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Autore: _MegTomlinson_    21/07/2014    4 recensioni
Ero in autobus, da circa un'ora era finito il magnifico concerto di Torino.
Sentivo le orecchie fischiarmi, le tempie mi pulsavano, le loro voci continuavano a cantare nella mia mente.
Guardavo fuori dal finestrino, il paesaggio buio, la gola mi faceva male e alla mia sinistra la mia migliore amica dormiva già.
Ad un tratto mi addormentai, non ricordo quando o come, so solo che mi svegliai alle 3.25.
Mancavano ancora ore per arrivare a casa, però avevo fatto un sogno, un bellissimo sogno...
WE SUPPORT LARRY
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heyyyy
Intanto volevo precisare che questo sogno l'ho fatto davvero, in bus mentre dormivo, tornando dal concerto il 6 Luglio...
Amo Larry più di quanto tu possa immaginare quindi se non sei d'accordo con me pussa via u.u
Ho avuto l'idea di trascrivere il sogno perchè me ne sono innamorata, è di una dolcezza infinita! ewe su twitter sono @yahornash
buona lettura sorelle!
Meg xx




Ero in autobus, da circa un'ora era finito il magnifico concerto di Torino.

Sentivo le orecchie fischiarmi, le tempie mi pulsavano, le loro voci continuavano a cantare nella mia mente.

Guardavo fuori dal finestrino, il paesaggio buio, la gola mi faceva male e alla mia sinistra la mia migliore amica dormiva già.

Ad un tratto mi addormentai, non ricordo quando o come, so solo che mi svegliai alle 3.25.

Mancavano ancora ore per arrivare a casa, però avevo fatto un sogno, un bellissimo sogno...

 

 

 

“Lou?”

“Cazzo vuoi?” borbottò il castano avvolto nel lenzuolo.

“E' saltata la luce!” si lamentò Harry in pedi vicino al letto.

“E allora?” chiese seccato l'altro.

“Devo pisciare.”

Louis sbuffò e si mise a sedere sul materasso, si girò e sbloccò lo schermo del telefono.

“Harry sono le 3.25 am!” gracchiò il maggiore con la voce impastata dal sonno.

“Si ma non voglio pisciare al buio.”

“Hai paura che un fottuto mostro ti stacchi il cazzo?

“No, ma voglio centrare il water.”

“Mio dio.”

“LouLou ti prego, fammi luce col telefono!” biascicò il riccio con la voce ancora più roca del solito, per via del concerto.

“Ma non puoi fare...Va bene...” sbuffò l'altro addolcendosi sentendo il suo soprannome.

“Chissà se gli altri se ne sono accorti!”

“Staranno tutti dormendo, Harold.”

Si alzò anche lui e grazie alla luce dello schermo si avvicinò ad Harry, gli lasciò un morbido bacio sulle labbra e poi si diressero in bagno.

Il riccio finalmente pisciò e poi si avvicinò al castano, questo rise e si allontanò. Il minore lo prese per i fianchi e lo schiacciò al muro.

Louis si appoggiò per sbaglio all'interruttore e la luce si accese con un “click”.

Il castano rimase a bocca aperta, fissando il riccio che era appiccicato a lui.

“Harry Styles che cazzo...” iniziò a gridare.

“Shhh gli altri dormono!” lo fermò questo mettendogli un dito sulle labbra imbarazzato.

“Perché hai inventato questa cosa?” chiese il maggiore piano, allontanandosi dall'altro con fare arrabbiato.

“Dovevo fare la pipì davvero e...volevo stare un po' con te.” rispose Harry sorridendo al pavimento.

“Non serviva che ti inventassi questa cagata, domani stiamo assieme tutto il giorno e io ora ho sonno.” rispose secco il ragazzo dagli occhi azzurri.

“Ma...”

“Ora dormi, cazzo.” spense la luce del bagno e andò in camera, per poi infilarsi a letto.

Harry rimase lì, sullo stipite della porta del cesso, aveva bisogno di lui ora. Così si avvicinò al letto, dove Louis faceva finta di dormire e stava immobile, girato in modo da dare le spalle all'altro.

Si distese anche lui, supino, sospirò e poi iniziò a parlare con troppa calma:

“Senti Lou, lo so che tu vuoi dormire, ma mi manchi.”

Il castano si mosse un po' sul materasso, ma continuò a fare finta di dormire, imperterrito e con un broncio falso al 100%.

“Anche se siamo sempre vicini mi manchi, perché...” prese un respiro “...io ho bisogno di te sempre, in qualsiasi momento, ogni secondo, ma là fuori mi sembra che non posso averti... cioè quando la gente ci guarda sembra che non posso amarti, questa cosa mi uccide anche se io ti amo e basta.”

Louis si mosse.

“Nessuno può dirmi chi amare e soprattutto nessuno può dirmi come amare.” aggiunse Harry piano.

Il castano si girò verso di lui, aveva il respiro pesante.

Harry cercò il suo viso al buio, sapeva che stava piangendo, perché lui era il suo Louis, lo conosceva meglio di chiunque altro. Asciugò le lacrime amare con dei piccoli baci, il maggiore singhiozzava, il riccio si distese e fece distendere l'altro sopra di lui.

Circondò il bacino esile di Louis con un braccio, mentre con l'altro gli accarezzava i capelli.

“H-Harry scusa.” balbettò il maggiore affondando entrambe le mani nei ricci del più piccolo.

“Sta calmo.” sussurrò questo.

“Io... mi dispiace se a volte sono così duro con te io non...” continuò a singhiozzare.

“Louis a me vai bene così, io ti voglio così.” lo zittì l'altro.

“Si ma... Tu lo sai che ti amo?” balbettò.

Il riccio annuì' e sussurrò un “Si.”

“Perché sono uno stupido, ti tratto male, non sembra che ci tengo a te, scusa io non...”

“Lou, io so che tu ci tieni.” lo tranquillizzò il minore.

“Harry cazzo se ci tengo, io ti amo, sei davvero tutto, sei il mio tutto.” singhiozzò il castano continuando a piangere, con il viso schiacciato nel collo del riccio.

“Louis anche tu, anche tu.” balbettò l'altro sentendosi investire dalla tristezza.

Il ragazzo dagli occhi azzurri si strinse ancora di più nelle braccia del riccio.

“Non lasciarmi.” pregò Louis con una voce più alta del solito.

“Non ti lascerò mai.” rispose il più piccolo stringendo forte l'altro a sé.

“Cosa accade lì fuori non conta.” disse il maggiore. “Posso resistere se ci sei tu con me.” aggiunse smettendo di piangere.

“Ci sarò sempre.” disse il ragazzo dagli occhi verdi facendo scontrare il suo naso con quello di Lou.

“Anche io!” rispose questo con voce più sicura del previsto.

“Un giorno potremo baciarci davanti a tutti!” parlò Harry mentre un sorriso si impossessava delle sue labbra.

Il maggiore si avvicinò al suo viso e si baciarono con estrema dolcezza.

“Un giorno quando?” chiese Louis con voce tremante sulla bocca dell'altro.

“Un giorno...Molto presto.” concluse i riccio.

 

  
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