22/07/2014
2 recensioniCi vediamo stasera
Quella mattina, Ansel Hawthorne si svegliò alla stessa ora, come tutte le mattine, poco prima del sorgere del sole. Indossò la sua vecchia divisa da minatore, mentre aspettava che Hazelle gli preparasse la colazione, con qualche mora presa dai boschi e una tazza di tè con foglie di menta: cibo da Giacimento.
Prima di andare a lavorare, passò dalla stanza dei suoi bambini, quei quattro ragazzini morti di freddo e fame, che si stringevano tra loro per non sentire il gelo che c’era fuori.
Posò un bacio sulla tempia di Gale, ormai già grande, con i suoi quattordici anni compiuti da poco. Era un ribelle, Gale, quello che desiderava cambiare tutto della propria vita, che non accettava la fame in cui erano costretti a vivere.
Ma ricordava il suo enorme e bellissimo sorriso, quando a sei anni aveva preso tra le braccia Rory, il suo fratellino appena nato.
Poi diede un bacio alla guancia di Rory, di appena otto anni, che dormiva profondamente, abbracciato al suo grezzo cuscino.
Rory era un tipo tranquillo, se ne stava per i fatti suoi a disegnare sui vecchi quaderni di scuola.
Posò un altro bacio sulla guancia di Vick, di soli due anni, che si stringeva a Gale per non sentire il freddo.
Vick rideva sempre, i suoi occhi grigi splendevano e il suo sorriso rallegrava sempre la famiglia Hawthorne, dipingendola di colori perduti, rubati dalla dittatura che governava Panem.
E infine la piccola Posy, nata solo una settimana prima, che stava un po’ più distante dai tre fratelli, in una maldestra culla ricavata da un cesta.
A lei baciò la piccola manina e si chinò appena per accarezzarle la testolina.
Sorrise nel vederli tutti lì, come ogni mattina, profondamente addormentati nell’attesa di essere svegliati per andare a scuola.
Senza alcuna ragione, Ansel Hawthorne iniziò a ripercorrere mentalmente le cose successe la sera prima:
la sera prima aveva portato Gale a caccia;
la sera prima aveva fatto i complimenti a Rory quando gli aveva mostrato i suoi disegni;
la sera prima aveva giocato con Vick sul pavimento con una vecchia pallina;
la sera prima aveva fatto addormentare Posy.
E si sentì soddisfatto di essere il padre di quei quattro bambini, di vederli sorridere ogni giorno e di abbracciarli quando tornava dalla miniera.
Andò nella vecchia cucina, bevve velocemente il tè preparato da Hazelle, ancora caldo di tutto l’amore che la donna provava per il marito, mangiò qualche mora, poi sorrise alla moglie, dandole un bacio sulla guancia, come faceva ogni mattina, prima di andare in miniera.
«Ci vediamo stasera.» mormorò al suo orecchio.
Hazelle sorrise e gli fece una carezza sui capelli, come faceva sempre.
Ma quella mattina, la miniera scoppiò.
E non si videro quella sera, e neanche quella dopo. E neanche quella dopo ancora.
Ansel non avrebbe più baciato i propri figli.
Ansel non avrebbe più riabbracciato sua moglie.
Ansel non avrebbe più rivisto la sua famiglia.
Angolo Autrice:
Be', salve tributi!
Rieccomi con questa nuova flash fic, stavolta incentrata sulla MERAVIGLIOSA famiglia Hawthorne.
Mi sembrava doveroso rendere omaggio al padre di Gale (Di cui ho naturalmente inventato il nome, ispirata da Ansel Elgort♥)
perché ho notato che sono poche le fic su di lui e mi sembra che sia un personaggio un po' dimenticato.
Ho provato a mettere nero su bianco la naturalezza di quella mattina, di come sembrava una giornata normale e nessuno si aspettava niente. Volevo mettere in evidenza l'amore per la sua famiglia e - anche se con poche parole - spero di esserci riuscita.:)
Un abbraccio a tutti voi, tributi!♥
_merasavia.