22/07/2014
2 recensioniNient'altro che noi
La guerra era ormai terminata e di Konoha restavano solo polvere e macerie, per non parlare delle centinaia di migliaia di cadaveri dei ninja dell'alleanza. Era stata una guerra dura e brutale e quelle terre ne erano la prova tangibile.
Sakura con passo lento e strascicato, esausta, provata dalla battaglia stava tornando al campo medico affiancata dai due uomini più importanti della sua vita. Questa volta non era rimasta a guardare le loro spalle, stavolta aveva camminato e vinto insieme a loro, non era più la ragazzina piagnucolosa e bisognosa di protezione di un tempo e finalmente era riuscita a far vedere ai suoi compagni i frutti del suo duro lavoro con Tsunade.
Finalmente gli occhi di Sakura erano tornati a brillare non potè fare a meno di constatare Ino quando le corse incontro e la abbacciò, al loro abbraccio si unì quello di tutti gli amici di sempre e dei guerieri dell'alleanza, era un coinvoglimento così intenso che contagiò tutti o quasi. Naruto veniva portato in trionfo, e anche se ferito seriamente non potè che sorridere e unirsi ai festeggiamenti. In quel preciso momento Sakura e Naruto erano le persone più felici sul pianeta , erano riusciti a vincere mille battaglie, una guerra e Sasuke era di nuovo lì...con loro.
Sasuke dal canto suo se ne stava in disparte resistendo ai vari tentativi di farlo unire alla festa messi in atto dai suoi amici. Si sentiva ancora fuori posto a Konoha, aveva combattuto con loro e per loro oltre che per se stesso, ma quegli anni di assenza dal suo villaggio natale si facevano comunque sentire. Aveva bisogno di tempo per chiarire delle cose con se stesso e soprattutto con i suoi compagni. Avrebbe mai messo da parte il suo orgoglio? Avebbe dato loro le scuse e le spiegazioni che si meritavano? Questo lui non lo sapeva, ma promise a se stesso che ci avrebbe almeno provato.
I festeggiamenti per la vittoria e per loro, "i nuovi eroi di Konoha", così veniva ora chiamato il team 7 vennero interrotti da una Tsunade furiosa -Razza di imbecilli, siete feriti seriamente! Vi voglio in dei letti, tutti e 3, immediatamente!!!-, la sfuriata dell' Hokage fece zittire tutti i presenti, tranne uno, il solito -ma nonna Tsunade abbiamo vinto! Ci stavamo solo divertendo un pochino- la donna rispose a Naruto con un tono definitivo - Ho detto a letto! Subito! avrete tutto il tempo di festeggiare la vittoria quano vi sarete ripresi-.
Sakura rimase nel suo letto per una settimana, ma oggi aveva ripreso a lavorare nella tendopoli adibita ad ospedale. C'era così tanto da fare, tanti, troppi feriti e troppo poche mani esperte pronte a curarli. Si era sentita in colpa in quei sette giorni ma le sue ferite e il suo chakra ridotto al minimo non le consentivano quasi di muoversi.
I suoi due compagni erano ancora a letto fasciati dalla testa ai piedi come mummie, era lei il medico a cui erano stati affidati quel baka di Naruto e quel sociopatico di Sasuke, non potè che sospirare prima di entrare in quella "stanza" se così poteva essere definita. Un chiasso incredibile proveniva dall'interno - mi sono rottooooo, mi sono rotto di stare chiuso qui dentro con te! non spiccichi una parola, sei noioso e poi io voglio festeggiare e mangiarmi un sano ramen!- urlò la voce squillante del biondo, una vena sulla tempia di Sakura cominciò a pulsare incotrollatamente, il moro stava per ribattere qualcosa a Naruto quando entrò Sakura per la visita di controllo, l'avrebbe pagata Tsunade per avergli sbolognato quedi due casi umani si disse mentalmente la ragazza dai capelli rosa. -Ciaooooo Sakura-channnn, finalmente sei venuta a trovarciiii- gridò Naruto preso da un'incotrollabile gioia, -Ciao Naruto, Sasuke, non sono venuta semplicemente a trovarvi anche se mi fa piacere vedervi- ammise Sakura un po' in imbarazzo -da oggi sarò io il vostro medico e sono venuta per controllare le vostre ferite e cambiare le fasciature- riprese la ragazza mantenendo un tono più professionale anche se l'imbarazzo dentro di lei cresceva a dismisura, non faceva che pensare che avrebbe visto i due ragazzi mezzi nudi e questo la mandava nel panico più totale -Wowww verremo curati da Sakura-chan! che bellooooo, nè Sasuke?- disse Naruto gioioso, il moro rispose con uno dei suoi soliti monosillabi, in questo non era cambiato costatò Sakura che si lasciò scappare un mezzo sorriso.
