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Autore: Chloe R Pendragon    20/07/2014    3 recensioni
Hello everybody!!!! ^^
Ebbene sì, sono ancora qua a seccarvi con una nuova storia: visto che stavo rileggendo la saga di Alabasta, ho pensato di scrivere qual cosina sull’amicizia tra Kosa e Bibi, senza tralasciare il legame con i Mugiwara.
Spero che vi piaccia, ringrazio tutte le anime pie che avranno la forza di commentare o anche solo di aprire questa “cosa”…
Quarta classificata al contest "I Significati Nascosti dei Film di Miyazaki - Contest a Pacchetti (Multifandom&Originali)" di Nikij sul forum di EFP.
Partecipa alla challenge "La sfida dei duecento prompt" indetta da msp17 sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kosa, Nefertari Bibi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi trova te, trova un tesoro

Chi trova te, trova un tesoro.

 

Il sole brillava sopra il regno di Alabasta, inondando con i suoi raggi luminosi le enormi distese sabbiose, donando loro una colorazione simile a quella dell’oro: le strade brulicavano di lavoratori infaticabili, intenti a ricostruire le città devastate dalla guerra civile o a far ripartire l’economia del paese. Tutti si davano da fare per risollevare le sorti della propria nazione, impegnandosi dal mattino alla sera senza mai demordere.

In quel clima febbricitante, Kosa non poté fare a meno di notare l’assenza della principessa al palazzo, dove di solito aiutava Igaram e Chaka a coordinare le innumerevoli mansioni da svolgere nell’arco della giornata; era insolito da parte della ragazza tralasciare i suoi doveri, considerato che era sempre stata la prima a voler “dare il buon esempio” al suo popolo.

Perplesso, si recò verso le stalle in cerca di Karl, l’inseparabile anatra di Bibi, ma la sua ricerca non diede i frutti sperati: neanche l’imponente volatile era reperibile. Visibilmente preoccupato, tornò all’interno della reggia e cominciò a correre lungo gli ampi corridoi in marmo bianco, setacciando ogni stanza per trovare l’amica; preso dalla foga, travolse il povero Pell e cadde rovinosamente al suolo, gemendo per la botta.

 

«Buongiorno Signor Pell», disse mentre aiutava l’ufficiale a rimettersi in piedi, «scusatemi per lo scontro, non vi avevo visto arrivare...»

 

«Non preoccuparti Kosa, può succedere: piuttosto, come mai vai così di fretta?», chiese l’altro con un sorriso cordiale.

 

«Ecco, stavo cercando Bibi: pensavo di trovarla insieme a Sua Maestà, ma purtroppo non c’era...», rispose il ragazzo con il tono più neutro che riuscì a sfoderare; non voleva mettere in agitazione nessuno, dopo tutto quello che avevano passato non sarebbe stato giusto infrangere l’armonia collettiva per così poco. Il protettore di Alabasta sospirò mesto, scuotendo il capo con disapprovazione prima di rispondere al suo interlocutore.

 

«Non cambierà mai, eh? Considerato che è passato un mese dalla partenza dei pirati, è possibile che sia andata al porto orientale in compagnia di Ka... Hey!!! Dove vai?!»

 

Non appena aveva sentito quelle parole, l’ex capo dei rivoltosi aveva ricominciato la sua corsa, la preoccupazione di prima sostituita dall’apprensione: non avrebbe mai lasciato la principessa sola con il suo dolore. Raggiunse il suo fidato cavallo e iniziò la lunga galoppata verso la sua destinazione; furono quattro ore interminabili, durante le quali il giovane sentì la bocca dello stomaco stringersi sempre più, ciò nonostante era riuscito a ritrovare la sua amica.

La vide seduta per terra, i capelli azzurri come il cielo le ricadevano in morbidi boccoli lungo la schiena, il capo leggermente inclinato in direzione di Karl; l’anatra le cingeva le spalle con un’ala, guardandola con un’espressione talmente triste da spezzare il cuore di Kosa.

 

 

«Finalmente vi ho trovati, vi ho cercato dappertutto!» esclamò il ragazzo per cercare di rompere il ghiaccio: Bibi però sembrò colta alla sprovvista dalla sua voce, tanto da sobbalzare e avvicinare spasmodicamente il dorso della mano destra al volto. Il giovane rimase a sua volta interdetto, domandandosi come avesse fatto a non sentire il destriero nitrire a pochi metri da lei, finché non si accorse di quel gesto rapido: stava piangendo!

Senza ulteriore esitazione annullò la distanza che li separava e s’inginocchiò al suo fianco, bloccandole il polso e fissandola dritta negli occhi; la scrutò in silenzio per qualche istante, osservando le lacrime che le rigavano il viso con una fitta all’addome.

 

«Oh Bibi! Sei così sconsolata per i pirati?» le chiese con tono fraterno, inclinando amorevolmente il capo. L’erede al trono si divincolò dalla sua presa, alzandosi e piantando con forza i piedi nel terreno.

 

«Sono così sconsolata per i miei amici, va bene? Piuttosto, spiegami perché sei qui? Ti ha mandato Igaram?» gli rispose trasudando rabbia e frustrazione, evento più unico che raro per la fanciulla; c’era qualcosa sotto, era evidente, perché quella reazione era stata spropositata, specie per lei.

 

«Anch’io sono tuo amico, no? Qual è il problema, Bibi?» asserì mentre si sollevava, per poi prendere le mani della ragazza tra le sue; la vide abbassare lo sguardo e deglutire, imbarazzata e mortificata nel contempo.

 

«Scusami, Kosa. È solo che mi sento così demoralizzata; ho paura di aver fatto la scelta sbagliata rimanendo qui, come se avessi voltato loro le spalle...» mormorò la principessa tra i singhiozzi, le gambe tremanti che minacciavano di cedere. L’ex rivoltoso l’attirò a sé e l’abbracciò con forza, cullandola e lasciandola piangere contro il suo ampio petto; diversi minuti dopo, una volta calmatasi, l’allontanò leggermente per guardarla negli occhi.

 

«Ascoltami, Bibi. Io penso che tu abbia preso la decisione giusta: hai dei doveri nei confronti del tuo popolo che non puoi trascurare. Sono certo che l’amicizia che si è creata tra voi è così forte da poter resistere anche alla distanza, d’altronde è di te che stiamo parlando, no? Nessun amico degno di tale nome potrebbe mai biasimarti o avere una brutta opinione di te. Chiedi pure in giro, vedrai che tutti diranno che chi trova te, trova un tesoro.»

 

La ragazza si asciugò le lacrime di commozione e gli sorrise grato, mentre Karl espresse la sua approvazione starnazzando allegramente; decisero dunque di tornare ad Alubarna insieme, chiacchierando amabilmente per tutto il viaggio e scacciando gli avvilenti pensieri di prima.

Difatti la principessa, dopo un’intera mattinata trascorsa a piangere, aveva ritrovato il sorriso e il merito era stato tutto di Kosa: proprio per questo, una volta tornati a casa, Bibi gli prese il braccio sinistro e vi disegnò sopra una croce, così da rendere il suo amico di sempre custode del sentimento a lei più caro, l’amicizia.

  
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