Anime & Manga > Evangelion
Segui la storia  |      
Autore: B1sto    06/08/2003    4 recensioni
Ho scelto sovrannaturale xchè mi sono ispirato all'Apocalisse, ma in realtà c'è il sentimento, la psicologia (oh, maestro Anno!) la suspence e l'azione. Negli altri siti piace, spero che piaccia pure a voi... :D :P
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

N.G.E. the second generation

Autore: B1sto

Premesse...: 1-Avendo avuto poco tempo e avendo una vita sociale (scuola, allenamenti di calcio, uscire con gli amici ecc.), non è che potevo stare tutto il tempo a dedicarmi a questo seguito e a trovare riferimenti biblici, curare la psicologia ecc… altrimenti avrei dovuto concentrarmi 20 ore solo per trovare dei riferimenti… quindi se la trama vi appare sempliciotta, non me ne vogliatene. È volutamente sempliciotta e banale, anche perché non avrei la possibilità di curare dettagliatamente ogni aspetto. Mi limito a narrare un ipotetico seguito, senza fronzoli; 2-Non potevo inventarmi dei nomi giapponesi, anche perché non conosco il giapponese e non so dove avrei potuto trovare dei nomi plausibili…; 3-Tra parentesi ci sono miei commenti personali che sono estranei alla storia; 4-Se non vi piace, ditemelo subito che non continuerò a tormentarmi con le mie insulsaggini… non uccidetemi, basta dire che fa schifo e io la smetterò… :D.

N.G.E. the second generation

Capitolo 1° - Una lettera dal Passato

Sono ormai passati quattro anni dal famoso 2015 (se non sbaglio, tuttavia, nella penultima puntata della serie televisiva il processo per il perfezionamento dell'uomo scatta nel 2016, ndr), tutto è tornato alla normalità o quasi… circa i due terzi della popolazione mondiale è tornata, seguendo il proprio cuore e con il desiderio di amare qualcuno. E l'altro terzo? Beh, aveva troppo odio, rancore e solitudine per tornare, in fondo per loro la morte è stata quasi un sollievo, una dolce compagna che li ha accompagnati verso l'oblio. Ovviamente non sono potuti tornare coloro che erano morti prima di dissolversi nell'LCL. La Terra ha di nuovo mutato il suo clima, riavvicinandosi a quello che era prima del 2nd impact: ora, in Giappone, al posto della sola estate c'è anche l'inverno, due stagioni che s'inseguono per due volte, in sequenza (Estate-Inverno-Estate-Inverno). Il mare è di poco sceso sotto al livello del '15, riportando alla superficie ammassi di Neo-Tokyo 2. Shinji, diciottenne, frequenta l'università. Pensate un po', ha scelto psicologia, ed è riuscito già a dare molti esami, tant'è che prevede una laurea in tempi molto brevi, così che già pensa ad iscriversi ad una nuova facoltà, indeciso tra teologia (teologia… chissà che cosa ne penserebbe Anno.. :D) e biogenetica. Alcuni, soprattutto politici e militari, sanno che è stato lui a non permettere che gli uomini diventassero una sola entità, ma lui preferisce rimanere in un angolo, senza bagni di folla e senza far sentire agli altri i suoi meriti. Non vuole ricordare a nessun cosa ha fatto, non vuole ringraziamenti di nessun genere. Ripete a chiunque lo fermi per strada che in fondo ha fatto la cosa che si sentiva, ciò che gli ha suggerito il cuore, il suo cuore. Asuka, invece, è tornata in Germania… nel frattempo ha preso altre tre lauree ed un'altra a honoris causa: nel suo paese è diventata una star, ammirata e corteggiata, sia per la sua bellezza e sia per la sua intelligenza. E' contenta della situazione e spera che questo sogno non termini mai. Ma non tutto è rose e fiori. Infatti, da un po' di tempo, Asuka ha un dubbio. Di nome Shinji. I due si sono amati per circa un anno, sono stati bene insieme. Ma ad un certo punto, si sono lasciati. Con poche parole, senza dirsi quello che veramente pensavano. Litigando continuamente nell'ultimo periodo della loro relazione. L'ultimo a dire la parola fine alla loro relazione è stato Shinji e Asuka l'ha presa con filosofia, come una fatalità inevitabile. In fondo, lei la pensava come lui: questione di tempo e lei lo avrebbe lasciato. Ma ora, guardando una sua foto, gli viene da piangere. Non riesce a spiegarsi il perché, sa solo che prova un vuoto dentro. Non se ne capacita. Eppure ha avuto tanti altri compagni, è stata felice. Ma ora sente che gli manca qualcosa per sentirsi veramente realizzata. Shinji sta tornando a casa. Possiede una bella casa, molto grande, interamente pagata dallo stato del Giappone (anche se lui si è opposto fino all'ultimo, ripetendo che lui non aveva fatto niente per l'umanità). Ad accoglierlo c'è Pen Pen, diventato suo ormai inseparabile compagno. Ogni volta che Pen Pen vede Shinji, gli corre incontro e cerca sempre, con il becco, di strappargli il ciondolo contenente una foto di Misato. Ci giocano con quel ciondolo, ma in fondo è un modo come un altro per tenere viva la memoria di qualcuno a loro caro. Finito di giocare, Shinji controlla la sua posta. Ed ad attenderlo c'è un sorpresa. Una sorpresa dolce-amara. La stessa lettera è arrivata ad Asuka. Il mittente è l'Agenzia speciale Nerv, con il solito logo e la stessa frase: "God in his heaven. All is right with the world".

Capitolo 2° - Un incontro Inaspettato

Un tuffo nel passato investe i 2. Entrambi, (se fosse un anime, qui ci vorrebbe lo schermo diviso a metà con entrambi i protagonisti) quasi in contemporanea, aprono velocemente la busta, impazienti di leggere il contenuto della stessa. Hanno un agitazione febbrile, mista a sospetto, tristezza e stupore. La lettera riporta la data 7 ottobre 2015, poco prima dello scontro finale. Sotto il logo della Nerv, il mittente: si tratta di Fuyutsuki. "Quando leggerete questa lettera, probabilmente sarà tutto finito e probabilmente anche io non sarò più su questa terra. Di quello che sto per raccontarvi, il comandante Ikari non n'è al corrente… io ne sono venuto a conoscenza perché ho fatto delle mie ricerche private. La Seele, nelle pergamene del Mar Morto, ne aveva trovata una, sconosciuta, di cui non era stata divulgata l'esistenza. Peccato che non sia stata trovata integra. In quel poco che si è potuto tradurre e leggere, si parla della possibilità di venuta di nuove entità, i Demoni, seguiti dai quattro cavalieri dell'Apocalisse (I primi riferimenti biblici di terrore che mi sono venuti in mente, veramente squallidi…). Si dice solo che quando il mondo sarà di nuovo sporcato dalla bramosia di potere, dall'incapacità di provare sentimenti e dall'ottusità delle persone, essi sarebbero comparsi per purificare l'umanità, cancellandola per sempre. Nell'ultimo pezzo della parte della pergamena recuperata, c'è inciso un anno: 2019. Ho dato mandato a persone fidate di mia conoscenza di farvi recapitare questa lettera, nell'eventualità che quando già detto diventi una minaccia concreta. La sola speranza dell'umanità siete voi. Adesso devo andare, il comandante Ikari mi ha chiamato. Ricordate, ho fiducia in voi. Non permettete che gli errori commessi in passato si ripetano". In allegato, con un carattere diverso e con una busta che si vede subito che è più nuova, una lettera firmata Maya Ibuki, sotto al logo J.S.E.I.A., che chiede ai children (children… hanno 18 anni non è che siano tanto più children…) di presentarsi fra tre giorni alle dieci del mattino sul luogo ove sorgeva Neo-Tokyo 3. Ci sarebbe stato qualcuno ad aspettarli. Shinji è pensieroso, ma anche dispiaciuto…: "E io che speravo che a scriverla fosse stato mio padre… eppure avrei dovuto ricordarmelo che delegava tutto a Fuyutsuki. Speravo con tutto il cuore che fosse una sua lettera… Però è strano, Fuyutsuki afferma che papà non ne era al corrente… veramente strano". Poi, tornando al contenuto inquietante della lettera, riflette: "I Demoni, i quattro cavalieri dell'Apocalisse… mi sembra tutto illogico. Irrazionale. E poi cosa significa per purificare l'umanità? Stiamo di nuovo sbagliando? Sto di nuovo sbagliando? E in ogni caso ho deciso che non scapPerò più dalle mie responsabilità. Quindi mi presenterò puntuale all'appuntamento. Sono proprio curioso." Asuka invece, almeno inizialmente, è eccitata. Al solo pensiero che potrebbe di nuovo combattere, per riscattarsi dalle sconfitte del 2015, si sente il cuore colmo di speranza. Ma è un sentimento che finisce subito… : "E nell'eventualità con che cosa dovrei combattere? Il mio Eva non esiste più. E poi non voglio più combattere. Ho sofferto troppo, sia nel corpo sia nello spirito. Che ci pensi Maya a salvare il mondo, per questa volta io passo. Eppoi, sono già abbastanza famosa…" Quest'ultima dichiarazione fu fatta mentre era davanti ad uno specchio, con un sorriso accattivante, ma negli occhi c'era una luce così malinconica… Siamo il giorno dell'incontro… Shinji, come si era promesso, è puntualissimo. Elegante, giacca e cravatta con pantaloni classici (sinceramente non me lo saprei immaginare) con aria (per come lo ricordavamo) stranamente disinvolta, passeggia tra le macerie di Neo-Tokyo 3, con le immagini dei suoi scontri che gli affollano la mente, aspettando che qualcuno gli si faccia incontro… Asuka invece non sì vede… E' stata indecisa se presentarsi all'appuntamento. La ragione gli consigliava di non presentarsi, non avrebbe voluto per niente al mondo ricadere nell'incubo di tre-quattro anni prima. Ma c'era qualcosa… Una specie di variabile indipendente, indipendente dalla sua volontà. La variabile voleva presentarsi. Si sentì combattuta. E la variabile la spuntò. Non se lo sapeva spiegare nemmeno Asuka il motivo che l'aveva spinta ad accettare. Tornò titubante in Giappone, tant'è che al suo arrivo all'aeroporto di Neo-Tokyo 4, la nuova capitale del Giappone, ci ripensò nuovamente… ecco spiegato il motivo del suo ritardo. Un sussulto gli prese quando vide da lontano Shinji… Lui non si era accorto del suo arrivo, continuava a camminare ascoltando il suo fedelissimo Dat Player. Lei gli si avvicinò. Lui strabuzzò gli occhi, gli sembrava di aver visto un fantasma… Un fantasma bellissimo, con un abito di un rosso che tanto sapeva di Deja-vu, che tanto ricordava il suo suit. I due rimasero a lungo in silenzio, fissandosi… Asuka stava per dirgli qualcosa. Ma qualcuno la precedette. Qualcuno di loro conoscenza. Era Toji Suzuara. Il loro contatto. Shinji fu molto contento di rivedere un suo caro amico, che non aveva più visto dai tempi del liceo. In fondo anche Asuka era contenta di vedere che Toji stava bene e in gran forma. Non è che fossero mai stati amiconi, Però adesso è diverso. Sono passati diversi anni, e quelli erano stati screzi da adolescenti. Anche Toji era molto contento, gli sembrava di essere tornato indietro di quattro anni. Ma subito la sua faccia gioiosa si trasformò in seriosa. Era lì con un compito ben preciso: spiegare loro la situazione e condurli a destinazione.

