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Autore: Kitiara_92    19/07/2014    3 recensioni
"Da sempre era stata una ragazza per natura allergica alle storie d'amore e anche l'amicizia o perfino i più semplici rapporti sociali non le erano mai interessati. Quindi non capiva proprio perché, lei, improvvisamente, senza averlo voluto si ritrovò a fare il cupido personale a tutti coloro che, incasinati nelle loro assurde storie d'amore senza capo né coda glielo avevano chiesto!"
Ciao, questa è la mia prima fic, parla del primo anno di college di un gruppo di ragazzi, Temari è la protagonista, una ragazza fredda (all'apparenza) che senza essersela cercata si ritrova in mezzo alle trame d'amore dei suoi amici e ad altri guai assurdi. Spero vi possa piacere, in ogni caso...
buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Temari, Tenten | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Preparativi

 

 

Era successo di nuovo e questa volta non c'era Temari a consolarla. Aveva ragione Sakura a dirle che una volta bollata in un modo era difficile togliersi quel marchio di dosso. Si stava ripetendo ciò che era già successo al liceo: Ino Yamanaka, la ragazza facile. Solo che ora i suoi appellativi erano diventati ancora più indelicati. Non lo trovava giusto, perché mai bisognava fare queste differenze fra i sessi? Un uomo era ritenuto più figo, più interessante e maturo se il numero delle ragazze con cui era stato era alto. Una donna invece doveva preservarsi pura e ingenua perché altrimenti chi la voleva più! Per Ino Yamanaka era una cosa inconcepibile e per un certo verso razzista, anche le donne avevano delle necessità in fondo. Lanciò una lattina di coca cola con il piede facendola finire contro la gamba di qualcuno.

«Scusa Choji» Disse «Non ti avevo visto» Forse lui era l'unico che non la vedeva come la puttanella del college. Stava leggendo un libro e pensò che forse voleva starsene tranquillo ma stare sola le avrebbe fatto pensare a ciò che era successo poco prima «Ti dispiace se ti tengo compagnia?» Gli chiese quindi. Lui scosse la sedia e le fece posto sulla panchina. Sedendosi la ragazza notò con un certo divertimento che quello che effettivamente stava leggendo era ben lontano da un manuale scolastico «“I segreti del fare colpo”. Chi è la fortunata?» Lui arrossì e nascose goffamente il libro fuori dalla sua vista.

«Nessuno...» Rispose imbarazzato.

«Non hai bisogno di un libro per essere apprezzato» Gli disse però lei sorridendo «Credo invece che potrei averne bisogno io» Riuscì a prenderglielo «Chissà che non valga anche per le donne»

«Tu non hai bisogno di un libro» Replicò lui.

«Ovviamente no, e poi queste cose sono solo stupidaggini, i segreti per fare colpo se vuoi te li svelo io» Ino si mise a sfogliarlo senza reale interesse mentre Choji aspettava che gli dicesse quali fossero questi fantomatici segreti.

«E quindi cosa bisognerebbe fare?» Le chiese il ragazzo visto che non parlava più. Ino alzò lo sguardo interrogativa, i suoi pensieri erano di nuovo volati a ciò che era successo un attimo prima. «Per... per piacere» Spiegò lui arrossendo di nuovo e lei sorrise affettuosamente e un po' tristemente.

«Non credo di essere la ragazza giusta per dirlo» Rispose abbassando lo sguardo e lui capì che fosse accaduto qualcosa. Pensò però che fosse preoccupata per Temari «Comunque non hai bisogno dei consigli di uno stupido libro, sei perfetto così come sei» Continuò la ragazza tornando ad assumere uno sguardo deciso «Se qualcuna non ti considerasse sarebbe pazza» Lo guardò pensierosa, in effetti Choji era proprio un bravo ragazzo, diverso da tutti quelli con cui era stata, ed erano molti, davvero molti. Vero che non era bello e che in quanto a fisico aveva molto su cui lavorare, che aveva delle guance troppo tonde e che era un po' tontolone ma era anche gentile, dolce, sensibile e forse questo era più importante di ogni altra cosa. Lei invece era bella, sì, ma cosa restava dopo il bel faccino? Niente, ecco la verità. Choji comunque si meritava tanta felicità e una ragazza a fianco che lo amasse.

«Facciamo una cosa» Gli disse «La prossima volta che vedi questa ragazza mi devi promettere una cosa»

«Uhm... cosa?» Chiese lui incerto.

