Libri > Altro - Sovrannaturale
Segui la storia  |      
Autore: Bloode    22/07/2014    0 recensioni
[rebel]
Nel lasso di tempo trascorso sulla Terra, Bethany ha trovato l'amore in Xavier, andando contro tutte le regole angeliche che le erano state imposte dagli angeli che l'avevano inviata sulla Terra e dall'arcangelo nonché fratello maggiore Gabriel. Lui più di tutti è restio ad affezionarsi agli umani in generale, e intorno a se ha costruito un muro di pietra, così da diventare inarrivabile per i sentimenti delle decine di ragazze che cercano in tutti i modi di attirare la sua attenzione e di conquistarlo. Tuttavia tutto sta per prendere una svolta inaspettata quando nell'aula di musica di Gabriel arriverà una ragazza dagli occhi incredibili: Lilith. Ma le sue origini potrebbero mettere nei guai l'arcangelo, che sta per scoprire quanto devastante sia la forza dell'amore. Così potente da elevarsi al di sopra del bene e del male.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gabriel
L’aria fresca dell’alba, impregnata di salsedine mi colpiva il viso mentre correvo, come al solito sulla battigia. Ormai fare joggging era una delle tante valvole di sfogo che avevo trovato sulla Terra. Adoravo sentire il vento sferzarmi il viso e il correre mi riportava alle sensazioni che provavo quando volavo nel cielo, prima di essere spedito un’altra volta sulla Terra. Correre era una delle cose più liberatorie che avessi mai provato, adoravo raggiungere il massimo della velocità, per poi sentire l’adrenalina salire, e poi fermarmi di colpo; per poi scattare subito dopo. Era uno dei pochi momenti davvero belli della giornata, un modo per iniziarla nella maniera giusta e l’unica soluzione che poteva aiutarmi a sopportare alcuni aspetti della vita terrena: come i patetici tentativi delle mie studentesse di farsi notare da me. Come angelo non potevo ferirle, ma non volevo neppure incoraggiarle, dato che mi è impossibile amare un umano in particolare. Per noi angeli , salvo un’eccezione,  tutti gli umani sono uguali e amiamo tutti allo stesso modo. Scacciai questi pensieri dalla testa, ma da quando Bethany e Xavier facevano coppia fissa mi era sempre più difficile mandarli via, comunque oramai anche se con qualche difficoltà avevo accettato la presenza di Xavier nelle nostre vite. Presi un respiro profondo e ricominciai a correre, cambiando direzione, si stava facendo tardi e dovevo tornare a casa se poi non volevo far tardi a scuola.

Una volta a casa mi rilassai sotto lo scroscio bollente della doccia per una buona mezz’ora. poi scesi di sotto in cucina, dove Ivy preparava la colazione, mentre Bethany se ne stava seduta appollaiata su uno sgabello e sorseggiava dalla sua tazza di ceramica rosa con gli orsetti quello che dal profumo doveva essere caffè espresso. Le salutai entrambe con un sorriso e mi avvicinai al bancone della cucina, presi una tazza e la riempii di caffè, assaporandone l’aroma prima di berlo

“Anche stamattina a fare jogging?”

Mi chiese Ivy con il suo solito tono pacato, mentre rovesciava in un piatto una pila di deliziosi pancake. Aveva il viso leggermente arrossato dal calore ed i capelli legati in una morbida crocchia sulla nuca. Indossava una camicia leggera, con sopra un cardigan di filo rosa. Era in arrivo la primavera a Venus Cove che secondo me era la stagione più bella fra tutte, portava sempre molte novità, e in più in primavera c’era la rinascita della natura dopo l’inverno, la adoravo principalmente per questo. Poi mentre portavo a tavola una scodella con dentro i cereali la guardai e risposi:

“Beh, questo potresti anche concedermelo, sai bene che lo sport è il mio unico vizio!”

“Potresti avere vizzi migliori”

Mugugnò Bethany scherzosamente. Le diedi un buffetto sulla testa e mi accomodai sullo sgabello alla sua sinistra, poi mentre iniziavo a sorseggiare il mio caffè il campanello suonò e prima ancora di vedere il sorriso di Bethany ampliarsi fino anche gli angoli della bocca non le raggiungessero le orecchie, sapevo che era Xavier. Bethany corse ad aprire, e qualche istante dopo i due ci raggiunsero in cucina mano nella mano, feci finta di non accorgermene, anche perchè oramai si poteva quasi dire che mi stessi abituando a vederli insieme.

