Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: Aelia    19/07/2014    0 recensioni
Per un attimo il suo sguardo si fermò sul mio. Il mio corpo fu percorso da brividi. E’ vero, aveva degli occhi intensi e sembravano riuscire a leggerti l’anima, ma erano così freddi da farmi rabbrividire. Per un attimo ci fissammo in silenzio, cercando di penetrare ognuno nei pensieri dell’altro...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
<< Muoviti >> mi disse qualcuno scuotendomi. Aprii di malavoglia gli occhi, e vidi la faccia di Ivory << Che vuoi? >> le chiesi con la voce ancora impastata dal sonno. Lei sbuffò << Dobbiamo andare a scuola >>. Sospirai, che palle, io volevo dormire. Mi alzai controvoglia e mi misi l’uniforme. Preparai lo zaino e ci incamminammo. Ad un certo punto, camminando, mi venne in mente una cosa. Akashi non aveva detto che avremmo cominciato oggi a lavorare? Merda. Mugugnai al solo pensiero. << Che c’è? >> mi domandò Ivory << Tagliamo oggi? >> le proposi. Lei mi fulminò con lo sguardo << Ma che dici?! E poi siamo davanti alla scuola >> . In effetti aveva ragione. << Beh, non importa. Svoltiamo in quel angolino e non ci vede nessuno >> le dissi . << Cos’è che vorreste fare? >> ci chiese qualcuno da dietro. Mi voltai di scatto. Akashi. Ma porca merda! Quel ragazzo era onnipresente! << Sono il rappresentante d’istituto, e non è ammissibile che degli alunni del Rakuzan si comportino così. Dato che siete nuove stavolta la passate liscia, ma non voglio più sentire nulla del genere, è chiaro? >> ci domandò fulminandoci con lo sguardo. Ivory divenne rossissima << S –si, tutto chiaro >>. Akashi mi guardò, attendendo una mia risposta << Cristallino >> replicai. << Per caso ti sei dimenticata che avevamo un impegno oggi? >> mi chiese penetrandomi con lo sguardo. L’aveva capito, voleva solo provocarmi, stetti al gioco. << Cavolo! Me n’ero completamente scordata! Mi dispiace >> dissi fingendomi dispiaciuta. Lui inarcò un sopraciglio, capendo che lo stavo prendendo per il culo. << Alla fine delle lezioni ti aspetterò davanti alla tua classe >> e detto ciò ci sorpassò. Sospirai ed entrai anch’io. Le prime due c’era algebra, il professore ci aveva assegnati una marea di esercizi che ci avrebbero tenuti occupati per tutte due le ore, mentre lui se ne stava comodamente seduto sulla sua sedia a leggersi un libro. Era passata già mezz’ora da quando avevamo iniziato << Non ce la faccio più! Mi si stanno incrociando gli occhi con tutti questi numeri! >> esclamò a bassa voce Ivory per non farsi sentire dal professore. Scrollai le spalle, per me erano abbastanza facili. << Io sono all’esercizio 31, tu? >> mi chiese. << Esercizio 57 >> le risposi. << Che?! >> esclamò lei, attirando l’attenzione del professor Ramai, che le lanciò un occhiataccia. Ivory arrossì e disse << Scusi >>. Quando il professore tornò a leggere il suo libro Ivory mi disse << Come cavolo hai fatto? Hai fatto praticamente il doppio dei miei esercizi! >>. Sospirai annoiata << Primo, io sono molto più veloce di te a farli. Secondo, se tu non fossi stata così distratta a fantasticare sull’appuntamento che avrei con Kagami, ne avresti fatti un po’ di più >> conclusi facendole l’occhiolino. Lei arrossì << Si nota così tanto che sto pensando a lui? >>. Annuii << Altroché >>. Lei sospirò con la testa fra le nuvole. Le due ore passarono, ce ne aspettavano altre quattro; scienze, inglese, geografia e letteratura. Mentre all’ultima ora la prof ci introduceva qualche autore, sperai con tutta me stessa che l’ora non finisse. Non volevo incontrarlo. E, manco lo facessi apposta, la campanella suonò. Uscii fuori dall’aula, pronta a svignarmela. Stavo per dirigermi verso l’uscita, quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Cavolo! Sapevo chi era. Mi girai per averne conferma. Akashi. << La vuoi smettere di scappare? >> mi disse quest’ultimo. Sbuffai. E che palle! << Vieni >> mi disse, cominciando a camminare. Lo seguii, mantenendomi comunque a debita distanza. << Dove stiamo andando? >> gli chiesi. << Aula video >> mi disse. Camminammo fino a trovarci in una sala dove c’erano diverse sedie e un enorme tv. << Ho preso questo video di una partita del nostro prossimo avversario, il Seiho >> mi spiegò mettendo un dvd. Mi sedetti accanto ad Akashi e osservammo la partita. Alla fine il risultato era stato a favore del Seiho, 69 a 15. Mi stiracchiai quando la partita finì. << Che te ne pare? >> mi chiese Akashi. Ci