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Autore: Evil_Regal    22/07/2014    4 recensioni
Ho deciso di fare una serie di oneshot SwanQueen,tutte indipendenti l'una dall'altra.
Saranno per la maggior parte fluff.
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era passato un anno e mezzo dal quel terribile periodo in cui ad Henry e Regina era crollato il mondo addosso. Ma ora le cose andavano decisamente meglio. C’erano ancora periodi in cui Regina si rifugiava in bagno a piangere o magari giorni in cui Henry non parlava molto perché la rabbia e il dolore si rianimavano. Ma diventavano sempre più rari.  E Regina e Henry erano felici di essere riusciti a riprendere la loro vita in mano.

Regina aveva ripreso a lavorare e avevano smesso di considerarla come la cattiva. Perché avevano visto cosa aveva passato e come l’aveva affrontato. E ora erano amichevoli con lei anche se sapevano che Regina li vedeva come conoscenti e non come persone amiche e fidate. Parlava del più e del meno con tutti,ma con nessuno parlava di lei,di come stava. Di quello che sentiva. Di quello che passava. Perché non si fidava. Aveva imparato la lezione. Fidarsi non portava nulla di buono.

Henry andava a scuola,aveva dei buoni amici che gli volevano bene e che lui spesso invitava a casa o che lo invitavano a casa loro. E tutti loro adoravano i dolci che Regina gli preparava ogni volta. Il ragazzo si stava riprendendo.

Mary Margaret e David erano andati avanti con la loro vita,anche perché c’era Neal a cui pensare. Ma non c’era giorno in cui non sperassero di trovare la loro bambina sulla soglia della porta a dir loro che era tornata. Ed era tornata per restare. Avevano chiesto a Regina di essere la madrina di Neal per farle capire che,a prescindere da ciò che era successo,lei era parte della famiglia e volevano che fosse parte della vita di Neal. Lei accettò lieta e riconoscente. Adorava passare il tempo con il suo figlioccio.

Durante il Festival dei Minatori,uno degli eventi più importanti della città,per la cui organizzazione il sindaco Mills,non badava a spese,Regina e Henry erano usciti. Henry aveva insistito per dello zucchero filato e Regina lo aveva accontentato.

Quindi ora si trovavano insieme a camminare,sotto braccio e chiacchierare,sentendo una quiete e una felicità che non provavano da tempo.

“Lo avevi detto” disse Henry staccando un pezzo di zucchero filato  dallo stecchino.Lo zucchero si sciolse sulla sua lingua.

“Cosa?” chiese Regina con un sorriso.

“Che sarebbe andato tutto bene” lui la guardò e lei annuì “Avevi detto che saremmo stati bene e che sarebbe andato tutto bene” le sorrise. Un sorriso brillante e luminoso. Regina avrebbe fatto di tutto per vederlo sempre così felice.

“Ti voglio bene mamma” disse lui. Lei lo guardò dolcemente e gli diede un bacio tra i capelli “Te ne voglio anche io Henry,così tanto”.

Poi lei rubò un pezzo di zucchero filato di Henry.

“Heyy” protestò Henry. Ma era poco credibile. Dato che protestò ridendo. Regina rise con lui.

“Me lo devi” disse lei

“E perché mai?Cosa ho fatto?” chiese divertito

“Ti sei fidanzato” disse Regina. Henry arrossì di botto. Regina lo notò e sorrise.

“ Non mi sono fidanzato” disse lui ritornando a mangiare il suo zucchero filato

“Okay forse non ti sei fidanzato ma so per certo che sei innamorato” lo pungolò

“Maammaaa!” cantilenò con quel tono che dice “smettila sono in imbarazzo”

“Eddai” disse lei puzecchiandolo “Chi è?”

“Non la conosci”

“La conosco,devo ricordarti,mister,che sono il sindaco?”

Camminarono tra la gente. E Henry non rispose

“Okay,se non vuoi dire alla tua mamma di chi sei innamorato va bene. Ma potresti farla venire a casa sai?Potrei farle dei biscotti”

“Non le piacciono”

“A tutti i ragazzi piacciono”

“Okay,le piacciono ma non verrà a casa”

“Ti vergogni di me?”

“No!” disse Henry “Sai che non è così. Non è affatto così! Anzi,è solo che non mi va di parlarne ora!” disse

“Okay,capisco” disse lei ridendo. Poi lo strinse un po’ di più e gli diede un altro bacio sulla tempia.

Fecero un lungo giro per la festa. Le luci rendevano la città bellissima. Tutte le persone sorridevano e Regina,per la prima volta,dopo tanto tempo,si sentì bene. Ma bene per davvero. Del tutto e assolutamente bene.

Henry aveva insistito,di nuovo,per provare alcuni dei giochi che stavano agli stand. Aveva vinto,sparando con la pistola,un orsacchiotto che regalò a sua madre.

Camminando Regina salutò Jefferson che stava con sua figlia,Grace. La ragazzina salutò Henry e sorrise timidamente. Henry fece lo stesso. Quando passarono e furono abbastanza lontani,Regina annuì e sorrise maliziosamente.

“Credo che tu debba andare da lei” disse mentre continuavano a girare per gli stand.

“Chi?Cosa?Di chi che parli?” Henry arrossì di colpo,di nuovo.

“Non sono mica cieca,sai?”lo guardò e sorrise. “Va’ da lei e chiedile di prendere un gelato” lo incoraggiò. 