«Che ti farai avanti, sono certa che non ti dirà di no»

«Non sai nemmeno chi è» Mormorò lui.

«Ma so chi sei tu. Se quella ragazza ti dice di no è una stupida, credimi» Disse Ino allegramente «Io non lo farei» Aggiunse poi e Choji la guardò sorpreso.

«Ah no?» Chiese. Ino scosse con decisione la testa certa che in quel modo lo avrebbe aiutato a prendere più sicurezza. Era sempre stata convinta che non tentare nemmeno era sbagliato per principio, indipendentemente dal risultato.

«No, sono certa che quella ragazza sarà molto felice» A quel punto Choji pensò di farsi avanti ma ancora gli mancò il coraggio. Non era sicuro di come fare. «Sai, tu mi metti di buon umore» Continuò lei tranquilla senza accorgersi di tutte le speranze che gli stava dando «Sei l'unico che mi ascolta veramente» In quel momento però Choji ascoltava solo per metà, la sua mente era divisa tra il chiederle di uscire o buttarsi avanti e baciarla. E nessuna delle due era facile. «L'unico che pensa cose cattive. Le persone sono crudeli a volte» Ora che aveva iniziato a parlare a ruota libera chi l'avrebbe fermata più! Invece non fu così «La gente dovrebbe farsi gli affari propri» Ino si alzò «Devo andare, ho promesso a Sakura di portarle una cosa, e se non lo faccio quella è capace di infuriarsi e diventare una belva, ci vediamo stasera, ciao» Lo baciò sulla guancia mandandolo in estasi e se ne andò di nuovo con il buon umore.

 

 

Sakura era già furibonda a dire il vero ma non con Ino bensì con se stessa. Fu così che si sedette al tavolo con Naruto e Hinata infischiandosene altamente del fatto che forse e solo forse i due avrebbero desiderato starsene da soli.

«Ciao Sakura, com'è andata con Sasuke?» Chiese il biondo spiazzandola del tutto. La ragazza prima lo guardò allibita, poi arrossì per l'imbarazzo e infine passò alla fase rabbia omicida. Contro Naruto che era così idiota, contro Sasuke che aveva raccontato quelle cose in giro, contro l'intero mondo!

«Puoi dire al tuo amico che la prossima volta può anche evitare di rivolgermi la parola!» Ringhiò. Hinata li guardava senza capire ma accorgendosi che l'amica era vicina a diventare un sadico killer assetato di sangue e vendetta si affrettò a intervenire.

«Vi va se andiamo a prendere un gelato?» Il suo tentativo di cambiare discorso e alleggerire la tensione fallì miseramente.

«No grazie» Fu la gelida risposta.

«Che è successo?» Chiese Naruto.

«Chiedilo al tuo amico visto che ti racconta sempre tutto!» Sbottò lei di rimando.

«In realtà non mi racconta sempre tutto ma che ha fatto?» Naruto non voleva a tutti i costi impicciarsi ma semplicemente aiutare Sakura visto che sapeva quanto Sasuke potesse essere stronzo. E sì che lo aveva anche avvertito di comportarsi bene con lei.

«Niente, sono io la stupida che va dietro ai ragazzi sbagliati ma questa è l'ultima volta, non voglio più nessuno! Mai più» Hinata le prese la mano per confortarla e nel contempo guardò Naruto che per una volta pensò bene di restarsene zitto.

«Non pensarci» Disse la corvina «Può anche darsi che vi siate capiti male» Anche se non sapeva quello che era successo esattamente.

«Giusto!» Esclamò Naruto a quel punto «Quano si tratta di sentimenti Sasuke è un imbranato totale ma ti assicuro che tiene a te come non ha mai tenuto a nessun altra. Qualunque cosa abbia fatto sono sicuro che non voleva» Sakura lo guardò pensierosa.

«Te l'ha detto lui che tiene a me?»

«No, ma lo conosco quindi puoi fidarti» Sakura però non aveva mai trovato quel biondino molto affidabile, si voltò verso Hinata che le sorrideva rassicurante. Nemmeno lei era molto affidabile se si trattava di Naruto.

«Allora... ci andiamo a prendere un gelato?» Domandò per cambiare argomento. Per un po' voleva accantonare Sasuke e tutto ciò che lo riguardava.

