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Autore: Forward    21/07/2014    0 recensioni
Una famiglia che si sta sfasciando, una bambina sempre più triste. Solo l'arrivo di una persona riuscirà a cambiare le cose.
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Dal testo
- Guarda mamma! E’ questa la signora che è venuta! – disse Rose puntando il dito su una foto. E ora avevano capito entrambi. Avevano un’altra possibilità di vivere i giorni che avevano perso: i giorni più dolci.

Vincitore del primo premio "Arcobaleno della Vita" 2011 di Lendinara (Decima edizione) - Categoria Giovani tra gli 11 e i 15 anni
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta urla, ancora rumori di vetri infranti, un’altra notte insonne. Rose stava nascosta in camera sua, dietro la porta, abbracciata al suo orsacchiotto. Ormai tutto questo era routine. Ma lei non si era abituata.

 

*

Già da tempo le cose andavano male nella famiglia Taylor: Lisa Brown e Chris Taylor si erano sposati 4 anni prima e dopo un anno avevano avuto una splendida bambina, Rose. Tutto andava bene, finché la sorella di Lisa, Catherine, non morì l’anno dopo la nascita di Rose per un incidente d’auto. Lisa cadde in una forte depressione. Come se non bastasse, Chris fu licenziato l’anno dopo e, preso dalla disperazione, diventava ogni giorno sempre più violento, finché i litigi con la moglie non divennero abituali. Rose veniva lasciata sempre più a se stessa.

 

*

Era la mattina della vigilia di Natale, ma non c’era aria di festa nella casa di Rose. La mamma, una donna sui trent’anni con i capelli biondi e gli occhi verdi, era uscita presto di casa per andare al negozio dove lavorava come commessa, e il padre, anche lui sui trent’anni con i capelli scuri e gli occhi castani, non era tornato più da quando la sera prima, dopo aver rotto il vaso sul tavolino, se ne era andato.

Rose era rimasta di nuovo da sola in casa. Ormai capitava sempre più spesso e rimaneva seduta sul divano bianco in salotto fino all’ora di pranzo, quando Lisa tornava dal lavoro. Per tutto il tempo restava abbracciata al suo orsacchiotto di pezza a fissare il vuoto, e ogni tanto le scappava una lacrima. Dopo pranzo, la mamma tornava al lavoro e lei rimaneva di nuovo da sola. Ma oggi era diverso.

Ad un tratto suonò il campanello della porta e Rose andò ad aprire. Vide una donna di circa ventisei anni, con i capelli castani e gli occhi verdi, uguali a quelli della sua mamma e portava un bellissimo vestito lungo, bianco. Rose pensava di averla già vista, ma non ne era sicura.

- Ciao – le disse la giovane donna

- Ciao – le rispose Rose, con la voce timida – Chi sei? –

- Sono stata mandata da tua mamma per farti compagnia. Non ti dispiace, vero? – rispose la donna con uno splendido sorriso. Rose la guardò e la fece entrare.

- Allora, cosa vuoi fare? – le chiese la donna, ma Rose non rispose. La guardava ancora con i suoi grandi occhi castani come se cercasse di capire chi fosse.

- Ti va di fare una sorpresa ai tuoi genitori? –

- Cosa? - le chiese la bambina

- Faremo noi per loro il cenone di Natale. Ti va l’idea? –

La donna la guardò e Rose, con un sorriso timido, le disse:

- Sì. Che cosa facciamo? –

- Che cosa ti piace? – chiese la donna alla bambina

- Il pollo al forno – rispose timida Rose. Pian piano, però, riacquistava il sorriso che stava perdendo. Rose aveva un carattere molto solare, ma l’aveva perso in gran parte per il clima familiare in cui stava. Quella donna, però, le piaceva e la trovava simpatica.

- Allora faremo il pollo. Ti va di aiutarmi? –

- Sì, cosa devo fare? – le chiese Rose con la sua voce timida

- Prima va a lavarti le mani, poi mi darai una mano ad apparecchiare – rispose la donna e Rose andò subito in bagno.