Capitolo 3° - Una Fuga dalle proprie Paure

Dopo i classici convenevoli tra amici che non si vedevano da anni, Toji esclamò: "Bando alle ciance. Sono qui per portarvi dai miei superiori. Li odio, ma sono pur sempre i miei superiori. Adesso mi fanno fare anche l'accompagnatore turistico ad una miliardaria, chiederò un indennizzo per questo…" e detto questo s'incamminò. La sua gamba sinistra sembrava perfetta, nonostante fosse artificiale, risultato del famoso scontro tra il suo Eva posseduto da un Angelo e l'Eva 01 di Shinji dove perse anche un braccio, sempre sinistro; ma neanche il braccio sembrava "bionico". In poche parole, all'apparenza un ragazzo normalissimo. Al sentire la sua frase, detta sempre con quel tono scanzonato, Shinji scoppiò a ridere… In fondo, quando si sentiva giù in passato, era spesso ricorso a lunghe chiacchierate con Toji per risollevarsi il morale. Era una specie di toccasana. Shinji fu il primo a seguirlo. Asuka tardò a seguirli. Era nuovamente titubante. Si chiedeva che cosa facesse lì, ma si rispose: "Oramai sono qui, un personaggio del mio calibro non può perdere la faccia in questo modo, la mia reputazione né risentirebbe…" e li seguì. Passarono di fronte a molte rovine, sembravano quasi tutte uguali a Shinji. Tranne una. La riconobbe subito. Era la sua vecchia casa di Neo-Tokyo 3, quella dove aveva vissuto insieme alla signorina Misato, ad Asuka e a Pen Pen. Provò molta tristezza e disperazione. Per lui, quella fu la prima vera casa dove si sentì veramente uno di famiglia, una persona amata. Ripensò, stringendo il ciondolo tra le mani, a quanto era buffa in certe occasioni Misato… Gli voleva bene come ad una madre, perché in pratica è stata più di un semplice tutore. Ma Toji camminava veloce. E dovette subito abbandonare quelle rovine. Asuka non le aveva neanche viste; non se ne era neanche accorta, assorta com'era tra i suoi pensieri e i suoi problemi. Arrivato ad un vecchio palazzo che sporgeva quasi intatto, Toji inserì un tesserino in una vecchia buca delle lettere. Il lettore riconobbe la scheda, e si aprì una scala che andava verso il sottosuolo. La luce che proveniva dalle scale sembrava quella di un sole all'alba. Toji gli fece nuovamente strada. Scese le scale e, percorso un lungo corridoio, arrivarono ad un cancello maestoso. La sigla che campeggiava sopra il cancello non suonava nuova sia ad Asuka sia a Shinji, ma soltanto perché l'avevano scoperta tre giorni prima… J.S.E.I.A. era la sigla. I due, quasi in coro, chiesero a Toji il significato di questa. Lui rispose prontamente, come se fosse ad un'interrogazione: "Japanese Save Earth Intelligence Agency". Una voce metallica chiese a Toji un tesserino di riconoscimento. Lo mostrò al lettore ottico, ed il cancello si spalancò. I tre entrarono immediatamente. Un locale, simile ad una plancia di un'astronave, li attendeva. Pieno zeppo di computer e di personale indaffarato. Sembravano tutte piccole formichine. Ad un certo punto sentirono una voce familiare, già sentita. Era Maya, che li invitava a seguirla nel suo ufficio. Aveva bisogno di parlare con loro, con molta urgenza. I tre la seguirono. Entrarono in un bell'ufficio, spazioso, confortevole, funzionale. Tutti si accomodarono. Maya cominciò a parlare… : "Credo che, dalla chiarezza della lettera che vi abbiamo spedito, sappiate esattamente il motivo del perché siete qui. I timori di Fuyutsuki erano fondati. Quanto era riportato nelle pergamene si è puntualmente manifestato. Una nuova minaccia si abbatte sulla Terra. Ma, questa volta, non è per elevare gli umani al livello di un Dio, non è per far sì ché l'umanità diventi un'unica entità dalla vita eterna. Questa volta vogliono punirci. Punirci perché stiamo commettendo gli stessi errori del passato, perché siamo considerati indegni di vivere… non vogliono premiarci e farci diventare una divinità, vogliono cancellarci, spazzarci via. Ma noi, un'agenzia che per alcune brande dipende direttamente dal ministero della difesa giapponese, ma per molte altre ha una propria autonomia, vogliamo impedirlo. E per farlo, ci occorre il vostro aiuto, la vostra esperienza di piloti. Noi confidiamo molto in voi, così come lo faceva Fuyutsuki. Shinji si mostrava perplesso. Non sapeva cosa dire. Gli sembrava di rivivere la scena di quattro anni prima... un vero e proprio "Rewind and Replay". (tutto concorre al deja-vu, dal colore del vestito a questo discorso, deve dare l'idea di un sogno/incubo già vissuto…) Invece Asuka volle intervenire… : "E devo essere sempre io a togliere le castagne dal fuoco? Chi me lo fa fare? L'ho già fatto una volta, non mi sembra il caso di rifarlo. Non voglio più pilotare, di qualsiasi cosa si tratti. E questa è la mia decisione definitiva. E non vi preoccupate, conosco la strada". E così uscì, sbattendo la porta e andandosene di buon passo. Shinji rimase sempre più perplesso. Non sapeva cosa pensare, cosa fare, cosa dire. Non aveva mai visto un'Asuka priva del suo spirito di competizione. Rimase ammutolito, aspettando altre spiegazioni. Maya chiamò subito un suo sottufficiale, chiedendo che la squadra speciale sorvegliasse Asuka e che si accertassero che non uscisse dal Giappone. Maya non si aspettava di certo un inizio così difficile…

Capitolo 4° - Il primo Demone

Maya, Toji e Shinji si avviarono verso un ascensore. Shinji chiese dove si stava andando. Si sentì rispondere che il luogo dove erano diretti era una sorpresa. Scesero per delle centinaia di piani… Arrivarono davanti ad un gate, sulla quale porta era scritto: 2nd Generation. Shinji non sapeva cosa pensare. Non riusciva ad immaginarsi cosa lo stava attendendo. Maya mise la smart card (e che è, un decoder? La prossima volta je faccio mette quella de telepiù) e la porta si aprì verso la sezione 2nd Generation. Shinji non credeva ai suoi occhi. Stava vedendo qualcosa che non gli era nuovo… : "Ma questi sono Eva… e io che credevo che tutte le unità, tutti i dati e le procedure di costruzione degli Eva fossero andate perse.. Ma come avete fatto? Non è possibile, non ci credo. E per tutti questi anni sono stati qui? Io sapevo che l'ultimo Eva era il 13". Stava per aggiungere qualcos'altro, ma Toji lo interruppe: "No, ti sbagli, questi non sono Eva. O almeno, non come te li ricordavi tu. Non sono gli stessi Evangelion. Questi sono dei nuovi modelli, simili ai precedenti, ma diversi. Sono gli Eva di seconda generazione, ecco per cosa sta 2nd Generation. Quello che tu prima hai detto è vero: tutti gli Eva della serie precedente sono stati distrutti e gran parte dei dati tecnici e delle modalità di costruzione sono andati perduti nello scontro finale del 2015 (2016?). Ma qualcosa è sopravvissuto. Sono riusciti a recuperare gran parte della carcassa dell'Eva 02 e alcuni file dal computer di tuo padre. Ci hanno messo per riuscire a ricostruire tutto il progetto. Alcune cose, tuttavia, non sono riuscite a replicarle. Ma nuove caratteristiche sono state implementate. Per esempio, ora possono combattere fino al limite dell'atmosfera terrestre, possono volare, non hanno più bisogno dell'umbelical cable. Ma non è stato grazie all'elemento s^2, non sono in grado di controllarlo, ma grazie a nuove scoperte scientifiche e tecniche". Shinji rimase ancora più sconcertato… Saranno sempre dei nuovi Eva, ma a lui ricordavano tanto il suo. Il suo caro vecchio 01 viola, compagno di tante battaglie e custode dell'animo di sua madre. Stava per affogare nei ricordi, quando l'allarme della base suonò. Toji e Maya riconobbero subito che tipo di allarme fosse. Shinji ci mise un po' di più, ma poi lo riconobbe anche lui. Non era cambiato. Era lo stesso della Nerv, quello che annunciava l'arrivo di un nuovo Angelo… Soltanto che questa volta il nome del nemico era diverso… Maya corse al posto di comando, mentre Toji corse per entrare nell'entry plug del suo Eva. Mentre Maya, insieme ai suoi sottufficiali, stabilì il contatto visivo con il primo Demone. A prima vista, sembravano simili a degli Angeli. La speranza, ora, è che fossero più deboli dei precedenti nemici… Shinji rimase in silenzio, mentre stava guardando Toji uscire. Lì per lì si era sorpreso, ma poi si ricordò che in fondo Toji era stato selezionato come 4th children, anche se non era mai entrato veramente in operazione. Avrebbe visto per la prima volta all'opera il suo amico. Il colore dell'Eva era giallo (beh, un omaggio a Valentino Rossi ce voleva…), il nome dell'Eva non era Eva ma Eva2 e il numero era il 99. (vabbè, 666 è lu numero del diavolo, rigirato è 999 e quindi tengo 99 perché sono le forze del bene… non gli ho dato lo 00, anche se lo considero un prototipo, per non voler paragonare Toji a Rei) Aveva rifiutato il nero, visto quello che gli era successo con l'Eva 04… Fu mandato in superficie. Il Demone stava insidiano l'aeroporto di Neo-Tokyo 4. Toji corse lì immediatamente. Shinji si stupiva della potenza che l'Eva mostrava semplicemente correndo. Mentre gran parte delle piste erano andate distrutte a causa della furia del Demone, il 4th children arrivò. Tirò fuori il suo fucile e fece fuoco verso il Demone. Il Demone prontamente si scansò ed evitò i colpi. Maya intanto, dalla base, cercava dati sul Demone. Il nome in codice dell'avversario fu scelto in Puntael . Era di colore violaceo, con un corpo lungo ed affusolato e la testa a forma di giglio. L'A.T. field risultava essere uno dei più forti mai visti prima. Toji era in difficoltà: gli attacchi a lunga gittata risultavano inefficaci, invece quelli dell'avversario andavano a segno. Capì subito che doveva cercare il corpo a corpo, distruggendo il suo A.T. field ed insinuarsi nelle sue difese. Ci provò una, due volte. Ma fu tutto vano. Allora tentò il tutto per tutto: abbracciare direttamente il Demone, stritolando contemporaneamente l'A.T. Field e il corpo stesso del Demone. L'operazione riuscì, e del Demone rimase soltanto il ricordo e un po' di liquido viola per terra che subito scomparse, come assorbito dal terreno. Toji era stanco e provato, talmente stanco che svenne nell'entry plug. Si risvegliò dopo due giorni nell'ospedale militare della J.S.E.I.A., circondato da Shinji e da Hikari. Vedendo il suo amore si sentì immediatamente sollevato: ricevendo i complimenti di Shinji, si sentì come in paradiso, contento per aver svolto in modo esemplare la sua missione. Ma era soprattutto contento perché, vedendo i due presenti, aveva capito che non ci aveva rimesso le penne…