pensai un attimo << È una squadra che basa il suo gioco su una difesa incredibilmente efficace, pressante e sfiancante. Tra i suoi membri non ci sono dei veri talenti ma ogni giocatore usa le basi delle antiche arti marziali per ridurre al minimo l'affaticamento muscolare riuscendo così ad effettuare un forte pressing per tutta la durata della partita. La maggior minaccia è la matricola Tomoki Tsugawa, il n 10, ala grande della squadra. Riesce a mettere una pressione incredibile al giocatore che deve difendere e gli piace farlo soffrire, è abbastanza sadico >> gli spiegai. Lui mi guardò un attimo stupito. << Penso che tu e i giocatori principali potete anche non giocare, basteranno le matricole >> continuai. Lui mi fissò senza dire niente. Mi preoccupai un po’, per caso c’era qualcosa che non andava? << Si, sono d’accordo >> disse infine. Mi rilassai. << Allora io vado >> e feci per andarmene. << Aspetta, domani c’è la partita alle 15:00, vedi di venire >> mi ordinò. Sbuffai << Non potresti chiedermelo gentilmente? >> borbottai. Lui inarcò un sopraciglio, come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo. Alzai gli occhi al cielo << Ci sarò >> lo rassicurai, e detto ciò, me ne andai. Tornai a casa, mio padre non c’era, stava allenando la sua squadra per la Winter cup. Buttai la cartella da una parte e mi sdraiai sul letto. Cosa potevo fare? Beh, dato che alla Winter cup avrebbero partecipato mole squadre forti, potevo anche cominciare a guardare qualche loro partita. Se non sbaglio nello stesso complesso c’erano due campi, in cui si sarebbero svolte due partite, una del Kaijou e l’altra del Touou, contemporaneamente. Mi alzai e dopo essermi messa qualcosa di più comoda della divisa scolastica, ossia jeans neri e una maglia con le righe orizzontali bianche e rosse, uscii, andando dove c’erano le partite. Appena entrata lo trovai pieno di gente. Mi sedetti in uno dei pochi posti liberi, accanto a un gruppo di ragazzine che urlavano a squarciagola di amare Kise. Oh mio dio. La partita comiciò. Osservai attentamente i giocatori per tutta la durata della partita, in particolare Kise, era lui la vera minaccia. Buttai uno sguardo anche alla squadra del Touou, ma Aomine non giocava. Come previsto vinsero le partite il Touou e il Kaijou. Mentre le squadre rientravano negli spogliatoi Kise mi notò e mi salutò con la mano, gli sorrisi e ricambiai il saluto. Le ragazze di fianco a me scattarono << Conosci Kise-kun?! >> << Sei la sua ragazza?! >> << Ce lo presenti? >> mi domandarono a raffica. Rimasi paralizzata.<< Ehm... scusate, ma devo andare >> e me la filai. Purtroppo la gente si era ammassata sui portoni, perciò ci impiegai un bel po’ ad uscire. Intanto, poco lontano dall’uscita, trovai della gente che si ammassava attorno a qualcuno. Vidi che a fatica ne uscivano tre persone. C’era Aomine che urlava a tutti quanti << Levatevi dalle palle! >>. Poi c’era Kise che diceva << Fateci passare, per favore >> e infine Kasamatsu, che stava dietro a quei due. Kise mi vide e mi venne incontro << Yuki! Mi fa piacere che sei venuta a vedere la nostra partita >> << Bella partita, complimenti per la vittoria, a entrambi >> mi congratulai. Lui mi sorrise << Grazie mille! Senti noi stiamo andando a mangiare in un chiosco, vuoi venire con noi? >> mi chiese. << Certo >> accettai. Stavamo andando, quando sentimmo qualcuno urlare << Aomine-kun! Aspetta! >> era Momoi che ci stava correndo dietro. Quando ci raggiunse aveva il fiatone << Perché... non mi avete … aspettata? >> chiese tra un fiatone e l’altro. Kise la guardò confuso << Non sapevo che saresti venuta con noi >>. Lei si corrucciò << Avevo detto ad Aomine di dirvelo >>. Tutti guardammo lui. Aomine scrollò le spalle << Devo essermene dimenticato >> << Idiota! >> gli urlò Momoi. Lui sbuffò << Quante storie! Adesso sei qui, no? Perciò non ci sono problemi, e adesso andiamo a mangiare >> . Momoi sospirò pazientemente e ci dirigemmo tutti al bar. << Tra poco ci raggiungeranno anche Midorima e Takao >> ci informò Kise. Momoi si accorse che c’ero anch’io << Ah, ciao, tu sei la ragazza che era venuta alla festa di Kise, Yuki, giusto? >>. Annuii << Si, piacere di conoscerti Momoi >> << Piacere mio >> << A proposito, non ti ho più vista dalla festa. In che scuola vai? >> mi domandò Kise. Sorrisi leggermente, chissà come avrebbero reagito? << Vado al Rakuzan >> Si fermarono di colpo. << Cosa? Al Rakuzan? Nella stessa scuola di Akashi >> disse