Tornata dal bagno la donna fece mettere a Rose i tovaglioli sulla tovaglia che aveva già preparato. La bambina cercava di metterli in modo ordinato ma riusciva soltanto a creare scompiglio sulla tavola, ma la donna pazientemente glieli aggiustava. Dopo che avevano apparecchiato, la donna cominciò a cucinare mentre la bambina la osservava. Si sentiva felice e la donna ascoltava i suoi discorsi infantili. Verso le otto tutto era pronto e si sedettero entrambe sul divano in salotto.

- Non andare via – le disse a un tratto la bambina.

- Perché? –

- Perché sei brava e mia mamma e mio papà litigano sempre –

La donna le fece un sorriso e le disse:

- Non ti preoccupare. I tuoi genitori ti vogliono bene. Aspetta un attimo – e detto questo uscì dalla stanza. Tornò subito dopo con un album di foto in mano.

- Io ora devo andare – disse la donna – ma prometti che quando arrivano i tuoi genitori gli farai vedere questo –

- Non andare via! – urlò la bambina, ma la donna disse:

- Non piangere. Io ci sarò sempre. Ciao Rose – e se ne andò senza dire altro.

Subito dopo arrivò Lisa che vide tutto apparecchiato e sentì l’odore del pollo.

- Ma cosa è successo? – disse ad alta voce Lisa e subito dopo entrò Chris. Aveva passato la notte in un hotel.

- Hai preparato tu questo? – chiese Chris a Lisa

- No, davvero –

A questo punto arrivò Rose con in mano l’album

- E’ venuta quella signora che avevi mandato tu, mamma, e abbiamo preparato insieme il cenone – disse Rose, mentre Lisa non aveva idea a chi si riferisse, non avendo mandato nessuno – e – continuò Rose – mi ha detto di darvi questo –

Rose diede loro l’album. Conteneva tutte le loro foto prima della morte di Catherine e del licenziamento di Chris, quando erano ancora felici.

- Guarda mamma! E’ questa la signora che è venuta! – disse Rose puntando il dito su una foto. E ora avevano capito entrambi. Avevano un’altra possibilità di vivere i giorni che avevano perso: i giorni più dolci.

- Buon Natale, Chris – disse Lisa

- Buon Natale, Lisa – rispose Chris

 

*

- Catherine, perché non hai detto a quella bambina chi eri? Sai che non potrai più rivederla – le disse un uomo della sua età

- Non importa. Non voglio turbarla. Adesso vivranno anche loro i giorni più dolci – e detto questo entrambi scomparvero nella neve che stava fioccando.

 

 

These are the days, The sweetest days

We’ll know

 

 

Angolo autore
Questa è la prima storia che pubblico su EFP e ci sono molto affezionato. Mi rendo perfettamente conto che dal punto di vista tecnico ha ampi margini di miglioramento (l'ho scritta infatti ben 3 anni fa), ma non ho il coraggio di cambiare una sola virgola di tutto il testo. Chi volesse maggiori informazioni sul premio, il link è il seguente: http://www.arcobalenodellavita.it/default.asp Vi consiglio di leggere anche le altre storie dell'antologia, sono molto belle. Detto questo, vi saluto. Fatemi sapere cosa ne pensate.

Angolo autore

Questa è la prima storia che pubblico su EFP e ci sono molto affezionato. Mi rendo perfettamente conto che dal punto di vista tecnico ha ampi margini di miglioramento (l'ho scritta infatti ben 3 anni fa), ma non ho il coraggio di cambiare una sola virgola di tutto il testo. Chi volesse maggiori informazioni sul premio, il link è il seguente: http://www.arcobalenodellavita.it/default.asp Vi consiglio di leggere anche le altre storie dell'antologia, sono molto belle. Ah, le ultime due righe sono un verso di una canzone di Vanessa Williams, "The sweetest days", da cui la storia prende anche il nome. Detto questo, vi saluto. Fatemi sapere cosa ne pensate.

 

  
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