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Autore: LoveBerries    21/07/2014    1 recensioni
Questo è un piccolo episodio romantico tra Calum e la sua ragazza. Ragazza che non ha nome ne descrizione fisica, dato che a me piace immedesimarmi nelle storie che leggo vorrei che lo faceste anche voi
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Welcome Back



Aprii la porta di casa e vidi stagliarsi contro la luce dei lampioni una figura familiare. Mi spostai per farlo passare.
Calum varcò la soglia e lasciò cadere le valige nere a terra, sbuffando stanco.
Era appena tornato dal suo tour mondiale con la band. Le cose stavano andando bene, ormai aveva venticinque anni e le ragazzine urlanti che gli correvano dietro non facevano che aumentare. Per fortuna le sue fan non conoscevano il nostro indirizzo,  sennò sarebbe stato un inferno.
Lo vidi strofinarsi un occhio con il palmo della mano, e finalmente si girò verso di me, non avevamo ancora aperto bocca, e non serviva farlo. Anche perché probabilmente dalla sua sarebbero usciti solo borbottii incomprensibili.
Eravamo in piedi ai due lati della porta che avevo appena chiuso e ci fissamo per un attimo poi, senza preavviso, lui colmò la distanza tra noi con  un passo  strascicato e mi avvolse in un abbraccio.
Le sue mani erano intrecciate appena sopra il mio sedere, mentre le mie erano dietro il suo collo. Si chinò per poggiare la fronte sulla mia spalla sinistra, per poi scivolare più su e appoggiarvi le labbra, lasciando un bacio leggero, chiusi gli occhi.
Lo sentii ispirare a fondo il mio profumo e io feci lo stesso. Non so per quanto rimanemmo così, fui io la prima ad allontanarmi, mi staccai da lui e lo guardai negli occhi,che riflettevano stanchezza. Lo presi per mano e lo trascinai verso la nostra camera, nel tragitto lo sentii sbadigliare e sorrisi tra me e me.
Entrati nella stanza lasciò andare la mia mano e si avviò verso il bagno, nel frattempo io mi rimisi sotto le coperte che avevo lasciato per accoglierlo, e lo aspettai. Tornò dopo qualche minuto, si stava strofinando l'occhio come aveva fatto poco prima e nel frattempo lasciò andare un rumoroso sbadiglio. Aveva solo i boxer addosso, ma non ebbi il tempo di ammirare il suo corpo perchè si buttò immediatamente nel letto, accanto a me.
Avvolse le mie spalle con un braccio e infilò una delle sue gambe tra le mie. Sospirò e mi diede un bacio sulla fronte, mormorando un "buonanotte" a cui non ebbi neanche il tempo di rispondere perché il suo respiro si fece pesante subito dopo. Feci scorrere il mio sguardo sul suo viso assaporando la sua vicinanza e prestando attenzione ad ogni piccolo dettaglio, le sopracciglia, le palpebre chiuse, per un momento mi soffermai ad immaginare gli occhi scuri che nascondevano, poi passai al naso e infine alla curva di quelle labbra morbide che adoravo.
Vi lasciai sopra un bacio leggero e poi poggiai la testa nell'incavo del suo collo adeguando il mio respiro al suo e lentamente scivolando nel sonno.      

