Era Imperatore del Calcio, ora.
Sapeva benissimo che era lì solamente per salvare il calcio. Disprezzava il Fifth Sector più di ogni altra cosa.
Anche se, però, doveva ammettere che essere considerato addirittura “Imperatore” faceva un certo effetto, oltre che essere esageratamente egocentrico. Sentiva l’oscurità trapelare da quel posto come fosse aria.
Attraversò le enormi sale della sede del Fifth Sector, seguendo un sottoposto -a quanto pare doveva chiamarli così- fino alla “Sala Imperiale”. Già, “Sala Imperiale”. Era a dir poco stranito e sconvolto.
Un alto portone in legno si aprì, facendolo entrare in una stanza spaziosa quanto tetra. Percepì la temperatura abbassarsi, oltre ad una goccia di sudore scendergli da dietro il collo. Quella sala lo metteva in soggezione.
Il sottoposto si congedò, lasciandolo solo a sé stesso, nella sala. Raggiunse il grande trono dalla parte opposta e sopra ci trovò un mantello rosso porpora. Lo prese tra le mani, notando che era lungo circa fino alle caviglie e liscio. Un’idea gli balenò in testa, trattenendo una risata con un ghigno.

    


Toramaru camminava svelto tra i corridoi, tenendo tra le mani tutto ciò che era riuscito ad ottenere sul Fifth Sector per Gouenji. Anche lui era riuscito ad entrare in quella specie di complotto contro il calcio, diventando il segretario dell’Imperatore.
Era soddisfatto del lavoro fatto per ottenere le informazioni; per ora era filato tutto liscio. Trovò la Sala Imperiale e aprì il portone.
-Gouenji-san, ho ottenuto le informazioni che…- non terminò la frase per la vista che gli si parava davanti.
Gouenji era una delle persone più serie che conosceva. Perlomeno, credeva che fosse così. E ora, lo stesso Gouenji era immobile, in procinto di calciare un pallone, con addosso un mantello rosso porpora, un paio di occhiali da sole -probabilmente il primo paio che era riuscito a trovare- e i lunghi capelli legati in una coda alta.
Solo dopo notò che aveva una certa somiglianza con una certa persona. Fece tutto il possibile per non scoppiare a ridere quando vide l’espressione di Shuuya fissa su di se. Sebbene gli occhiali gli nascondessero lo sguardo, era più che sicuro che avesse gli occhi sgranati. Questi uniti alla sua bocca mezza aperta e al lieve rossore sulle guance lo faceva ancora più desiderare di non trattenersi dal ridere.
-oh, che sbadato che sono! Ho dimenticato dei fogli in ufficio. Vado a prenderli…- disse il moro, affrettandosi ad uscire da quella stanza.
Una volta che si chiuse la porta, Shuuya poté udire bene la grossa risata che si fece l’altro, facendolo imbarazzare ancora di più. Anche se, però, non poteva biasimarlo.

-ehi, Toramaru-
-cosa c’è, Gouenji?-
-se ti azzardi a dire una sola parola a Kidou, ti rovino-

    



Scleri, scleri ovunque ~ (?)
Sì, dovrei aggiornare e bla bla bla, ma non potevo resistere ancora per molto. Scusatemi *inchino*
Cioè, ma io ce lo vedo troppo Shuuya a fare così xD sul serio, ho dei problemi.
E sì, Toramaru era necessario, sebbene tutti a quanto pare lo odino a morte me too, lo ammetto.
Sinceramente non so se sia proprio il suo segretario, io me lo sono immaginato cosi ahah-
Se ve lo state chiedendo ovviamente no ma io lo dico perché sì (?) la tecnica che voleva imitare l’Imperatore era appunto il “Pinguino Imperatore” (giuro che me  ne sono accorta adesso di questo collegamento, I’m baka ~) çwç
Avevo bisogno di scriverla assolutamente. Quando lo sclero chiama, è difficile non rispondere ù.ù (?)
Non ho messo Ishido tra i personaggi perché penso sia più adatto mettere Shuuya. Spero che i personaggi siano IC.
E non è ancora finita! Aspettatevi qualcosa di totalmente diverso (>3°)
Buona giornata :3 spero vi sia piaciuta ~ e ricordate:
#baffoswag (°~.~°)
Luli