"Buongiorno Gabriel, Ivy buona giornata!"

ci salutò Xavier, Ivy ricambiò il saluto con un sorriso, per poi chiedere a Xavier se avesse fatto colazione senza però attendere la risposta e mettendogli sotto il naso un piatto pieno di pancake affogati nello sciroppo d'acero. Come al solito Xavier non fece complimenti e spazzolò via il contenuto del piatto nel giro di un paio di minuti 

"Deliziosi come al solito Ivy, ma se continuo così non mi faranno più giocare nella squadra di rugby della scuola perchè diventerò una palla"

"Potresti andare a correre con Gabriel al mattino prima di venire qui allora" 

Suggerì Ivy con un sorriso, mentre iniziava a sparecchiare la tavola, io alzai leggermente gli occhi dal giornale che era arrivato con Xavier e inarcai un sopracciglio, cercando di suggerirgli la risposta corretta da dire.

"No.. Quello è il momento di relax di Gabriel, non potrei mai invaderlo"
 
Risposta esatta, sorrisi sotto i baffi soddisfatto emi rituffai nella lettura del giornale. Purtroppo non portava buone notizie. C'erano stati tre mesi di quiete da quando Jack Thorn era stato rispedito negli inferi, ora erano ricominciati gli strani e catastrofici eventi. Un albero era caduto travolgendo un'auto e l'automobilista era rimasto gravemente ferito. in più nella sezione dedicata al meteo, nonostante l'arrivo della primavera, si prevedeva una tempesta. Scossi la testa e chiusi il giornale, gettai un'occhiata all'orologio da polso e poi guardai Bethany e Xavier, che subito si alzarono e sistemarono le loro divise scolastiche, salutarono Ivy e si avviarono alla macchina, io mi alzai e lisciai la camicia 

"Forse dovresti ricominciare a mettere la cravatta"

Fece Ivy porgendomela. Arricciai il naso e infilai la giacca, presi la chitarra e la caricai sul fuoristrada, salutando Ivy, rimasta sulla porta, mentre mettevo in moto. 

Arrivai a scuola perfettamente in orario come al solito e mi diressi verso la sala professori per firmare, ma non appena misi piede nella scuola una strana sensazione mi assalì, come se una morsa mi avesse attanagliato lo stomaco. Non ci badai più di tanto e proseguii, salutai i miei colleghi con un sorriso, firmai e mi intrattenei un paio di minuti a parlare con il preside, arrivato in sala professori per darci le disposizioni della giornata 

"Mr. Church buongiorno, nella sua classe oggi arriverà una nuova studentessa, è un anno più grande dei suoi compagni, viene dal Belgio e suona la chitarra ed il pianoforte e in più, sul suo curriculum scolastico c'è scritto che fosse la voce solista nel coro della sua vecchia scuola. Qui c'è una fotocopia del curriculum se dovesse servirle"

Fece porgendomi una cartellina rossa, l'afferrai e sorrisi 

"Grazie mille signore, buona giornata"

"Oh anche a lei Mr Church.. e Mrs Pace, questa invece è per lei, anche nella sua classe di oggi ci sarà un nuovo studente. E' il fratello della nuova studentessa di Mr Church, questo è per lei"

Proseguì il preside Chester dando a Mrs Pace una cartellina rossa praticamente uguale a quella che aveva dato a me pochi istanti prima

"Oh e i due nuovi studenti non hanno avuto modo di ritirare le divise, quindi per questa settimana saranno giustificati dal portarle, dalla prossima però siete autorizzati a rimproverarli"

Concluse infine, poi mi guardò e scosse la testa. Io non potevo rimproverare nessuno, ero il primo ad infrangere in codice d'abbigliamento della scuola.
Me ne andai verso la mia classe, percorrendo gli ampi corridoi della scuola e cercando di ignorare la sensazione di fastidio che avevo provato entrando nell'edificio. Lungo il corridoio non incontrai né Bethany né Xavier, ma Molly, era una ragazza molto graziosa ed energica,ma troppo sveglia e civettuola, e nono stante il mio essere scostante con lei, non voleva arrendersi e continuava a cercare nuovi bizzarri modi per attirare la mia attenzione, non appena mi vide mi corse incontro e mi fermò

"Buongiorno Mr Church! Come sta? Passato bene il  weekend?"

"Buongiorno a te Molly, sto bene,grazie e tu invece?"

"Oh molto bene! Senta sa che voglio imparare a suonare la chitarra?"

"Mi sembra un'ottima idea, allora se vuoi posso chiedere a qualcuno dei miei alunni più bravi se ti da qualche lezione"

Mi sembrò delusa, ma non potevo farci niente. Non potevo darle false speranze. Né andare contro le regole, la salutai con un sorriso e percorsi l'ultimo tratto di corridoio, poi girai a destra e aprii la porta dell'aula. Trovai i miei studenti che mi accolsero con il solito calore, gli sorrisi e poi notai un capannello di persone attorno all'ultimo banco e dovetti faticare non poco per richiamare la loro attenzione, ora ero curioso di sapere cosa ci fosse di così interessante lì dietro da fargli ignorare l'arrivo del professore in classe.

