FRIENDS


CAPITOLO UNO: 2 0 1 0

Ero pronta per entrare nello studio dello spettacolo televisivo X-Factor UK. Non avevo mai visto nulla di simile, mai in tutta la mia vita. Finalmente vedevo delle persona inseguire il proprio sogno e questo per me è qualcosa di fantastico! Ero fuori, circondata da un migliaio di persone tra concorrenti e spettatori. La fila per tutti gli artisti era chilometrica e non riuscivo nemmeno a vedere la fine, invece quella per il pubblico era un po' meno ampia rispetto l'altra. Ero schiacciata tra le ringhiere, con mia mamma Emma, la quale continuava a sussurare :“Tesoro il prossimo anno iscrivo anche te, il canto è la tua passione ed è giusto che dei anche cantanti famosi ascoltino la tua voce”.
“Ma mamma non ho nemmeno una base per poter presentarmi in un programma televisivo del genere”, le rispondevo con tono elevato.
“Oh Gaia, pensi che tutti quelli che stanno aspettando oggi il numero, abbiamo delle basi perfette?”
“Se non sono perfette, sono quasi perfette”
“Gaia non ti capisco davvero”.
Continuavamo a discutere per lunghi minuti, finché le porte si sono aperte e delle persone vestite di nero con la scritta 'staff' sulla schiena, facevano entrare le interminabili file in entrate diverse.
Ero così stretta che, mentre stavo entrando, una signora mi ha spinto sulla fila a fianco e finii addosso ad una giovane ragazzo, sulla mia età, riccioluto, occhi verdi e sorriso così dannatamente perfetto:
“Oh scusami, non era mia intenzione, insomma mi hanno spinto, scusami ancora” gli dissi con imbarazzo
“Tranquilla bella, non è successo niente” mi rispose con voce bassa e sorridendomi.
Entrai, continuando a guardarlo e per pochi secondi ci scambiammo degli sguardi.
Lo studio era enorme e davanti a me, c'era un palco immenso con luci e stand con inciso 'X-Factor UK 2010'. 
Non riuscivo a capire perché l'ansia mi saliva anche se non dovevo esibirmi.
Quando tutti presero posto, le luci si spensero e un uomo baffuto ci disse:
“Buon pomeriggio a tutti cari spettatori, oggi siete in compagnia con i nostri quattro splendidi giudici, il più elegante Simon Cowell”.
Tutto il pubblico si alzò ad applaudire, così mi alzai a fare lo stesso.
Il primo concorrente si esibì con una canzone direi molto allegra anche se la sua esibizione è stata abbastanza scarsa, mi ricordo che Simon gli disse perché non andò in bagno a cantare invece che ad X-Factor!
Devo dire che l'annoia mi stava assalendo completamente finché arrivo lo stesso giovane con il quale parlai prima.
“Ciao, il mio nome è Harry Styles, ho 16 anni e lavoro in un panificio”
Subito esplose un'emozione dal cuore che mi fece urlare:
“Vai Harry! Mamma era il ragazzo con cui stavo parlando prima in fila!”
“Ma tesoro non ha nemmeno iniziato a cantare che già esulti?”.
Si esibì con 'isn't she lovely' di Stevie Wonder.
Rimasi senza battito cardiaco per alcuni secondi, la sua voce mi entro dentro le bene di tutti il corpo e mi fece rimanere attonita per minuti!
“Bravoooo Harry!” esultai finita l'esibizione.
Ricevette tre si e uno, il quale finì con l'essere fischiato da tutta la platea.
Quando Harry, si proprio Harry uscì, volevo alzarmi e correre da lui per complimentarmi, ma purtroppo non potevo.
Continuai a fare da pubblico anche se nessun'altra esibizione mi colpì come quella di Harry.
Finite le lunghe ore di attesa, mi misi all'uscita del teatro con mia mamma e finalmente l'incubo mi sembrò terminato.
Ma si verifico un'altra volta quando uscita dal teatro, si apriva un'altra immensa fila.
Non riuscivo più ad andare a casa. Mi guardavo attorno quando sentii una voce maschile che mi disse:
“Hey bella, allora come ti sono sembrato?”
“Oh sta..stai parlando con me?”
“Certo, con chi sennò?”
“Si beh, sei stato fenomenale, ti ho applaudito e urlavo il tuo nome, complimenti davvero”
“Grazie mille, piacere sono Harry” stringendomi la mano così delicatamente che mi immersi nei miei pensieri più profondi.
“Scusami, io mi chiamo Gaia”
Non so se era realtà o sogno, mi sembrava così tutto surreale, era così bello.
“Ci vediamo in giro”
“Certo” gli risposi con le guance tutte arrossate.
Andammo avanti con la fila e mia mamma mi chiese:
“Siete fidanzati?”
“No mamma, ci siamo conosciuti solo prima”
“Beh sembri persa di già”
“Di lui? Oh no ti sbagli” le risposi anche se so che stavo mentendo.