                              
                                                                                                                                                                     ***                             

La radiosveglia si accese al ritmo di una canzone triste. Non proprio il massimo per iniziare la giornata.
Mi allungai verso il mio comodino per spegnerla prima che svegliasse Calum, ci misi un po' perchè eravamo nella stessa posizione della sera prima. Calum brontolò qualcosa nel sonno e strinse involontariamente la presa sul mio corpo, mi districai da quel groviglio di braccia e gambe cercando di infastidirlo il meno possibile poi mi avviai verso la cucina.
Preparai la colazione tra uno sbadiglio e una stiracchiata e nel frattempo accesi la tv, il notiziario del mattino era noioso come al solito e i conduttori sembravano più assonnati di me. Dopo colazione tornai in camera e presi i vestiti che avevo lasciato pronti sulla sedia dalla sera prima, per poi entrare in bagno. Mi lavai, truccai e legai i capelli in uno chignon ordinato. Mi vestii, i vestiti che usavo per lavoro erano tutti simili tra loro: pantaloni  neri, camicetta colorata, giacchetta nera e scarpe col tacco, nere ovviamente. Il mio capo era molto severo riguardo al vestiario e ci concedeva qualcosa di colorato solo per non farci sembrare in lutto.
Uscii dal bagno con le scarpe in mano per non svegliare Calum, che nel frattempo si era straqquato su tutto il letto, a pancia in giù con la mano destra sul mio cuscino. Uscii velocemente prendendo cellulare chiavi e borsetta (indovinate di che colore?) lungo il tragitto e infilandomi le scarpe solo davanti alla porta.
Arrivai in ufficio in perfetto orario come al solito, mi sedetti nel mio box e avviai il computer, mi sfuggì uno sbadiglio.
《Hey hey hey, residui di una nottata di fuoco?》 la faccia paffuta di Genna spuntò da sopra la parete divisoria tra i nostri box,nei suoi occhietti marroni c'era una luce maliziosa. Risi della sua battuta e scossi la testa.
《Quale nottata di fuoco? Non abbiamo nemmeno parlato.》
《Non c'è bisogno di parlare per avere una nottata di fuoco.》 commentò lei ridacchiando e facendomi l'occhiolino. Risi di nuovo.
《Mi dispiace deluderti ma non c'è stata nessuna nottata di fuoco, era troppo stanco persino per camminare in linea retta.》quel rottame di computer finalmente si accese e iniziai a lavorare.
《Oh andiamo, non puoi spegnermi così l'entusiasmo, stai con un membro del gruppo più famoso e sexy di tutta l'Australia, se non sai come usarlo puoi darlo a me.》 iniziò a sventolarsi con un foglio di carta battendo le ciglia velocemente.
《Ti denuncio per pedofilia.》
《Dieci anni non sono tanti e poi lui non è un minorenne. E comu...》non finì la frase e sparì dietro la parete divisoria, un attimo dopo capii perché,  il capo stava facendo il suo solito controllo mattutino, passò accanto ai nostri box e ci guardò in modo indagatore poi andò avanti. Una volta finito rientrò nel suo ufficio e gli occhietti di Genna riapparvero da sopra il pannelo, finì la frase in un sussurro veloce: 《...stasera dovrai recuperare e domani voglio i dettagli,  dopotutto sono passati otto mesi dall'ultima volta che l'hai visto faccia a faccia, no?》 sparì di nuovo e io sospirai e alzai gli occhi al cielo.          
Stavo con Calum da sette anni, io ne avevo due meno di lui, ormai ero abituata alle sue lunghe assenze e dopotutto ci vedevamo tutti i giorni grazie al computer o al cellulare, ma era anche vero che mi era mancato terribilmente e non vedevo l'ora di tornare a casa.

