BOH NEL BUIO
C'era il buio lì attorno: poteva sentire il suo respiro e
il vuoto che lo riempiva.
C'era il buio che rideva di lei e allora prese anche a
lei a ridere insieme al buio, che simpaticone in effetti.
Ma quando si rannicchiò a terra non aveva più alcuna
voglia di ridere.
Si schiacciò di più contro al muro e si passò le mani
sulle braccia: faceva così freddo...
Apparve qualcosa ad un tratto: piccolo e nebuloso che si
ingrandiva e si ingrandiva e scompariva per poi riapparire in un posto diverso....un
gioco di ombre forse?
Ma perché non si riaccendeva la luce?
L'ombra sorrise con i suoi denti bianchi e dritti e le
sussurrò qualcosa troppo velocemente.
Quanto ci metteva suo fratello a scendere in cantina e
far ripartire la corrente?
L'ombra davanti a lei ripeté qualcosa di molto simile ad
un mezzo “ciao.”
Ma era tutta fantasia e malsana immaginazione la
sua...quell'ombra non poteva esistere...
“Come ti chiami?” bisbigliò l'ombra.
“Mi fai paura....”
“Oh...” sussurrò quella dispiaciuta.
Cambiò velocemente forma e ne prese una un po' più umana.
“E ora?” richiese l'essere.
Era sicura che fosse tutto irreale, doveva essere
irreale.
“Mi chiamo Moira. Ora fai meno paura.”
L'ombra fece uno strano verso che la ragazza interpretò
come un'allegra risata.
“E tu chi sei?”
“Mi chiamo Boh. Vuoi essere mia amica?”
“Da dove vieni?”
“Ti piacciono le altalene?”
“Oddio ma chi sei?”
“Io preferisco lo scivolo.”
“Vattene!!” urlò Moira spaventata.
Inclinò la testa e gli cadde una lacrima che formò una
chiazza sul tappeto.
“Vai via...” ripeté.
La luce tornò ad un tratto e Boh scomparve.
“Boh..?” chiese lei esitante.
La chiazza della sua lacrima era sparita.
Suo fratello aprì la porta facendola sobbalzare: “Perché
parli da sola?”
“Non lo so.” Moira si alzò e andò in cucina.
Prese i piatti e li mise sul tavolo, prese i bicchieri,
li asciugò con uno straccio e li mise ordinatamente a fianco dei piatti.
Il fratello pensò alle posate, dopodiché Moira aiutò la
madre condendo i pomodori.
Erano proprio buoni quei pomodori.
Qualche giorno dopo, mentre si dondolava sull'altalena,
le parve di ricordare qualcosa riguardo un'ombra o il buio...ma non riusciva a
capire da dove spuntassero quei ricordi.
Si perse nel vuoto e dopo un po' disse piano: “Preferisco
le altalene.” e sorrideva.