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Autore: Red_Girl    21/07/2014    0 recensioni
[DAL TESTO]
"Lilith aveva superato tutto quello che le era successo, era andata avanti nonostante dicessero che lei e suo fratello erano gli eredi di Serpeverde quando lei il Serpentese lo parlava dicendo “ashalassa”, nonostante l’avessero additata per essere ‘la sorella del Bambino che è Sopravvissuto’, nonostante avesse sempre vissuto nell’ombra di suo fratello. Lilith voleva farsi un nome, non voleva che fosse suo fratello a renderla popolare. Che poi nemmeno lo era.
Ma qualcosa si era rotto in lei quando Sirius Black venne ucciso e, solo dopo, proclamato innocente. Avrebbe mandato a fanculo il Ministro della Magia in persona per quanto quella cosa fosse stata stupida. Perché la sua innocenza era stata confutata solo DOPO essere crepato?
Ma ce l’avrebbe fatta da sola, come sempre. Perché suo fratello aveva già troppi problemi, perché Voldemort era tornato, perché aveva sedici anni e aveva tutto il diritto di essere depressa e non dirlo a nessuno."
Pairing: Draco Malfoy x Nuovo Personaggio
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Prologo: Lilith Morrighan Potter
Lilith Morrighan Potter odiava i Dursley. Odiava il modo in cui la tirannizzavano, odiava il fatto che la trattassero come la donna delle pulizie che veniva ogni martedì e venerdì. Odiava anche Dudley Dursley, ora che ci pensava. Lui era un maiale che mangiava tutto quello che voleva, che aveva tutto ciò che desiderava e che si metteva a piangere se aveva trentasei regali dai genitori piuttosto che trentasette. Lei era fortunata se si ricordavano che era il suo compleanno.

Lilith aveva programmato la sua fuga per il giorno del suo undicesimo compleanno, l’aveva sempre saputo che quel giorno e solo quel giorno sarebbe successo qualcosa che l’avrebbe liberata dai Dursley. Magari non l’avrebbero nemmeno cercata, magari l’avrebbero lasciata andare e avrebbero detto ai vicini che era andata al Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili, magari l’avrebbero trovata e l’avrebbero mandata li sul serio. Ma qualunque posto era meglio che quell’inferno.
Lilith rispondeva male ai Dursley e, la maggior parte delle volte, andava a letto senza cena. Secondo lei sfamavano lei e suo fratello solo perché dei cadaveri in casa sarebbero stati un problema.

Fatto sta che, quando era pronta a scappare e stava per convincere Harry a seguirla –non che fosse servito molto- , arrivò una lettera da un gufo. Beh, quando ne aprì una delle tante che scesero dal camino nei giorni successivi, capì che davvero il 31 Luglio del 1991 sarebbe stato un giorno di liberazione. E, nonostante Vernon avesse fatto trasferire tutti su un’isola deserta, Lilith andò a Hogwarts, complice la violazione di domicilio di Hagrid. Violazione di domicilio che, ovviamente, Lilith aveva applaudito con fervore.
E Lilith venne smistata a Grifondoro immediatamente, forse per il suo istinto di autoconservazione piuttosto basso e per i genitori smistati nella stessa Casa.

Lilith assomigliava molto a sua madre, aveva gli stessi capelli rossi e intricatissimi e lo stesso temperamento. Solo gli occhi erano diversi, erano perfettamente azzurri come quelli di suo padre. E, mentre di Harry dicevano che aveva gli occhi di sua madre, di lei dicevano che aveva gli occhi di suo padre.

Lilith aveva superato tutto quello che le era successo, era andata avanti nonostante dicessero che lei e suo fratello erano gli eredi di Serpeverde quando lei il Serpentese lo parlava dicendo “ashalassa”, nonostante l’avessero additata per essere ‘la sorella del Bambino che è Sopravvissuto’, nonostante avesse sempre vissuto nell’ombra di suo fratello. Lilith voleva farsi un nome, non voleva che fosse suo fratello a renderla popolare. Che poi nemmeno lo era.

