Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Lila May    22/07/2014    5 recensioni
Buonsalve, amanti del gelato e non(?) :D!
Ecco che vi propongo una mini (si fa per dire -.-") one-shot ad OC con, come ragazzo, il fantastico (per me odiosissimo, ma poi questi sono gusti U__U) Paolo Bianchi!
Spero possa essere di vostro gradimento ^^!
In fuga dalle sue stesse, appiccicose, inutili fan, Paolo si ritrova in un bel parco veneziano e rincontra la sua migliore amica Ino, segretamente innamorata di lui.
Una volta essersi nascosti dal fanatico gruppetto, decidono di concedersi un buon gelato, ma a causa del caldo afoso quello di lei finisce per sgocciolare ovunque, e Paolo ne approfitterà della situazione per leccarglielo e così asciugare il cono.
Come reagirà la ragazza davanti a quella scena?
Che accadrà in seguito?
Se siete curiosi, ci vediamo dentro ;D!
(fiction interamente dedicata alla mia cara amica InoHaruna, qui protagonista femminile)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gianluca Zanardi, Nuovo personaggio, Paolo Bianchi/Fideo Ardena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

BACIO AL SAPOR DI CIOCCOLATO!


- Ehi, Ino! -
Nel sentirsi chiamata Ino alzò lo sguardo dalle sue All stars color limone e inchiodò un paio di intense iridi nere su un ragazzo a pochi metri da lei, che le correva incontro con una mostruosa smorfia nervosa e irritata. - Paolo, tutto bene?! - gemette, alzandosi dalla panchina e raggiungendolo preoccupata.
Il ragazzo, ancora in divisa e tacchetti, l'afferrò bruscamente per un braccio, la strinse forte a sé e si spiaccicò contro il tronco di un albero, poi affondò il volto sudato nelle sue spalle per tentare di placare gli ansimi, decisamente rumorosi. Ino sgranò gli occhi, ma non disse nulla per evitare di rovinare l'atmosfera. Sinceramente non capiva perché Paolo si stava comportando in quel modo a dir poco strano, perché l'aveva strattonata in modo frettoloso e si era nascosto dietro un albero, ma una cosa la sapeva: si stava letteralmente sciogliendo fra le sue braccia. Amava quel ragazzo, i suoi capelli castani, i suoi occhi blu oceano, il suo carattere maturo, serio e intelligente, i suoi ansimi che in quel momento la stavano mandando su di giri ... tutto, difetti e virtù incluse. D'improvviso la sua attenzione venne catturata da leggiadri passi a pochi metri dall'albero dove stava piacevolmente spiaccicata al corpo dell'amico.
- Ma dove si è cacciato? - domandò una voce femminile, romendo il silenzio.
- Non saprei ... - rispose un'altra, un po' più acuta e stridula della precedente.
Paolo chiuse le labbra, stritolò la maglietta di Ino e strinse forte gli occhi, cercando di calmarsi per evitare di fare troppo rumore e catturare l'attenzione delle ragazze.
- Sembra che si sia volatilizzato ... - una tredicenne dai lunghi capelli paglierini raccolti in due trecce si affacciò leggermente in direzione dell'albero, curiosa, quando Ino spinse via Paolo e protesse la sua immagine allontanarsi con il suo corpo sinuoso. Aveva capito, finalmente. L'amico stava cercando di evitare un gruppetto di fan, per questo si era dato alla fuga. Ma loro, testarde, l'avevano seguito, e quindi si era nascosto.
- Chi? - chiese, fingendo un ingenuo sorriso per mascherare l'imbarazzo.
- Paolo Bianchi, il giocatore della Orfeo ... - ribatté una ragazza, incastrandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. - L'abbiamo perso ancora ... -
- Già ... - replicò un'altra, affranta.