-Iniziamo da te Naruto- disse la ninja medico cominciando professionalmente ad esaminare le ferite del biondo, stava guarendo in modo abbastanza rapido,poi col suo sguardo ispezionò il resto del suo corpo, era diventato bello Naruto, abbronzato con un fisico scolpito, qualche cicatrice sparsa sul suo petto e sulla sua schiena, le braccia forti, il sorriso contagioso e quegli occhi spledidamente puri e sinceri, si rese conto che non l'aveva mai guardato così, si rese conto che ora era un uomo, era un'eroe era...Sakura si riscosse dai suoi pensieri e terminò la visita dicendo al biondo sorridendo sincera -le tue ferite stanno guarendo bene, tra pochi giorni potrai uscire di qui- il biondo sospirò sorridente -finalmente non ne posso più di stare in stanza con il teme! è una noia mortale!- il moro puntò il suo sguardo scuro come la pece sul biondo e disse - sono io che non ti sopporto più testa quadra, fai sempre un gran baccano- si guadarono in cagnesco ma vennero interotti da Sakura - sentite, non ho il tempo e la voglia di sorbirmi le vostre paturnie, quindi ora mi fate finire la visita in santa pace!- disse lei autoritaria, Sasuke rimase un po' perplesso dalla reazione, lui non conosceva quel lato di lei, un tempo non si sarebbe mai sognata di rivolgersi così a lui, si rese conto che non conosceva la nuova Sakura, non conosceva quello che lei era diventata dopo che lui se ne era andato, la ragazza si rivolse poi direttamente a lui -ora tocca a te Sasuke- non aveva aggiunto il suffisso -kun notò lui che si limitò a fare un cenno di assenso con la testa. La ragazza tolse le bende dalle ferite con mano gentile e delicata, le ossevò e poi impose le sue mani su di esse intrise di chakra verde.
Sakura anche se non lo dava a vedere stava iperventilando, Sasuke era la cosa più bella che avesse mai visto, lo amava,lo amava da una vita ormai, sempre e non ostante tutto, non ostante il tradimento, il suo calpestare i suoi sentimenti, non ostante il suo carattraccio. La sua parte razionale le diceva di dimenticarlo di andare avanti, che aveva tentato di ucciderla, di non amarlo così disperatamente, le mani di lei tremavano leggermente mentre toccavano il suo corpo quando gli rimetteva le fasciature, lei evitava il suo sguardo nero che sapeva bene essere puntato su di lei, non riusciva ad affrontare i suoi occhi, non ancora, troppo ferita, troppo stanca e una volta finito il lavoro si cogedò a Sasuke -è tutto a posto Sasuke tra pochi giorni potrai andare anche tu- lui puntò i suoi occhi su di lei e rispose -grazie...Sakura-, quella parola GRAZIE, la ricordava sin troppo bene, talmente bene che quasi corse fuori da quella stanza facendo un saluto con la mano e borbottando velocemente che aveva altre visite e se ne doveva andare.
I giorni passarono e Sakura era sommersa dal lavoro ma era felice così, almeno evitava di pensare. Come ogni giorno andò a far visita ai suoi compagni per comunicargli che il giorno seguente avrebbero potuto lasciare l'accampamento, la notizia venne accolta gioiosamente da Naruto ma anche da Sasuke anche se non in modo esplicito come il biondo. La ragazza nel suo giro di visite incrociò Ino che le chiese se stava bene e le intimò di riposare almeno quella notte, -hai ragione Ino sono esausta- disse la rosa -il lavoro ora è diminuito, quindi non ti preoccupare fronte spaziosa, ce la faremo anche senza di te per una notte- disse la bionda strizzando l'occhio riprendendo poi a camminare per la sua strada.
La lunga giornata di Sakura terminò e si incamminò verso il suo appartamento, una casa provvisoria costruita dal maestro Yamato con la sua arte del legno, ne aveva costruite a centinaia in quei giorni in modo da dare un tetto sopra la testa alla maggior parte degli abitanti di Konoha mentre le loro case venivano ricostruite. Era stato gentile Yamato aveva fatto mettere anche una doccia in casa sua e mentalmente Sakura lo rigraziò infinitamente perchè ora di una doccia aveva proprio bisogno. In casa una volta lavata e dopo aver mangiato un boccone si sdraiò e fece vagare la sua mente a ricordi lontani e dolorosi, dai suoi occhi scese una lacrima solitaria, la rosa di alzo di scatto e si schiaffeggiò il viso con le mani e si disse basta! che era il passato, che non contava più ormai, che doveva pensare al futuro, futuro...cosa voleva lei dal futuro? non lo sapeva più, sapeva che i demoni del passato dovevano ancora essere affrontati, ma ora non voleva pensare più, chiuse gli occhi e dopo poco si addormentò.
Salveeeeee, il mio primo tentativo di long, spero vi piaccia! Sono una frana con l'ortografia, quindi abbiate pietà di me! Ho deciso di scrivere una fic dopo anni di lettura silenziosa e devo dire che le autrici di EFP sono tutte bravissime e mi fanno sempre emozionare, quindi ci voglio provare anche io, non so se ci riuscirò ma ci voglio provare! Grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno e commenteranno la mia storia!
A presto!!