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Autore: Caesar    04/09/2008    4 recensioni
Una notte come tante, quella.
L'ennesimo inneggiamento all'ipocrisia perfettamente riconosciuta come tale.
E i pensieri di un principe relegato all'inferno da troppe catene.
Genere: Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chains

 

 
Era una notte fredda e buia, quella. Gelida.

Miriadi diamanti lucenti erano incastonati nel manto notturno, mille piccoli occhi di ghiaccio che si riflettevano sinistri sulla superficie scura e increspata del lago.

Selene non era neppure sorta.

Draco Malfoy sorseggiò il proprio bicchiere di vino, scrutando il cielo.

Gli occhi d’argento catturarono le stelle, una a una.

Ma appena le iridi si spostavano su un diamante, quello precedente si liberava dalle proprie catene.

[Loro, erano liberi]

Il vento ululava solitario, fischiando tra le fronde della foresta lì vicino.

Draco inspirò profondamente, continuando imperterrito a osservare il manto notturno oltre l’ampia vetrata. Era un salone grande quello in cui si trovava, fiocamente illuminato da lampadari di cristallo e argento. Ombre venivano proiettate sinistre sulle pareti di marmo bianco, rilucenti a quella tenue luce, forme chiaroscuri che si muovevano irrequiete in un vano tentativo di riemergere.

Malfoy Manor poteva ospitare un numero indefinito di persone, e così era quella sera.

Una festa come tante altre, passate e future.

[Inneggiamenti all’ipocrisia perfettamente riconosciuta come tale]

Malfoy abbassò lentamente le palpebre, cercando di non ascoltare altro che non fosse il proprio battito cardiaco.

Non voleva sentire tutte quelle parole [vane parole cariche di disprezzo e di odio], tutte quelle braccia levate a brindare al loro signore [macchiate di nero da una convinzione troppo antica per essere cancellata], la musica suonata dal vivo [stridente alle sue orecchie], il tintinnio dei bicchieri [in quell’aria satura di menzogne e promesse infrante].

Tutta quella ricchezza, tutto quel prestigio, tutto quel potere.

[Catene, catene e catene che si aggiungevano ad altre catene]

Draco rialzò improvvisamente le palpebre, le iridi ora plumbee.

Era un bravo attore, lui, [doveva], e conosceva bene il copione di quella [squallida] festa [messinscena].

Ma ora era stanco [di tutto ciò].

Immerso in quel mondo [di sangue e violenza] da troppo tempo [platinato d’oro].

Osservò le stelle scemare pian piano, con [esasperante] lentezza.

L’aurora era vicina [lo sperava].

Un raggio di sole avrebbe trafitto il cielo, spezzando [qualcuna delle sue infinite catene] la notte.

[In ogni caso, il buio sarebbe sempre rimasto impresso a fuoco sulla sua pelle]

- Draco? –

Malfoy non si voltò, rimanendo girato verso l’ampia vetrata.

- Gli ospiti se ne stanno andando –

Il suo volto rimase impassibile, [doveva], come scolpito nel ghiaccio.

[Una catena come tante altre]

Gli occhi plumbei brillarono alla fioca luce soffusa.

- Arrivo –

Sussurrò in un bisbiglio alla madre, inspirando profondamente e finendo in un [forse ultimo] sorso il vino color rubino, rilucente di mille sfumature sanguigne a quella luce.

Una goccia [di sangue] cadde dal labbro inferiore, frammentandosi in mille schegge vermiglie al suolo. Non se ne curò. [Avrebbe dovuto?]

Appoggiò il bicchiere di cristallo ormai vuoto [d’anima] su un tavolino d’ebano lì accanto.

Era veramente stanco [di tutte quelle catene].

Dopo tutte quelle [infinite] ore a parlare e scherzare [con macerata abilità forgiata nel tempo] con persone che non conosceva [poteva?], si era permesso un istante di [falsa e utopistica] pace.

Draco osservò un’ultima volta il nero della notte, prima di voltarsi con un movimento elegante e dirigersi verso il portone d’ingresso.

Fu con un pugnale di luce che elios sorse alle sue spalle.

[Spezzando qualcuna delle sue infinite catene]

A est, il cielo si arrossò, sanguinante.

Avanzando con passo lento e strascicato, Draco Malfoy pensò a tutto ciò che aveva [ricchezza, marchio, prestigio, potere], e si ritrovò a scuotere impercettibilmente la testa, in una malinconica ammissione.

[Tutte quelle catene, se le era imposte da solo].

***

Questa fic era stata pubblicata tempo addietro, ma non mi aveva mai convinto troppo.

Stasera ho deciso di cancellarla e riproporla in questa nuova stesura.

Grazie a tutti per la lettura.

 

   
 
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