Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: infinity and beyond    21/07/2014    1 recensioni
Fa male ricordare...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Close as strangers.
 


Guardò la coda. Quella fila tanto lunga che per un attimo gli ha addirittura messo paura. Eppure dovrebbe essere abituato. Si chiese come le transenne non fossero state buttate giù da quell’ammasso di ragazzine che si spintonavano per passare davanti. E i cancelli non erano stati ancora aperti. Gli batteva forte il cuore all’idea di cantare per l’ennesima volta in quell’anno in uno stadio.
 
L’attesa la stava quasi uccidendo e i piedi non le reggevano più, si era ritrovata catapultata in una delle prime file sotto il palco senza nemmeno sapere come e quell’ingorgo di anime agitate e corpi sudati le mettevano ansia. Aspettava con il batti cuore la band che avrebbe preceduto i suoi idoli, nonché una delle sue band preferite, la rock band che da circa un anno le riempiva le giornate. Immaginava come sarebbe stato, pur sapendo che non avrebbe raggiunto la realtà non molto distante, a come avrebbe pianto durante Amnesia e Beside you, o a come si sarebbe scatenata durante Heartbreak girl. E perdendosi nei suoi pensieri non si accorse dei megaschermi che si accendevano, le luci che giravano illuminando il palco e la musica che iniziava. Era troppo tardi ormai per riuscire a prendere il cellulare nella speranza di riuscire a scattare qualche foto o registrare qualche video, stava già agitando le braccia in aria e urlando in un modo che nemmeno lei sapeva potesse, mentre cercava di non perdere il suo zainetto rigato bloccato tra i suoi piedi. Entrarono, non si accorse nemmeno di questo fin quando Calum non fu a pochi metri da lei e fin quando quei quattro ragazzi non iniziarono a suonare. E sempre in modo quasi automatico iniziò a saltare con il suo braccio in aria mentre le parole di Eighteen lasciavano la sua bocca in urli strozzati.
 
Wow. Era tutto spettacolare, come sempre. Milano avrebbe tremato quella sera, ne era certo. Vedere tutti quei ragazzi urlanti nel San Siro lo riempiva di carica e presto arrivò il momento di Teenager dream, così si posizionò con la sua amata chitarra e iniziò a suonare sulle grida di quello stadio.
 
Non si accorse neppure di essersi messa a piangere, le lacrime le scivolarono ininterrottamente lungo le guance e mentre cantava le parole di quella canzone a tratti si portava le mani sulle labbra, come per bloccare gli urli disperati/di gioia che minacciavano di uscire con le lacrime.
Fu un momento, nemmeno lei ne è sicura più di tanto, due cerchi sfocati riempiti di un azzurro brillante ma talmente chiaro da essere più trasparente dell’acqua stessa le passarono come un flash davanti gli occhi, mentre continuava ad agitarsi.
 
È stato un momento. Guardò tra i volti di quelle ragazze sotto il palco, alcune ascoltavano interessate, altre cantavano le parole della canzone, altre ancora si dimenavano con le braccia come se stessero provando a ballare. Era un miscuglio di emozioni tra quelle facce. Si fermò per pochi attimi a guardare gli occhi di una ragazza, probabilmente lui poteva anche non vederla visto l’ammasso di corpi, ma la trapassò con lo sguardo, veloce come un flash, poi prese la sua chitarra e muovendo la testa si spostò lungo la passerella.
 

 
Credo che fossi in uno stato di trance in quel momento… la musica, le urla, le parole di Luke, tutto giungeva ovattato alle mie orecchie. E traballando fui abbracciata di colpo dalla ragazza a fianco a me che quasi ridendo mi asciugò le guance che continuavano ad essere bagnate dalle mie lacrime. Portai le mani sotto gli occhi, tirando leggermente la pelle degli zigomi, quasi ad accettarmi che fossi viva. Non avevo idea di ciò che era successo, così ripresi a cantare a squarciagola e saltare. Questa volta le lacrime erano cessate, secche sul mio viso. Non piansi durante Amnesia ne durante Beside you, ne sorrisi. Ne mi resi conto che tutto era finito, ore più tardi, quando in tutti i modi provavo a chiamare i miei genitori al cellulare, per uscire da quello stadio. E ora, ora che sono qui a scrivere, ricordo quei pozzi chiari come se lo avessi di fronte, e non potrebbe mancarmi più di così.





Scusate la schifezza che ho appena pubblicato, ma mi sentivo giù ed ho voluto scrivere...


 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: infinity and beyond