Ma qualcosa si era rotto in lei quando Sirius Black venne ucciso e, solo dopo, proclamato innocente. Avrebbe mandato a fanculo il Ministro della Magia in persona per quanto quella cosa fosse stata stupida. Perché la sua innocenza era stata confutata solo DOPO essere crepato?
Ma ce l’avrebbe fatta da sola, come sempre. Perché suo fratello aveva già troppi problemi, perché Voldemort era tornato, perché aveva sedici anni e aveva tutto il diritto di essere depressa e non dirlo a nessuno.

Quella era la sua ultima sera a casa Dursley, Silente sarebbe venuto a prenderli. Ma Harry non aveva ancora preparato il baule ed era già sera. Stava leggendo ‘La Gazzetta del Profeta’, che lei aveva già letto tre volte la mattina prima.

“Harry James Potter, preparati il baule! Non intendo restare in questa catapecchia di merda un secondo di più rispetto al tempo materiale per cui Silente suonerà al campanello e aspetterà che scendiamo, ovviamente premurandoci di fare segni profondi sulla moquette, di scheggiare il parquet dell’ingresso e di rovinare i gradini di pietra del giardino!”. Esclamò, cercando di sembrare il più autoritaria possibile.

“Si Lilith…” Disse il fratello, evidentemente sovrappensiero.

“Harry, cazzo! Tu non mi puoi rispondere come se fossi Dudley dopo quell’incontro ravvicinato con il Dissennatore al Parco Giochi. O quando gli ho messo nella Coca- Cola il sonnifero di Petunia…”. Sbottò lei, piegando distrattamente un paio di jeans. Harry non le aveva risposto.

“Cazzo, Harry! Non puoi fare sempre il depresso! Si, Voldemort ti vuole morto e Sirius lo è già, ma non credere di essere l’unico con dei problemi!”. Il fratello finalmente si girò.

“Come credi che mi senta?! Sirius era anche il mio legame con la nostra vera famiglia, non con questo schifo. Credi che non mi manchi?! Credi che non vorrei avere ancora una sua lettera o una sua notizia? Credi che io non ritenga stupido e insensato ritenerlo innocente da morto, quando se avessero indagato un po’ di più in questa merda di famiglia non ci sarei mai venuta? Anche io ho dei problemi, cazzo! E, tanto per la cronaca, vogliono uccidere anche me!”. Sbottò, sedendosi e piegando il resto della roba che era sul letto.

“Lilith…”. Provò a dire Harry. “Non lo sapevo. Tu sei forte, tu sei più forte di me. Pensavo che l’avessi superato…”. Continuò.

“No, Harry. Non posso superarlo. Io non supero, io convivo. E ora, preparati! Perché Silente verrà!”. Tagliò corto lei finendo di comprimere tutta la roba che aveva comprato a Hogsmade negli ultimi due anni.

“Harry…? Silente verrà, ne sono certa. Ha mai tradito la tua fiducia?”. Chiese poi la rossa tentando la strada della ragionevolezza.

“No…”. Rispose Harry.

“Tradirebbe mai la tua fiducia?”. Chiese ancora con il tono di chi deve far capire qualcosa a un bambino.

“No…”. Rispose ancora Harry. “E allora di che cazzo ti preoccupi!”. Esclamò Lilith.

“Comunque, prepara subito quel baule, non voglio rimanere qui più tempo del necessario!”. Ribadì poi la rossa. E Harry non la ascoltò comunque…
****


Quattro ore dopo Harry stava russando forte con una guancia sulla finestra. Lilith sorrise, lei stava facendo i primi compiti di Trasfigurazione ma, verso le dieci, aveva smesso, l’attenzione catturata per l’ennesima volta dalla Gazzetta del Profeta. Ormai avrebbe potuto enunciarne gli articoli come una nozione basilare di Trasfigurazione. E aveva anche letto un libricino gratuito su come difendersi dai Maghi Oscuri. Doveva chiedere a Hermione cosa erano gli Inferi…

E così, a mezzanotte meno uno, Lilith si trovò a fare i conti con la sua pigrizia. Harry era troppo lontano per poterlo svegliare e lei voleva stare piantata sulla sedia in cui aveva messo radici.

