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Autore: Endemico    21/07/2014    0 recensioni
Nell'era del consumismo e della velocità telematica capace di smentire e superare tutte le prerogative e tutte le certezze dell'uomo moderno, è forse necessario soffermarsi sugli oggetti, sulle essenze escluse dalla vita del ventunesimo secolo? Il postmoderno magari è futile, ma il contemporaneo è inutile.
Genere: Introspettivo, Poesia, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il profumo d'infanzia e di fabbrica
che fanno gli ascensori lasciati al sole
è una scusa, un cumulo di parole,
è la sconfitta del Comitato a Danzica.

Ma risalendo le bollenti superfici,
osservando l'ennesima campanula e
credendola velenosa come la fèrula,
cresce l'orgoglioso seme dei sacrifici.

Esagoni proiettati a lunga distanza
ricoprono le speranze di chi fa Borsa,
riposan negli occhi dopo la corsa:
informazioni scoppiano nella stanza.

Il cielo sopra Gaza non è più vero
di certi edifici tinti in tutta fretta;
i popoli in dispnea fanno la staffetta
passano lisci testimoni in bianco e nero.
   
 
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