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Autore: FairySweet    20/07/2014    0 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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                                             Non giocare con il Fuoco




“Oh Morticia, devo farti i miei complimenti lo sai? Mercoledì è proprio un amore” “Grazie Margaret” “Dico davvero, è così pallida, così fredda” sorrise appena sfiorando con lo sguardo la sua bambina “Sta attraversando un periodo un po' difficile” “Davvero?” “Chiede il permesso” il viso della donna si piegò in una smorfia a metà tra la paura e il disgusto “Ma … ma vedrai che le passerà, tutti i bambini passano quella fase. Lei è ancora così piccola, vedrai che tutto si risolverà” “Lo so” “Margaret, sono finiti i pasticcini” “Oh …” prese per mano l'uomo sorridendo “ … Leandro ti presento Morticia” “Cosa ci fa una creatura tanto divina qui?” sfiorò con le labbra la sua mano sorridendo.
Era questo l'effetto che aveva sugli uomini, giocava con loro, li spingeva alla pazzia, li tormentava nell'anima fino a quando ne aveva voglia per poi lasciarli soli e abbandonati a sé stessi.
Amava da morire prendersi gioco di loro, delle loro stupide passioni, di quell'aria imbambolata che avevano ogni volta che gli occhi sfioravano i suoi “Morticia, lo sai che hai un nome meraviglioso?” “Ledoro” sussurrò “Sei il figlio di …” “Del cadavere? Esatto” esclamò allegro “Mio padre è quello nella bara” “Un gran bell'uomo” Margaret annuì appena “Scusatemi, ho un ospite da intrattenere” li lasciò soli camminando lentamente verso l'entrata.
“Allora …” sussurrò l'uomo sfiorandole una spalla “ … cosa ti porta da queste parti?” “L'amore” “Sei tu amore sei sempre stata amore. Sei così bella” strinse la mano attorno alla sua portandola alle labbra, la vide sorridere, inclinare leggermente la testa in avanti quasi come se quella fosse la cosa più naturale del mondo “Ti va di scappare da qui con me?” “Ho idea che fuggire sia la cosa più complicata del mondo” "Che c'è? Mi tratti da estraneo? Ricordi il nostro passato?" "Non abbiamo un passato assieme Leandro, non abbiamo niente e non scapperemo di qui" “Davvero?” sussurrò sollevando lo sguardo “Davvero amico mio” tremò leggermente lasciando andare la sua mano “Bravo, ora che ne dici di indietreggiare qualche altro passo?” mormorò allegro Gomez cingendo i fianchi della moglie con un braccio “Ti lascio sola cinque minuti e tu illudi i bambini” “Non è per questo che mi ami? Perché gioco con il fuoco?” scosse leggermente la testa sorridendo “Leandro vero?” “Tu chi …” “Gomez, Gomez Addams, il cugino di tuo padre e questa …” la tirò leggermente in avanti senza staccare gli occhi dal viso dell'uomo “ … è la mia bellissima moglie” “Sei perfida” la donna sorrise annuendo leggermente “Sei perfida e intrigante, mi piaci lo sai?” “Ma guarda un po', piace anche a me” esclamò portandosi il sigaro alle labbra “E non mi piace solo ai funerali, mi piace al mattino, al pomeriggio, mi piace averla intorno ad ogni ora del giorno” “Gomez, cosa abbiamo detto sul mangiare i bambini?” “Ma cara …” “Allora?” “D'accordo” “Mamma, vieni a vedere il morto con me?” abbassarono leggermente lo sguardo incontrando gli occhi di Mercoledì “Non sei stanca di guardarlo?” “Quell'espressione non l'ho mai vista” “Va bene tesoro mio, ma promettimi che dopo andrai a giocare con tuo fratello nel cimitero qui fuori” “Te lo prometto mamma” sfiorò la testolina della figlia sorridendo e prendendola per mano la figlia si congedò amabilmente da loro.
“Gomez, hai davvero una moglie bellissima” “Di solito non ho bisogno di ripeterlo a voce alta, non serve mai ma questa volta lo faccio” si voltò verso l'uomo sorridendo “Se le tue mani si posano ancora su qualsiasi parte di lei le taglio dal resto del tuo inutile corpo” “La cosa è intrigante” “Davvero?” “Era lei a giocare con me” “Lei gioca sempre con tutti. È sensuale, terribilmente sensuale, hai visto i suoi occhi?” l'altro annuì distratto mentre lo sguardo era perso sulle linee delicate di quel corpo “Amo quegli occhi, ucciderei per quegli occhi. Ucciderei per qualsiasi parte di lei amico mio. Mi sono innamorato esattamente come hai fatto tu. Non so dirti quanto mi renda orgoglioso averla accanto, quanto sia fiero di poter mostrare al mondo la bellezza di mia moglie, la malinconia e la sensualità che racchiude nello sguardo, nei suoi gesti. Lei è la mia vita Leandro, per lei ucciderei, se me lo chiedesse lo farei quindi …” gli diede una pacca sulla spalla ridendo “ … smettila di farti rapire dai suoi occhi e resta a qualche metro da lei” “Non ti prometto niente amico mio” “Non ti prometto che a fine nottata avrai ancora tutte e due le mani” “Questa è una cosa con cui posso convivere” si allontanò da lui lasciandolo solo a contemplare la bellezza di sua moglie.
Era di questo che si era innamorato, della meraviglia che scatenava nelle persone, di quell'amara sferzata di bellezza che affogava la ragione e la strozzava in fondo all'anima costringendo cuore e pensieri a scoppiare dentro.
Forse era colpa sua, forse era troppo debole, troppo innamorato, forse era colpa di Morticia, di quella grazia fatale che emanava il suo corpo.
A volte sembrava una creatura eterea, qualcosa creata apposta dal demonio per torturare l'animo umano.
Così bella e così lontana da farlo impazzire. Si portò il sigaro alle labbra sorridendole, la vide annuire leggermente mentre la mano di Mercoledì si stringeva dolcemente attorno alla sua.




