariano.- disse Mizael, talmente serio che anche un morto avrebbe sorriso un pochino di più.
-Ribadisco: solo per metà.- fu la risposta che ricevette. Storse il naso, come se fosse disgustato.
-Sei un aborto mancato.- disse Mizael.
-Lo so.-
Elanna s’illuminò improvvisamente. –Visto? L’ho sempre detto che eri un aborto mancato!- esclamò la ragazza, contenta. Poi le venne un dubbio. –Aspetta…e perché lo saresti? Cioè…io l’ho sempre detto per scherzare e ti sei arrabbiato e adesso arriva lui e te lo lasci dire. E poi cos’è un bariano? Non si dice ‘barese’?-
Mirko scosse la testa.
-I bariani non sono esseri umani, Ely. Provengono dal Mondo Bariano, non dalla città di Bari.-
-Quindi sei un alieno? Forte!- esclamò Elanna avvicinandosi a Mizael, come per osservarlo meglio. Lui rimase impassibile, gli occhi azzurri fissi in quelli di Mirko.
-Tu sei un…mezzosangue.- replicò Mizael, facendo una smorfia.
-Esattamente.- confermò Mirko.
-Mezzosangue? Come quelli di Harry Potter? O come quelli di Percy Jackson?- intervenne Elanna, sempre più confusa dalla situazione.
-Sono per metà umano e per metà bariano. Quindi un mezzosangue.-
-Quindi un aborto mancato.- Aggiunse Mizael. –Nel Mondo Bariano, è a noi vietato avere rapporti con gli esseri umani. I mezzi bariani sono inutili alla specie, ma provocano grandi danni a causa dei loro poteri incontrollabili. L’esistenza di Mirko è praticamente inutile. Ed estremamente pericolosa. Almeno per noi bariani puri.-
Elanna incrociò le braccia al petto, infastidita dall’atteggiamento di Mizael. Non era spaventata dall’idea di essere tra un alieno dall’atteggiamento odioso e un mezzo alieno altrettanto odioso.
-Ora si che sembri Draco Malfoy.- Sbuffò la ragazza, alzando gli occhi al cielo. I due erano troppo presi a guardarsi negli occhi per ascoltare le sue parole. Anche lo sguardo di Elanna si alternò tra i due.
Erano incredibilmente somiglianti, tanto che potevano essere scambiati per fratelli. Solo che Mirko superava di diversi centimetri Mizael e quest’ultimo non andava dal parrucchiere, probabilmente, da molto tempo.
-Quindi. Siete un bariano e un mezzo bariano…e io perché non mi sono bloccata come gli altri?-
-Perché neanche tu sei umana.- rispose Mirko. -Per questo ero venuto a cercarti.-
Elanna rimase basita. –I-Io…non…s-sono…umana?- balbettò. Mizael afferrò la ragazza per i capelli e la avvicinò a sé. Lei si ritrovò con il viso premuto contro il petto del bariano e arrossì vistosamente.
-Questo.- il ragazzo indicò il marchio sul collo della ragazza. –Nel Mondo Bariano solo gli schiavi e i servi vengono marchiati con questo segno. Significa che non hai diritti ed appartieni solo a chi ti ha impresso quel simbolo.- spiegò serio.
-Sarei una schiava? E poi…non so chi sia stato a marchiarmi. Ma non ci tengo a scoprirlo!- sentenziò Elanna. Mirko riavvicinò la ragazza a sé.
-È per questo che ti cercavo. Voglio aiutarti.-
-A farmi ritrovare la mia forma bariana?- chiese lei.
-Si, anche per quello. Non so per quale motivo, ma non sei più in grado di tornare alla tua vera forma.-
-Che significa ‘Anche per quello’?
Mizael incrociò le braccia al petto e richiamò l’attenzione dei due, tossicchiando.
-Cosa c’è?- domando Elanna. Lo sguardo del bariano era gelido.
-Se vi azzardate a dire in giro la mia vera identità potreste non risvegliarvi più- li avvisò.
-Se diciamo in giro che sei un alieno, ci prendono per pazzi.- lo tranquillizzò Elanna, sorridendo. Aver appena scoperto di essere una bariana non sembrava averla turbata. Almeno all’apparenza.
Mizael si girò, fece qualche passo, per poi fermarsi. –Mirko.- chiamò.
-È un tuo potere bloccare il tempo o…?-
-Un tempo avevo un mostro numero. Era un drago. È stato lui a influenzarmi e darmi tale potere.-
Mizael rimase in silenzio qualche secondo.
-Adesso non è più in tuo possesso.- non era una domanda, ma un’affermazione.
-No. Ho preferito affidarlo a… qualcun altro.-
-Mmh.-
Mizael aprì un portale, per poi scomparire.
Un drago capace di bloccare il tempo? Sarebbe stato l’ideale, per lui. Peccato non fosse più nelle mani di quel mezzo bariano.
“Già. Peccato.”
Mirko ed Elanna rimasero lì, in silenzio, per un po’.
-Puoi far tornare il tempo normale?- chiese lei.
Il ragazzo annuì, schioccò le dita.
 E il tempo tornò a scorrere.

Le schioccò una seconda volta.
E i due scomparvero.

 

Oh, Mizael, perché non capisci?
Perché vorresti un drago che già possiedi?

Al destino non si sfugge, Mizael, la profezia ti riguarda. Non puoi sfuggire.
Non ne hai la forza. Ricorda.

“I due guardiani
In uno solo si uniranno,
se i tre coraggiosi
il cuore dell’oracolo scioglieranno.
Ciò che è stato ingiustamente diviso
unire sapranno:
due cuori innamorati
due fratelli da tempo separati;
i tre mondi la pace raggiungeranno
e contro la minaccia maggiore si uniranno.”

I due guardiani si uniranno, e presto. Luxor e Mirko lo sentono.
I tre coraggiosi sono pronti. Elanna è con loro.
Il cuore dell’oracolo lo conosci anche tu, Mizael.
‘Ingiustamente diviso’. Tutto è ingiusto di questi tempi, vero?
I cuori dei due innamorati non sono persi, Mizael. Zelda e Ike lo sanno.

I due fratelli sono ancora separati, ma tu puoi riunirli.
Dopotutto….

Mizael, non hai forse voglia di rivedere tuo fratello?


Angolo Autrice:
Si, trucidatemi. Cioè, cos’è sto capitoletto? Non è esattamente la perfezione…
DarkFeli: fa schifo.
Grazie, mi sei molto d’aiuto.
DarkFeli: l’hai detto anche tu che fa schifo, no?
Grazie, dico sul serio. Comunque…a parte queste stupidaggini vorrei ringraziare tutti quelli che stanno seguendo questa storia:
chi legge in silenzio, chi l’ha messa tra le preferite/seguite/ricordate e soprattutto tutti quelli che hanno recensito.
Davvero, grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia. Grazie
DarkFeli: la smetti di ringraziare? Hai rotto.
Rovini sempre questi momenti, tu.
Comunque…vi saluto e alla prossima!

PS: si, sono una fissata delle creepypasta.

 

  
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