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Autore: Riholu    20/07/2014    1 recensioni
[Storia ambientata prima degli eventi di B2 e N2]
Ad Unima non c'è più tempo di divertirsi, perché i Pokémon stanno soffrendo per mano di un team sconosciuto.
Non c'è più tempo di giocare al novello allenatore, e Touko dovrà impararlo presto, se vorrà aiutare la sua regione a curarsi dalle Ombre.
Tratto dal testo:
I due ragazzi si guardarono per un attimo, per capire chi è che dovesse parlare.
Alla fine prese parola il primo.
«Ciò che stiamo per dirti probabilmente ti scioccherà un po', ma non è il caso di addolcirti la pillola. Hai comunque l'età per capire, quindi cerca di affrontare la verità con diplomazia. Qualunque sia. E di crederci, soprattutto»
[REVISIONE IN CORSO --> Capitolo 13]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Touko
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 85



Lo spazio tra Porto Pontipoli e i primi appezzamenti di verde non era mai stato troppo lungo, o vasto: certo, non lo era in confronto al vero deserto, che si estendeva per tutta la parte sud della regione.

Tuttavia, a Touko parve davvero lungo.
Forse per la monotonia del paesaggio, o perché era rimasta a guardare le pietre per un tempo apparentemente infinito, sempre abbracciata al ragazzo. Fatto sta che le parve eterno, e che quando arrivarono a vedere del verde rimase quasi sconvolta.
Quanto tempo poteva essere passato?

Cominciò a girare di qua e di là la testa, stupita, riscuotendosi dal torpore in cui era caduta e guardando i piccoli alberelli e cespuglietti che si facevano valere tra le crepe nel terreno desertico.
-Ma cosa...?- domandò a bassa voce, confusa.

-Cosa c'è, Touko?- le arrivò da Wes, che non girò ovviamente la testa verso di lei.
Rallentò, invece, giusto un po' per fare una curva e girare a destra, poi tornò a piena velocità.

-Quanto tempo è passato da quando siamo partiti dal porto?- chiese la brunetta, smettendo di guardarsi intorno e appoggiando la fronte contro la sua schiena.
Forse guardare lui le avrebbe evitato di sentirsi persa.

-Direi una ventina di minuti... non credo di più. Stiamo andando davvero veloci, visto che tu non sopporti il caldo: mi beccassero per strada, mi farebbero una multa. Ma qua non c'è praticamente rischio di sbandare, quindi...- ridacchiò il mulatto, guardando per un istante un cespuglietto, con la coda dell'occhio.

-Venti minuti? Sembravano molti di più...- sospirò lei, chiudendo gli occhi stanca.
Le sembrava davvero di aver passato delle ore, su quella moto.

-Touko... dove guardavi durante il viaggio? Spero non vicino a te- chiese lui, perplesso.

-Perché non vicino a me? All'orizzonte non si vedeva granché... soprattutto da qua dietro- rispose la ragazza, ugualmente confusa.

Wes sospirò.
-Quando guidi nel deserto devi guardare sempre avanti a te, anche se non vedi nulla. Il fatto che, continuando, tu veda spuntare ogni tanto qualcosa o modificarsi il paesaggio vuol dire che stai proseguendo, indifferentemente dal tempo che ci metti. Se invece guardi attorno a te, comincerai a vedere sempre tutto uguale... a credere di star girando intorno. Per questo ti sembra passato molto più tempo- le spiegò.

-Guardare lontano...?-.

-Sì. E ti consiglio di farlo soprattutto quando ti porterò a sud... questo è nulla, al confronto. Probabilmente dovremo pure dormirci, in mezzo al deserto – come noi, nella tua regione, abbiamo dormito in mezzo ai Percorsi. Il deserto è la natura della mia regione, e se non si fa attenzione ci si perde subito. Le dune sono sempre tutte uguali... per questo nel deserto non c'è limite di velocità: più veloce vai, meno tempo resti nel deserto. Molta gente, soprattutto turisti incoscienti, si sono persi a sud, per essere poi ritrovati dopo giorni di ricerca dall'alto-.

-Mamma mia... ma se è così, perché non popolate quanto più deserto possibile?- chiese Touko, un po' preoccupata.
Dopo questo, avrebbe sempre percorso la regione dall'alto.

