Ok.
Devo o no confermarmi ogni tanto come 'Principessa dei Crack
Pairing'?
Per me sì e quindi per riconfermare il mio titolo vi porto questa
fic.
L'ho scritta utilizzando un mio vecchio progetto di qualche anno fa -
sempre su Naruto.
Le spiegazioni a fine fic.
Ringrazio LalyBlackangel ed
ElderClaud per averla letta in anteprima! Grazie tesore mie!
Spero vi
piaccia!
Buona Lettura!
.: Memory :.
Kushina Uzumaki lo
sapeva sin da quando si era 'fidanzata' con Minato Namikaze ma aveva sempre
preferito ignorare quel 'insignificante' fatto - nonostante fosse una delle
cause che l'avrebbero sempre costretta ad allontanarsi da Konoha - per godersi
quella misera fetta di felicità che le era poi stata strappata all'improvviso da
un destino avverso.
Quell'insignificante fatto riguardava la sua
provenienza.
Era una kunoichi di Uzu e quindi una straniera per il villaggio,
e quelli come lei non venivano accettati facilmente in quei territori,
soprattutto dopo quella terribile guerra.
Doveva fare dei continui permessi
di soggiorno e passare almeno un mese fuori da Konoha - necessario per dare
valore a quelle pratiche - e non poteva, in realtà non voleva, neanche chiedere
aiuto al suo ragazzo, il neo Hokage.
Minato gliel'aveva proposto più volte -
lui sarebbe riuscito facilmente a farle ottenere una sorta di cittadinanza - ma
Kushina non voleva essere privilegiata per la sua posizione affettiva con la
massima autorità del villaggio, il suo orgoglio glielo impediva.
Lei era una
stupida appunto per quel suo senso dell'onore che però era tanto amato dal
Yondaime Hokage.
Era terribilmente testarda e non pensava alla che vita
avrebbe dato a Minato comportandosi in quel modo 'infantile'.
Non pensava
alla famiglia che tanto avrebbe voluto creare.
Che figli avrebbe potuto
crescere facendo la spola tra Uzu e Konoha?
Sarebbe stata una pessima madre -
anche se Minato aveva continuato sino alla fine a sostenere il contrario.
E
sempre quell'onore era andato smarrito quando si era ritrovata senza più una
casa, senza più un nome e senza più una famiglia.
Aveva perso tutto
all'attacco di Kyuubi a Konoha.
Minato era morto per salvare il suo villaggio
e la sua famiglia.
Naruto, loro figlio appena nato, era diventato 'proprietà'
del Bijuu in quanto suo Jinchuuriki.
E lei?
Lei aveva perso la memoria per
anni, diventando una vagabonda alla ricerca della sua identità.
Quando si era
svegliata all'ospedale della Foglia, dopo un terribile parto e la morte di
Minato, si era data alla fuga spaventata da tutta quella disperazione e
distruzione.
Non era riuscita neanche a riconoscere suo figlio - il suo più
grande dispiacere - e da quando era tornata la sua memoria non aveva avuto il
coraggio di farsi vedere dalle persone che un tempo conosceva.
Si limitava a
guardarle da lontano, primo su tutti Naruto.
L'aveva seguito in ogni sua
azione da quando la sua memoria era tornata.
Aveva visto, nascosta da una
maschera, il suo primo Esame di Selezione dei Chunin - o almeno il suo unico
incontro dato lo scoppiare di quel furioso combattimento tra le forze del Paese
del Fuoco e del Paese del Vento.
Aveva visto alcuni dei suoi allenamenti con
Jirayasensei - il vecchio pervertito maestro del suo Minato.
L'aveva visto
imparare il Rasengan - mossa del padre che non aveva mai conosciuto.
L'aveva
visto assumere espressioni che tanto le ricordavano sé stessa - la madre che non
aveva il coraggio di farsi avanti.
L'aveva visto ridere e piangere come una
persona normale e Kushina con lui gioiva e piangeva.
Era diventata una
codarda e il fatto di averlo abbandonato in un villaggio basato
sull'intolleranza le faceva male.
Così male da non essere in grado di
prendersi le sue responsabilità - sì, una codarda in tutto e per
tutto.
Minato aveva sempre sbagliato, lei non sarebbe mai stata una buona
madre.
Una madre avrebbe riconosciuto suo figlio anche senza la memoria
mentre lei era fuggita e non riusciva nemmeno ad avvicinarsi quando lo vedeva
piangere, solo, nascosto nella foresta - esattamente come in
quell'istante.
Sarebbe bastato poco, qualche passo accompagnato
dall'eliminazione del jutsu sul mimetismo, e sarebbe stata con lui.
L'avrebbe
stretto tra le sue braccia, l'avrebbe consolato e asciugato le sue
lacrime.