Capitolo 5° - La Missione di Shinji

Maya era preoccupata… in caso di un nuovo attacco, chi avrebbe difeso la Terra? Non Toji, perché il suo Eva2 aveva riportato danni ingenti e anche il pilota non è che stava benissimo, aveva sprecato così tante energie che gli ci sarebbe voluto un po' per combattere. Non Shinji, la quale J.S.E.I.A. non aveva ancora deciso se costruire appositamente per lui un Eva2. C'era ancora la speranza, infatti, che l'Eva 01 potesse essere recuperato. Al momento, erano soltanto due le persone che potevano combattere: Asuka, grazie al ritrovamento dei frammenti dello 02 gli scienziati della J.S.E.I.A.erano riusciti a risalire ai dati della sua sincronizzazione e a settare l'Eva2-01 per lei, ma era introvabile; ed il 6th children. Chi era il 6th children? Qualcuno di nostra conoscenza. Quello che, nel 2015, voleva esserlo a tutti i costi, più dei children stessi. Esatto. È proprio Aida Kensuke (l'occhialuto). Ma neanche lui era al momento disponibile. Era infatti andato in America con l'Eva2-02 per apportare alcune modifiche e riparazioni. E non sarebbe potuto tornare tanto velocemente. L'aeroporto era andato distrutto e si sarebbe dovuto provare un volo di fortuna, rischiando di essere intercettati da un nuovo Demone, oppure tentare la traversata dell'oceano Pacifico, cosa non proprio velocissima ed agevole. Maya diede l'ordine di trovare immediatamente Asuka. Gli agenti speciali se l'erano lasciata sfuggire in un modo incredibile. Ma in fondo, doveva essere ancora a Neo-Tokyo 4, visto che non c'era la possibilità di andarsene… Shinji chiese a Maya il permesso perché anche lui la potesse cercare. Maya acconsentì. Shinji si mise subito alla ricerca… Cercò in tutti i posti dove ella era stata in Giappone. Girò in lungo e in largo le rovine di Neo-Tokyo 3. Tornò anche nella sua vecchia casa, ma non c'era. Poi, un'illuminazione. Si ricordò che, nel periodo in cui erano stati insieme, c'era un luogo in cui Asuka amava rifugiarsi quando c'era qualcosa che non andava… Era un vecchio promontorio a sud di Neo-Tokyo 3, dove il panorama era stupendo al tramonto e i gabbiani amavano riposarsi. Coincidenza vuole che siano le 19.30 (coincidenza un par de palle, so io il narratore… :P a volte non mi capacito della mia idiozia… :D). Come volevasi dimostrare, era lì. Shiji le sedette accanto. Inizialmente stettero in silenzio. Alla fine Shinji si decise a parlare: "Asuka, so che non è facile. Ci sono passato anch'io. Ci sono stati diversi momenti in cui non avrei mai più voluto pilotare un Eva ricordi? E tu mi prendevi in giro, continuavi a chiamarmi stupiShinji. E in fondo avevi ragione. Io come dovrei chiamarti adesso, stupiAsuka?". Ora, guardandola direttamente negli occhi, continuò: "Purtroppo, questo è il nostro destino. Non ci possiamo sottrarre al volere del fato. La nostra missione è salvare l'umanità. Non è facile, lo so, ma solo tu ora puoi combattere. Toji, come credo che tu stessa abbia visto, è fuori combattimento. Io non posso combattere perché non ci sono dati sulla mia sincronia e non si potrebbe adattare per me in breve tempo l'Eva2-01. Ce ne sarebbe un altro. Ti ricordi di Kensuke? È lui il 6th children, ma è in America insieme all'Eva2-02. Sembra che tra poco dovrebbe arrivare un altro Demone. Se non lo vuoi fare per gli altri o per Maya, almeno fallo per te stessa. Dov'è la tua vecchia ambizione, dov'è l'orgoglio, dov'è il coraggio? Io non ti riconosco più Asuka. Quella che conoscevo io era ben diversa". Asuka scoppiò a piangere…: "Tu non capisci. Tu non HAI MAI CAPITO. TU NON MI HAI MAI CAPITO! Non posso. Non posso punto e basta. Non me la sento. E ora vattene. Non voglio più sentire le tue sciocche prediche". Shinji provò a replicare, ma era inutile. Decise allora di andarsene. Asuka rimase da sola. Era un fiume di lacrime. Shinji intanto era tornato alla base. Non fece in tempo a dirigersi da Maya per comunicargli la brutta notizia e sapere se c'erano novità, che subito suonò l'allarme. Era stato individuato un nuovo Demone. Si trovava al largo della costa sud. Maya era disperata: " E ora? Non c'è nessuno che può pilotare! Shinji l'hai trovata? Siii? Bene. Come? Non sei riuscito a convincerla? No? Allora siamo spacciati!". Shinji non era d'accordo: "Salirò io sullo 01". : "Coosaaaaaaa? Ma è impossibile e lo sai anche tu. Non hai sincronia. Questo non è come il vecchio 01. Ci vuole molto più tempo e pratica per sincronizzarcisi a dovere. Non ce la farai mai. È un puro suicidio" rispose Maya. "E allora cosa dovremmo fare, aspettare che ci distrugga tutti? Mi oppongo: io voglio almeno provare a vivere. E se non dovessi riuscirci pazienza, avrò comunque aiutato gli altri. Io vi voglio aiutare, anche a costo della mia vita. Non permetterò a nessuna cosa al mondo di distruggere l'umanità. Noi dobbiamo sopravvivere" Shinji replicò fermamente. Maya, vista la decisione con cui il ragazzo espose il suo pensiero, accettò. Dopo un breve briefing e l'illustrazione di tutte le armi e di tutte le componenti dei nuovi Eva, disse a Shinji di seguire il tenente Aoba Shigeru (lu capellone innamorato de Maya) che lo avrebbe portato prima a mettersi la plug suit e poi all'Eva. Shinji era determinato. Come mai non lo era stato. Entrò nell'entry plug. Fece fatica a riabituarsi all'LCL, ma tutto andò a posto in breve termine. Maya e gli addetti al computer erano sbalorditi. Il tasso di sincronia era discreto. Non eccezionale, ma discreto. Stabilirono il contatto visivo col Demone. Il suo corpo aveva le sembianze di un umanoide, mentre la testa assomigliava a quello di un unicorno. Era di colore bianco. L'aspetto minaccioso. Il nome con cui fu identificato fu Giuda (vabbè un riferimento biblico a casaccio, che cazzo me ne frega, non so che nomi inventamme…). Appena arrivato in superficie, Shinji venne immediatamente "caricato" dal Demone. Subì il colpo, barcollò. Maya e Aoba temettero il peggio. Tant'è che la sincronia stava scendendo abbastanza rapidamente e il rischio di contaminazione mentale era concreto. Insomma, il tempo era poco e le possibilità ancora di meno. Shinji soffriva. Terribilmente. Sentiva sulla propria pelle il fatto che qualcosa non andava. Ma non si perse d'animo. Cercò ugualmente, finché un sufficiente livello di sincronia glielo facesse permettere, di combattere e vincere il suo nemico. Ma tutte le armi, dal fucile al pugnale, sembravano inefficaci quando colpivano il corpo del nemico. Tutto sembrava perduto. Shinji continuava a subire, inerme. L'arresto, causa perdita di sincronia, era vicino. Ci sarebbe voluto un miracolo… E fortunatamente avvenne. (guarda caso… faccio pure lo gnorri :D). Aoba, esaminando i dati e cercando qualcosa che potesse aiutare il children, ebbe un'intuizione: c'era qualcosa che non andava nel corno del Demone… Scoprì il segreto: il punto da cui partiva l'A.T. field, nonché il nucleo vitale del Demone era il corno. Aoba chiamò Shinji: "Shinji, prendi il pugnale e cerca di tagliare o di spezzare il suo corno. È quello il suo punto debole, e contemporaneamente il suo punto forte. Cerca in tutti i modi di dirigere i tuoi colpi lì". Shinji ne fu contento, aveva almeno una possibilità, visto che si sentiva sempre peggio, effetto della contaminazione che stava iniziando a manifestarsi. Prese le sue poche forze rimaste e le raccolse. Si scagliò contro il Demone. Lo colpì al corno una, due, tre volte. Il corno non cedeva. La sincronia era prossima ad annullarsi. L'Eva rispondeva sempre meno ai comandi del pilota, sembrava una ballerina ubriaca. Con un gesto stranissimo, Shinji riuscì, mentre la sincronizzazione arrivava allo zero, ad infliggere un ultimo colpo al Demone. Fu quello decisivo: il corno si spezzò e il Demone esplose. Shinji non poté evitare l'esplosione: il suo suit non si muoveva più e venne centrato in pieno…

Capitolo 6° - Il Coraggio ritrovato

Asuka, dal promontorio, aveva assistito a tutta la scena. Immobile, con lo sguardo perso nel vuoto. Si chiedeva come mai Shinji stava combattendo, chi o che cosa glie lo facessero fare. Non riusciva a comprendere. Più il combattimento si faceva crudo e violento, più i dubbi aumentavano. Nel vedere Shinji in pericolo, qualcosa la toccò: non sapeva bene cosa, ma era scossa, molto scossa, tant'è che nuove lacrime cominciarono a scendergli sul viso. Al momento dell'esplosione un urlo. Non riusciva a perdonarsi. Si fiondò immediatamente alla J.S.E.I.A., per vedere cosa fosse accaduto al suo amico. Infatti, i membri dell'agenzia, dopo essere riusciti fortunosamente ad estrarre Shinji dall'entry plug, lo portarono all'ospedale militare interno. Asuka lo vide passare nel corridoio. Era su di una barella, coperto da un lenzuolo. Gli avrebbe voluto correre incontro, ma i medici la fermarono. Le condizioni di Shinji erano gravi, molto gravi. Doveva essere operato d'urgenza. Dissero ad Asuka che, se voleva, poteva solo aspettare nella sala d'aspetto. Si sedette su una sedia. Era pallida, lo sguardo vitreo. Le lacrime non riuscivano più a scendere dai suoi occhi. Tremava. Continuava a maledirsi per quanto era successo. Non si dava pace. Decise di aspettare. Di sperare. Di pregare. Passò così le successive 12 ore. Si addormentò anche, tant'è che al termine dell'operazione venne svegliata dal primario. Ella chiese immediatamente le condizioni del paziente. Gli fu detto che non c'erano certezze, si sarebbero dovute aspettare le prossime 48 ore per eventuali complicazioni. Chiese di poterlo vedere. Gli fu concesso, a patto che non lo disturbasse e che non toccasse niente. Entrò, titubante, nella sala. Shinji si lamentava nel sonno. Si vedeva che non stava bene. Asuka prese una sedia. La mise vicino al letto di Shinji. Cominciò a parlargli, forse nella speranza inconscia che l'avrebbe potuta sentire. : "Mi dispiace. Mi dispiace tanto. È tutta colpa mia. Hai combattuto al posto mio, solo perché io ho fatto i capricci. Solo perché sono una bambina. Solo perché sono un'egoista. Dovrei esserci io ora in questo letto. Ed invece ci sei tu". Ora continuò prendendogli la mano: "Non puoi lasciarci così, non è giusto. Ti sei sacrificato per tutti. Non puoi morire invano. Io voglio ripagarti di ciò che hai fatto, io DEVO ripagarti. Ora finalmente ho capito. Ora ho nuovi stimoli. Ho ritrovato il mio coraggio e la mia grinta. E questo per merito tuo. Se il mio destino è combattere, ebbene lo farò: non devono andarci di mezzo altri. Avevi ragione tu. Mi dispiace così tanto… Potrai mai perdonarmi?". Detto questo, lo accarezzò in fronte. Rimase per alcuni istanti sopra di lui, ma poi scappò dalla stanza, presa dal rimorso per le condizioni in cui aveva fatto ridurre Shinji. Intanto si stava lavorando alacremente per riparare in tempi brevi l'Eva2-01. Fortunatamente, la nuova generazione di Eva era molto più resistente rispetto alla precedente. La sfortuna di Shinji era che l'esplosione aveva centrato in pieno la testa e di conseguenza l'entry plug. Comunque i danni non sembravano così ingenti. Maya fece fare a tutti i suoi dipendenti dei doppi turni: Aida e lo 02 non erano ancora tornati e la priorità assoluta era data alla riparazione dello 01. In fondo la minaccia di un nuovo attacco da parte dei Demoni nel giro di pochi giorni era concreto. Asuka si diresse immediatamente, con ancora le lacrime attorno ai suoi occhi dopo la visita a Shinji, da Maya. La trovò nella Repair Zone, dove gli Eva venivano riparati. : "Maya, ci ho ripensato. Se non esistono altri children al momento disponibili, combatterò io. Ho un debito verso Shinji. Devo colmarlo. Provo un gran rimorso. Farò tutto il mio possibile per salvare l'umanità. Piloterò l'Eva2-01. Non dobbiamo soccombere. Non lo meritiamo. Spero soltanto che non sia troppo tardi". Maya accolse la notizia con un sorriso: "Bentornata, cara vecchia Asuka. Ora ti riconosco. Cercheremo di riparare il tuo Eva il prima possibile. Tieniti disponibile in qualsiasi momento. Vai da Aoba e fatti comunicare tutte le informazioni necessarie, e fatti anche dare una casa. Non vorrai vivere in eterno in un hotel?". E detto questo si congedò, tornando a dirigere le operazioni di riparazione. Erano tutte piccole formichine che lavoravano attorno alla propria regina. Infaticabili. Con un ritmo impressionante. Asuka li guardava stupiti. Non aveva mai visto nessuno lavorare in questo modo. Ma non poteva fare a meno di pensare alle condizioni di Shinji. Decise che sarebbe tornata a trovarlo, ma non adesso. Perché prima doveva andare da Aoba. Aveva una missione da riprendere. E dopo una pausa di 4 anni, sapeva che non sarebbe stato facile…

