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Autore: Mystic_Speculation    20/07/2014    1 recensioni
"Alabaster si chiedeva se tutti questi ricordi così offuscati fossero realmente esistiti." [...] "Non riusciva a capacitarsi che del grande regno di Ahr, i sopravvissuti si trovassero solamente in quella piccola stanza."
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una principessa proveniente da un reame lontano...


Era in viaggio verso Ajstry, assieme al suo amico Abel e sua sorella minore Wejstra.

Il sole era già tramontato da un quarto d'ora e attorno a loro cominciavano ad accendersi le prime luci dentro le case. Alabaster guardava con nostalgia le case attorno a sè, le sembrava di poter accarezzare il tepore che sembravano emanare quelle abitazioni, di venirne abbracciata e rassicurata. Tuttavia, il freddo notturno del deserto di Mehrm si stava accentuando e non poteva essere ignorato a lungo.

Diede un'ultima occhiata alla luce tremolante che traspariva da un vetro, consapevole di non avere più un posto dove tornare, un posto da chiamare casa.

Erano scappati dopo la Notte del Sole, l'evento che lasciò una profonda cicatrice nei loro cuori.

«Alabaster»
«Hey, Alabaster!»

La principessa venne catapultata nella realtà e si ritrovò davanti al viso di Wejstra, che la fissava in modo particolarmente severo. Il suo ciuffetto castano sembrava quasi indicarla e rimproverarla. Trattenne un sorriso.

«È da mezzora che ti chiamo!»
«Hai pensato dove ci fermeremo stanotte?»

Alabaster esitò un paio di secondi, poi indicò una locanda ad una ventina di metri da loro.

«Per oggi possiamo fermarci qui.»

Presa una stanza, pagata con parte dei pochi soldi rimasti, i tre si diressero verso la loro stanza, al piano superiore. Alabaster osservò la chiave che Abel stringeva tra le mani: era opaca e mal ridotta, con un portachiavi dalla forma insolita recante il numero 13, inciso nel legno con caratteri particolarmente curati.

Alabaster si distese sul letto più vicino alla porta, posando a terra lo zaino e ignorando le finestre che davano sulla pittoresca cittadina di Sìor. Le sarebbe piaciuto ammirare quella piccola città avvolta dalle luci della sera e dalla sabbia che li circondava, tuttavia la sua mente traboccava di altri pensieri.

La principessa fissò il soffitto per un paio di secondi, chiuse gli occhi e si immerse nelle sue turbolenti immagini e suoni che passavano per la sua testa.

Un oggetto metallico cade a terra.
Un urlo.
Tante urla.
Infine, una luce bianca accecante.
E quelle note, che si susseguivano in modo dolce, caldo e intenso.

Riusciva ancora a canticchiarle, almeno per qualche secondo. Non sapeva cosa significassero, nè quali parole la accompagnassero.

Questo era tutto ciò che riusciva a ricordare di quel giorno, questi erano tutti i frammenti che finora era riuscita a mettere assieme. Alabaster si chiedeva se tutti questi ricordi sfocati fossero realmente esistiti.

«Sorellona! Insomma!» Seguirono attimi di silenzio, mentre Wejstra aspettava una reazione dalla sua sorella. Al contrario delle sue aspettative, ricevette dalla ragazza solo uno sguardo assente.

Esitante, chiese: «Non mangi proprio nulla?»

Aveva una gran voglia di mettere qualcosa sotto i denti, in realtà. Tuttavia, altro riusciva a tenerle la testa più impegnata della fame.

Non riusciva a capacitarsi che del grande regno di Ahr, i sopravissuti si trovassero solamente in quella piccola stanza.

  
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