Scommessa.

A noi piaceva fare scommesse.
Una mattina che ci siamo visti a casa sua, ne abbiamo fatta una che non potrò mai dimenticare.
Lui mi sfidò in un giochino di resistenza: dovevamo stare uno di fronte all'altro, sfiorarci le labbra, giocarci, ma non baciarci e secondo lui, quello che sarebbe ceduto per primo, sarei stata io.
All'inizio non ero sicura di accettare, perchè sapevo che molto probabilmente avrei perso io, ma siccome non mettevamo mai niente in palio, accettai, così mi avvicinai al suo viso lentamente e pian piano ci facemmo sempre più vicini, fino a che arrivai a due millimetri dal baciarci.
Sentivo il suo respiro che si fondeva con il mio, caldo e leggermente irregolare sul mio viso; aveva chiuso gli occhi come per far tesoro del momento e così iniziammo il gioco.
Ogni tanto mi avvicinavo di più per dargli l'impressione che volessi baciarlo, per poi mordergli dolcemente il labbro inferiore, allontanarmi un poco, sfiorarle di nuovo, giocarci e morderle ancora delicatamente, qualche volta sorrideva e diceva 'Ci sei andata vicina eh? Si vede che hai voglia di baciarmi, non mi morderesti il labbro così spesso' e accidenti, aveva ragione, di li a poco avrei ceduto, quale ragazza sana di mente non avrebbe baciato la persona che le piace quando ha perfettamente la possibilità di farlo?
Dopo un po' che giocavamo, chiese:
'Ti va?'
'Mi va cosa?' domandai, leccandogli con la punta della lingua il labbro superiore e mordendolo.
'Hai voglia di perdere?'
'Insieme?' chiesi, nascondendo la felicità.
'Sì, insieme'
Così mi avvolse il collo con le sue grandi mani e mi tirò lentamente a lui, all'ultimo mi avvicinai io e lo baciai, prima a stampo, poi approfondimmo sempre di più.
Continuammo a baciarci per qualche minuto, infine aprì gli occhi, in quel momento incontrò i miei e smise, appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò, sorrise, un sorriso dolce e sincero. Ricambiai il sorriso.

In quel momento capii che ormai ci eravamo perdutamente innamorati l'uno dell'altro.