                                                                                                                                                                   ***

Entrai in casa e chiusi la porta, appoggiandomi ad essa mi sfilai le scarpe e tirai un sospiro di sollievo.
Sentii delle mani leggere sui fianchi e sussultai, non l'avevo sentito arrivare.
Calum poggiò le labbra sul mio collo per poi allontanarsi leggermente, lo sentii sorridere e lo imitai.
Poi con un movimento veloce delle mani mi fece voltare verso di lui, finalmente, dopo otto mesi rividi il vero Calum, e non una sua versione quasi morta di stanchezza.
La sua bocca era piegata in un sorriso e i suoi occhi erano completamente  svegli e accesi da una luce vivace, quasi da ragazzino dispettoso.
《Bentornata》 disse continuando a sorridere.
《Dovrei essere io a dirlo》dissi ricambiando il sorriso e intrecciando le mani dietro il suo collo.
《Pazienza》 disse lui avvicinandosi facendo strofinare i nostri nasi. Si avvicinò ancora di più, finchè le nostre labbra non furono ad un soffio le une dalle altre, ma non mi baciò.
Lo faceva apposta, quel bastardo, mi stuzzicava, ma io non cedetti e aspettai, sentii il suo sorriso allargarsi e finalmente le sue labbra toccarono le mie.
Non mi ero accorta di quanto mi mancasse quel semplice contatto, fino a quel momento.
Strinsi le mani tra i suoi capelli neri, e in risposta lui strinse la presa sui miei fianchi. Aprii un po' la bocca e sentii la sua lingua scivolarci dentro, aveva  un forte sapore di menta, probabilmente aveva appena finito di mangiare una caramella,ma io avrei preferito sentire il suo, di sapore.
Gli morsi il labbro inferiore e lo sentii gemere di sorpresa. Mi spinse contro il muro stringendomi forte a sé, le sue mani scesero fino al mio sedere e lo strinsero. Spingendomi ancora di più contro il muro per aiutarsi mi sollevò da terra e io allacciai le mie gambe intorno alla sua vita. Le sue labbra non si staccarono dalle mie neanche per un secondo. Le mie mani scesero lungo la sua schiena aggrappandosi alla maglia bucherellata che indossava.
Sì staccò dalle mie labbra per passare al collo lasciando morsi per poi baciare la pelle arrossata.    
Sentii le sue mani spostarsi di nuovo sui miei fianchi, mentre la bocca saliva dal mio collo fino alla pelle sensibile dietro l'orecchio, lasciando baci umidi, fino ad arrivare alla mandibola e finalmente tornare alle labbra. Le mie mani continuavano a scorrere lungo le sue spalle, i capelli, il collo.
Quando i miei piedi ritoccarono terra staccò le sue labbra dalle mie e si allontanò abbastanza da permettermi di vederlo in faccia, i capelli neri e ricci spettinati dalle mie dita e le labbra leggermente arrossate dai baci, aveva il fiato corto come me.
Ancora una volta le parole divennero inutili, spostò le mani dai miei fianchi e mi prese per mano, come io avevo fatto con lui la sera prima, mi guidò verso camera nostra. Le persiane erano ancora chiuse, le lenzuola appallottolate ai piedi del letto e i cuscini stropicciati. Probabilmente era rimasto a poltrire davanti alla tv tutto il giorno.
Mi trascinò sul letto per poi sdraiarsi sopra di me, intrecciai le gambe alle  sue mentre le sue labbra si accanivano sulle mie. Con le dita tracciò linee immaginarie lungo il mio busto, le braccia, le cosce. Le sentivo scorrere come lingue di fuoco, finchè non arrivarono ai bottoni della giacca da lavoro che ancora indossavo, li sbottonò per poi sfilarmela e lanciarla da qualche parte nel buio della camera. Fu subito seguita dalla camicetta azzurra e dalla gonna che era diventata troppo stretta in quel groviglio di corpi. Io non mi feci aspettare e infilai le dita sotto la sua maglia, gliela tolsi e la lanciai insieme ai miei vestiti. Nella semioscurità osservai il suo corpo tonico, segnato dall'inchiostro dei tatuaggi sempre più numerosi. Baciai la sua clavicola proprio nel punto in cui era stata marchiata dal