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Autore: VidelB    03/09/2008    3 recensioni
"Non c'entrano la bellezza, i colori, le incomprensioni; è veramente importante solo ciò che abbiamo dentro."
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolcezza. Struggente dolcezza,
Mi sento così.
Assalito, incapace di resisterle.
Innocenza, freschezza, chiare e vivide quando una delle sue mani sfiora la mia. Lo fa con cautela, quasi con timore: mi solletica il dorso della mano con i polpastrelli e io circordo quelle dita delicate con le mie, trattenendole con forza. La guardo un attimo in viso; subito dopo torno a fissare il paesaggio che scorre sotto il castello in movimento. E' molto caldo qui, siamo ai margini di un deserto di sabbia e non si vedono abitazioni, fiumi o specchi d'acqua come invece qualche giorno fa. Se non fosse per gli ingranaggi del castello, di sicuro ci sarebbe un silenzio desolante...
"Howl, sei arrabbiato?"
"No, perchè, lo sembro forse?" sono stupito, lei ha un'espressione leggermente triste e mi scruta negli occhi.
"Non lo so, ma ho pulito e messo in ordine camera tua, ho trovato quel barattolo con su scritto sale, ho usato il contenuto per cucinare... e adesso vediamo i colori più strani! Ne avresti di motivi per essere irritato."
"E' come essere daltonici, ma durerà un paio d'ore te l'ho detto, non c'è da preoccuparsi. E inoltre, sai che ora rivedo i tuoi capelli del loro colore scuro?"
Lei mi sorride, rincuorata.
"La prossima volta però non frugare tra le mie cose senza avvertirmi!"
"Quella camera comunque era una vera discarica." borbotta a braccia conserte.
"Insomma, saranno fatti miei?"
"No, visto che spesso ci entro anch'io e devo farmi largo a forza tra tutte quelle cianfrusaglie! Non è comodo sai? E..."
Si blocca un istante.
"Non guardarmi così!"
"Così come? Stavo solo ricordando l'ultima volta che mi hai fatto visita."
"Ecco, appunto."
"Certe visite potrebbero convincermi a mettere in ordine sai?" dico osservando l'orizzonte di uno strano colore verde.
Lei non fa commenti, ma quando mi volto di nuovo ha le guance di un colore acceso e si sta torturando una manica del vestito, come per proteggersi.
"Screanzato." mormora con voce sottile. Io mi trattengo appena dal ridere.
"Oh, mademoiselle, scusi se ho risvegliato brutti ricordi!"
"I-io... non penso sia stato brutto."
"Neanch'io sai." replico sorridendole.
"Ci credo, sei stato tu il primo ad avvicinarti!"
"E' stato un caso"
"Sì, casualmente, sei inciampato proprio in quel momento verso di me che portavo la biancheria pulita in camera tua."
"Certo, è così che ti sei ritrovata fra me e la parete."
"Vedi, è colpa del tuo disordine allora." sta cercando di concludere, sempre più imbarazzata; ma io non ho la stessa intenzione.
"E' la dimostrazione di come il disordine sia utile in qualche caso. Al momento altrimenti avrei avuto l'onore di baciarti una sola volta, risalente a due settimane fa."
"Tu credi?" mi risponde scioccandomi "Non sono abbastanza coraggiosa secondo te?"
"Sophie, sai a cosa mi riferisco. Se io non avessi preso l'iniziativa, l'avresti fatto tu?" la fisso incredulo.
"Non in quel momento, magari dopo."
"E dopo quando?" le spettino i capelli prendendola in giro. Lei mi cattura la mano infastidita e la stringe a sè, giocherellandoci.
"Tipo adesso."
Le lancio uno sguardo di sfida. Non ci credo, non è il tipo da prendere certe iniziative di punto in bianco. Restiamo a scrutarci immobili.
Dopo qualche secondo mi si avvicina, aggrappandosi alle mie spalle.
"Sei alto, non ci arrivo." sbuffa già rassegnata.
Io la prendo in braccio senza aggiungere una parola, cercando di apparire impassibile. Lei ha spalancato gli occhi, spaventata dal gesto improvviso, e ora se ne sta raggomitolata contro il mio petto.
La sento tremare lievemente "... Cosa vedi di bello in me?"
"Come, che vuoi dire?" le chiedo sconvolto.
"Perchè mi tieni con te? Non sono che una ragazzina come tante, nè particolarmente intelligente nè bella. Perchè mi hai accolta qui?"
Ecco, era questo il motivo di tanta vergogna.
"Perchè sei l'unica che mi abbia dedicato tempo, attenzioni e affetto. Che mi abbia visto nelle migliori e peggiori condizioni senza mutare mai i propri sentimenti. La sola che ha guardato sempre dentro di me e continua a farlo. Sei più speciale di quanto credi tu."
E' arrivata ad accarezzarmi una guancia nel frattempo, senza che me ne accorgessi.
"Anche tu sei speciale, ma già lo sai."
"E' diverso detto da te." la stringo un po' di più, mentre le sue dita mi scivolano sul collo, fresche e morbide, facendomi rabbrividire dall'emozione. Poco dopo cambia idea e risale; mi passa le dita fra i capelli, come a volerli pettinare.
Non oso muovermi. Soprattutto non adesso che sta avvicinando il viso verso di me, guardandomi con attenta dolcezza, pronta a cogliere ogni mia più piccola reazione.
"Howl..." mi sussurra in un orecchio "Posso?" chiede toccandomi il labbro inferiore con l'indice.
Vorrei essere ironico, ma riesco solo a deglutire lentamente e annuire. Un battito di ciglia e l'indice viene sostituito dalle sue labbra.
Chiudo gli occhi, mi perdo, contraccambio, sento il cuore in gola; troppa emozione per un solo contatto, mi stordisce.
Provo a sbirciare: ha un'espressione completamente indifesa... io... cosa potrei fare per lei? Mi sento in debito. E' così prezioso ciò che mi sta offrendo, me ne rendo ben conto. La sua fiducia, i suoi sentimenti, la sua innocenza: tutto questo. E' una grande responsabilità.
Voglio meritarti, perchè in realtà sono io ad essere in difetto nei tuoi confronti.
Non c'entrano la bellezza, i colori, le incomprensioni; è veramente importante solo ciò che abbiamo dentro. Me l'hai insegnato tu... la forza d'animo di certo non ti manca. Mi hai salvato dall'autodistruzione, te ne rendi conto? Ti sarò riconoscente a vita, ma non è solo questo: si è formato un legame, particolare, che non so ancora come spiegare. E credo stia qui il motivo per il quale, da quando è tornato, il mio cuore invece di essere debole batte tanto forte. Con molta più forza di prima. Il merito è tuo, perciò...

continuiamo a viaggiare insieme Sophie.    
  
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