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Autore: c_underwater    21/07/2014    3 recensioni
Holly Foster è una ventiduenne ordinaria, che conduce una vita altrettanto ordinaria in una piccola cittadina dell'Illinois. Tutto si aspetta meno che la visita di un misterioso trio, che sconvolgerà la sua routine, accompagnandola in avventure tutt'altro che ordinarie e rivelandole la vita a cui era destinata da sempre.
//La trama non è inserita in un contesto o in una stagione particolare, però ignora alcuni dettagli delle vite dei Winchester e del mondo sovrannaturale. Possibili accenni Destiel.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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I. Born under a bad sign
 
 
Born under a bad sign
I’ve been down since I began to crawl
If it wasn’t for bad luck
I wouldn’t have no luck at all
{Born Under A Bad Sign - Cream}
 
 
Holly Foster era sempre stata una persona nomale. Normale, ordinaria, forse anche monotona. Stessi movimenti, stesse parole, stesse facce ogni giorno.
Holly non aveva mai amato più di tanto la compagnia delle persone; a scuola era quella timida, sempre in disparte, e crescendo, anche alla veneranda età di ventidue anni, le era rimasta questa caratteristica. Non le piaceva la confusione (a meno che per confusione non si intendesse un concerto hard rock) e infatti lavorava nella piccola biblioteca di una cittadina insignificante dell’Illinois, dove le persone che vedeva più spesso erano bambini e anziani tranquilli. Non aveva fidanzato, marito, compagno, solo un paio di genitori affettuosi e un gattino dormiglione.
Eppure un giorno, chissà per quale strano caso e per quale strana combinazione, tutta questa normalità e tutta questa monotonia vennero spazzate via.
 
~
 
Quella mattina, come tutte le altre mattine, Holly si era svegliata alle sette e mezza e si era rigirata nel letto per altri dieci minuti, prima di alzarsi definitivamente, andare in cucina e farsi un tè caldo. Aveva fatto colazione con calma, come fanno le persone che non hanno nulla da perdere e che tutto sommato sono felici della propria vita, o che comunque vogliono convincersi di esserlo. Aveva mormorato un rauco «ciao, Merlino» al gatto che si stava strusciando contro i suoi polpacci e aveva lasciato un po’ di cibo nella ciotola dell’animale; messo su un disco dei Led Zeppelin, con immensa gioia dei vicini di casa, era andata a fare una doccia. Appena uscita dall’acqua tiepida però si era presa uno dei più grandi spaventi di tutta la sua vita.
 
«Lei chi è?» strillò, il sangue bollente che le pulsava in corpo e i capelli che le gocciolavano sulle spalle, procurando piccole zone fresche sulla sua pelle. Aveva l’adrenalina a mille, era pronta a colpire quello sconosciuto con l’impermeabile che si era presentato nel suo bagno con qualsiasi strumento disponibile, fosse stato anche un rasoio o una spazzola per capelli.
«Ciao, Holly.»
«Come fa a sapere il mio nome?» piagnucolò terrorizzata, stringendosi l’asciugamano addosso.
«Mi chiamo Castiel, sono un angelo del Signore. Devo portarti un messaggio.»
L’uomo aveva una voce profonda, limpida, e soprattutto… tranquillizzante. Ed era un male, perché infranse tutte le barriere difensive di Holly.
«Cosa… cosa ci fa qui? Lei è un pazzo» disse poco convinta, involontariamente più rilassata.
«Devi venire con me.»
«Non vado da nessuna parte con un pervertito che si presenta nel mio bagno e si spaccia per una creatura soprannaturale. È ubriaco?»
«No, non sono ubriaco, Holly. Vestiti.» Castiel uscì dal bagno come se fosse stato a casa sua.
Holly indossò i vestiti con tutta la calma del mondo, poi spalancò la finestra. «Se sei un angelo, sai volare; vieni a prendermi.»
Si calò fuori e riuscì a saltare sulla scala antincendio. Si girò verso la parete per riaccostare la finestra, ma quando si voltò l’uomo, o l’angelo, o chiunque fosse quel tizio in trench, era lì di fronte a lei. Holly si portò una mano al cuore e cercò di indietreggiare, inutilmente.
«Devi venire con me» ripeté Castiel. Le sfiorò la fronte con due dita e Holly non vide più nulla.
 
