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Autore: Narsille    22/07/2014    0 recensioni
Lei tratta la storia di un'adolescente. Il racconto è incentrato su ciò che pensa e che prova, i sentimenti e i bisogni più intimi che sente di avere e le maniere più stravaganti in cui li soddisfa. Vuole essere un po' la storia di tutte noi, che leggendo riusciamo a ritrovarci in un modo o nell'altro nel personaggio della protagnista
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel venerdì sera la notte era già calata da un pezzo, ma il non per il suo corpo. La voglia di scappare via dalle quattro mura della sua camera si ingigantiva. Aveva solo voglia di un briciolo di libertà e pazzia.
In quel periodo si stava facendo spazio nella sua testa una filosofia di pensiero forse folle, ma del tutto corretta e ineccepibile: "Nel momento in cui la volglia di svolgere una determinata azione si fa strada anche solo per un attimo nel mio cervello, per quanto folle possa essere, la devo fare (a patto che questa non sia illegale)". Fu così che si alzò dal letto, fece qualche passo in direzione del terrazzo, ed uscì piano piano senza farsi sentire, con la leggiadria e il portamento di un felino.
Una volta fuori si ritrovò avvolta da uno spettacolo mozzafiato. Non lo vedeva per la prima volta, ma ne rimase comunque ammaliata.
Era il frutto di miliardi di anni di evoluzioni, morti e nascite, uno spettatocolo apparentemente lontano e distaccato dalla nostra dimensione ma del quale in realtà facciamo parte, uno spettacolo chiamato più comunemente "Cielo".
Lo vedeva bene, luminoso ed elegante come non mai. Gli sorrideva, era un sorriso di gratitudine il suo, per averle regalato anche quella sera il più bel spettacolo di sempre.
Libertà. Ciò che i suoi occhi vedevano le facevano assaporare un pizzico della sua essenza.
Era quasi tutto perfetto, ma anche senza il peso della scuola sul petto, mancava qualcosa. Mancava quella sensazione che spesso aveva il grande bisogno di provare, era quasi un'ossessione,  ma non riusciva a farne a meno: doveva sentirsi sensuale. La rappresentazione più elegante ed aggrazziata del sesso che potesse mai esercitare. Era una bella sfida, rappresentare il culmine del piacere animale, quel concentrato di amore istintivo, con una grazia felina. E tutto questo solo per se stessa.
Ballare era il miglior modo per assecondare il suo desiderio.
La musica delle cuffiette la accompagnava in quei movimenti sensuali, dove il suo sedere era il protagonista.
Solo così, nel cuore della notte, dove tutto tace, dove tutti dormono il suo spirito si risvegliava e la portava ad amarsi, ad apprezzarsi.
   
 
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