Capitolo 7° - Qualcuno che rema Contro

Maya discuteva animatamente al telefono. Stava parlando con qualcuno. Qualcuno da cui prendeva ordini. Non era direttamente il ministero della difesa giapponese, giacché lo stesso faceva soltanto da garante, da vigilantes. Tutto l'affaire "Apocalypse & Co." era affidato ad una speciale commissione esterna, formata per lo più da militari, scienziati e magnati. La commissione, chiamata Project Apocalypse, prendeva le decisioni in merito a nuove sovvenzioni, ulteriori costruzioni, fissava i paletti entro i quali la J.S.E.I.A. doveva agire. Maya stava appunto parlando col direttore della commissione, Hiroya Sato (P.S. se avete dei suggerimenti per i nomi che ho inventato o ho tralasciato, fateli: saranno ben accetti, anche perché col poco tempo che ho, non posso star tanto a pensare a nomi, soprattutto japanese… :D :P). Maya chiedeva l'immediata costruzione di una nuova unità Eva, quella che sarebbe dovuta essere destinata a Shinji. Si vide rispondere che al momento tre Eva2 bastavano, che il pericolo non era così imminente, che il Giappone stava vivendo un periodo di recessione finanziaria e che non poteva destinare le casse dello Stato alla costruzione di un altro Eva che sarebbe poi potuto rimanere inutilizzato, viste anche le gravi condizioni del pilota preposto alla sua guida. Maya era agitatissima, furibonda: fece un ultimo tentativo, ma si vide riattaccare in faccia. Maya era pensierosa. Non si sapeva spiegare questo misterioso voltafaccia da parte della commissione. Appena una settimana prima, avevano promesso che la costruzione del nuovo Eva2 sarebbe stata approntata al più presto possibile. Invece niente. Delusa. Non sapeva cosa pensare: "Qui c'è sotto qualcosa… questo voltafaccia è molto strano. E, forse, Sato ha preso la decisione da solo. Come possono in una settimana aver cambiato così repentinamente idea? Mi puzza di bruciato. So con certezza che essi non sono come la vecchia Seele, che è un'organizzazione che ci dà supporto, ma perché allora adesso vogliono metterci il bastone tra le ruote? Sempre che non sia una persona SOLA a volerci mettere il bastone tra le ruote…". Detto questo, si lasciò andare sulla comoda sedia e schiacciò un pisolino nell'attesa di novità. Erano passate le quarantotto ore in cui Shinji doveva restare in prognosi riservata. La speranza di tutti si rese concreta: i medici sciolsero la prognosi e dichiararono che la sua vita non era in pericolo. Ma che, per almeno un mese, si sarebbe dovuto evitare di fargli fare sforzi e che doveva rimanere assolutamente a letto. Shinji insistette perché fosse dimesso e trasferito a casa sua. Non voleva essere di disturbo. I medici glielo sconsigliarono, ma fu irremovibile: fu dimesso e riaccompagnato a casa da Hokari Hikari, giacché Toji stava sì meglio, ma non poteva muoversi ancora per una settimana. Asuka aveva avuto da fare: i test, la ricerca e l'arredamento di una nuova casa le impedirono di tornarlo a visitare prima. Così, quando si decise ad andare a ritrovarlo, gli prese un sussulto, trovando la stanza vuota. Stava per gridare quando fortunatamente un infermiere che l'aveva riconosciuta le annunciò che era stato dimesso e che era tornato a casa… : "Mmph, e io che mi ero preoccupata per niente… Mi stavo preoccupando per uno stupido sciocco presuntuoso. Non aveva nulla. E già se n'è tornato a casa. Il solito stupiShinji. Che ingenua che sono stata, preoccuparmi così tanto per un essere inferiore, per un inetto… Quando lo rincontro, glie ne dico quattro. Vedrai se se la smette di fare lo stupidino!" Ma mentre diceva questo, un dolce sorriso gli spuntò dalle labbra… Maya venne svegliata da una chiamata. Era Aida, disse che entro domani sarebbe tornato. Finalmente, dopo giorni passati in una triste trincea, poté tirar un sospiro di sollievo. Finalmente, una buona notizia. Asuka proseguiva nei suoi test di sincronizzazione. I dati erano stupefacenti: in appena quattro giorni era riuscita a superare sia Toji sia Aida; egli nel frattempo era tornato e stava impazzendo dall'invidia per i dati riportati dalla children. Asuka lo sbeffeggiava, lo irrideva. Aida non la mandava giù. I siparietti tra i due erano molto comici, tant'è che si formavano sempre dei gruppetti per sentirli litigare… Anche Toji si era rimesso in sesto. Ma non il suo Eva2: aveva subito dei danni strutturali ben maggiori dell'Eva2-01. Ed era inspiegabile: l'esplosione in cui lo 01 era stato coinvolto era di proporzioni incredibili. : "Forse c'è qualcuno a proteggere quell'Eva2 ed il suo pilota" disse ironicamente Toji ad Asuka. Asuka fece orecchie da mercante, ma il ricordargli che Shinji era salito sul SUO Eva ed aveva nuovamente salvato l'umanità aumentava, come ai bei vecchi tempi, il suo innato spirito di competizione. I giorni tutto sommato trascorrevano in modo sereno. Ma la felicità era soltanto apparente. L'idillio sarebbe stato ben presto spezzato…

Capitolo 8° - Un'azione Combinata

Stavano di nuovo effettuando il test di sincronia. Normale routine, quando all'interno della base risuonò l'allarme. Immediatamente Asuka e Kensuke (Aida) corsero verso la sala adibita a spogliatoio. Si misero la plug suit. Salirono a bordo dei propri Eva e vennero mandati in superficie. Ascoltarono il breve briefing da parte di Maya. Il 3° Demone risultava diverso, anche visivamente. Non aveva un aspetto umanoide, ma una forma geometrica ben definita. Aveva una forma cilindrica. Era di un colore verde smeraldo. Il suo punto vitale risaltava immediatamente agli occhi: era di colore giallognolo e si trovava al perfetto centro del cilindro. Il nome con cui fu identificato fu Guybrush Threepwod (omaggio a Monkey Island). Nel briefing decisero che ad attaccare direttamente il Demone sarebbe stata Asuka, mentre la copertura sarebbe toccata a Kensuke. Asuka partì come una furia scatenata, mirando direttamente al nucleo del Demone. Ma questi non faceva una piega. Subiva duri e numerosi colpi, ma l'incassava con una sorprendente facilità. Nessuna delle armi dell'Eva2-01 sembrava scalfirlo. Né gli attacchi a corto raggio col pugnale, né quelli a lungo con il fucile e con la venom gun (vabbè non è uno sparatutto 3d alla quake o wolfenstein, Però ce stava bene mettece qualche arma nuova…). Il Demone rimaneva impassibile. "Perché non riesco a fargli niente? perché non contrattacca? perché non reagisce? Che cosa aspetta a farsi sotto? Fatti sotto, Demone da strapazzo" disse Asuka. Asuka continuava con i suoi attacchi infruttuosi, quando il Demone reagì. Egli cambiò forma: come quando si srotola un cilindro, così il Demone fece. Egli si aprì e diventò un rettangolo, con una notevole superficie. Dagli angoli del rettangolo partirono due diagonali che intersecavano il nucleo, così da formare quattro triangoli. Questi improvvisamente si staccarono dal nucleo e si diressero verso i due children. Tre verso di Asuka, uno in direzione di Aida. I triangoli si avvilupparono attorno agli Eva, come un'infermiera avrebbe fasciato un braccio. I due Eva erano impossibilitati dal muoversi. Si dimenavano, ma la stretta era talmente forte che non riuscivano a liberarsi. I due decisero di impugnare i loro coltelli e di strappare la materia che li circondava. La cosa era difficile: si aiutarono anche con la bocca dei loro Eva. La stretta quasi li soffocava. Strapparono in mille pezzi i triangoli, ma questi si ricomposero immediatamente e tornarono al nucleo. I danni riportati dai suit erano vistosi: muovevano con difficoltà le loro braccia. Il Demone tornò al suo stato originario. I due erano sbalorditi, non sapevano che pesci prendere. Le loro armi erano inutili. Il Demone continuava ad attenderli, quasi aspettando il momento più propizio. Fu in quel momento che Maya li richiamò a rientrare alla base. Asuka non voleva: "Che significa che dobbiamo rientrare? Che ci arrendiamo? Che Shinji si è sacrificato per niente? Io non voglio. Nonostante sembri che il nostro nemico non abbia punti deboli, io non mollo. Non ci credo. Ci deve pur essere una soluzione. Possibile che non siete riusciti a scoprire niente?". Maya le rispose con fermezza: "Rientra, è inutile sprecare risorse e vite umane per una battaglia persa in partenza. Se rientrerete immediatamente, forse riusciremo a trovare una soluzione. Questo è un ordine. Ubbidisci". Sentito il tono con cui Maya le si era rivolta e scorgendo nella sua frase un cenno di speranza, rientrò seguita da Kensuke. Contemporaneamente, Shinji si trovava in un bunker sotterraneo per la popolazione di Neo-Tokyo 4 non lontano da casa sua, insieme a Hokari. Lo aveva aiutato a raggiungere questo posto, viste le poche forze che aveva recuperato ed una certa difficoltà nel muoversi. Aveva subito una contaminazione mentale condita da un'esplosione e la sua salute nervosa era precaria, tant'è che neanche riusciva a camminare in perfetto equilibrio. Stavano parlando del passato e di Toji, quando cominciarono a sentire i rumori della lotta. Ovviamente, trovandosi sotto terra, non stavano assistendo alla scena. Ma Shinji era in pensiero. Ma non si aspettava così tanto. Sapeva che Asuka era voluta tornare a combattere, perché colpita dal suo discorso e dal suo gesto altruistico. Sapeva che ella si sentiva in debito con lui. E non si sentiva tranquillo. Era in ansia, quasi dispiaciuto d'averle fatto la famosa predica, di avergli dato la scossa. Hokari si era accorto dello stato d'animo del ragazzo. Cercò di confortarlo: "Non ti preoccupare, Asuka se la caverà. Lo sai che non accetta sconfitte e che non è tipo che si faccia battere facilmente. Stai tranquillo. Non le succederà niente. Ma io credevo che tra voi due fosse finita, che fossi stato tu a troncare… Invece mi sembra che sei molto coinvolto, quasi come se fosse la cosa più preziosa che possiedi... Tu non me la racconti giusta…". Shinji abbassò gli occhi e arrossì. Forse Hokari non aveva tutti i torti. Fece un respiro e rispose: "Ma no, cosa dici. Tra noi è finita molto tempo fa. Non c'è più niente. Siamo solo amici. È normale preoccuparsi per un amico, no? Sarei preoccupato allo stesso modo se a guidare l'Eva ci fosse Toji, cosa credi?". Cercava di convincere Hokari, ma forse cercava più di convincere se stesso… Hokari non insistette oltre. Capiva che non era il momento, visto anche che Shinji si faceva sempre più ombroso e scontroso. Il children si andò a sedere in un angolo in silenzio, con le braccia e le gambe conserte. Era evidente che era molto in pena. Intanto i 2 piloti operativi erano rientrati alla base. Asuka era furente. Avrebbe voluto staccare la testa di Maya. Si diresse immediatamente verso la sala delle decisioni. Quasi spaccò la porta per la tale irruenza con cui entrò nella stanza. : "perché mi hai fatto rientrare? Cosa c'è, non ti fidi delle mie capacità? Credi che non possa vincere? E allora perché mi hai voluto a tutti i costi? Cosa vuoi, che il genere umano perisca?" Asuka riprese fiato, stava per dire qualcosa di più offensivo, quando Maya l'anticipò: "E che cosa avresti voluto fare, l'eroina? Sacrificarti inutilmente? Morire senza sapere neanche il perché? Lo sai che altri 2 attacchi "fasciatura" di quei triangoli e l'Eva si sarebbe surriscaldato a tal punto da esplodere? E se tutte le armi si sono rivelate inutili, un motivo ci sarà. Abbiamo ideato un piano, riuscendo a raccogliere i dati del Demone e ad elaborare una strategia. Ora tu e Kensuke sedetevi. E ascoltate molto attentamente quello che Aoba ha da dirvi. È l'unica possibilità che ci rimane". Detto questo si sedette. Anche Asuka e Kensuke fecero altrettanto. Aoba prese la parola: "Come avrete già potuto notare, il punto vitale del Demone è il nucleo giallo. È lì che dovrete colpire". Asuka intervenne: "Ma mi stai prendendo in giro? E io dove avrei attaccato scusa? E non è successo niente. Mmh, complimenti per il piano che avete escogitato. Veramente ottimo…". Aoba riprese la parola: "Se non mi fai finire, non potrò dire come si compone il piano. Il problema è che il nucleo, per la particolare materia e composizione, per subire danni deve essere attaccato da entrambi i suoi lati, contemporaneamente. Il momento più propizio è quello in cui si trasforma e, specificatamente, nel momento in cui le diagonali formano i quattro triangoli. Kensuke lo attaccherà frontalmente, cercando prima di tutto di provocare la trasformazione del Demone, mentre Asuka cercherà di aggirarlo e portarsi alle sue spalle. Quando vedrete che si formeranno le diagonali, eseguirete un conto alla rovescia. Mi raccomando, probabilmente avrete soltanto un tentativo. Quindi impegnatevi al massimo e non sprecatelo. Questo è tutto. Fatevi valere". Asuka si rasserenerò: "Finalmente una buona notizia! Beh, con me alla guida, sarà uno scherzo abbattere il Demone. A meno che Kensuke non faccia danni. Mi raccomando lenticchia (le lentiggini…), non fare stupidaggini. Intesi?". : "Ma sei sicura di quello che dici? Se ci saranno degli inconvenienti, sarà sicuramente per colpa tua!" E continuando a litigare, uscirono dalla stanza e si incamminarono di nuovo verso i loro Eva2. : "Ah, beata gioventù. Che energia che hanno" esclamò Maya. Aoba gli rispose con un sorriso. I children vennero rispediti in superficie. Il Demone non aveva mutato la sua posizione di attesa. Quasi aspettava che i suoi nemici tornassero. Non era stato come i precedenti Demoni che distruggevano tutto quello che trovavano, ma era razionale: aveva uno scopo ben preciso. Eliminare i 2 Eva2 significava avere la strada ben spianata. Evidentemente, c'era un piano ben preciso dietro… Kensuke si pose davanti al Demone. Fece degli attacchi diversivi dalla lunga gittata, per permettere ad Asuka di posizionarsi alle spalle del cilindro. Si muoveva in modo felino, badando bene di non attirare l'attenzione del Demone. Riuscì a posizionarsi dietro al nemico proprio nel momento il cui egli, stanco del "solletico" che Kensuke gli stava procurando, si stava srotolando. I due children trattennero il fiato. Erano gli attimi più lunghi della loro vita. Il tempo sembrava essersi fermato. Cominciarono il conto alla rovescia. In coro: "10, 9, 8, 7, 6" .Adesso cominciarono a partire dagli angoli del quadrilatero le diagonali. : "5, 4, 3, 2, 1, 0" I due premettero il grilletto del proprio plasma gun. (qui, se fosse un anime, ce sarebbe voluto uno schermo diviso a metà…). Entrambi i raggi colpirono contemporaneamente il Demone. Sembrava avere effetto. A differenza di prima, non si era ancora diviso. Le apparecchiature della base riportarono il dissolversi dell'A.T. field nemico. Al sentire della notizia, Asuka, con il braccio sinistro, tirò fuori il coltello e lo lanciò verso il nucleo. : "Scommetto che faccio centro" disse. E lo prese in pieno. Fu il colpo di grazia: il Demone si dissolse in polvere, come la sabbia che scende da una clessidra. I 2 children erano esausti, ma ben felici. Ricevettero i complimenti di Maya e Aoba. Asuka sentiva la sua coscienza un po' più leggera. : "Visto che non sono un brocco?" gli disse Kensuke. Ma Asuka non gli rispose. Aveva altro per la testa. Intanto nel bunker era cessato l'allarme, sinonimo della fine del pericolo. Hokari era pazza di gioia. Saltava a destra e sinistra, come un grillo impazzito. Anche Shinji era molto contento della fine di quella insopportabile sirena di sottofondo. Soprattutto perché significava che avrebbe potuto rivedere Asuka un'altra volta, anche se ancora non se lo sapeva ammettere.…

