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Autore: urara98    21/07/2014    2 recensioni
{Chitoge centric | RakuxChitoge | OneShot di 1036 parole}
Dal testo:
"In quell’unico anno passato da falsi fidanzati, l’unica cosa buona che erano riusciti a fare era litigare. E la bionda si domandava ancora come le due bande non li avessero scoperti. Forse l’unico in grado di arrivarci per davvero era proprio Claude.
Altro sospiro.
No, forse quella non era l’unica cosa buona che era riuscita a fare Chitoge in quell’anno. Prima di tutto aveva ammesso a se stessa di amarlo. E questa cosa non l’aiutava di certo."
Spero vivamente che questa mia fic vi possa piacere! :)
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chitoge Kirisaki, Raku Ichijou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strano come un semplice temporale 
possa trasformare una gorilla
in una ragazza indifesa

 

Un sospiro. L’ennesimo di quella giornata.
Chitoge Kirisaki, figlia del boss dei Beehive, invitata a passare la serata a casa di Raku Ichijo, nonché figlio del capo degli Yakusa, acerrimi rivali della sua banda.
Un’altro sospiro. Insomma, se un estraneo sapesse una cosa del genere, si metterebbe come minimo a ridere. Peccato che non sappia cosa ci sia dietro.
Ennesimo sospiro.
Chitoge voleva solo essere una ragazza come le altre, vivere in una famiglia normale, essere una ragazza normale. Magari avere anche un ragazzo normale.
Invece, la sua prima relazione era stata appioppata con un falso fidanzamento con il figlio di una banda rivale alla sua. Se poi quel figlio è proprio Raku Ichijo - un fagiolino a parer suo – il tutto non era reso ancor meglio.
In quell’unico anno passato da falsi fidanzati, l’unica cosa buona che erano riusciti a fare era litigare. E la bionda si domandava ancora come le due bande non li avessero scoperti. Forse l’unico in grado di arrivarci per davvero era proprio Claude.
Altro sospiro.
No, forse quella non era l’unica cosa buona che era riuscita a fare Chitoge in quell’anno. Prima di tutto aveva ammesso a se stessa di amarlo. E questa cosa non l’aiutava di certo.
Da quando lo aveva capito, i litigi con lui non avevano fatto altro che aumentare.
Il problema stava nel fatto che, quando era accanto al fagiolino, non riusciva a fare a meno di pensarci, e questo innescava, nel comportamento di lei, la sua modalità “litigio”.
Si poteva davvero dire che in quel momento il suo umore era più nero del tempo stesso, che stava accennando l’inizio di un bel temporale.
Altra cosa che non aiutava il suo umore a rallegrarsi, era sapere di dover passare la serata con lui.
Normalmente un ragazza, per lo più se è innamorata, una cosa del genere gli avrebbe fatto salire la gioia alle stelle. Ma lei no.
Eh no, sapeva come sarebbe andata a finire la serata: loro due che si sforzano a fare i fidanzatini mentre dietro le quinte non fanno altro che scannarsi.
Un ultimo sospiro prima di suonare il campanello di casa Ichijo.
Come al solito ad accoglierla all’ingresso, vi era tutta la truppa Yukasa al completo con il suo solito e sonoro “benvenuta signorina Chitoge”.
Se veramente sapessero per davvero cosa si celava dietro a tutto quello stupido teatrino, col cavolo che l’avrebbero accolta così.
Ma ecco spuntare da dietro una tenda, quella che separava l’atrio con la cucina, il primo dei suoi pensieri. Raku Ichijo in divisa scolastica abbellito da un grembiule da cucina.
L’unico pregio che Chitoge attribuiva a Raku, era il fatto che lui sapesse cucinare. E questo era positivo per lei in quanto in cucina non era di certo una master chef. Anzi, era tanto se sapeva fare un Onigiri*.
«Ohi! La cena è pronta!» l’esclamazione di quest’ultimo la riportò alla realtà dai suoi pensieri.
Certo che se sapeva che lui si fosse “sforzato così tanto a cambiarsi”, sarebbe venuta anche lei con la divisa scolastica. E invece no, lei si era sforzata per sistemarsi, a scegliere l’abito per quella sera, per poi ora maledirsi per tutto il tempo sprecato.
Strinse con forza la presa sul tessuto del suo vestito color pastello.