“Giocavi con Leandro?” chiuse gli occhi perdendosi su quel ritmo lento che lo massacrava dentro, sentiva il ferro gelido delle catene avvolte attorno ai polsi mentre quel corpo profumato si muoveva su di lui “Perché giocavi con lui?” “Perché pensi a questo?” si chinò leggermente in avanti, il seno sfiorò il suo petto scatenando un brivido gelido “Perché ora?” sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra “Quel ragazzo è più interessante di me?” sentiva il suo corpo, lo sentiva tremare, scalpitare per liberarsi da quelle catene gelide che lo tenevano inchiodato al letto.
Strinse più forte le gambe attorno ai suoi fianchi rallentando ancora, sorrise mentre la mano del marito le sfiorò la schiena “Non sei mai stata brava a chiudere le catene, sei troppo buona” “Tu credi?” le dita si intrecciarono alle sue inchiodando la mano sul materasso, a pochi centimetri dal suo viso “Forse l'ho fatto apposta?” sorrise sfilando anche l'altra mano, la rovesciò sul letto inchiodandola al materasso.
L'aveva torturato per ore intere, massacrato nell'anima, martoriato e distrutto e ora, ora l'avvrebbe costretta a chiedergli pietà.
Posò la fronte contro la sua mentre quelle spinte violente la costringevano a sospirare “Non giochi più amore mio?” un sorriso malizioso le sfiorò le labbra mentre lo sguardo diventava più profondo, sentì il suo ventre tremare, inarcarsi spingendo il seno contro il suo petto “Tu mi farai impazzire” le sfiorò il collo con le dita scendendo fino al seno, seguiva quella pelle di luna perdendosi nel suo profumo, nei fremiti violenti che salivano dal suo ventre.
Più tentava di mantenere il controllo e più lo perdeva, non riusciva a concentrarsi, non riusciva a pensare perché aveva nella testa solo quella donna.
Non era solo sesso, era qualcosa di frenetico, violento, qualcosa che lo trascinava nell'oblio confuso di un pensiero, legato anima e corpo a lei, alla sua straziante voglia di oscurità.
Un'altra spinta, più forte delle altre, più violenta e dolorosa, la sentì tremare, le gambe strette così forte attorno ai suoi fianchi da fargli male e il suo sospiro, il collo reclinato all'indietro completamente indifeso.
Sfiorò con le labbra quella pelle di seta mordendola, stringendola dolcemente tra i denti fregandonese di quel tremito massacrante.
La strinse più forte a sé sdraiandosi accanto a lei, la fronte posata contro la sua, le labbra schiuse che lentamente sfioravano le sue mentre riprendeva a muoversi, a toglierle il respiro perché averla così, averla solo per lui era la cosa più bella del mondo.
  
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