Momoi. Annuii. Kasamatsu mi osservò per un attimo << Tu sei la loro manager, è per questo che eri venuta a vedere la partita >> dedusse. Annuii anche sta volta. Kise s’imbronciò << E io che pensavo che fossi venuta per me >>. Scoppiai a ridere e gli feci l’occhiolino << Ero venuta anche per te >> dissi scherzosamente. Lui mi mise un braccio intorno alle spalle e mi strinse a sé << Lo sapevo! >> esclamò contento. Rimasi un attimo stupita, quel ragazzo era proprio ingenuo. Kasamatsu gli tirò uno schiaffo sulla testa << Stava scherzando idiota! >> gli urlò contro. Kise mi lasciò e si massaggiò la testa, e mettendo il broncio disse << Quanto sei cattivo >>. Ridacchiai a bassa voce. << Siamo arrivati >> ci annunciò Momoi. All’entrata c’erano Midorima e Takao. Midorima teneva in mano uno scorpione di argilla << Cos’è quella roba?! >> esclamò schifata Momoi, nascondendosi dietro ad Aomine. << Non è ovvio? E’ il mio oggetto fortunato di oggi >> . Momoi rabbrividì << Fanno schifo! >> esclamò << Ehi! >> mi offesi. << Che c’è? >> << Lo scorpione è il mio segno >> m’imbronciai. << Ah, scusa...è solo che mi fanno paura >>. Midorima mi guardò male << Che c’è? >> gli chiesi << Sei dello scorpione? Che brutto segno, è all’ultimo posto in classifica >> disse amareggiato. Come...brutto segno? Lo scorpione? Ma se era il migliore di tutti! << Come scusa? >> gli chiesi con un finto sorriso sulle labbra. << La classifica dei segni ha detto che ieri e oggi lo scorpione è all’ultimo posto >> mi spiegò. In effetti non aveva mica torto. Tralasciammo l’argomento e entrammo dentro al chiosco. Era un posto molto carino e accogliente. << Hei, ma ci sei anche tu! >> esclamò Kise salutando un suo amico. Mi voltai per vedere chi era...Kagami... e vicino Ivory. Io e lei ci guardammo un attimo in silenzio. Kise gli invitò a mangiare con noi e loro accettarono, così ci ritrovammo tutti nello stesso tavolo, avvolti da un silenzio imbarazzante. << Allora Kagami >> cominciò Kise << non sapevo che avessi la ragazza ! >>. Ivory, che era vicina a me, divenne rossa << Eh? Lei non è la mia ragazza >>. Kise li guardò con uno sguardo investigativo << Ah, ho capito! Questa è un’uscita romantica! >>. Oh mio Dio! Quel ragazzo era un idiota. Intanto Ivory rischiava di morire dall’imbarazzo. << Ma va! Ti sembra?! >> esclamò Kagami. Ivory ci rimase un po’ male. Scherzavo, era Kagami quello idiota. << Ci siamo allenati nella palestra dello zio di Ivory e, dato che avevamo fame, siamo venuti qui a mangiare >> spiegò Kagami. << Chi se ne frega! Mangiamo >> disse Aomine cominciando a ordinare. Poco dopo ci furono serviti i piatti. << Come vanno gli allenamenti? >> chiese Momoi per spezzare il silenzio. Kise fu il primo a rispondere << La mia squadra si sta allenando tantissimo! Sono sicuro che vinceremo contro tutti >> Kagami rise << Ma non farmi ridere! Sarà il Seirin a vincere! >> << Smettetela di urlare così >> li rimbeccò Midorima << e comunque sarà lo Shuutoku a vincere >> aggiunse << Infatti! >> lo appoggiò Takao. << Si, certo, come no! Sarò io a vincere! >> esclamò Aomine << Te lo sogni! >> replicò Taiga << Guarda che ti ho già battuto all’ Interhight , non puoi battermi! >> << Ti batterò alla Winter cup! >> gli promise Kagami. Aomine ghignò << Bene, non vedo l’ora che arrivi >> Dopo di che tornarono a discutere su chi avrebbe vinto. Ridacchiai. Quell’edizione della Winter cup sarebbe stata molto interessante. Finimmo di cenare e, dopo aver salutato tutti, io e Ivory ci dirigemmo verso casa. << Uffa! >> esclamò lei << mi avete rovinato il piano per conquistare Kagami >> si lamentò, imbronciandosi. Mi trattenni dal riderle in faccia << Vedrai che avrai un’altra possibilità >> la rassicurai. Arrivai a casa, mio padre aveva già preparato da mangiare, ne sentivo il profumino. Andai in cucina dove lo trovai indaffarato a sistemare la tavola. << Ciao papà >> lo salutai dandogli un bacio sulla guancia << Ciao tesoro, come è andata la giornata? >> mi domandò. Una volta seduti gli raccontai che ero andata a vedere la partita e che a scuola andava tutto bene. Lui stette un attimo in silenzio << Suppongo che tu sia andata a osservare le partite perché hai accettato di diventare la manager del Rakuzan >> dedusse. Io annuii, lui sospirò << Allora saremo avversari alla Winter cup >> << Si e ti batterò >> lo provocai. Lui sbuffò << Non penso proprio >>. Risi e lo abbracciai.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Aelia