-Perché nel deserto si muore di caldo... nella mia regione in generale si soffre l'afa, soprattutto quando non sei abituato dalla nascita. Diamantopoli è l'unica “oasi” abitata presente in quella parte di regione. Poi le altre città non hanno che l'acqua corrente, trasportata attraverso il sottosuolo con dei canali costantemente controllati da uomini e Pokémon, per evitare crolli. L'acqua viene appunto da Diamantopoli. E' un sistema un po' complicato di colonizzazione... Auros non è molto autosufficiente, come cibo. Se non avessimo commerci con Hoenn, sarebbe un bel problema-.

-E chi si occupa dei commerci?-.

-Direi i marinai, ma capita che ad alcune trattative uno di noi due fratelli debba assistere. Come garanzia... dopo l'”incidente-Ombra” e la prospettiva di ritrovarseli anche nella loro regione, Hoenn si riguarda dall'aver a che fare con una regione di delinquenti. Quanto vorrei poter cambiare questo pregiudizio...- sospirò lui, amareggiato.

Lei gli accarezza i capelli da dietro.
-Ci riuscirai, Wes, ne sono sicura. Ormai credo che non ci sia qualcosa che tu non sappia fare. Sai risollevarti in qualunque situazione e prenderla in mano per utilizzarla a tuo favore, sai come affrontare molte cose e come aggirarle se necessario... tu sai come fare il tuo lavoro. Oh, se lo sai. Quindi ci riuscirai... e io ti aiuterò- lo incoraggiò lei, dolce.

Il ragazzo sorrise, rincuorato.
-Sì... mi aiuterai. Tu resterai con me per sempre, no?- domandò.

Touko rimase sorpresa: era una sua impressione o nel suo tono c'era del timore?
Timore di perderla... o forse di perdere nuovamente qualcuno di caro.
Le parve così indifeso, in quel momento...

Lo strinse di più chiudendo gli occhi, senza fargli male.
-Sì. Sarò per sempre con te, amore- rispose, dolcissima.

-Allora potrò fare qualunque cosa- annuì il giovane, decelerando un altro po'.
Erano ormai vicini a Villaggio Sofo.
-A cominciare dal chiedere a Celebi una soluzione per il mio problema-.

-Stiamo arrivando, quindi?-.

-Già. Ad ogni modo, Villaggio Sofo è una pensione per anziani. Non c'è alcun giovane che vi abita... quindi non mancare di rispetto a nessuno. Sono tutti allenatori e uomini che hanno vissuto la loro vita fin da giovani, tutti degni di grande rispetto e saggi - anche se un po' smemorati- annuì nuovamente Wes, curvando appena per evitare un albero grande e rigoglioso.

Lo stesso paesaggio era cambiato del tutto, mentre parlavano.
Se prima la vegetazione non c'era proprio, o era scarna e rada, adesso dominava il territorio con i suoi alberi, i suoi frutti e i suoi cespugli, piena di vita.

Touko rimase davvero stupita, a causa di quel cambio di paesaggio.
Gli alberi erano identici a quelli di casa sua, tanto che le parve per un attimo di essere nella foresta che circondava Soffiolieve, e in cui lei andava a giocare con i suoi amici.
Di per sé c'era molto silenzio, si poteva sentire solo il suono del vento leggero che faceva frusciare le foglie delle chiome degli alberi, ma alla brunetta parve di vedere e sentire altri rumori.
Passetti di Pokémon.

-Li senti questi rumorini?- le arrivò dal biondo, che adesso aveva smesso di “correre”.
Guidare ad alta velocità tra gli alberi era abbastanza problematico, ma soprattutto era come profanare quel luogo, così pacifico.

-Sì! Sono Pokémon?- chiese lei, incuriosita.

-Sì, alcune famigliole abitano questa foresta. Ma è vietato catturarli, qui: questo posto è una riserva Pokémon a tutti gli effetti, sorvegliata ovviamente. Quasi in ogni città di questa regione, ora che ci penso, occorre un lasciapassare... si deve mostrare sempre un documento di identità, soprattutto in zone come questa, e bisogna ottenere il permesso di circolazione dal sindaco, o governatore. Come fossero delle città-stato a loro stanti-.

-Quindi molto probabilmente incontreremo i guardiani della riserva...?-.

-Sì, ma non ci sono problemi. Come Campione, ho diritto a spostarmi tranquillamente. Come per Salapuzio, ho il permesso di circolare ovunque voglia nelle città, quindi anche negli edifici solitamente chiusi al pubblico. Questo sistema è stato creato di recente, mi pare, soprattutto per evitare incursioni non autorizzate da parte di delinquenti e contrabbandieri- la tranquillizzò.

-E dire che mi sembrava molto più scapestrata, la tua regione. Invece sembra avere un sistema di sicurezza efficiente, soprattutto per i Pokémon- gli fece notare lei, sorpresa.

