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Autore: _Just_BBRAT_    22/07/2014    2 recensioni
"Lo avevo sognato. Di nuovo.
Da quando se n'era andato, non c'era stata una notte in cui non avessi sognato Zaf.
Erano passati 3 mesi da allora e a quel punto mi chiesi quanto i miei sogni fossero frutto del dono di Zaf e quanto invece fossero influenzati da me e da quello che provavo per lui."
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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PROLOGO: Il NUOVO REGNO, LA NUOVA BITTERBLUE

Lo avevo sognato. Di nuovo.
Da quando se n'era andato, non c'era stata una notte in cui non avessi sognato Zaf.
Erano passati 3 mesi da allora e a quel punto mi chiesi quanto i miei sogni fossero frutto del dono di Zaf e quanto invece fossero influenzati da me e da quello che provavo per lui.
Ci eravamo salutati così, a gennaio, la promessa di un sogno e un abbraccio. Avevamo detto di essere amici, ma chissà se anche lui, come me, era consapevole che fossimo di più.
Non avevo più sue notizie, anche se Katje e Po, che erano andati in avanscoperta più e più volte nella Valle, avevano giurato di averlo intravisto in una taverna della Capitale.
Mentre rimuginavo su quanto avrei potuto dirgli nel momento del nostro saluto e che non ho fatto, bussò alla porta qualcuno.

-Si può?- era Hava.
-Certo, Hava, vieni qui- e la invitai a sedersi di fianco a me, sul mio letto.
Erano passati 3 mesi anche da quando avevo appreso quella notizia sconvolgente. Hava era mia sorella, quella che avevo sempre desiderato. Piano piano si era creata una certa intimità tra di noi. Non credevo saremmo mai riuscite ad essere due sorelle perfette, ma in quel momento era ciò che di più simile avevo ad una famiglia, dal momento che i miei parenti di Lienid erano troppo lontani perché potessi sentirli vicini ogni giorno.
-Che succede? C'è qualche problema al Ministero?- le chiesi.
Dopo la morte di Thiel, avevo preso io in mano la situazione del regno. Avevo istituito diversi Ministeri: prima di tutto quello delle Storie e delle Verità, con il quale collaboravo strettamente ogni giorno. Poi il Ministero dell'Istruzione, a cui tenevo tantissimo. Quello della Sicurezza, della Salute e anche dei Risarcimenti. Potevo finalmente ritenermi soddisfatta di aver fatto qualcosa come regina. Sarei riuscita a riportare fiducia del mio popolo. 
-No, no, figurati. Avevo solo bisogno di mostrarmi a qualcuno.
Questa cosa mi commosse. Il Dono di Hava era uno dei più profondi che avessi conosciuto. Poteva mimetizzarsi, trasformarsi. Ma in realtà il suo Dono era più complesso, cambiava la percezione delle persone che le stavano attorno, che la vedevano per come decideva lei; e lei l'aveva usato tutta la vita per scappare e difendersi. Ma finalmente stava riuscendo ad aprirsi e la cosa più bella era che c'era riuscita con me, che ero sua.. sorella.  E si mostrò per come era veramente. Gliene ero grata.
Dopo aver chiacchierato del più e del meno con Hava, la congedai frettolosamente perché mi accorsi di essere in ritardo. Avevo promesso a Teddy di andarlo a trovare alla tipografia del castello.

Quando entrai nella tipografia, trovai Tilda e Bren intente ad ingegnarsi per far funzionare una vecchia pressa. Le salutai.
-Ciao ragazze, tutto bene?
-Ciao Bitterblue!- mi salutò Bren- Sisi, tutto bene. Abbiamo quasi capito come funziona.
Adoravo quando mi chiamavano per nome, e non "maestà". Pronunciato dalla persone a cui volevo bene, il mio nome acquistava sempre una sfumatura di significato diverso.
-Avete visto Teddy?- domandai.
-Si, si, è nel retro. Sta stampando qualche pagina del suo dizionario.
Mi diressi verso il retro. Lo adoravo. Era uno stanzino non troppo grande, illuminato da due piccole finestre. Il centro della stanza era occupato da due macchine ingombranti, che, a dire la verità, non sapevo neanche a cosa servissero esattamente. Il resto era tutto un tripudio di carte, inchiostro, simboli mobili, inchiostro, attrezzi e inchiostro. Ma la cosa più bella, quando entravo li nel retro, era l'odore. L'inimitabile odore delle pagine stampate. Avrei passato ore a sfogliare i libri solo per quello.
 Ultimamente mi ero ricata lì molte volte, perché era lì che Teddy stampava "Il Foglio delle Notizie", un'altra novità che avevo istituito come regina. Il mio Ministero delle Verità verbalizzava tutto ciò che scopriva e io avevo deciso di rendere pubbliche le nostre scoperte e le nostre intenzioni, per trasparenza.
Così Teddy stampava 250 fogli al mese su cui erano scritte le notizie che riguardavano la popolazione e il castello. La divulgazione era gratuita.
Mi diressi speditamente verso di lui, ero in ritardo.
-Ti eri persa nel castello, Fortuna? - fece sarcasmo lui. Adoravo quel nomignolo, a dire la verità, sin dal primo momento in cui mi aveva chiamato così, più o meno un anno prima.  Mi faceva pensare a tutto quello che avevamo trascorso i mesi prima, quando ancora non sapeva chi fossi.
-Simpatico. No, ero con Hava. Vedo che fai progressi, eh?
-Oh,si. Sono sicuro che se continuo con questo ritmo, per settembre ci saranno 10 copie del mio dizionario nella scuola!- l'espressione soddisfatta sul suo volto era eloquente.
-Ah, che bella notizia, Teddy! Ma sei sicuro di farcela?
- Sicurissimo. In ogni caso ci sono Tilda e Bren qui con me, possono darmi una mano loro. 
-Se avessi bisogno di aiutanti basta che me lo dici. Posso aiutarti anch'io, se ce n'è bisogno.
-Oh, no, non ne ho bisogno.
Non risposi. Continuai a guardarlo stampare per alcuni minuti. Poi mi ricordai perché ero lì.
-Ah, Teddy, l'anteprima del Foglio è pronta?
-Sisi, me ne stavo dimenticando. Dimmi se va bene e sono pronto a stampare le altre 250.
E mi porse il foglio. Ovviamente andava più che bene, era quello il suo lavoro. Andare lì, nel retro, più che altro, era una scusa per passare un po' di tempo con lui. Mi riportava in un mondo di cui avevo fatto parte per poco, ma che avevo amato.
-E' perfetto, Teddy, grazie. 
I tratti del suo viso si addolcirono più di quanto non fossero già normalmente e per qualche secondo smise di stampare, pressare e muovere gli attrezzi. Rivolse il suo sguardo verso di me. Notai che aveva la fronte e i lati della bocca sporchi di inchiostro. Si stava dando un sacco da fare per il castello, per il regno, e in un angolo del mio cuore, speravo anche per me.
Accennò a un sorriso ai lati della bocca, lì dove era sporco di inchiostro. Durò un attimo.
-Sono io che devo ringraziare te, Bitterblue.
E tornò al suo lavoro. 
  
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