Capitolo 9° - L'Illusione del Cuore (parte 1)

Erano passate 2 settimane… Shinji era guarito molto in fretta, smentendo le diagnosi dei dottori. Non aveva più bisogno di supporti per camminare e anche mentalmente ora era di nuovo un ragazzo come tutti gli altri. Decise quindi di andare a fare una visita alla J.S.E.I.A.. Maya, appena arrivato, lo convocò nel suo ufficio. : "Shinji devo parlarti. In privato." Andarono nell'ufficio. Maya prese la parola: "Shinji, devo comunicarti che qui non c'è più posto per te. La commissione Apocalypse ci ha negato i fondi e le autorizzazioni per la costruzione di nuovi Eva2. E non ci sono unità disponibili al momento per te. Se solo si riuscisse a trovare e recuperare la tua vecchia unità… Mi dispiace dirtelo, ma tu sei praticamente inutile qui. L'unico compito che potrei affidarti è quello di collaboratore esterno, ma non credo che tu faccia i salti di gioia per averlo… Non è così?". Shinji era dispiaciuto, amareggiato. Ma inconsciamente anche sollevato. In fondo il combattere non è che gli sia mai piaciuto molto… Però gli scocciava vedere gli altri children battersi per l'umanità e lui che lo avrebbe potuto fare come e forse anche meglio di loro non poter alzare un dito. Era evidente che in questi 4 anni era cambiato molto. Non voleva combattere più per far piacere a qualcuno. Non combatteva più per egoismo, per sentirsi elogiato dagli altri. Oppure per sentire l'amore di suo padre. Combatteva solo perché credeva ciecamente nelle sue idee. Perché VOLEVA FARLO, non perché doveva dimostrare qualcosa a qualcuno. Nonostante tutto la prese con filosofia, ma aveva anche una domanda da fare: "Vabbè Maya, so che la colpa non è la tua. Ma allora, perché spedirmi la lettera? Se la costruzione di nuovi Eva2 era incerta, avresti almeno potuto aspettare…". Maya lo stoppò: "Non è così. Ci avevano assicurato che la avrebbero costruita una nuova unità. E poi te l'ho spedita perché fu l'ultima volontà di Fuyutsuki. Me lo disse in punto di morte. Convinto che la tua presenza e il tuo contributo avrebbe cambiato il destino degli uomini. Non potevo tener meno alla parola data. Mi dispiace veramente Shinji.". Shinji non replicò: sapeva anche lui che la colpa non era di Maya, ma della commissione. E che lui non poteva farci niente. Avrebbe soltanto dovuto aspettare novità, pazientemente e senza isterismi. Salutò Maya e, dopo aver scambiato quattro chiacchiere con Hokari che attendeva che il suo amore Toji terminasse i test, stava per andarsene dall'agenzia, senza salutare gli altri children, perché l'incontrarli lo avrebbe ancora di più frustrato, l'avrebbe ancora di più fatto sentire in colpa, quando l'allarme suonò. Era arrivato un nuovo Demone. I 3 children arruolabili corsero ai loro Eva. Vennero mandati immediatamente in superficie. Stabilirono il contatto visivo. Il Demone si trovava circa 400 m. davanti a loro. Era il 4°. Il nome con cui venne identificato fu Osama Bin Laden (vabbè, ogni commento è superfluo credo…). Era un gigante umanoide di colore nero, con un lungo mantello sulle spalle. Finora, era il Demone che più assomigliava agli Eva dal punto di vista estetico: una testa, due braccia, due gambe. L'unica cosa che lo contraddistingueva nettamente, oltre al mantello, era il fatto che al posto di una mano aveva una specie di tenaglia. I 3 stabilirono i compiti di attacco/difesa. Dopo la solita litigata tra Asuka e Kensuke, la spuntò Kensuke. Quindi, Kensuke sarebbe stato il diretto avversario del Demone. Toji avrebbe fatto da esca e da disturbo. Mentre Asuka aveva il compito di copertura/fuoco secondario. Toji si pose davanti al nemico e stava compiendo un movimento circolare attorno ad esso per disorientarlo. Kensuke cominciò ad attaccare. Il Demone schivò i colpi. Cercò il contatto fisico, ma i colpi del coltello andavano a vuoto, tale era la velocità con cui li evitava. La manovra di distrazione di Toji, inoltre, non dava nessun effetto, visto che il Demone sembrava disinteressarsi di lui. Maya decise allora che le strategie erano inutili e che tanto valeva combattere insieme. I 3 stavano per sferrare un attacco in grande stile quando il Demone si coprì il corpo con il mantello. La situazione improvvisamente mutò. La vista dei children si oscurò per alcuni istanti, poi si distorse. Quando tornarono a vedere, gli sembrava di essere sulla luna. Tanti crateri su una superficie dove non riuscivano a rimanere in perfetto equilibrio. Non riuscivano più a vedere i colori in modo perfetto, sembrava come se fossero in un sogno, o se meglio vogliamo in un incubo. Non vedevano più il Demone e decisero allora di dividersi per trovarlo in quella specie di labirinto. Maya, Shinji, Aoba e Hokari erano esterrefatti. Dalla loro base vedevano soltanto i 3 Eva2 immobili sul suolo di Neo-Tokyo 4, fermi, con davanti a loro il Demone che si copriva col mantello. I 4 non si sapevano spiegare come mai i piloti rimanessero fermi. Maya li incitava a combattere, ma gli Eva rimanevano fermi. Intanto, nella specie di 3a dimensione in cui i children erano finiti, essi riuscivano a sentire l'incitamento di Maya, ma non se lo sapevano spiegare. : "Come ci chiede di attaccare, se neanche abbiamo più il contatto visivo col nemico?". : "Come facciamo?" esclamò Asuka ai suoi compagni. I 2 annuirono. Continuavano a vagare in mezzo al nulla, senza raccapezzarci più niente. Erano disorientati, non sapevano più cosa pensare. Quando, improvvisamente, Asuka si vide davanti il vecchio Eva-01 viola. La voce che sentiva pervenire dall'Eva-01 apparteneva a Shinji: "Asuka sono io, non mi riconosci? Abbassa quel fucile, sono io. Non ti preoccupare. Non voglio farti del male. Sono venuto qua per proteggerti, per aiutarti. Non ti fidi di me? Vieni, seguimi, avanti…". Asuka non voleva crederci: "No, tu stai a Neo-Tokyo 4. E' impossibile che sia tu. E poi, con lo 01… E' impossibile. Sei soltanto un'illusione. Come d'altronde il posto dove mi trovo adesso. Chi sei veramente? Il Demone? Guarda che ti sparo. Voglio sapere chi sei". Si sentì rispondere sempre dalla stessa voce, dal timbro così uguale a Shinji: "Sono io, sono Shinji. Perché non vuoi fidarti? Ti ricordi quanto stavamo bene insieme? Le lunghe passeggiate sulla spiaggia?". : "Basta falla finita, tu non sei Shinji, tu non LO SEIIIIIII" ed intanto si prendeva la testa nelle mani… : "Cosa vuoi che ti dica per farti credere che sono io? Vuoi che ti racconti il nostro primo appuntamento? La nostra prima volta? Vuoi che ti racconti i gusti del tuo gelato preferito? Sono io, sono Shinji! Abbassa quel fucile ti prego. Lo sai che ho sempre odiato la violenza…". Asuka alla fine si convinse: "Oh Shinji, ho avuto tanta paura di rimanere sola in questo luogo buio e tetro. Ti prego, andiamo via". : "Oh, certo, andremo via. Via dalla terra. Cosa ci rimaniamo a fare? Non siete degni di sopravvivere". E detto questo, l'Eva-01 tirò fuori il fucile e colpì ripetutamente l'Eva2-01. Dalla base, Maya e co. videro il Demone attaccare Asuka, con la ragazza che rimaneva impassibile, senza far una piega. Giungevano le sue grida di dolore. Maya provò a chiamare Asuka, ma sembrava che la children non riuscisse ad ascoltare. Anche Toji vagava nell'oscuro posto dove era andato a finire. Tutto ad un tratto incontrò il suo amore, Hokari. Toji esclamò: "Hokari, cosa ci fai qui? Come hai fatto ad arrivare qua? Ti ho sempre detto che quando c'è un attacco da parte dei Demoni devi sempre rifugiarti o alla base o in un bunker cittadino. Che ci fai qui? No, non puoi essere veramente tu. Questo è soltanto un sogno, o peggio un incubo. Non puoi essere! Non ci credo. L'immagine di Hokari rispose: "Ti ho seguito perché non posso stare un attimo senza di te. Ti amo, ti amo da impazzire. Non voglio rimanere da sola. Ho paura dei Demoni. Mi sento al sicuro solo vicino a te. Dai vieni a prendermi. Ho paura. Ti prego". Toji non sembrava convinto: "Ma come hai fatto ad arrivare qua? Me lo spieghi? Non è possibile che sia veramente tu". Rispose: "Sai, mi sono nascosta nella spalla del tuo Eva2. Nessuno si è accorto di niente. Poi, quando siamo arrivati qua, io mi sono ritrovata da sola. Dai, vieni a prendermi, ho paura…" Toji gli si fece incontro quando subì una profonda serie di colpi da parte della ragazza (vabbè è una cristiana, Però me piace l'idea della falsa immagine, ologramma). Ma questa volta ad attaccarlo non era stato il Demone, ma Kensuke. Egli, nella terza dimensione, aveva visto il Demone provocarlo e lui aveva reagito di conseguenza. In realtà, ciò che vedeva era Toji. Tutti e 3 i children erano finiti sotto effetto ipnotico. Tutto quello che vedevano, tutto quello che sentivano era pura illusione creata dal Demone. Creata grazie al suo mantello illusorio (il nome preso da Escaflowne). In pratica, Asuka era stata attaccata a sorpresa dal Demone travestito da Shinji, Toji dalla sua amata Hokari mentre Kensuke attaccava il Demone ma in realtà Toji (ma che mega-cazzata immensa sto a scrive? Se vede che anch'io sto a finì i fondi… :D). La scena, a chi la stava vedendo dalla base, risultava totalmente assurda. I tre Eva2 fermi nelle loro posizioni, ma l'Eva2-99 giallo di Toji era attaccato dall'Eva2-02 verde di Kensuke, mentre il Demone attaccava l'Eva2-01 rosso di Asuka, coprendosi sempre col mantello. Maya cercava di mettersi in contatto con loro, inutilmente. Poco dopo, arrivò Aoba con i risultati del livello cerebrale dei 3. Risultava chiaramente che i tre erano sotto ipnosi. C'era da fare qualcosa subito, altrimenti Toji ed Asuka rischiavano molto seriamente di soccombere in poco tempo. Gli scienziati della base provarono a mandare impulsi nervosi attraverso l'LCL per cercare di scuotere la mente dei children ma il tutto risultava vano. Asuka non ce la faceva più, era al limite della sopportazione: "Basta Shinji, perché mi stai attaccando. Ce l'hai ancora con me? Hai ancora del rancore nei miei confronti? Basta ti prego. BAASTAAAAA!!". E continuava a prendere colpi dalla tenaglia del Demone. Toji era sfinito, stava ormai per cedere, per crollare a terra: "Hikari, perché mi fai questo? Io ti amo. Ti ho sempre amato. Perché mi attacchi? Non puoi essere tu. Ti prego fermati. Non resisto oltre". Kensuke continuava a sparare: "Prendi questo brutto Demone. Io sono il più forte dei children. Devo ucciderti per salvare l'umanità e uscire da questo postaccio. Prendi questo!" e continuava a sparare… Shinji e Hokari non riuscivano più a sopportare questa vista. Erano sconvolti. Quando Shinji decise di chiamare via radio Asuka, aveva le lacrime agli occhi: "Asuka, sono io, Shinji. Che cosa stai facendo? Perché sei immobile? Perché ti fai attaccare dal Demone senza reagire? Cosa c'è che non va? Non puoi mollare adesso! Ti ricordi la promessa che mi hai fatto?". Asuka aveva ascoltato… : "Shinji sei tu? Ma come è possibile? Se stai qui davanti a me con il tuo vecchio Eva e mi stai attaccando? Ma mi stai prendendo in giro?". : "Asuka, quello non sono io! Io sto qui alla base insieme a Hokari e co. Io non potrei mai farti del male lo sai" Ti prego reagisci. Quello che vedi in realtà è il Demone. Ti prego attaccalo. Non puoi morire adesso. Reagisci per dio! : "Io non posso attaccarti! NON POSSO!" gli disse Asuka. : "Quello NON SONO IO. Fidati. Fidati di me! Attaccalo". (Fine 1° parte).