-Sì, ma considera che queste norme sono state adottate e formulate solo di recente da tutti i sindaci, in cooperativa con i Campioni, avendo noi l'accesso a ogni area più degli stessi governatori o addetti... Dovendo noi mantenere l'ordine in tutta la regione, e non in un solo luogo. Ovviamente io davo le mie risposte per telefono, ero in un altra regione in quel momento, mentre Michael era qui- rispose il biondo, fermando adesso del tutto il veicolo e scendendo.

-Eh beh... siamo arrivati?- chiese la ragazza, scindendo la stretta delle sue braccia mentre lui smontava dalla moto.

-Meglio entrare in paese senza rombi di motori, non ti pare?- le rispose Wes, bonario, formulandole una domanda come risposta.

-... Sì. Soprattutto se è una pensione- rise Touko, facendo per scendere dalla moto.
Ma lui non la lasciò fare, prendendola invece in braccio e dandole un bacio dolce, che la lasciò parecchio confusa e sorpresa.
-Ma cosa...?- chiese, guardandolo negli occhi, trovandoli felici.

-Sono felice che tu sia qui con me- le rispose lui, guardandola a sua volta, per poi darle un altro piccolo bacetto a stampo.
Questa volta ricambiato, superata la sorpresa.

-Abys?- domandò la brunetta, sapendo che avrebbe capito.

E difatti capì, ma negò.
-No, ma... parlando di lui, mi preoccupa. E' fatto decisamente docile, e quando eravamo alla ricerca di Haku mi ha risposto che non voleva che tu rischiassi a causa sua-.

-Ora si preoccupa per me?!-.

-Sembra assurdo, ma è così. Mi chiedo cosa gli passi per la testa... è strano non litigarci a ogni ora del giorno e della notte. Forse sta svan...-.

Non osare dirlo, Campione. Sono ancora qui” venne interrotto dal diretto interessato, lasciandolo interdetto.

“Menomale, direi...” pensò, più rivolto a sé stesso che a lui.
Anche se sapeva che comunque l'aveva sentito.

Non ti starai affezionando a me, spero”.

“E tu non delirare, idiota”.

-Ci stai parlando, vero?- gli arrivò da Touko, che si tratteneva a stento dal ridere.
Non per cosa, ma mentre battibeccava con lui diventava sempre corrucciato, come infastidito.

-Sì. Non è scomparso per niente, soprattutto il suo tono da ceffoni- sbottò il ragazzo, ma in cuor suo era sollevato.
Purtroppo sì: suo malgrado, si stava affezionando a quel parassita. Forse perché era una parte del suo io, abbastanza intima e profonda... Era come parlare con sé stesso, fare congetture, e il suo inconscio gli rispondeva.
Sempre con quel tono da ceffoni, però.

-Beh... sarà sempre il tuo peggior incubo- ridacchiò la brunetta.

Con tanto amore” proseguì Abys, melenso, prendendolo palesemente in giro.

Wes gli rifilò un ceffone mentale alla nuca.
Fottiti, con tanto amore”.
Riuscì solo a farlo ridere di gusto, cosa che lo mandò in bestia; ma non era la solita risata malvagia, o sbagliava?

-Ad ogni modo, Wes... che ne dici di mettermi giù? Sono ancora in braccio a te- gli fece notare Touko, ridendo per le facce che si metteva.
A volte si chiedeva cosa si dicessero, per irritarlo così e far -sicuramente- ridere l'Ombra.

Il mulatto si accorse di averla davvero ancora in braccio, così la mise giù subito scusandosi, imbarazzato, facendola ridacchiare per la tenerezza.
Presero a camminare, vicini, il primo accanto alla moto per poterla guidare verso il paesino tra gli alberi.

Camminarono a lungo, salendo i pendii delle montagne, seguendo i passi scavati dal via vai delle persone che percorrevano da sempre quei percorsi.
Man mano che salivano, gli alberi si facevano sempre più possenti e antichi, e la ragazza aveva la sensazione di starsi sempre di più avvicinando a un posto mistico.

Anche questi, come le rocce del deserto, sembravano congelati nel tempo.
Alcuni fusti sembrava stessero danzando in posizioni contorte, altri erano snelli e alti, altri più massicci.
Erano tutti vivi, seppur immobili; sembrava potessero seguire la loro avanzata.

Il percorso si fece sempre più in salita, mentre cominciavano a sentire lo scroscio dell'acqua di un fiume, e poi il rumore di una cascata.
Fu una salita lunga, faticosa anche per Wes, che doveva trascinare anche la moto, ma alla fine raggiunsero la loro meta: Villaggio Sofo.