- Beh ... - Ino si strinse nelle spalle, un po' dispiaciuta. Doveva trovare una soluzione all'istante, perché le fan di Paolo non si liquidavano con un semplice "non è qui". Finché non finivano di pattugliare la zona, non ti davano mai ascolto. - Paolo è un bel ragazzo, ha tante fan ... - esitò un momento, poi venne baciata da un colpo di genio. - perchè non cercate Gianluca Zanardi? -
Una ragazza batté le mani con un sorriso sornione stampato in volto. - ZANARDI! - esclamò, guardando le sue amiche. - Anche lui è un altro figo! -
- Dovrebbe essere al servizio gondole. - rincarò la dose Ino, divertita. Gianluca l'avrebbe sicuramente ammazzata, ma a lei non importava più di tanto: avrebbe fatto di tutto per salvare il suo Paolo. Le ragazze la ringraziarono e in mezzo secondo uscirono dal parchetto, poi si imbarcarono su un traghetto per dirigersi a Piazza San Marco e acchiappare il povero Zanardi. Ino rise a questo pensiero, dopodiché si voltò all'indietro e cercò Paolo con lo sguardo. L'amico si era nascosto dietro una roccia, gli occhi blu che scrutavano ogni particolare del parco, guardingi e nervosi. - Se ne sono andate? - le domandò, rimanendo in allerta in caso di un altro attacco.
- Le vedi? - lo provocò lei, facendogli un occhiolino rassicurante. - Forza, salta fuori, fifone. -
Il ragazzo rise e la raggiunse. - Scusa l'entrata in scena poco "normale", ma, vedi, tutte le volte che finisco di allenarmi loro sono lì, ad aspettarmi per saltarmi addosso e uccidermi di baci ... -
- Già, ti comprendo, ma renditene conto, sei un ragazzo molto carino, e ... -
- Carino ...? -
Ino sgranò gli occhi, poi si portò entrambe le mani davanti alle labbra, stupendosi di ciò che aveva appena detto. Paolo le piaceva molto, ma se lui l'avesse scoperto non se lo sarebbe mai perdonato. Si maledì da sola per essersi lasciata sfuggire quel grazioso aggettivo, poi smise di fissarlo negli occhi a causa del troppo imbarazzo. Appena arrivata a casa avrebbe permesso a sua sorella di affogarla nel lavandino. - Hai capito male, volevo dire cretino ... - mormorò, rossa come una fragola appena colta.
- Oh, beh, che ero cretino lo sapevo già, grazie. - le rispose lui, osservandola attentamente con aria maliziosa e divertita. Aveva capito benissimo, ancora stupido non era, per fortuna. Sapeva già che l'amica provava più che amicizia nei suoi confronti, se n'era accorto da solo, col tempo; in fondo, anche lui la trovava carina. Carina? Di più. Bellissima. Amava la sua compagnia, il suo modo di fare, come lo proteggeva dalle fan, i suoi occhi neri, le sue labbra color confetto e la sua allegra risata spensierata, che lo metteva sempre di buon umore. Avrebbe dato di tutto per diventare il guardiano del suo cuore, per possederla veramente. - Ti va un gelato? - le chiese, cercando di farla sentire a proprio agio.
- Come no! - esclamò lei, lasciandosi la faccenda alle spalle per evitare di starci male. Paolo le strinse affettuosamente una mano e insieme raggiunsero una gelateria non troppo distante dal parco. Una volta entrati Ino si lasciò avvolgere da una dolce ondata di refrigerio. - ah, che fresco ... - ammise, poi si guardò intorno curiosa. Per quanto conoscesse Venezia, fino ad ora quella gelateria le era rimasta sconosciuta. I muri erano color crema, il pavimento costruito in legno di faggio e il lungo bancone dei gelati di un bianco sgargiante, candido come neve fresca. Tutt'intorno a lei regnavano tantissimi tavolini bianchi accerchiati da comode sedie lilla e rosa.
- Salve! - li salutò una graziosa gelataia sui vent'anni, pronta a servirli. - Cono piccolo, medio, grande o coppetta? -
- Io un cono piccolo, grazie. - rispose Ino, facendosi avanti e dando una veloce occhiata ai gusti posti sul bancone, tutti molto invitanti.