Si ritrovò con tutta sorpresa sul sedile posteriore di un’auto molto elegante, dalla cui radio veniva sparata a tutto volume una canzone rock anni ’70. Accanto a lei c’era Castiel e davanti avevano due giovani sui venticinque anni. L’autista fu il primo ad accorgersi degli intrusi dando un’occhiata allo specchietto retrovisore e facendo sbandare la macchina per lo spavento.
«Ma cosa diavolo… Castiel, dannazione, devi smetterla con questi tuoi trucchetti!» esclamò, voltandosi velocemente per poter guardare in faccia Holly e Castiel. Anche l’altro ragazzo si girò, e spalancò gli occhi verdi quando notò la sconosciuta.
«Castiel! Avevamo detto che non l’avresti portata!»
«Lei è più importante di quanto voi crediate, Sam.»
«Potete spiegarmi che cosa accidenti sta succedendo? Cosa c’entro io? Perché mi avete rapito?»
«Ora ti spieghiamo tutto, Holly. Dean, accosta la macchina. Io sono Sam Winchester e lui è mio fratello Dean. Lui è Castiel e, beh, è un angelo.» Sam la fissò, attento alla reazione delle sue parole.
Nel frattempo Dean si era fermato in uno slargo non lontano da un ponte. «Prendiamo una boccata d’aria» disse.
Una volta scesi, Holly li fronteggiò.
«Avanti, cosa siete? Un nuovo ordine cristiano? O satanisti? O siete scappati da un manicomio?»
«Purtroppo niente di tutto questo. Ascoltami, so che è difficile, ma devi credermi: noi cacciamo creature soprannaturali malvagie. Lui è davvero un angelo. Dobbiamo fermare un demone molto pericoloso e abbiamo bisogno di te.»
Lo sguardo di Holly vacillò sotto quello di Sam. Non le erano nuove, quelle parole.
«Che volete da me?»
Sam fissò Dean, che ancora non aveva rivolto parola a Holly.
«Castiel ha commesso un errore» parlò infine. «Ti riportiamo a casa.»
Sam s’irrigidì e Castiel, che fino ad allora aveva scrutato il cielo con le mani strette dietro la schiena, guardò la ragazza.
«Nessun errore. Sei fondamentale per fermare il demone di cui ti parlava Sam, sei destinata.»
«Castiel, smettila» sputò tra i denti Dean, come proseguendo una conversazione che i due avevano già affrontato in precedenza.
«Io, destinata? No, io sono… io sono solo Holly, niente di più» fece Holly, spiazzata.
«Ci aiuterai a sconfiggere il male, Holly» disse Castiel come se non l’avesse sentita, avvicinandosi minacciosamente.
«Basta, Castiel! Vieni, Holly, ti riporto a casa» disse Dean con fare spiccio, muovendosi verso la macchina. «Non ascoltare quel figlio di putt-» Dean si ritrovò con le gambe all’aria prima che potesse raggiungere l’auto. Holly guardò interrogativamente Castiel. Possibile che fosse stato lui, con i suoi poteri?
«Dean. La ragazza resta. Dev’essere lei.»
Sam guardò preoccupato tutti e tre, senza una parola.
«Castiel, dannazione, ti rendi conto di cosa…»
«Me ne rendo conto, Dean. So quello che faccio.» Il tono di Castiel non ammetteva repliche.
Dean piantò gli occhi in quelli dell’angelo e parlò a voce bassa. «Lo so. Tu ne sei consapevole. Ed è questa la cosa più preoccupante, Cas.»
Castiel lo ignorò e si voltò nuovamente verso Holly, che era rimasta ad ascoltare le loro parole con l’impressione che quei tre non le stessero dicendo tutto.
«Posso sapere perché Dean non è d’accordo con te?» chiese a Castiel, che continuò a fissarla negli occhi senza rispondere.
«Ritengo che non sia necessario il tuo aiuto; sai, è un lavoro pericoloso, non vorrei mai che rischiassi il tuo bel culetto» disse Dean con un sorrisetto beffardo. Holly rimase in silenzio per qualche attimo.
«Io… accetto. Ecco, dovete sapere che anche mia nonna era una cacciatrice. So di che parlate.»
«Oh, lo sappiamo, Holly. Sappiamo più noi su di te di quanto non ne sappia tu» mormorò enigmaticamente Castiel, lasciando un’espressione confusa sul volto della ragazza.
Dean sospirò e Sam chinò leggermente il capo, e tutti e tre – Castiel era sparito – mossero verso la macchina, pronti a ripartire. 


Hola Mishamigos!

D'accordo, ecco, sono riuscita a pubblicare questa schifezza cosa.
Come forse è evidente, è la prima storia che scrivo su Supernatural e sinceramente non ho letto molte altre fanfiction giusto per non farmi influenzare; spero solo che non esista già qualcosa di simile.
Dovevo dire mille cose ma naturalmente mi sono dimenticata tutto. Una sola cosa importante: come promesso dedico questa "cosa" a tutte le splendide persone di #teamfreeidjits e in particolare a Vitt, spero che leggano e non mi odino troppo per aver scritto questa oscenità, deheheh. Siete delle cacchine.
Vipregovipregoviprego fatemi assolutamente sapere se c'è qualcosa che non va nella storia, sia che riguardi la trama, che la grammatica, che lo stile. Sarebbe una cosa davvero molto utile per una storia e un mondo migliore *arcobaleni*
Tolgo il disturbo, giuro. (Sono simpatica, sì)
Spero di riuscire a postare anche i prossimi capitoli, ma tutto ciò dipende da voi (o forse potrei postarli lo stesso, giusto per dare un po' di fastidio a EFP).
Oddio, non ci credo che la sto postando davvero.
Chiara
  
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