Forse in cuor suo si era accorta che voleva farsi notare dal corvino, far notare quel suo aspetto femminile celato dal suo comportamento brusco -  o da “gorilla” -  come la chiamava lui.
Giustamente anche Chitoge era una ragazza e per Raku era l’ora di vederla tale.
Come al solito era costretta a sedersi al tavolino centrale, accanto a lui, quanto sua fidanzata.
E come al solito la serata trascorse con il consueto karaoke - vanto del fagiolino – e le domande imbarazzanti poste ai due falsi fidanzati da parte dei membri della Yakuza.
Tutto era come il suo solito. Tranne che questa volta la cena e il karaoke finì troppo presto, almeno per quanto affermava la banda.
Neanche a dirlo che i due giovani vennero costretti, da quest’ultimi, a proseguire la serata nella stanza del loro “signorino”.
Ed ecco che l’ansia di Chitoge riprendeva sopravvento su di lei.
Peccato che poco dopo si maledì dentro di se per aver pensato a cose come “e ora cosa faremo?” “come mi devo comportare?”.
Già, adesso nella sua mente c’èra solo un “sono davvero una stupida a tormentarmi con cose così cretine”.
Perché infatti nella stanza era calato il silenzio, alquanto fastidioso per la bionda. Ma cosa poteva pretendere? Non avevano mai avuto una reale conversazione che andasse al di fuori di qualche battibecco. Affranta, si sedette davanti al tavolino, posto al centro della stanza del giovane, sostenendo con una mano la testa, mentre gli occhi erano persi nel vuoto.
Dopo aver giocato come minimo 40 partite a ruba mazzetto e all’uomo nero – il meglio che aveva tirato fuori Raku per spezzare il silenzio – il litigio tra i due stava iniziando a farsi più vivo.
Ma proprio quando Chitoge, ormai stufa di quell’ennesima situazione ormai ripetitiva stava per prendere borsetta e andarsene, qualcosa fece cambiare idea alla bionda.
Un blackout. Tutta la casa completamente al buio.
E la colpa non era niente meno del temporale.
E bastava solo questo per mandare Chitoge nel panico. Già, bastava un semplice temporale per trasformarla da una “gorilla” in una “ragazza indifesa”.
Almeno era questo quello che pensava Raku dopo che la ragazza gli aveva completamente bloccato un braccio.
«D-dove te ne vai?»
Raku sapeva bene che stava quasi sul punto di piangere.
«Stai tranquilla, vado solo a dare un’occhiata alla situazione»
«E mi lasci qui sola?» già, in questi casi diventava davvero una “ragazza indifesa”, non fece che ripensare, per la seconda volta, Raku.
Ma la gorilla si sorprese quando lui l’abbracciò, sentendo il calore del suo corpo aderire col suo e le braccia stringerle forte la schiena.
Perché per Chitoge quello bastava per farla sentire al sicuro, per farla sentire serena e che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ovviamente una volta ritornata la luce, come ricordo di quella serata, Chitoge gli aveva lasciato in testa ben tre bernoccoli e una ramanzina sul fatto che non bisogna approfittare delle ragazze nei loro momenti di debolezza – o come li aveva definiti lei.
 
*Pallina di riso con pesce e alga nori.

Angoletto dell'autrice.

Salve a tutti!
Prima di tutto vi voglio ringraziare per essere arrivati fin qui :)
Era da un sacco di tempo che non scrivevo più e su cosa poi riparto? Su Nisekoi. Che poi, a dirla tutta, non me l’aspettavo proprio su questo manga!
Bhè, ma quando le idee chiamano, soprattutto se è proprio la voglia di scrivere, (ringrazio Dio perché, pigra come sono, non è che io l’abbia poi così tanto. Infatti si vede visto che era da circa 7 mesi che non mettevo mani sulla tastiera!) non le si può dire di no.
Spero di non aver fatto errori grossolani, soprattutto con la grammatica, in quanto qualche errore in questo ambito mi scappa sempre, nonostante io rilegga molte volte .-.
Spero di non essere andata troppo OCC con i personaggi >.< è una delle mie più grandi paure!
Spero anche che qualcuno recensirà, non fa mai male sapere cosa ne pensano gli altri C: (ovviamente sono accette qualsiasi tipo di recensioni!).
Ora vi saluto ringraziandovi ancora :3
Alla prossima,
-urara98


 
  
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