- Ok ... gusti? -
- Dunque ... fragola e cocco. -
- Certo! - la gelataia appoggiò due palline di colore diverso sul cono della ragazza, poi lo avvolse in un fazzolettino e glielo porse con un sorriso amichevole dipinto in volto. - A te! -
- Grazie mille! -
- Tu giovanotto? -
Paolo portò i suoi dolci occhi blu sulla donna e sorrise apertamente. - Cono grande, naturalmente. -
Ino si lasciò sfuggire una risata divertita, poi si pulì le labbra imbrattate di gelato con il fazzolettino. - Ci avrei scommesso! -
- Lo sai che sono un amante del gelato, Ino, un cono piccolo non mi basterebbe ... - ribatté lui, tirandole un affettuoso buffetto sulla guancia sinistra, poi chiese alla gelataia che il suo cono fosse riempito con tanto cioccolato e molta nutella. Una volta che la donna ebbe finito, il ragazzo la pagò e uscì dalla gelateria, seguito dall'amica.
- Mamma mia, che caldo ... - sbuffò quest'ultima, facendosi aria con la mano. Se dentro la gelateria faceva un feschetto adorabile grazie all'aria condizionata, fuori da essa il caldo afoso imperversava. - Saranno almeno trenta gradi ... -
- Già ... - Paolo passò la lingua sul suo gelato, chiuse gli occhi e se lo gustò appieno, lasciando che l'intenso sapore del cioccolato si diffondesse in tutto il palato. - Un gelato era proprio quello che ci voleva ... -
- Concordo con te ... -
- Cerchiamo di finirlo presto. Altrimenti ci si scioglierà in mano e poi cadrà a terra come cacca di piccione. -
Ino annuì e leccò la parete del suo piccolo cono per asciugare una gocciolina di cocco che si era staccata dalla pallina bianca. Paolo aveva ragione. L'ultima volta che era andata in gelateria con Lila e Gianluca si era ritrovata il gelato a terra, spiaccicato, e loro a ridere come cretini. Forse era meglio evitare di fare altre brutte figure.
- Dimmi, come hai fatto a levarti le mie fan di torno? -
- Mettendo nei guai Gianluca, semplice. -
Il castano smise di consumarsi la pallina di nutella e sgranò gli occhi, sorpreso da quella risposta. - Scherzerai, spero. -
- No, perchè? -
- Oh, fantastico, domani me la devo vedere con la sua rabbia schizzata! - ridacchiò il ragazzo, già immaginandosi il dolore dei pugni di Gianluca sulla faccia.
Ino aggrottò le sopracciglie e si appoggiò un dito sulle labbra, preoccupata. - E' ... un bene o un male? -
- Un male! - esclamò Paolo, ridendo. - Quello mena se lo fai arrabbiare! -
La ragazza strinse il cono del gelato, in evidente stato di allarme. - Come?! Oh, perdonami, non volevo ... -
- No, tranquilla! -
- Tranquilla?! - strillò Ino, alterandosi. Gianluca era un ragazzo "simpatico" e "fedele", ma anche piuttosto severo, tosto e facilmente irritabile. Molto, troppo forse. E una volta fatto arrabbiare, non avevi più via di scampo. - Dovrei restare tranquilla?! Se me lo dicevi magari avrei evitato di ... -
- Il gelato ti si sta sciogliendo, Ino-chan, fa più attenzione. - la interruppe Paolo, avvolgendole il cono per aiutarla a sostenerlo e iniziando a leccare con MOLTA disinvoltura le gocce di cocco e fragola che pendevano lungo la parete in attesa di schiantarsi a terra.
Ino lo guardò per diversi istanti, incapace di ribattere, e quando il ragazzo ebbe finito di pulirle la cialda del cono a forza di linguate arrossì violentemente, basita, stizzita e spiazzata.
- Ecco. Fatto. - Paolo la guardò con un sorriso, senza lasciare il cono. Sapeva della grande stupidaggine che aveva appena compiuto, ma non gli era affatto dispiaciuto portarla a termine. Anche perché avendole pulito il cono si era ritrovato a pochi centimetri di distanza dalle sue labbra, cosa che lo stava facendo impazzire di secondo in secondo. - Ci voleva tanto ...? - le disse, portando le iridi sulla bocca di lei e iniziando a fissargliela con passione.