primo, un po' schiarito dal tempo. Calum si sollevò leggermente e mi baciò sulla punta del naso facendomi sorridere. Lentamente le sue labbra scesero sul mio corpo lasciando baci molto meno innocenti. Sentii la punta bagnata della sua lingua passare dal collo alla clavicola,al petto fino ad arrivare alle costole dove si soffermò sulla chiave che mi ero tatuata l'anno prima, con la data di quando ci eravamo conosciuti. Secondo molti avevo fatto una stupidaggine, dato che eravamo giovani, ingenui e così via, ma a me non importava, cosi come non importava a lui il cui polso era macchiato da un lucchetto con incisa la stessa data.
Lo sentii sorridere sulla mia pelle per poi lasciarci un ultimo bacio e tornare a guardarmi negli occhi per un attimo. Le sue dita che fino a quel momento si erano fermate intorno alla mia vita, scesero fino all'elastico delle mie mutande, per poi sfilarle velocemente.  Le mie fecero lo stesso con le sue mentre lui sganciava il mio reggiseno.
Da quel momento fu un susseguirsi di ansiti e sussurri confusi, tra i "ti amo" quasi urlati, i miei "mi sei mancato" e i suoi "sono qui".
Non so quanto tempo dopo ci ritrovammo distesi l'uno accanto all'altra, sudati, cuore a mille e fiato corto. Le sue dita scivolarono tra i miei capelli, liberati dallo chignon ormai da tempo, per poi baciarli dolcemente. Chiusi gli occhi a quel contatto mentre le mie dita scorrevano lente e leggere lungo il suo busto e le braccia. Il suo mento si poggiò sulla mia testa, allora lo sentii parlare di nuovo.
《Avrei dovuto salutarti così ieri sera.》 soffiò ancora col fiato corto.
《Eri troppo stanco perfino per parlare》 sospirai io in risposta, gli occhi sempre chiusi, 《inoltre》 continuai con un mezzo sorriso e riaprendo gli occhi. 《ti sei fatto perdonare alla grande.》Sentii il suo petto vibrare leggermente mentre tratteneva una risata. Quando poggiò le sue labbra sulla mia fronte sentii chiaramente il suo sorriso a rispecchiare il mio. Poi lo sentii sospirare e stringermi a se come la sera prima. Stava per dire qualcosa quando il mio stomaco brontolò. Il pranzo a lavoro era stato uno schifo come al solito e dopo quella sudata ero più affamata che mai.
《Hai appena rovinato il nostro momento romantico, tesoro.》mi rimproverò scherzosamente mentre si alzava dal letto, portando via con se il suo calore e facendomi rabbrividire.
《Dove vai?》mormorai io contrariata cercando di farlo tornare da me.
《A preparare la cena, devo farmi perdonare anche il casino che ho lasciato per casa.》disse, ma si infilò in bagno prendendo un paio di boxer puliti dal cassetto. Ne uscì dieci minuti dopo con i capelli neri bagnati. Quando mi vide dirigermi verso il bagno ancora senza niente addosso (insomma eravamo fidanzati da anni, non provavo nessun tipo di vergogna di fronte a lui) i suoi occhi mi seguirono.
《Forse prima di cenare potremmo avere un secondo round.》disse cercando di acchiapparmi, io fui più veloce e mi infilai in bagno e chiudendo la porta risposi con fare severo.
《Preparami la cena e poi forse parleremo di un secondo round.》quando la chiusi sentii la sua risposta.
《Pensavo di fare tutto meno che parlare.》Risi prima di infilarmi sotto il getto d'acqua.
Di certo era stato un "pomeriggio di fuoco" e era altrettanto certo che ci sarebbe stata una "nottata di fuoco", nonostante le mie finte proteste e la stanchezza dovuta al lavoro, dopotutto era impossibile dire di no a Calum Hood.







Salve gente!
Spero vi sia piaciuta questa piccola storiella, finalmente sono riuscita ad usare un computer quindi ho potuto inserire il codice html.
E' la prima storia di questo genere che scrivo e scusatemi se magari aspettavate delle scene un po' piu' hot, ma non credo di esserne capace quindi... Comunque, aspetto i vostri giudizi, positivi o negativi che siano, ma vorrei sapere il vostro parere in ogni caso!

Alla prossima storia! :*

 

  
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