Capitolo 10° - L'Illusione del Cuore (parte 2)

Nella conversazione si unì anche il Demone, sempre simulando la voce di Shinji: "Asuka, non puoi attaccarmi. Sono Shinji. Se io ti sto facendo del male è per il tuo bene. Fidati. Così potremo di nuovo tornare insieme, in un mondo migliore. Non credere a quello che ti stanno dicendo. Ti stanno ingannando. Sfruttano il tuo punto debole. Credimi, sto facendo tutto questo per te. Hai sempre potuto contare su di me. Non puoi abbandonarmi." E l'immagine fasulla dell'Eva-01, e quindi il Demone, gli si faceva incontro. : "Non ci capisco più nulla. Lasciatemi stare. Basta. Basta. BASTA. Aiuto. Aiuto. Sento 2 Shinji, non è possibile. Sono confusa. A chi devo credere?". A questo punto intervenne il vero Shinji: "Asuka, ascoltami. Segui il tuo cuore. Rifletti. Solo dentro di te potrai capire chi ti trovi veramente di fronte. Segui il tuo istinto, ma soprattutto il tuo cuore. Io, qualsiasi siano le circostanze, non ti farei MAI del male. Ricordatelo. Cerca di capire, ma in fretta. Non puoi soccombere. Ti prego". Asuka, ascoltate le parole, sembrò avere un flash: gli ritornarono in mente i bei momenti trascorsi insieme a Shinji. Chiese al suo cuore. E il suo cuore rispose. Aveva capito. : "Tu, stupido Demone, come hai osato prenderti in giro di me? Chi ti ha dato il diritto di giocare con i miei sentimenti? Chi di intrometterti? Me la pagherai, e anche molto cara. Non avrò nessuna pietà. La tua ora è giunta". Detto questo, l'Eva2-01 entrò in berserk e attaccò con una furia animale il Demone. Gli staccò il mantello scaraventandolo lontano. Così anche l'illusione in cui erano Toji e Kensuke finì. L'Eva2-01 continuava il suo attacco. Con una ferocia pazzesca. Il Demone cercava di reagire con la tenaglia. Ma era del tutto inutile. L'Eva staccò a morsi i 2 bracci del Demone. Ormai il Demone era ridotto ad un vegetale con le gambe. L'unità continuava il suo attacco. Senza soste. Senza pietà. Prese con le mani le gambe del Demone e le staccò. Era rimasto solo il corpo del nemico, a terra, immobile. L'Eva2-01 cominciò a pestarlo finché tutto quello che rimase del Demone non fu altro che migliaia di detriti sparsi in un raggio di un chilometro a Neo-Tokyo 4. Poi, improvvisamente, l'unità si spense. Maya, Aoba, Shinji, Hikari, Kensuke e Toji avevano assistiti sbalorditi e inorriditi all'attacco dell'Eva2. Non si era visto uno scontro così cruento e sanguinario da quando l'Eva di Shinji non aveva assimilato l'elemento s^2. Maya ordinò l'estrazione forzata dell'entry plug di Asuka. Toji e Kensuke erano sì feriti, ma tutto sommato se l'erano cavata abbastanza bene. Nel riabbracciare Hikari, Toji provò un'emozione così forte e intensa che non sapeva cosa dirgli, solo felice di poterla tenere tra le sue braccia. Hokari piangeva. Aveva assistito a tutto il combattimento in silenzio, pietrificata. Il solo vedere Toji in pericolo gli bloccava qualsiasi reazione. Kensuke si spiegava con Aoba, mostrandogli come il Demone avesse potuto tutti ipnotizzarli. E Shinji? Rimase in silenzio, in disparte. Voleva aspettare, voleva vedere come stava Asuka. La children, per precauzione, fu portata all'ospedale interno. Shinji corse da lei. Ma quando entrò nella stanza Asuka lo cacciò, dicendo che era colpa sua, colpa sua se il Demone aveva utilizzato i ricordi della mente e del cuore che a lui si riferivano. Shinji stava per rispondere per le rime, quando nella stanza entrò Maya che portò via Shinji. : "Shinji, devi capirla. È ancora sotto shock. Vedrai che gli passerà. Non è colpa tua. Sta calmo. È stato il Demone che si è insinuato nell'animo di Asuka. Purtroppo, questa non è la prima volta, ricordi? Lasciala stare. Fagli superare questo momento di difficoltà. Vedrai che si rimetterà presto. Non ti preoccupare. Tornatene a casa. E non fatti venire sensi di colpa. NON E' tua la responsabilità, ricordalo. Non farti venire dei complessi. Adesso va, anche tu hai bisogno di riposare". Shinji non replicò: accettò il consiglio e andò a casa. Intanto Asuka, rimasta sola nella sua stanza e fissando il soffitto, faceva delle considerazioni… : "Ma come si è permesso quel Demone di insinuarsi nei miei sentimenti? L'ha fatto soltanto per disorientarmi? Soltanto per battermi? Può essere così crudele un Demone, così tanto da giocare con i sentimenti delle persone? Oppure c'è dell'altro… Voleva soltanto verificare la mia reazione? Altrettanto crudele… Oppure ha riflettuto soltanto i miei sentimenti? Voleva forse farmi aprire gli occhi? Beh, in un certo senso c'è riuscito. O voleva solo farli venire a galla? Solo mostrarmi quanto è importante per me Shinji? Naah, non credo. Come potrei io essere attratta da un ragazzo simile? Da un tale stupido codardo? Non è possibile. Avrà soltanto voluto illudermi per sconfiggermi ecco tutto…zzzzzzzzzzzzzzzz" E si addormentò placidamente, in un sonno tranquillo, ma senza sogni né incubi. N'aveva già vissuto uno e tanto gli bastava. Asuka venne dimessa il giorno dopo. Tornò subito ai test di sincronia. Il suo Eva2 aveva subito, nonostante tutto, danni di non grave entità. Finiti i test, incrociò nell'ufficio di Maya lo "stupido". Non lo degnò di uno sguardo. Né di una parola. Salutò Maya e andò a casa. Shinji ci rimase male. : "Ma perché ce l'ha con me Maya? Tu riesci a capirlo per caso?". Maya gli rispose: "Abbi pazienza Shinji, vedrai che tutto si risolverà. Devi comprenderla, cercare di capire. Un Demone si è insinuato nel suo animo. E crede che la colpa sia tua perché il nemico ha preso come pretesto la tua immagine nell'io di Asuka. Cerca soltanto di fargli capire che per qualsiasi cosa tu ci sarai sempre, sarai sempre disponibile per lei. Mi raccomando. Non farla sentire sola". Shinji uscì dalla base, aveva proprio bisogno di due passi… : "Cosa avrà voluto dirmi col non farla sentire sola? Che gli dovrei stare vicino da buon amico? Beh, credo che non le mancherò mai di farle sentire il mio appoggio. O forse voleva intendere qualcosa di più? E che colpa ne ho io se il Demone ha sfruttato la mia immagine, i miei pensieri e la mia voce per ingannarla? Non posso farmene una colpa. Mi dispiace di averla fatta soffrire, ma questa volta non è stata colpa mia. Quindi continuo a non capire perché ce l'abbia con me". Era in tanto arrivato davanti al portone di casa sua. Entrò e si mise come al solito a giocare con Pen Pen. Toji e Hikari passeggiavano mano nella mano nelle strade di Neo-Tokyo 4. Si amavano. Tanto. Avevano avuto entrambi paura per ciò che era successo. Ma erano convinti che insieme, potevano superare qualsiasi ostacolo, qualsiasi difficoltà. Si sedettero su una panchina e si baciarono. Per loro l'intervento del Demone non aveva cambiato nulla, anzi, aveva soltanto rafforzato il loro amore. E Kensuke? Passeggiava solitario, confidando che anche lui un giorno avrebbe avuto un'anima con cui condividere pensieri, emozioni, amore. Si guardava in giro, vedeva tante coppie abbracciarsi, e questo gli fece ritornare in mente lo scontro del giorno prima… gli altri 2 children avevano avuto come illusione 2 persone a loro care, mentre lui un Demone… Risultava evidente che lui non aveva nessuno caro. Ma si ripeteva che anche lui un giorno avrebbe trovato qualcuno da amare, qualcuno da amare con tutto il cuore…