"Ragazzi, buongiorno. Cosa dite, iniziamo la lezione o passiamo tutto il giorno lì in fondo?"

Il gruppetto di ragazzi si diradò e la vidi. Mi mancò il respirò. Era la cosa più incredibile che avessi mai visto. All'ultimo banco era seduta una ragazza, la guardai per un tempo che mi sembrò indeterminato e lei guardò me. dritto negli occhi, poi mi riscossi e la chiamai 

"Oh tu devi essere la nuova studentessa.. sei.. sei "

Per la prima volta in quattro missioni sulla Terra, persi il controllo iniziai a spulciare nella cartellina, ma a salvarmi dall'imbarazzo ci pensò lei, che con una voce melodiosa disse 

"Lilith. Il mio nome è Lilith"

Prima che potessi chiederglielo si alzò in piedi e si avvicinò alla cattedra. Era incredibile. La creatura più bella che avessi mai visto. Era alta, con un corpo armonioso che allo stesso tempo dava l'idea di essere sia morbido che tonico. Aveva muscoli definiti, mantenendo però una femminilità quasi eterea. Indossava dei jeans chiari, con degli anfibi neri e una camicia a quadri nera e grigia di due taglie più grande di lei su di una canottiera bianca che lasciava scoperto l'ombelico, attaccato a quest'ultimo c'era un piercing nero e argentato. aveva una massa di capelli rossi, che lambivano la carnagione bianchissima scendendo in morbide onde sulle spalle. Le ciocche più lunghe le sfioravano la vita. Il viso era di una bellezza unica. Gli occhi, grandi e leggermente allungati da gatta erano verdi chiarissimi e magnetici, le labbra piene si arcuavano in sorrisi seducenti e il naso leggermente alla francese le dava i tratti di una bambola di porcellana. sulla clavicola spuntava un tatuaggio che però era mezzo coperto dalla camicia e dai capelli, quindi non riuscii a leggere cosa c'era scritto. Quando raggiunse la cattedra mi lanciò un'occhiata cordiale e rispettosa. Non come gli sguardi ammiccanti o in estasi delle altre studentesse; poi si presentò e rimasi rapito dalla sua voce 

"Mi chiamo Lilith Luxfet, vengo dal Belgio e ho 19 anni. So' di essere un anno più grande di voi, ma spero di trovarmi bene in questa sezione di musica. Che è la materia che ho sempre amato sin da quando ero bambina. Quindi che dire, sono davvero felice di essere qui e spero di esservi simpatica come voi state simpatici a me, in più vorrei ringraziarvi per la disponibilità che avete dimostrato nei miei confronti. Siete stati tutti molto gentili. Grazie"

Poi mi guardò, sorrise con sicurezza e tornò a sedersi. La lezione trascorse nel migliore dei modi, come al solito. Poi alla fine della lezione mentre tutti mettevano via le cose venni bloccato dal solito gruppetto di ragazzine che chiedevano consigli su come intonare meglio i pezzi del coro, vidi Lilith sgusciare fuori dall'aula in silenzio e non so per quale motivo, ma mi defilai dalle ragazze senza troppa cortesia, come ero abituato a fare e seguii Lilith 

"Come ti è sembrata la lezione?"

Lei si girò, stupita forse dalla mia cordialità, poi sorrise con sicurezza, si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mostrando così i quattro orecchini brillanti che indossava e disse 

"Oh mi è piaciuta molto, lei è veramente un insegnante in gamba, anche se sembra azzardato dirlo dopo solo due ore che la conosco"

Sorrisi e la guardai, poi, le tesi la mano 

"Piacere, Gabriel"

"Oh, lei il mio nome lo conosce già Mr Church"

"Beh visto che si sono mostrati tutti così disponibili con te, mi sembra poco carino dimostrarmi troppo distaccato nei tuoi confronti solo perchè sono un insegnate, quindi se ti serve una guida per fare un giro della scuola, basta solo che tu chieda"

"Grazie Mr Church, sono molto felice di vedere che qui fra studenti e insegnanti  c'è questo rapporto così amichevole. Ora devo andare, ho lezione di biologia. Arrivederci. Sono felice di avere un  professore come lei, a domani"

Concluse e poi si allontanò. Me ne tornai in classe sorridendo e con un nome fisso in testa "Lilith"
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro - Sovrannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Bloode