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Autore: _Marshmallow_    21/07/2014    1 recensioni
Divergent|One shot|Accenni Marlene/Uriah
"Sto per sparare un muffin sulla testa di Marlene." Conosciamo tutti questa frase. Ma da dove è nata? Può una semplice discussione sul cibo, trasformarsi in una vera e propria sfida?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene, Uriah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Marlene non si era mai soffermata più di tanto sui suoi compagni iniziati. Odiava stare da sola, quindi solitamente, cercava di instaurare buoni rapporti con le persone, fin da subito.
In quel caso, però, il terrore di finire in fondo alla graduatoria era abbastanza da permetterle di mantenere un certo distacco con tutti.
Anche se nel profondo sapeva che sarebbe stato impossibile per uno dei trasfazione, spostarla dalla sua quarta- e “Più che meritata!” aveva aggiunto Eric, congratulandosi di persona- posizione, la prudenza non era mai troppa. Le leggi degli Intrepidi sono spietate e senza scrupoli: sottovaluta i tuoi nemici e ti ritrovi dritto nello strapiombo. Morto. O con qualche osso rotto, nel migliore dei casi.
Quel mattino a colazione, Marlene si trovava in uno dei tavoli centrali, seduta accanto ad una Lynn, piuttosto taciturna. Stava piluccando un muffin ai mirtilli, quando il rumore provocato dallo spostamento della sedia davanti a lei, le fece alzare gli occhi dal dolcetto. Uriah, uno degli iniziati interni con cui aveva scambiato qualche parola i giorni precedenti, si era accomodato proprio di fronte a lei, lasciando cadere il vassoio sul tavolo. Ci fu un tintinnio di posate, poi una manciata di secondi di silenzio.
-Non capisco perché ti ostini a prendere sempre quei muffin, per colazione.
L’osservazione diretta e non richiesta del ragazzo le fece storcere il naso.
Come si permetteva, una persona che conosceva da così poco, di giudicare la sua colazione? Con un tono così fastidioso, poi, come se non gli importasse veramente di ricevere una risposta.
-Sul serio – continuò lui, non notando l’espressione stizzita della ragazza. – proprio oggi che c’è la torta degli intrepidi.- e con un sorriso, indicò il contenuto del suo piatto.
Marlene, dal canto suo, guardò con indifferenza la grossa fetta di torta al cioccolato. La stessa indifferenza con cui lui aveva cominciato quella conversazione.
-Già, e poi come mi alleno con quella sullo stomaco?- esclamò ridacchiando –Sono un’intrepida e prima di tutto una donna. Non mi rovino di certo la linea per… tre strati di pan di spagna farciti.- concluse, analizzando meglio l’oggetto in questione.
-Neanche se ci aggiungo un po’ di panna?
-Se credi di migliorare la situazione, sbagli di grosso.- esclamò con un mezzo sorriso divertito.
Tutto questo parlare di cibo, rendeva quella chiacchierata buffa e priva di senso.
Tornò al suo muffin. Il tempo di un secondo, però, perché Uriah adesso era di nuovo in piedi, con le mani poggiate sul tavolo e si sporgeva verso Marlene.
I suoi occhi erano puntati su quelli della ragazza.
-Ti sfido!- esclamò senza giri di parole.
A quel punto Marlene si alzò a sua volta, scostando bruscamente la sedia. Doveva aver fatto parecchio rumore, perché metà sala cominciò a fissarli. Aveva guadagnato anche l’attenzione di Lynn, che ora osservava con interesse la scena.
-Fammi vedere se ho capito bene: tu arrivi qua, critichi quello che ho nel vassoio, mi proponi di mangiare quella torta iper-calorica e hai anche il coraggio di sfidarmi? Hai almeno un motivo valido per farlo?
Uriah alzò le spalle. Aveva capito benissimo che quella di Marlene era tutta scena. Lei non era una che si arrabbiava facilmente e soprattutto per così poco.
 –No, non ce l’ho una motivazione valida- disse sorridendo – Ma voglio comunque sfidarti. Giù. Al poligono.
Marlene dovette trattenersi dal sorridere a sua volta. Quella conversazione si stava rivelando interessante.
Inoltre, era una grande sostenitrice della spontaneità: qualunque gesto fatto senza un motivo valido era degno della sua attenzione.
-Mi piacerebbe sfidarti al poligono, ma sono quasi sicura che tu non sia in grado di sparare a un bersaglio da più di trenta metri di distanza.- disse lei, sogghignando. Le sembrava di ricordare che Uriah non avesse ottenuto un ottimo risultato in quella prova.
Lo teneva in pugno.
Ma dovette subito ricredersi, perché il sorriso non aveva abbandonato le labbra del ragazzo
-Io, invece, sono quasi sicuro che tu non abbia il coraggio di stare lì davanti, mentre ci provo.
Era stato molto abile a rigirarle la sfida. Troppo abile, pensò
-Ah si? Allora, ti sfido io- in preda al panico, Marlene afferrò la prima cosa che si trovò sotto mano. –scommetto che non riesci a centrare da trenta metri di distanza questo… muffin! Sì, proprio il muffin che disprezzi tanto!
-Accetto solo se posso sparargli, mentre è sopra la tua testa.
La ragazza non nascose lo stupore per la strana richiesta. Fu Lynn a dare voce ai suoi pensieri.
-Vuoi sparare un muffin in testa a Marlene?- sembrava preoccupata.
-Il piano sarebbe quello… - disse Uriah, passandosi una mano tra i capelli, come se, improvvisamente, si sentisse a disagio.
Probabilmente si era accorto di avere gli occhi di tutti puntati addosso.
Marlene sorrise al ragazzo, stavolta per tranquillizzarlo. Poi si rivolse a Lynn, senza smettere di guardarlo.
-Si, ma usando proiettili di plastica. Non siamo mica così incoscienti.
Lynn biascicò un “okay” poco convinto. Ad una seconda occhiata, però, si poteva notare uno strano scintillio nei suoi occhi.
Vuole vedere fino a dove siamo disposti a spingerci, si disse Marlene. Se quello che vuole è lo spettacolo, lo avrà.
-Accetto la sfida.- proclamò allora la ragazza. -Per quanto io la trovi incredibilmente semplice e priva di rischi, niente mi affascina di più del potermi misurare con un compagno della mia stessa fazione.-
Silenzio. Un silenzio interminabile invase la sala mensa.
Poi, quasi in simultanea, tutti gli Intrepidi presenti cominciarono ad applaudire.
E mentre tutta la sala scoppiava in grida di approvazione, Uriah e Marlene si strinsero la mano, sancendo la loro sfida.

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