Capitolo 11° - Nuvole erranti

Era passato un mese e nel frattempo la stagione era cambiata… Come già detto, il clima terrestre era mutato di nuovo e in Giappone ora c'erano 2 stagioni che si ripetevano 2 volte: l'estate e l'inverno. L'estate, appunto, aveva lasciato ora spazio all'inverno. Un inverno freddo, gelido, pungente, dove la neve era quasi diventata un'abitudine. Nel frattempo Asuka aveva tolto il broncio a Shinji, ma i rapporti tra i 2 non erano più come prima. Asuka sentiva che nulla sarebbe stato uguale al passato, qualsiasi cosa avrebbe deciso. Shinji invece ci era rimasto molto male nel venire accusato dalla children. Ora nei confronti di ella non aveva più il rapporto spontaneo e aperto di prima. Si era sentito tradito, offeso. La salutava, ci parlava. Ma era tutta un'altra cosa. Asuka lo sentiva lontano. E non a torto. Ma non sapeva come comportarsi. E i due rimasero in questa situazione di stasi per un po' di tempo. Tutti i children più Shinji e Hikari stavano organizzando una festa. Infatti, la sera stessa era il compleanno di Maya e le volevano fare una sorpresa. Avevano comprato palloncini, cappellini, da mangiare e da bere. Pensavano che ogni tanto svagarsi, anche se si era in una situazione di emergenza, poteva soltanto fare bene. Stavano mettendo a punto gli ultimi dettagli, verso le 14:00, quando proprio Maya chiamò al cellulare Toji: "Toji, dove sei? Corri alla base, presto. Ora informerò anche gli altri children. Come, sono insieme a te? Bene, meglio. Correte alla base. Un nuovo Demone è stato avvisato. Tutte le informazioni le avrete al vostro arrivo. Fate presto". Toji attaccò nervosamente e indispettito… : "Ma come, proprio oggi? Non potevano aspettare domani? Ci siamo fatti un mazzo così. Non permetterò che uno stupido Demone rovini la nostra sorpresa". Poi, rivolgendosi agli altri children, disse: "Dobbiamo correre alla base, cerchiamo di metterci meno tempo possibile ok?". Quando lo sentì, anche Shinji, meccanicamente, stava per andare insieme a loro. Ma lo stoppò Hikari, tenendolo per un braccio e dicendogli: "Tu non sei più un children". Non se lo era ricordato. Si sentiva ancora uno di loro, un pilota di Eva. E invece non poteva. Ma le abitudini sono difficili da cancellare. Asuka si era accorta della scena mentre stava uscendo dalla stanza. Aveva compreso lo stato d'animo di Shinji. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma non sapeva cosa dirgli per rinfrancarlo. Così non disse nulla, e seguì Toji e Kensuke che la precedevano. I tre, arrivati alla base, furono immediatamente messi al corrente della situazione da Aoba: "Per la prima volta avrete uno scontro aereo con un Demone. Egli ancora non si è avvicinato a tal punto da poterlo intercettare con dei missili o con il fucile. Ma comunque ci sta attaccando. Il Demone, come potete vedere voi stessi, ha la forma di un'ape. Possiede due bracci. Ha una specie di pungiglione alla sua estremità. E sembra che voglia attaccare con quello. Anzi, in realtà dal pungiglione sono cadute delle gocce che hanno centrato la superficie soprastante alla base. Non siamo riusciti a identificare di che tipo di liquido si tratti, ma sembra che sia altamente tossico. Infatti, la poca vegetazione che era cresciuta sopra le rovine di Neo-Tokyo 3, venuta a contatto col liquido, è scomparsa o morta. Quindi, mi raccomando, massima cautela. Noi cercheremo di identificare il liquido e di disinfestare le aree che eventualmente verranno a contatto con tale liquido. Ora, Toji e Kensuke hanno già fatto dei test su come governare gli Eva2 in volo. Con te Asuka non c'è mai stata l'occasione. Quindi, massima prudenza e se ti trovi in difficoltà e vedi che c'è qualcosa che non va, mettiti in copertura o meglio ancora rientra alla base. Credo che Toji e Kensuke se la possano cavare egregiamente anche senza il tuo aiuto". : "Mmph, e che ci vuole a pilotare un Eva2 in aria? Io sono Asuka Soryu Langley, per me nulla è impossibile o difficile. Pilotarlo sarà un gioco da ragazzi, vedrai. Direi che possiamo andare, no?". Maya e Aoba fecero segno di si e i tre salirono a bordo. Vennero mandati in superficie. Una volta fuori, spalancarono le ali. Le ali di Toji erano di colore blu, quelle di Kensuke arancione mentre quelle di Asuka erano di un bianco candido. Queste ali erano fatte di un nuova lega biochimica metallica, resistente come l'acciaio ma flessibile e sinuosa come un serpente. I 3 volarono immediatamente verso il Demone, identificato dalla J.S.E.I.A. col nome di 50 Special (è un'ape… ah no quella è la vespa… vabbè non fa niente trovatejelo voi lu nome. Uccidetemi: ho finito i fondi… vi sarei eternamente grato se vi vengono in mente o ricercate nomi per Demoni… vi sarei eternamente debitore… non so che inventamme! :D). Ad Asuka non gli sembrava vero di volare. Di essere arrivata fino alle nuvole, di stare lassù. Provava un'incredibile sensazione di serenità. Si sentiva benissimo. Tutto sarebbe stato perfetto, se non ci fosse stato un Demone da sconfiggere… : "Ah, com'è bello stare quassù… che meraviglia il cielo! Che grande invenzione (ho usato volutamente il termine invenzione e non creazione, ndr) il sole, le stelle, la luna, le nuvole che ora posso vedere, nuvole che sembrano pascolare come pecore in un'immensa prateria… Non mi ero mai soffermata sul cielo e poter stare quassù è una sensazione fantastica, unica. Vorrei rimanere sospesa qui, in questo limbo, per sempre. Mi sento troppo bene. Ma non è possibile. Ho una missione da svolgere. Tornerò ad inebriarmi di questa vista più tardi, quando avrò sistemato quel diavolo di simil ape". E partì immediatamente all'attacco. E Shinji nel frattempo dov'era? Non alla J.S.E.I.A., dove ormai si sentiva inutile. Era tornato a casa a prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Poi sarebbe andato ad uno dei bunker cittadini. Ma quando tornò a casa, trovò Pen Pen malato. Così al bunker dovette portare anche lui. Non poteva certo andare adesso da un veterinario. C'era un attacco di un Demone, era già tanto se riusciva ad arrivare al bunker cittadino più vicino… Asuka provò inizialmente gli attacchi col fucile e con la venom gun. Tutto inutile. Kensuke e Toji si stavano molto arrabbiando con lei. Sapevano che loro in queste circostanze erano molto più forti di lei e non capivano perché ella doveva a tutti i costi fare l'eroina. : "Si deve fare da parte, solo noi possiamo vincere in questa occasione" disse Toji ad Asuka. Ma Asuka non sentiva ragioni. Lei doveva combattere, lei doveva vincere. Il Demone era molto più veloce di lei e prima che lei riuscisse a inquadrare il nemico e sparare, il Demone si era già spostato, rendendo l'attacco impreciso. Allora Asuka decise di cercare il corpo a corpo. Impugnò il coltello e partì alla carica. Il Demone continuava agevolmente ad evitare i suoi colpi: sembrava non voler infierire e non volere contrattaccare, conscio di trovarsi di fronte un avversario nettamente inferiore. Egli diede un leggero colpo di pungiglione sull'ala destra dell'Eva2-01 di Asuka, badando di non iniettargli il liquido tossico. Asuka perse quota…Stava per precipitare, l'impatto sembrava inevitabile, quando Kensuke la prese tra le braccia e la posò dolcemente a terra. : "Beh, per una volta devo dirti grazie. Ma adesso scansati, che devo rifarmi!". : "Asuka fermati. Non sei all'altezza del Demone. Non puoi combattere in aria, non hai abbastanza esperienza. È uno scontro impari. Rientra alla base" le disse Kensuke. : "Coosaaa? MA SEI SCEMO? Io ritirarmi? Manco per idea: ora io tornerò lassù e lo concerò per le feste. Ho fatto solo un errore, può capitare anche ai migliori, no?". : "Asuka, fa come dice Kensuke" le intimò Maya. Asuka rispose con un secco no. : "Vabbè non rientrare. Ma allora rimani di copertura. Non attaccare il Demone. Toji e Kensuke ci penseranno. Limitati a controllare la situazione". : "Non-non voglio" le rispose ancora Asuka. : "Se non ti sta bene, procederò all'estrazione forzata dell'entry plug. Il massimo che posso concederti è il ruolo di copertura. Prendere o lasciare. Saresti solo d'intralcio". Ad Asuka non rimase scelta. Accettò. Ma la frase "Saresti solo d'intralcio" non era andata giù. Meditava rivincita. E l'avrebbe aspettata molto pazientemente… A questo punto, Kensuke lasciò Asuka e si lanciò come un falco verso il Demone. Ma lo precedette Toji, che aveva già ingaggiato un duello furioso con 50 special. Toji non se la cavava male: riusciva a schivare abilmente i tentativi di "puntura" del Demone. Peccato che anche i suoi attacchi si rivelavano poco efficaci. Ogni tanto riusciva a colpirlo, ma non sembrava provocare al nemico un grande dolore. Ad un certo punto il Demone riuscì ad immobilizzare l'Eva2-99 con le sue braccia. Stava per pungere Toji, quando intervenne Kensuke. Toji fu scaraventato lontano. Kensuke gli intimò da farsi da parte. Forse aveva capito come batterlo. : "Se io muoio, nessuno verrà mai a piangere sulla mia tomba. Tu, invece, hai qualcuno per cui vivere. Non ti preoccupare, ci penso io". : "Ma cosa dici? Sei il mio migliore amico. Non potrei mai vederti morire" rispose Toji. : "Tu non capisci, non è la stessa cosa. E comunque ho deciso così: non azzardarti a intrometterti nel combattimento o giuro che mi scaglierò anche contro di te. Siamo intesi?". Tale era il tono e la determinazione che trasparivano dalla voce di Kensuke che a Toji non rimaneva che assecondarlo. Kensuke si lanciò contro il Demone. Aveva una gran voglia di dimostrare quanto valeva e di ridurre 50 Special in mille pezzi. Il Demone schivava o parava i colpi inferti col pugnale da Kensuke con difficoltà. Sembrava barcollare nell'aria. Quando Kensuke, con un colpo netto, tagliò il pungiglione del Demone. L'A.T. field sparì e il pungiglione cadde sulla Terra. Sfortunatamente, Kensuke aveva inferto il colpo decisivo da sotto e tutto il liquido tossico che uscì dal Demone lo ricoprì. La carcassa del Demone sparì nell'aria. L'Eva2-02 cambiò colore: da verde diventò grigio. Kensuke cadde violentemente al suolo. Esanime. Non reagiva, non parlava, non respirava. Immediatamente Maya ordinò l'espulsione forzata dell'entry plug. Asuka e Toji corsero immediatamente all'Eva2. Le condizioni di Kensuke apparivano disperate. Lo portarono immediatamente all'ospedale militare. I medici stavano facendo tutti gli accertamenti del caso. Ma non riuscivano a cavare un ragno dal buco. Era un liquido sconosciuto, mai visto prima. Kensuke aveva febbre altissima, brividi, ustioni, allucinazioni, convulsioni. Sembrava che non ci fosse nulla da fare. Avrebbero soltanto potuto sperare in un miracolo. Toji e Asuka lo guardavano dalla finestra del corridoio. Inorriditi. Toji piangeva. Non si dava pace. Sapeva che aveva combattuto al posto suo. Avrebbe immolato la sua vita purché il suo amico fosse guarito. I due chiesero lumi ai dottori, ma si sentirono rispondere che non sapevano che pesci prendere e che loro tutto il possibile lo avevano fatto. Nel frattempo arrivò anche Shinji. Aveva saputo da una telefonata di Aoba di ciò che era successo. Aveva lo sguardo perso nel vuoto. Era immobile. Muto. Vedeva soltanto l'amico contorcersi nel letto. Arrivò anche Hikari, che corse subito a consolare e ad abbracciare Toji. I quattro erano in pena, molto in pena. Asuka s'incolpava perché se avesse effettuato prima dei testi di volo con i nuovi Eva, forse Kensuke adesso non sarebbe qui. Shinji le disse di non preoccuparsi, che tutto si sarebbe risolto e che poi non era colpa sua se Kensuke era lì. :"Ti ricordi, ti avevo detto che non ci si può sottrarre al destino. Beh, in linea di massima è così. A volte Però si può provare a mutare il destino. A volte invece il fato è troppo forte per gli uomini. Certe volte il corso della vita non si può cambiare. Asuka, purtroppo non sempre si può vincere. In ogni caso, mai arrendersi. Bisogna sempre avere la coscienza a posto, la consapevolezza che si è fatto tutto il possibile per sconfiggere un destino infausto. Non si può perdere e avere dei rimorsi. Non ci si deve far sopraffare dal fato che a volte è crudele, ma combatterlo. Poi si può perdere, ma quello è un altro discorso. Asuka, non è colpa tua". Asuka non rispose. Rimaneva in silenzio a guardare Kensuke. I quattro passarono la notte davanti alla stanza, tant'è che si addormentarono. Al loro risveglio, Kensuke non era più nel suo letto. Era fuggito. :"Ma dove diavolo sarà andato in quelle condizioni? E soprattutto, come avrà fatto? Cerchiamolo avanti!" esclamò Toji. I quattro uscirono dall'ospedale. Nevicava. Trovarono Kensuke sotto una coltre di neve. Subito gli andarono in contro. Stava per morire assiderato. Lo strattonarono. Kensuke aprì gli occhi. : "Sapete, prima avevo caldo. Invece adesso ho freddo… tanto freddo. Sono scappato perché non ce la facevo più. Mi sentivo ardere. E mi sono buttato sulla neve. E tutto sembra essere sparito. Ma le mie forze erano così deboli che non riuscì più a sollevarmi. È buffo, una malattia infertami da chi vuole distruggere la vita è stata guarita dall'elemento che la dà, anche se cristallizzato. Evidentemente, non siamo esseri dati alla morte. Sbaglio o qualcuno lo aveva già affermato Shinji?" e gli fece un sorriso mentre stava di nuovo svenendo. : "Hai ragione Kensuke. Non meritiamo di morire. Dobbiamo sopravvivere. Vado a chiamare i medici". Ancora non era salvo del tutto. Stava rischiando di morire assiderato. Subito gli infermieri lo riportarono dentro. I medici assicurarono i quattro sulle sue condizioni. Se la sarebbe cavata. Tutti tirarono un sospiro di sollievo. Non avrebbero mai potuto sopportare la perdita di un amico così caro, prezioso e coraggioso. Oggi, aveva fornito prova di grande altruismo. Un gesto che non si sarebbero mai scordati. In fondo, Kensuke era come una nuvola errante nel cielo del suo destino. Una nuvola errante alla ricerca della sua via, del suo posto, della sua dimensione: proprio come Shinji. Proprio come Asuka.