“Harry…”. Il fratello grugnì, ma non si svegliò. “Harry.”. Disse ancora, alzandosi un po’.

“HARRY!”. Gli urlò direttamente nelle orecchie. “Che c’è?!”. Chiese stizzito questo.

“E’ mezzanotte meno uno e tu in un solo minuto devi preparare il baule!”. Rispose Lilith, fermamente intenzionata ad andarsene di li il prima possibile. Ma, sfortunatamente, la sveglia segnò mezzanotte e la sagoma di Silente apparve nella buia Privet Drive.

“Cazzo!”. Sbottò Lilith per poi ficcare alla rinfusa nel baule aperto di Harry tutto quello che apparteneva al fratello.

Dopo nemmeno tre minuti erano già pronti, non avendo messo nel baule le cose con ordine. Lilith si premurò di sporcare e rovinare il più possibile la moquette delle scale, trascinando il baule dalla parte senza ruote.

Nel frattempo Vernon chiese –urlando- il perché di una visita a mezzanotte. Fu molto sorpreso nel vedere uno strano individuo in vestito prugna che si spacciava per un professore.

Lo stesso professore aveva detto qualcosa a Lilith e Harry a proposito di un testamento di un certo Sirius Black, il loro padrino.
“Fantastico!”. Sbottò Lilith. Sicuramente Sirius avrebbe confidato nella loro maturità o, perlomeno, in quella di Harry e avrebbe fatto decidere a loro cosa spartirsi. Certo, non ora, ma quando sarebbe finito quel terrore di Voldemort si sarebbe visto un duello senza precedenti con tanto di Avada Kedavra per l’occupazione di Grimmauld Place.

****
Come previsto, Sirius lasciò stabilire a loro chi dovesse prendere cosa. Anche se Lilith avrebbe voluto Kreacher, che diceva che non avrebbe mai servito una simil-Weasley dai capelli rossi.

“Che hanno i miei capelli?!”. Chiese Lilith stizzita. Beh, c’era il piccolo inconveniente dell’incantesimo messo sulla casa di Grimmauld Place, però tutto sommato era andato bene. Non c’erano stati spargimenti di sangue, perlomeno.

La Potter dovette ammettere che sarebbe rimasta a Privet Drive tutta l’estate per vedere dei bicchieri di Idromele picchiettare sulle teste vuote dei Dursley e Silente che accusava i genitori di Dudley di averlo maltrattato. E non aveva tutti i torti, a giudicare dal doppio mento che il sedicenne sfoggiava.

Poi se ne andarono. Lilith vide quella porta come una via per il Paradiso, anche se con tutto quello che stava succendendo non poteva essere definito proprio ‘Paradiso’. Ma era sempre meglio che stare con i Dursley, se per questo.

Purtroppo la Tana dei Weasley dovette aspettare ancora un po’. Silente li fece smaterializzare in un vicolo di chissà quale zona dell’Inghilterra per incontrare un certo Horace Lumacorno, professore di Pozioni ormai in pensione che tra i suoi allievi vantava molti personaggi illusti e genitori di Harry e Lilith. Dopo una chiacchieratina un tantino surreale Lumacorno accettò di insegnare a Hogwarts, forse come professore di Difesa contro le Arti Oscure. E non era tutto, Silente voleva offrire lezioni private a lei e Harry, forse perché non voleva vederli stecchiti prima di lui. E, a giudicare dalla mano in cancrena, sarebbe arrivato relativamente presto quel giorno.

Angolo dell'autrice
Buondì a tutti. Tanto per cominciare, questa è la mia prima storia, perdonatemi se è banale e scontata. Coomunque, mi aspetto qualche recensioncina, anche negativa, accetto le critiche, purchè siano motivate. 
 I capitoli non saranno sempre così corti, è solo il prologo! :)
Detto questo, mi dileguo!
Red_Girl

 
  
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