 

 

La ricerca del quaderno era ricominciata. Scaffali, armadio, cassetti, Ino buttò all'aria tutto quanto approfittando dell'assenza di Temari. Dopo un po' però si vide costretta ad arrendersi. Non aveva trovato niente ed era tardi, doveva ancora fare una doccia e prepararsi. E se magari aveva il tempo di mangiare qualcosa per cena prima di iniziare la missione-salvataggio-Temari lo avrebbe fatto molto volentieri. In quel momento però tornò la compagna di stanza che di fronte al casino in cui Ino aveva ridotto la camera rimase senza parole. La biondina fece finta di niente affrettandosi a raccogliere una rivista e a leggerla fingendo di non sapere assolutamente nulla del perché era tutto tanto in disordine. Temari le strappò di mano il giornale.

«Che cosa hai fatto!?!» Sbottò. Inutile mentire, meglio ribattere a tono.

«Se lo vuoi proprio sapere cercavo una cosa mia»

«E la cerchi nella mia roba?»

«Sì perché tu me l'hai presa» Temari socchiuse gli occhi cercando di mantenere almeno apparentemente un po' di calma. E invece non ci riuscì affatto perché presa da un impulso improvviso le lanciò la rivista in piena faccia.

«Ahia! Ma sei impazzita?»

«Cosa ti da il diritto di guardare tra la mia roba? Eh? Cosa ti da il diritto di ridurmi la stanza in questo modo? Io ti ammazzo, ti ammazzo sul serio!» Ino iniziò ad avere paura e corse verso la porta del bagno fermandosi prima di entrare.

«Cercavo il quaderno» Squittì «È mio, l'idea di crearlo è stata mia» Temari afferrò il cuscino e glielo lanciò addosso mentre Ino si riparò dietro la porta.

«FUORI DA QUESTA CAMERA!»

«Metti giù quella lampada!!!» Strillò Ino terrorizzata.

«FUORI! VAI FUORI!» La biondina corse verso la porta mentre Temari la seguiva «Non tornare più se non per prendere la tua roba e andartene!»

«E il quaderno?» Chiese Ino.

«Non fare la finta tonta, so benissimo che Shikamaru l'ha dato a te!» Ino spalancò la bocca per ribattere ma si ritrovò la porta della stanza sbattuta contro. In corridoio nel frattempo erano arrivate un bel po' di persone a curiosare a cosa fossero dovute quelle urla.

«Siete capaci di farvi gli affari vostri?» Domandò Ino stizzita e si incamminò verso la camera di Shikamaru certa che avrebbe castrato qualcuno. Di solito lei era una persona tranquilla ma quello era un periodaccio. A dire il vero era tutta colpa degli altri se ultimamente era così irritabile, si guardava allo specchio e quasi non si riconosceva più nemmeno lei! In primis era colpa di Temari. L'aveva contagiata con quel suo caratteraccio. E che dire di Sakura poi? Se voleva quel quaderno poteva benissimo prederselo da sola! Non poteva mica fare sempre tutto lei! Per non parlare di tutta la gente che la insultava senza sapere niente su di lei. Aveva smesso di fare sesso da ben 3 mesi, possibile che dovessero ancora chiamarla in quel modo? Le venne da piangere ma si trattenne e bussò alla porta di Shikamaru certa che a quell'ora fosse in camera a schiacciare il suo solito riposino pomeridiano.

“Ho bisogno di una pausa” Pensò. Gli esami che aveva fatto non erano andati un granché, anche quello non era colpa sua. Non poteva pensare a tutto. «Ciao Shika» Salutò quando lui le aprì e cercò di sfoggiare un bel sorriso cordiale sebbene fosse infuriata anche con lui. Sì, proprio lui perché aveva osato prendere e sicuramente leggere quel quaderno che non gli apparteneva!

«Ino...» Bonfonchiò il ragazzo grattandosi la nuca con faccia mezza addormentata.

«Stavi dormendo?» Chise lei.

«No, studiando»

«Immagino la fatica, eh?» Fece lei sarcastica. Shikamaru sospirò.

«Che c'è Ino?»

«Dammi il quaderno»

«Quale...»

«Il mio quaderno Nara!» Tutta la calma svanì in un istante. Shikamaru prevedendo il pericolo fece un passo indietro per richiudere la porta ma Ino ci mise di mezzo il piede e la spalancò con una spinta sbattendogliela sul naso. E poi si diceva che le donne non erano forti... La biondina entrò in camera e si guardò attorno indagatoria come un segugio che cerca la sua preda.