Era un paese di montagna, creato su questa stessa.
Non si vedevano strade, gli anziani che passeggiavano per i suoi pendii e sporgenze camminavano sull'erba, viva e vera, di un verde tranquillo e sereno. Riposante per lo sguardo.
La morfologia della montagna stessa non era stata modificata. Sembrava invece che le abitazioni, poche, grandi e sparse, fossero state costruite adattandosi al paesaggio, incastonandosi perfettamente all'interno di quest'ultimo. Colorante di grigio pietra, con del muschio sulle pareti esterne, ce n'erano di tutte le forme e grandezze: vere e proprie villette lasciavano lo spazio a piccole e modeste casette, sempre della stessa tinta e senza tetti a tegole -almeno le più modeste-. Alcune di esse sembravano, addirittura, costruite apposta per sostenere le radici del grande albero che stava in cima, e di cui non era possibile capire se avesse fronde o meno, vista l'altezza.
Numerosi corsi d'acqua limpida e pura erano dislocati lungo i pendii, formando piccole graziose cascate, e alcuni semplici ponti in legno stagionato dal tempo rendevano i fiumiciattoli attraversabili, per giungere in nuove aree del villaggio.
In tutto ciò, alcuni Taillow volavano di qua e di là, cinguettando sugli alberi e facendosi il bagnetto vicino ai corsi d'acqua, ma non erano gli unici animaletti che scorrazzavano: anche gli stessi Pokémon dei vari padroni giocavano in libertà, rincorrendosi e dando al tutto un che di vivace e allegro.

Touko rimase di stucco, incantata e a bocca aperta per lo stupore.
Quel posto era un sogno!

Wes si fermò a guardare il posto, nostalgico, memore di quante volte vi fosse tornato, anche solo per trovare un po' di pace nel suo animo pieno di domande.
Da sempre, anche da piccolo e abitava a Villaggio Toko, veniva sempre lì per stare un po' in pace, visto che casa sua non era distante che una mezz'oretta da lì.

Sospirò, sereno.
-E rieccomi qui...- sussurrò, con un piccolo sorriso rilassato.

-Q-questo posto... è...- balbettò la brunetta, incapace di parlare dallo stupore.
Nemmeno la Foresta Bianca, il posto più incantevole in natura che conosceva, sembrava così pacifico.

-Credo sia il luogo che mi piace di più in assoluto, della mia regione. Ma la Foresta Nascosta è ancora più eterea di questo posto... vedrai- le disse il ragazzo, annuendo e avanzando verso il ponte che permetteva di accedere al villaggio, superando il fiume in cui si riversava la cascata principale.

La ragazza lo seguì, continuando a guardarsi intorno estasiata.
Man mano che si avvicinavano, i cittadini si accorsero di loro e si voltarono a guardarli, sorpresi di ricevere visite in quel luogo sperduto sulle montagne.
Wes guardava ognuno di loro con un sorriso: era normale che non l'avessero ancora riconosciuto, dopo tutto il tempo che era passato.

Risalirono l'ultimo pendio necessario a raggiungere le abitazioni e si fermarono.
-So che probabilmente non mi riconoscete, ma... sono Wes- disse il biondo, continuando a ricambiare gli sguardi.

Un anziano si fece strada tra i curiosi.
Era alto e non stava curvo, come il più dei vecchietti. Aveva i capelli lunghi fino alla schiena, argentei, così come la barba. Delle lunghe sopracciglia impedivano di vedere gli occhi dell'uomo.
Vestiva con una lunga veste viola che gli dava un che di solenne, posta sopra a una lunga tunica verde con decori blu, e teneva le mani all'interno delle maniche, che teneva congiunte.
Era Salapuzio, l'uomo più anziano del villaggio e custode del monolite di Celebi, nonché grande allenatore dei tempi passati e ultimo Campione della regione, prima del ritiro ufficiale.

-Sappiamo bene chi sei, Wes Mokura- esordì, calmo e pacato.
Poi andò a dargli una pacca sulla spalla, mentre i baffi si incurvavano a formare l'arco di un sorriso sincero e gioviale.
-Siamo contenti di vedere che sei tornato-.

-E io sono felice di ritrovarmi di nuovo in questa pace, Salapuzio. Voglio presentarvi Touko, una mia amica. E' la Prescelta di Zekrom, viene dalla lontana regione di Unima- rispose il ragazzo, sorridendo allo stesso modo.