- Io ... no, però ... - Ino si accorse che Paolo si era incantato a fissarle le labbra. - ... ho ... qualcosa di strano sulla bocca? -
- No ... - il ragazzo si lasciò sfuggire un ansimo di piacere, poi chiuse gli occhi, afferrò il volto dell'amica con entrambe le mani e scontrò le labbra su quelle di lei in un tenero bacio a stampo. Quanto aveva sognato quel momento, quanto lo aveva aspettato ... e finalmente era arrivato. Ino, sopraffatta da quel gesto inaspettato, lasciò cadere il gelato a terra, che si sfracellò in mille schizzi rosa e bianchi. Batté le ciglia più volte, credendo di star sognando, invece era tutto vero. Paolo, Paolo Bianchi, l'idolo delle teenager la stava baciando con una passione immensa. A lei, poi, lei fra tante altre ragazze decisamente più belle. Perlopiù in bocca. Credeva potesse accadere solo nei film, un bacio del genere, così romantico e dolce, invece no.
Gemette debolmente dentro la sua bocca spalancata e serrò le palpebre per godersi appieno il bacio, per addentare ogni singolo centimetro delle sue labbra, che in quel dolce momento sapeva di cioccolata e nutella. - Paolo ... - riuscì a dire, permettendogli di abbracciarla forte e infilarle la lingua dentro le labbra. Stava per mordergliela, quando a interromperli fu un soggetto strano proprio di fronte a loro, che li fissava seccato.
Paolo lanciò un'occhiata alla persona in questione e per poco non si affogava con la sua stessa saliva.
Un Gianluca Zanardi bagnato dalla testa ai piedi svettava imponente sulle loro teste incollate, lo sguardo assassino e le labbra piegate dalla rabbia.
Il castano si staccò con dispiacere dalle labbra di Ino, poi si sciolse dall'abbraccio, imbarazzato. - Mi dica, Gianlù. -
- Le tue fottute fan mi volevano stendere sulla gondola non so per quale motivo, ma hanno sbagliato mira e sono finito dritto in acqua, carissimo
Paolo. - sbottò il ragazzo, levandosi un'alga da sopra la testa, parecchio irritato.
- Ah ... ah, sì ...? - fece Paolo, sorridendo nervosamente.
Gianluca assottigliò gli occhi e scrocchiò le nocche, inziando a scaldarsi. - Sì. -
- Bene ... -
- E mentre io soffrivo tu eri qui a baciare appassionatamente Ino. -
- Beh ... -
- Niente beh. - lo zittì Zanardi, storcendo la bocca per trattenere la rabbia.
Paolo gonfiò il petto e guardò Ino con un sorriso divertito, che a sua volta deglutì, disorientata. - Scappiamo? -
- Scappiamo, sì! - i due ragazzi si presero rapidamente per mano e si misero a correre come forsennati, ogni tanto lanciando qualche risata di gioia mentre Gianluca, arrabbiato, veniva loro dietro sempre attento a non scivolare sui suoi stessi passi.
Beh, gran bel finale, non trovate?

Angolino di Maggio
Ecco. La cretina che rideva di Ino insieme a Gianlù ero io u.u-
Dai, però, che spreco, cioè, per un bacio mollare il gelato e farlo schiantare a terra è una cosa inammissibile ... *dispiaciuta*
sì.
Eccomi qui con una nuova, patetica, inutile fiction scritta solo per lei, la mia preziosa Inoharuna, protagonista della storia insieme al suo stupidiss...VOOOOOOOLEVO DIRE,amatissimo Paolo ...
Come vi è sembrata?
Spero che almeno vi abbia fatto un po' sorridere *^*!
Non saprei se metterla bollino giallo o verde ... boh, io intanto ho messo verde, ma se qualcuno di voi sarebbe così gentile da levarmi il dubbio ...
ok, detto questo ...
grazie per aver letto, mi auguro vivamente di ricevere almeno un commentino da parte vostra!
Ci si vede in giro(?)! *saluto allo stile Erik, yeah ^w^!*

Lucy

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Lila May