Gli avrebbe detto quanto gli voleva bene e quanto aveva sofferto in
quegli anni.
Gli avrebbe chiesto perdono.
" Naruto...", quel sussurro le
uscì spontaneo, come un lamento del suo cuore sofferente.
" Chi c'è?",
l'esclamazione del ragazzo la colpì come uno schiaffo, così come quegli occhi
azzurri che la cercavano.
Curiosi e spaventati, un poco anche imbarazzati
oltre che arrossati.
Era forse quello il giorno in qui si sarebbe
rivelata?
No.
Non poteva esserlo.
Si voltò, pronta ad andarsene,
ignorando le frenetiche ricerche di Naruto - forse si vergognava di essere stato
'visto' in un momento così intimo, ma come dargli torto?
Avanzò di qualche
passo per allontanarsi ma le sue gambe si rifiutavano di continuare.
Chiuse
gli occhi, il cui color speranza era ormai spento da anni.
Il suo corpo le
suggeriva - ordinava più che altro - di restare, ma il suo cuore no.
Oltre
che essere una vigliacca aveva anche paura di essere rifiutata.
Non
l'avrebbe potuto sopportare, non da Naruto.
Ma... che pretendeva?
Voleva
forse che suo figlio, quello che aveva abbandonato, la accettasse?
Che
ricambiasse il suo affetto?
E che magari la perdonasse?
Sì, era quello il
suo desiderio che credeva irrealizzabile.
' Ormai hai perso tutto. Puoi solo
provarci, più in basso di così non puoi cadere.', si disse
incoraggiandosi.
Riaprì i suoi occhi, un poco più accesi e sciolse la tecnica
voltandosi verso il ragazzo che si asciugò velocemente le lacrime con una
manica.
" Chi sei?", domandò subito, senza attendere che la donna
parlasse.
" Kushina. Solo Kushina.", le sue gambe parevano muoversi da sole -
infondendole più coraggio fortunatamente - e si fermarono solo di fronte a
Naruto che, spiazzato, restò immobile.
" Non ti ho mai vista! Perché mi
spiavi?", stava sulla difensiva, era stato scoperto in un momento intimo, era
ovvio che cercasse di difendersi.
" Naruto...", esitò un attimo, incerta se
parlare o meno, ma stringendolo a sé - non era riuscita a farne a meno - riuscì
a mormorare quell'importantissimo: " Perdonami."
Il biondo rimase senza
parole di fronte a quella reazione ma, stretto in quel caldo abbraccio -
materno, terribilmente materno - non riuscì ad allontanarla, anzi: ricambiò
l'abbraccio.
Era una cosa nuova per lui, mai in vita sua era stato
abbracciato in quel modo e si sentiva bene, protetto.
Era come l'abbraccio di
una madre al figlio... che a lui era sempre mancato.
Ma un solo abbraccio -
dato da una sconosciuta - non poteva colmare sedici anni d'assenza e quel
pensiero lo atterrì.
" P-perché sì scusa?"
" Perché sono stata una
vigliacca. Una egoista e una pessima madre, Naruto.", rispose stringendolo di
più, quasi disperata. " Perdonami se puoi... altrimenti me ne andrò per
sempre..."
Parole sputate con rabbia e tristezza.
Era una disperazione
senza eguali quella di Kushina ma doveva farsi forza, qualunque cosa fosse
accaduta.
Nel bene o nel male suo figlio sarebbe rimasto nel suo cuore e
niente - nemmeno un'altra perdita della memoria - gliel'avrebbe fatto
scordare.
" Non... non so chi tu sia...", aveva la voce quasi soffocata
mentre nascondeva il viso contro il collo della donna. " ... ma non lasciarmi.
Non ora almeno."
Quel bisogno impellente che si era risvegliato in Naruto
l'aveva improvvisamente reso debole, si era ritrovato quasi catapultato nella
sua infanzia quando stringeva un cuscino per compensare l'assenza di una
famiglia.
E quell'abbraccio, quella donna... era ciò che più si avvicinava a
una figura familiare.
" Non lo farò mai più. Resterò per sempre con te,
piccolo mio."
.: Note Finali! :.
Vediamo un po' di andare per
ordine.
1. Il personaggio di Kushina è avvolto ancora nel mistero e non si sa
molto di lei, quindi tutto ciò che ho scritto - eccetto la sua provenienza,
maternità e relazione con Minato - è da me inventato.
2. Leggendo il manga si
può notare che gli stranieri per stare a Konoha devono richiedere dei permessi e
quindi, nella mia personale interpretazione della coppia MinatoKushina, penso
che quello sia uno dei loro principali problemi.
3. È ovviamente una what if
che mostra in parte ciò che è accaduto a Kushina.
4. È conclusa. Niente
seguiti =w=
Vi ringrazio spero vi sia piaciuta!