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Autore: ciccina_chan    20/07/2014    2 recensioni
e non vuole assolutamente avere a che fare con il bellissimo ragazzo della porta di accanto!
Ecco questa è la mia prima fiction...spero vi piaccia!! Sennò dovrò fare fagotto e partire per mete sconosciute haha... quindi siate buoni!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il pomeriggio seguente ci chiamarono a raccolta nella sala che ospitava il palco sulla quale si sarebbe svolto lo spettacolo. Io avrei “ aperto le danze “ per così dire, iniziando con una canzone... cioè, io avrei dovuto cantare davanti a sconosciuti, mentre le luci avrebbero svelato ogni espressione e l'eco ogni stonatura...gesù che ansia!
Quel giorno quindi non vidi Ikuto sul set (se così può essere chiamato).
Il giorno seguente invece, Rima mi portò in una stanza al piano terra, con una parete interamente occupata da una porta finestra che dava su un giardinetto contornato su due lati da dei cespugli di fiori rosa. Oddio, gli stessi del giorno in cui avevo cercato di lasciare andare Ikuto!
Un tornado di emozioni avevano iniziato ad agitarsi nel mio stomaco, e dovetti appoggiarmi al vetro per non cadere
“ ma cosa mi succede? Dai Amu, stai tranquilla “ avevo fatto un respiro profondo e avevo continuato a guardare fuori: una panchina di legno si trovava difronte a una piccola fontanella bianca che rifletteva la luce del sole.
Avevo sentito la porta richiudersi e Rima battibeccare con il ragazzo più stupen... con Ikuto ecco.
Un piccolo sorriso aveva increspato le mie labbra, mentre mi voltavo piano a vedere quei due.
Lui mi faceva questo effetto.. vederlo era un po' come scendere dalla discesa più alta delle montagne russe mentrestavi bevendo la coca cola: mi lasciava senza fiato, ma con un senso di dolcezza e frizzantezza ( dai su con l'italiano ).
Mi ero schiarita la gola, e lui si era subito voltato guardandomi con gli occhi spalancati, quasi come se non si aspettasse di vedermi proprio lì.
Avevo mantenuto il sorriso e mi ero avvicinata, continuando a mantenere lo sguardo incatenato al suo, anche perchè sarebbe stato impossibile distoglierlo... era come chiedermi di rinunciare a una nuotata con 40 gradi e il mare davanti.
Le guance iniziarono ad incendiarsi... perchè mi faceva questo effetto? A lui non interessavo se non come amica, a – mi – ca!
< Allora signorina, mi hanno detto che dobbiamo ballare > aveva detto porgendomi una mano.
Sbuffando guardai truce Rima < A quanto pare dovrò rendermi ridicola anche in questo modo >
La mia amica aveva sorriso furba e si era portata una mano al petto, imitando un annunciatore televisivo < Ma tesoro, non puoi togliere il momento più romantico della storia.. sarebbe come levare la cigliegina alla torta... una tragedia ! > si era poi portata la mano alla fronte con fare melodrammatico, facendomi scoppiare a ridere e impedendomi di videre il sorriso che si era allargato sul viso di Ikuto appena avevo iniziato a ridere.
Si era avvicinato e mi aveva preso fra le braccia, portandomi al centro della stanza, mentre il suo profumo mi mozzava il fiato in gola
< Sa, per sua fortuna sono anche un ballerino provetto > mi aveva sussurrato piano, con il solito sorriso sghembo che amavo
< Be', la cosa non mi consola tanto, perchè in questo caso non potrò darvi la colpa dei miei errori > un risolino era uscito dalla mia gola, mentre continuavo a pensare che parlare in terza persona era simpatico e carino, ma mai quanto le sue mani intorno alla mia vita.. altro che carine, avrei potuto stare lì per sempre!
< Allora ragazzi, il ballo è un viennese lento quindi passo, passo, giravolta, ogni volta dovete guardare dalla parte opposta rispetto alla principale...così > e ci aveva mostrato i passi, una serie che avrebbe potuto uccidermi e che non sarei mai riuscita ad imparare.
Mi ero voltata verso il mio cavaliere, che osservava Rima concentrato, annuendo ogni tanto con lo sguardo perso in non so quale schema di ballo; ero allora tornata a guardare Rima che si muoveva elegante anche da sola, con i lunghi capelli biondi che le sfioravano leggeri la vita e i boccoli ribelli che le accarezzavano il viso e le lunghe ciglie, mentre con gli occhi chiusi danzava per la stanza. Era davvero bellissima, sembrava una fata, e per un momento provai una punta di invidia per la sua grazia e bellezza... perchè io dovevo sempre sembrare un elefante in una cristalleria?
Un rumore pieno e strascicato aveva interrotto il momento, provocato da qualcuno che aveva sfregato le mani contro il vetro, un qualcuno che fissava l'interno della stanza, guardando con occhi sognanti la mia Rima. Nagihiko !
“ Che tenero “ avevo pensato, mentre andavo ad aprire la porta-finestra ridacchiando < È bellissima vero? > avevo sussurrato e lui aveva annuito, continuando a guardare una Rima stupita e imbarazzata.
Eravamo tornati verso Rima e Ikuto, e avevo messo le mani del ragazzo che sarebbe potuto morire d'imbarazzo nel giro di qualche secondo in quelle della mia migliore amica dicendo < Okkey, balliamo >
ero poi tornata tra le braccia di Ikuto e il cuore aveva rispreso a battere più forte, mentre la sua presa si stringeva intorno alla mia vita
< Questo ballo lo sai fare vero? Perchè io non ci ho capito nulla... > avevo sussurrato al suo orecchio, sorridendo imbarazzata < Tranquilla principessa, ci sono io >.
Detto questo mi aveva sollevato piano, facendo appoggiare le punte dei miei piedi alle sue e iniziando a volteggiare per la stanza.
In quel momento che durò un'eternità e pochissimo allo stesso tempo, esistemmo solo noi, io, lui, e una leggera musica canticchiata a bassa voce.
Il suo corpo contro il mio mi incendiava la pelle, che chiedeva quel contatto come acqua dopo giorni di sete; il suo profumo mi inebriava, facendomi girare la testa e i suoi occhi incatenati ai miei mi facevano ribollire dentro di un qualcosa che non avevo mai provato prima, qualcosa di magico e stupendo; qualcosa di cui si legge nelle favole e nelle leggende.
Qualcosa che avrei custodito nonostante tutto, qualcosa che mi avrebbe accompagnato sempre, anche se avessi dovuto nasconderlo.
Un sentimento per cui avrei fatto di tutto nonostante le mie proteste interiori e nonostante l'evidenza.
Un sentimento che superava qualsiasi cosa avessi mai provato.
L'amore.
  
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