20/07/2014
3 recensioniAKA CINTA KAMU.
Alec attraversò l'uscio del loft di Magnus sbadigliando, lasciò cadere distrattamente le chiavi sul tavolo e si diresse verso lo specchio più vicino.
"Terribile" pensò guardando il proprio riflesso stropicciato. Gli occhi azzurri brillavano stancamente sul volto sporco di terra e icore di demone, le labbra lievemente schiuse erano spaccate al centro e un rivolo di sangue scorreva lento sul mento pronunciato. Strizzò gli occhi per scacciare via quell'immagine e arruffandosi i capelli si diresse in bagno.
La toilette dello stregone passò ben presto dall'essere un luogo pulito ed ordinato al sembrare lo scenario di un aggressione demoniaca: gli abiti sporchi di terra poggiati distrattamente sul lavello, stampe di fango ovunque e l'odore acre del sangue di demone che aleggiava nella stanza. Alec benedisse l'Angelo per aver fatto sì che Magnus fosse già nel mondo dei sogni al suo arrivo, certamente il suo ragazzo avrebbe sbraitato alla vista di quello spettacolo orripilante.
Accese la doccia e vi s'infilò all'istante, il getto caldo lo rianimò più di quanto avrebbe fatto una dolce tazza di caffè. L'acqua scese lenta per il corpo del bel Nephilim, giù per le clavicole e per la schiena baciando delicatamente le ruvide cicatrici lasciate dalle rune.
Uscito si strinse un asciugamano intorno alla vita e ripulì il disastro che aveva lasciato poi, indossati i boxer, raggiunse la camera che condivideva con Magnus.
La stanza buia apparve ai suoi occhi ben allenati piuttosto diversa da quando l'aveva lasciata, sicuramente lo stregone aveva deciso di cambiarne il look durante la sua assenza, sorrise pensandolo ricurvo su un catalogo di mobilio cercando di scegliere il colore più adatto per l'armadio.
« Finalmente sei a casa » sussurrò la voce assonnata di Magnus dal letto. Alec sussultò leggermente, credeva stesse dormendo.
« Sei stato tutto questo tempo ad aspettarmi sveglio? » chiese.
« Ovviamente... » disse l'altro infastidito. Alec sapeva che ogni qualvolta uscisse da lì con un demone che lo aspettava, Mangus non chiudeva occhio... ma erano ormai le 5.00 del mattino, si sarebbe aspettato certamente di non trovarlo sveglio.
« Magnus... sono le 5.00 del mattino, dovresti già dormire da un pezzo» concluse Alec.
« Al Diavolo il sonno, Alec. Non posso dormire senza averti accanto, non posso chiudere occhio pensando che potrei svegliarmi e scoprire che non ci sei più » aveva un tono da cucciolo ferito. In quei rari momenti non sembrava affatto che avesse circa 400 anni.
« Mi dispiace... » Alec si avvicinò al letto e lo baciò sulle labbra. « hai ragione, hai fottutamente ragione. » Magnus ricambiò il bacio e sorrise.
« Alec Lightwood che dice una parolaccia, dovrei segnarmelo sul calendario. » soffiò divertito.
« Mmmh, lo segneremo domani. » Alec lo baciò con più passione di prima, mordendogli delicatamente il labbro inferiore; se il sonno non fosse stato così tanto avrebbero certamente combinato qualcosa, lo baciò ancora una volta e si stese accanto a lui.
« Ti amo, Magnus. » disse prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
« Ti amo anche io, stupido sexy Nephilim.» sussurrò lo stregone, poi seguì il suo ragazzo nel mondo dei sogni.