«Ebbene?» Domandò e lui sospirò.

«Smettila di sbuffare! Il quaderno Nara!» Il ragazzo aprì un cassetto e glielo diede.

«Comunque fossi in voi toglierei tutto ciò che riguarda Hidan» Le disse. Ino lo fulminò con lo sguardo mentre lui tranquillo si accendeva una sigaretta.

«So da sola quello che devo fare» Disse piccata.

«Va bene»

«E comunque non avresti dovuto leggerlo!»

«Ok» Shikamaru non aveva voglia di continuare il discorso, doveva tornare a studiare, i libri aperti sul letto lo stavano aspettando. Ino seguì il suo sguardo sofferente.

«Stavi davvero studiando» Constatò stupita.

«Già, a volte anche io mi impegno»

«Credevo stessi dormendo»

«Magari» Non ci riusciva stranamente, quando chiudeva gli occhi vedeva Temari e Hidan insieme e la cosa gli dava il nervoso. Forse i libri non erano la soluzione più felice per distrarsi ma tenere in moto la mente gli permetteva di non pensare a Temari e a tutto ciò che la riguardava. Ino decise finalmente di andarsene.

«Ci vediamo stasera, ricordatelo» Gli disse prima di uscire con il quaderno custodito gelosamente sottobraccio. La biondina tornò verso camera propria, non esisteva proprio che Temari la buttasse fuori! E poi voleva fare un ultimo tentativo con lei, se la convinceva a lasciar perdere Hidan le cose sarebbero state risolte almeno in parte.

 

 

Quella sera

Temari si guardò allo specchio un'ultima volta: abito nero con paillettes, schiena scoperta, gambe nude, gonna così corta che bastava piegarsi di due centimetri in avanti per dar mostra di tutto il lato B, stivali a tacco alto, neri e lucidi. Tutto ciò che le mancava erano un frustino e un bel paio di manette rosse, poi avrebbe potuto fare buona compagnia in qualunque bordello. Fece una smorfia e si sedette sul bordo della vasca, non poteva uscire in quelle condizioni senza neanche sapere dove stava andando. Non che fosse del tutto impreparata: qualcosa se l'era comprata nell'evenienza... Un bel storditore elettrico nuovo di zecca. Se Hidan avesse fatto un passo falso lo avrebbe sistemato a dovere. Alzò lo sguardo con nuova decisione, non poteva tirarsi indietro all'ultimo. Raccolse la borsa e si alzò, quando uscì dal bagno Ino la fissò con la bocca aperta.

«Che c'è?» Domandò Temari malamente. La biondina richiuse la bocca e si coprì il volto con la rivista che stava leggendo.

«Niente, niente» Rispose in uno squittio. Temari esitò, di nuovo incontrò la propria immagine allo specchio messo sulla parete. Avrebbe fatto sbavare Hidan come chiunque altro. Sperava però che Hidan fosse abbastanza possessivo con lei da non lasciarla in mani altrui.

«Io esco» Avvertì «Non aspettarmi alzata» Non che servisse dirlo. Si mise addosso un lungo cappotto coprente e uscì. Non c'era quasi nessuno in giro e anche lei avrebbe dovuto essere in camera a quell'ora. Hidan la stava aspettando in atrio con Itachi e Deidara.

«Eccoti qui gattina, iniziavo a pensare che avessi cambiato idea» Temari sfoggiò il ghigno più sicuro e incantevole che aveva.

«Ancora dubbi tesoro?» Domandò. Lui indugiò con lo sguardo sul cappotto chiuso.

«Hai seguito il mio consiglio dolcezza?» Lei aprì il cappotto e gli diede bella mostra di sé, Deidara fece un lungo fischio di apprezzamento, Hidan le si avvicinò e le circondò la vita con il braccio.

«Era proprio quello che volevo»

«Andiamo» Disse Itachi a quel punto scoccando a Temari un'occhiata gelida. Lei lo ignorò totalmente, se non voleva averla lì era comunque troppo tardi.

 

 

Angolo dell'autrice: e finalmente inizia l'azione! Cosa riserverà la serata a Temari? I suoi amici riusciranno a tirarla fuori dai guai? E Choji troverà il coraggio di dichiararsi a Ino? Sakura e Sasuke invece sapranno perdonarsi a vicenda? Vi lacio con queste domande e vi auguro un buon finesettimana, alla prossima,

Kit :)

  
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