L'anziano si volse verso l'interessata, che arrossì e lo guardò timidamente.
Avvertì subito il suo cuore puro, per cui le annuì e sorrise anche a lei.
-Benvenuta, piccola Touko-.

-Grazie... è un piacere fare la vostra conoscenza, signore- rispose lei, facendo un piccolo inchino di rispetto.

-E' un piacere altrettanto per noi tutti. Ma non stiamo qui, per parlare. Venite tutti e due in casa mia: sono certo che mia moglie sarà felice di rivedere il nostro giovane eroe, e vi daremo il giusto benvenuto a Villaggio Sofo- rispose Salapuzio, ricambiando l'inchino, per poi spronarli a seguirlo.

Wes e Touko si guardarono, poi si avviarono dietro di lui.



In un paese non molto distante da Villaggio Sofo, una donna stava lavando i pochi piatti da lei usati per il pranzo.
Aveva i capelli biondi di una modesta lunghezza, iridi color smeraldo e un fisico proporzionato. Era concentrata sulla sua occupazione, ma aveva l'aria un po' triste e pensierosa.

Ad un certo punto una voce femminile la chiamò, dall'altra stanza.
-He-Helen!! Vieni a vedere subito il notiziario!-.

La donna alzò un attimo lo sguardo dal lavandino e lo volse verso il salotto, perplessa, per poi posare il piatto nel lavandino e asciugarsi le mani, sospirando.
Posò lo straccio sulla cucina e andò verso il salotto.
-Mandy, sai che non mi interesso alle notizie...- disse, sempre con quell'aria malandata.

-Sì, certo, ma guarda là!! Quello non è tuo figlio Wes?!- le rispose l'amica, avvicinandosi al televisore e posandovi una mano sopra.

Helen guardò in direzione dello schermo, subito attenta.
La mano dell'altra era posata sulla figura di un ragazzo alto, vestito di scuro, mulatto di pelle e con i capelli chiari e disordinati, su cui portava un paio di spessi occhiali argentei.
Era circondato dalla gente e teneva in braccio un bambino, sorridendo divertito e di cuore, mentre dietro di lui stavano due Pokémon immensi. Riconobbe Ho-Oh, il Pokémon Leggendario, ma il secondo non capì chi fosse.

A un certo punto vide il ragazzo girarsi verso quest'ultimo, alzando il viso verso il volto della creatura o poco più distante.
La ripresa, che ormai appariva palesemente fatta dal cellulare di un presente, seguì il gesto del ragazzo, mostrando che sulla spalla di quello che si dimostrò essere un dragone nero stava una ragazzina.
Dopo uno scambio di battute vide la ragazza saltare giù, tranquilla e avvicinarsi al compagno, presentandosi.

Ma perse subito interesse per lei, seppur si chiedesse chi fosse.
La sua attenzione era concentrata sul biondo.

-Possibile che...?- sussurrò, con un tono indecifrabile.

-La notizia è sul ritorno del Campione di Auros. La registrazione è di uno dei marinai presenti, che ha poi caricato il video sul web con lo stesso nome della notizia. La qualità è scadente e non si vede bene, ma se è davvero il Campione di questa regione allora quello è tuo figlio, Helen!! Quello è Wes!!- disse Mandy.

Ma Helen non la ascoltò, inginocchiandosi davanti al televisore e cercando di ritrovare, in quei pochi pixel colorati, il volto del suo primo figlio.
Lo chiamò di nuovo, mentre muoveva la mano come ad accarezzare il suo viso, cercando di raggiungerlo, mentre i rimorsi di coscienza tornavano a galla, riempiendo i suoi occhi di lacrime dopo tanto tempo.

Wes, suo figlio...
Possibile che fosse davvero tornato?

                                                                                     *
Purtroppo oggi son di fretta frettissima, quindi mi devo sbrigare.
Non dovrebbero esserci errori di alcuna sorta, spero, nonostante la revisione veloce - ma in genere faccio sempre attenzione a non saltare lettere o sbagliare i verbi.
Benvenuti al Villaggio Sofo!! Personalmente adoro questo posto *-*
E così la madre di Wes sa del suo ritorno... inutile dire come andrà a finire. Penso l'abbiate capito xD

Ringrazio per la recensione:
Little Crew, per la sua sempre originale recensione xD

Bene, ora vi saluto che sono di fretta.
O domani sono uccelli per diabetici x_x
Ciaooo!! Il capitolo è già in via di scrittura, per cui dovrebbe arrivare entro i soliti quattro giorni!! (Meglio specificato, mercoledì)
*scompare alla velocità della luce*
   
 
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