“Mamma,smettila. Non mi piace Grace”

“Henry,tesoro,ascoltami bene. Non so se il tuo rifiuto di avvicinarti a lei dipende solo dal fatto che sei timido o da altro. E per altro sai cosa intendo. Non devi avere paura di relazionarti con le persone per quello che è successo. Non è sempre così. Anzi non è quasi mai così. Prendi i tuoi nonni,ho provato per decenni a separarli,eppure tornavano sempre insieme. Quindi non aver paura. Hai 15 anni Henry,non puoi non vivere la tua vita. Quindi va’ da lei e offrile un gelato. Io vado a trovare tua nonna e Neal e poi torno a casa. Sai a che ora è il tuo coprifuoco”

Henry le sorrise “Okay” Regina gli diede i soldi per il gelato e poi gli arruffò i capelli. “Ci vediamo a casa. Ti aspetto sveglia,quindi vedi cosa devi fare!” disse lei e si allontanò. Poco dopo però sentì delle braccia attorno alla vita.Henry.

“Ti voglio bene mamma,da morire” Henry le diede un bacio veloce sulla spalla e poi corse via. Regina sorrise e si incamminò in cerca di Mary Margaret e il piccolino. Trovò David

“Ehy David”

“Ciao Regina” disse lui

“Sei solo?”

“Si,Mary Margaret è tornata a casa con Neal perché lui era stanco e faceva i capricci. Tu come mai sei sola?Henry dov’è?” chiese

“Oh bhe,Henry ha una cotta per Grace,la figlia di Jefferson,e li abbiamo incontrati così gli ho detto di offrirle un gelato” sorrise nel vedere l’espressione compiaciuta di David.

“Io torno a casa,vorrei risparmiargli l’imbarazzo di incontrarmi per la festa mentre è con lei. Deve stare a casa prima delle undici,puoi assicurarti che lo faccia?Senza però sai….stargli troppo dietro?”

“Sicuro” disse lui “Ci penso io,non preoccuparti”

“Grazie” gli diede un abbraccio veloce e si incamminò verso casa. Prima però si fermò alla tavola calda.

La nonnina aveva lasciato la sera libera a Ruby quindi era sola.

“Regina!Che ti porto?” chiese quando la vide seduta al bancone,sempre sullo stesso sgabello. Si sedeva lì da sempre.

“Ehy,ciao!Mmm,una ciambella e una cioccolata calda?” sorrise genuinamente. La nonnina annuì e scomparve in cucina.

Tornò poco dopo. “Ecco qui. Ciambella e cioccolata” Regina la ringraziò e la donna dai capelli bianchi,gli occhiali  sulla punta del naso e lo scialle sulle spalle,la fissò con un sorriso.

Regina si accorse che la fissava. “Cosa?” Regina disse con la bocca piena.

La donna rise  e scosse la testa dolcemente “Nulla,è che sei una donna forte Regina. Molto forte e ti ammiro per questo. Hai la mia stima e ti chiedo scusa per tutti quegli anni un po’ particolari,sai no” la guardò dolcemente. Regina ingoiò il morso di ciambella e sorrise.

“Grazie,significa molto per me” annuì e si protese in avanti per abbracciare la donna che aveva le lacrime agli occhi.

“Ohhh,non piangere” disse Regina sorridendo teneramente

“Non piango,non sto piangendo” Regina rise

Parlarono mentre Regina si gustava la sua cioccolata calda,poi tentò di pagare ma la Nonnina disse che lo offriva lei. Regina tentò di protestare ma non riuscì a vincere anche se questo non la fermò dal lasciare sette dollari sotto il piatto che la proprietaria non aveva ancora preso. La salutò velocemente e corse via,così da non essere nel momento in cui avesse trovato i soldi.

Tornò a casa e accese la tv aspettando che Henry tornasse a casa. Non la guardò con troppa attenzione ma almeno la teneva occupata. Fino a che non sentì il campanello. Guardò l’orologio e sorrise. Henry. Avrebbe dovuto tirargli le cose di bocca per farsi raccontare come era andata,ma alla fine sarebbe riuscita a ottenere anche i dettagli.

Corse alla porta con un gran sorriso. Aprì e all’improvviso qualsiasi rumore diventò così lontano che lei non lo sentiva. Le girava la testa. Il sorriso scomparve dal suo viso. Rimase lì,immobile con lo sguardo fisso sulla persona che aveva di fronte.
Emma Swan.

“Okay,immaginati questa cosa. Sono a  New York,ho una bella casa e un bel lavoro. Ho degli amici e perfino un cane. Ho delle persone che tengono a me. Ma sento che qualcosa non va. Mi sveglio la notte da sogni che riguardano solo te. Solo e soltanto te. Non faccio che pensare a te e a Henry. Cerco di distrarmi ma vi vedo ovunque. E allora i miei amici mi chiedono cosa mi succede e io non so cosa dir loro dato che non gli avevo raccontato della mia vita prima di New York. Piango spesso e sono spesso giù di morale. E allora loro disperati mi dicono che vorrebbero aiutarmi ma non sanno come e allora uno di loro mi dice che non importa cosa sia successo,ad ogni problema c’è una soluzione. Il mio problema era che ero lontano da voi,da te. La soluzione era tornare. Ti prego,ti prego,ti prego dammi una seconda possibilità” disse tutto d’un fiato. Sorrise debolmente. Regina aveva lo sguardo perso,vuoto,fisso.

La prossima cosa che Emma vide era la porta chiudersi in faccia a lei e il rumore che fece più doloroso di quanto si fosse aspettata. Senza potersi controllare,scoppiò a piangere. Regina,in casa,rimase a fissare la porta. A lungo.

Era troppo tardi….
  
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