Capitolo 12° - Ombre che Ritornano

Asuka e Shinji stavano facendo shopping. I due, dopo l'ultimo scontro, si erano ravvicinati. Il Natale era prossimo e giravano per i negozi alla ricerca di regali carini e simpatici per i propri amici. Chiacchieravano amabilmente. Asuka, da quando era tornata in Giappone, non si era mai sentita così bene, così in pace con se stessa. Era la vicinanza di Shinji ad infonderle fiducia nel futuro? O era soltanto l'avvicinarsi del Natale che portava un barlume di speranza? Non lo sapeva, ma era chiaro che conversare con lui l'aiutava a distrarsi. Anche Shinji non si sentiva tanto male. Soffriva un po' di un complesso di inferiorità nei confronti di un'amica (sarà poi solo un'amica? E chi può dirlo? Sarà il futuro a decidere P.S. ancora non ho deciso… :D), di una ragazza che poteva guidare un'Eva2. Lo aveva accettato. Ma ancora un pochino gli bruciava. Tutto sommato il camminare con lei lo aiutava a dimenticare ciò: gente che li fermava per chiedere un autografo alla "star" Asuka; acquisti che in sua compagnia costavano la metà. Ma non era soltanto una questione di popolarità o economica. Insieme ci si trovava bene, perché in fondo i due erano simili. Avevano quasi finito gli acquisti, quando Shinji provò la sensazione di essere spiato. Si voltò, ma non vide nessuno. : "Cosa c'è Shinji? Che ti prende? Ma sei stupido?". : "Ti ho detto mille volte di non chiamarmi stupido! E comunque niente. Mi sembrava soltanto di essere seguito, spiato. Tutto qui, mi sarò sbagliato" rispose Shinji. : "Ma non ti sei sbagliato. È normale che ti senta osservato. Sei in compagnia della GRANDE e STUPENDA Asuka Soryu Langley, cosa pretendi? È normale sentirsi osservati e invidiati. Certo che sei proprio scemo" e lei gli strizzò l'occhio. : "NON SONO SCEMO. E neanche stupido. Mi sarò solo sbagliato. È tardi, devo andare a prendere Pen Pen dal veterinario. Finiamo questi acquisti". : "O sua maestà Shinji si è offesa. Vabbene, finiamo questi acquisti… certo che ti sei proprio piccato…" Shinji arrossì: non sapeva cosa replicare. E quindi rimase muto. Mentre Asuka scoppiò a ridere : "Quanto sei buffo quando arrossisci. Era da tempo che non ti vedevo così…". Ora tutti e due rimasero in silenzio: non sapevano come continuare la discussione… Entrarono in un altro negozio, Shinji voleva comprare un bel vestito per Hikari. Asuka era la sua consulente. Shinji sapeva che avevano, in fatto di abbigliamento, dei gusti molto simili. Ci misero un bel po' a trovare il vestito. Ad Asuka sembrava che nessuno fosse adatto. Shinji si stava irritando. Non aveva mai sopportato le manie di shopping di Asuka. : "E per fortuna che ci siamo lasciati tanto tempo fa, senno dovrei accendere un mutuo ogni volta che verresti in città. Muoviti a scegliere quel vestito, quanto ci vuole? Possibile che non ce ne sia uno di tuo gradimento?". : "Come sei stupido. Non capisci niente, come al solito. Deve essere un bel vestito. Tu di moda non ne sai niente. Guarda come sei vestito. Fai schifo. Giuro che un giorno ti porto a rifare il guardaroba…" replicò Asuka. : "Cosa c'è che non va nel mio modo di vestire, eh?". : "Semplicemente, tutto. Ti vesti in maniera orribile, senza gusto, senza raffinatezza". : "Ah infatti tu vorresti dire che ti vesti bene…" : "Meglio di te StupiShinji sicuramente". E cominciarono a litigare come ai bei tempi, davanti alla commessa e a tutti gli avventori del negozio increduli. Dopo tre quarti d'ora di litigate, riuscirono a trovare il vestito giusto. Uscirono dal negozio e continuarono a camminare. Shinji provava ancora quella sensazione. Si voltò repentinamente, e vide un ombra scivolare dentro un bar. Decise di far finta di niente. : "Cosa c'è di nuovo Shinji?". : "Niente niente, pensavo che mi era caduto qualcosa". Svoltarono all'angolo di un incrocio e si fermò. Asuka continuava a chiacchierare e non si accorse che Shinji si era fermato. La persona che li stava seguendo stava a sua volta svoltando l'angolo, quando Asuka si accorse di essere rimasta sola: "Shinji, a che gioco stai giocando? A nascondino? Dai muoviamoci". La persona sentì e fece in tempo a non svoltare. Ma Shinji riuscì a guardare i capelli del segugio. Erano azzurri. Un azzurro conosciuto. Decise di correre dietro all'ombra. Questa fuggì. Shinji piantò in asso Asuka e gli corse dietro. : "Grr se lo prendo lo uccido. Quello stupido. Prima aveva fretta, adesso mi ha lasciata qui da sola. Mi ha piantato. Ma come si è permesso? Questa non la passa liscia". E se ne andò per la sua strada sbuffando ed imprecando. Shinji rincorreva la persona. Era veloce, molto veloce. Quasi non riusciva a stargli dietro. Aveva solo intravisto i capelli, ma gli ricordavano tanto qualcuno. Voleva vedere se era vero o se era un'illusione procurata dal freddo pungente. L'ombra svoltò all'angolo successivo a destra. Altrettanto fece Shinji. Ma lì arrivato, non trovò più nessuno. Cerco un po' in giro ma niente. Si rassegnò e prese la via di casa. Stava escogitando la scusa da dire al telefono ad un'Asuka sicuramente inviperita. Ma il pensiero tornò a quei capelli… : "Non può essere lei. È impossibile. È morta tanto tempo fa. Almeno credo. Non è possibile. Mi sarò sicuramente sbagliato…" Ma il dubbio rimaneva, duro e forte come un tarlo nella mente di Shinji.

Capitolo 13° - Un Capodanno da assediati

I cinque ragazzi più Maya e Aoba avevano passato insieme il Natale. Si erano divertiti. Molto. Tutti erano stati felici dei regali ricevuti. Il più curioso fu quello donato da Shinji ad Asuka. Una bussola in argento (ho preso spunto dalla puntata de Cowboy Bebop quando Jet rincontra la sua ex). Asuka, quando aprì il regalo, era sorpresa e non proprio felicissima per ciò che aveva ricevuto: "Ma che cos'è? Una bussola? E che me ne faccio? Certo Shinji che sei proprio stupido e strano, non potevi farmi che so un vestito, una parure, un braccialetto, qualcosa per la casa? Credo che sarei stata più contenta…". : "Tu come al solito sei presuntuosa e non capisci nulla. Questa è una bussola d'argento che ho preso ad un mercatino da un vecchio saggio. Mi ha detto che il possessore della bussola, se smarrisce la propria via o la propria identità, sia in modo fisico che in modo spirituale, può essere aiutato dalla bussola. Mi ha detto che questa riesce a mostrare la via da seguire, che riesce ad orientare il proprio animo, il proprio destino, il proprio cuore. È solo una leggenda, per di più narrata da un vecchio cialtrone. Però mi piaceva. Ho subito deciso di prenderla, mi piaceva l'idea. Se non la gradisci pazienza. Me la riprendo". : "Ok Ok stupido stavo scherzando. Non offenderti. Accetto il regalo. Però non fare la lacrimuccia". : "Ah la farei io la lacrimuccia? Sei come il bue che dice cornuto all'asino…" E riuscirono a litigare anche il giorno di Natale… Passarono dei giorni. Neo-Tokyo 4 ancora non aveva smaltito la sbornia del Natale che già fervevano i preparativi per il capodanno del 2020. Nonostante la guerra con i Demoni fosse tutt'altro che conclusa e tutt'altro che vinta, i giapponesi avevano ugualmente voglia di festeggiare. Voglia di credere in un futuro migliore. E così tutti correvano indaffarati per la città. Tutti alla ricerca o all'organizzazione di veglioni, feste, serate in discoteca. I cinque ancora non avevano deciso che cosa avrebbero fatto. L'unico sicuro di come avrebbe passato la serata dopo aver cenato con gli amici era Kensuke che, ristabilitosi dall'ultimo scontro, sarebbe andato in discoteca alla ricerca di qualche ragazzuola con cui passare un felice primo dell'anno. Shinji camminava pensieroso insieme al suo inseparabile Dat Player. Ancora pensava al "segugio" di pochi giorni prima. Era solo una sensazione, oppure soltanto la speranza, che fosse lei. Ma non sapeva spiegarsi, se fosse veramente chi credeva lui, perché lo stava seguendo. Perché non si era presentata. Perché era fuggita : "Possibile che sia veramente Lei? Nah, non è possibile. E se fosse? Dove è stata tutti questi anni? Perché non farsi viva prima? Perché seguirmi in quel modo? E perché invece non si è fatta incontro? E perché fuggire in quel modo? C'era qualcosa che la spaventava? O soltanto non si voleva far vedere? Ma se non era lei, chiunque fosse stato, perché spiarmi e poi scappare a quel modo? Qualcuno mandato dalla J.S.E.I.A.? Non credo, Maya non l'avrebbe mai fatto. Si fida di me. E se fosse stata la commissione esterna del Project Apocalypse? Potrebbe essere. In fondo non hanno autorizzato la costruzione di un nuovo Eva2 per me. Che ci sia qualcosa sotto? Voglio scoprirlo. DEVO scoprirlo. A me i misteri non mi sono mai piaciuti…" Stava per entrare in un negozio di generi alimentari per fare la spesa, quando l'allarme cittadino risuonò. Era chiaro che era in arrivo un nuovo Demone, il 6°, identificato col nome di Sithael. Shinji lasciò perdere la spesa e corse immediatamente alla J.S.E.I.A.. Toji e Asuka erano già a bordo dei propri Eva2. Maya aveva concesso un turno di riposo a Kensuke. Lo aveva visto provato e non voleva rischiarlo in un momento come questo. Stabilirono il contatto visivo. Aveva la forma di un tronco di cono. Aveva due feritoie al centro del tronco. Maya stava per mandare in superficie i 2 Eva2, quando dalle due feritoie del Demone partirono due raggi di luce in direzione della centrale elettrica. Venne rasa al suolo. : "Presto, mettete in funzione la nostra centrale ausiliare" gridò Maya ai suoi collaboratori. : "Non è possibile signore, non si accende". : "Come non si accende? È impossibile. Ma se abbiamo fatto la manutenzione l'altra settimana. Riprovate. Deve accendersi. Altrimenti non possiamo far uscire gli Eva2. Senza corrente, le rampe non si azionano. E siamo a kilometri dalla superficie. Ora che ripristino la corrente con la centrale suppletiva di Neo-Tokyo 4 ci vorranno delle ore. E noi non possiamo aspettare così tanto. Qui ci vuole un'idea!" esclamò Maya. Shinji corse di gran carriera verso Maya, poi gli chiese: "Cosa succede Maya? Perché non c'è più corrente? Perché non hai fatto uscire gli Eva2?". : "Appunto, manca la corrente Shinji. E di conseguenza le rampe non funzionano. Siamo come topi in trappola. Il Demone deve aver pianificato tutto. Ma non può essere soltanto opera sua. Devi sapere Shinji che per le emergenze lo Stato ci ha fornito di una piccola centrale interna. Guarda caso, non funziona. PROPRIO OGGI. Che coincidenza eh? E per di più doveva pure arrivare il nuovo consigliere esterno inviatoci dalla commissione. Chissà che fine ha fatto… Spero solo che non sia rimasto intrappolato in uno degli ascensori…". : "Un nuovo consigliere? E chi sarebbe?" : "Non so chi sia, so solo che è da poco in Giappone. Ma mi è stato fermamente consigliato e raccomandato. Vedremo. Sono proprio curiosa". : "Tornando a noi Maya, non c'è modo per far uscire gli Eva2? Dobbiamo subire passivamente? E se decidesse di attaccare direttamente la base?" Non fece in tempo a dirlo, che la base cominciò a tremare. Maya e Shinji caddero a terra, come gran parte del personale. Il Demone stava attaccando direttamente la base. : "Dannazione!" imprecò Maya. : "Quali sono i danni riportati dai primi strati degli scudi?" chiese. : "Non siamo in grado di stabilirlo signore. Senza le apparecchiature è quasi impossibile. Possiamo fare una stima. Sembra che la potenza di fuoco del Demone sia piuttosto elevata. Quindi pensiamo che i primi 3 scudi abbiano ceduto". : "Cooosa? I primi 3? Con un solo colpo? Quindi, con altri 5 colpi riuscirebbe a raggiungerci. Bisogna trovare una soluzione. E SUBITO. Altrimenti di noi e dell'umanità non rimarrà altro che un ricordo". : "Mayaaaaaaaaaaaa. Forse ho trovato la soluzione. È un po' rischiosa, ma forse è l'unica che ci rimane": a parlare era stato Aoba.

Capitolo 14° - Rei IV

Aoba illustrò il piano: "Possiamo dotare gli Eva2 di trivelle. Se scaviamo verso Ovest, troveremo dei cunicoli…" lo interruppe Maya: "Già è vero… 800 metri a ovest di qui c'è la sede della vecchia Nerv! Geniale Aoba. Continua." : "Come stavo dicendo" continuò Aoba: "Gli Eva2 arriveranno dove c'era la vecchia Nerv. Se ben ricordo, oltre alle rampe, la Nerv era dotata di cunicoli di emergenza dove potevano passare i vecchi Eva. Credo che adesso, a distanza di anni, siano in gran parte ostruiti. Ma credo che passare da quei cunicoli sia molto più rapido che cominciare a scavare delle vie verso la superficie da qui. Quindi, credo che sia l'unica strada percorribile. Fortunatamente, il tempo di ricarica dei fasci luminosi del Demone sembra sia molto alto. Se facciamo scattare adesso il piano, forse facciamo ancora in tempo". L'idea venne accettata da Maya. Subito la comunicarono ai 2 children. Questi andarono immediatamente all'hangar delle armi e si fecero dare le due trivelle da applicare ai loro bracci. Corsero verso la parete ovest della base e cominciarono a scavare. In un'ora, riuscirono ad arrivare alla vecchia base Nerv. Era tetra, desolata, irriconoscibile. Si avviarono immediatamente verso i cunicoli che come aveva previsto Aoba erano intasati. Ma non troppo. Così che subito Asuka e Toji si miserò al lavoro. Intanto il Demone aveva fatto esplodere altri 2 dei suoi potenti fasci. Maya era terrorizzata. Questa volta era veramente disperata. Shinji cercava di tranquillizzarla, inutilmente. Shinji telefonò a Hikari, non vedendola alla J.S.E.I.A.: fortunatamente, aveva fatto in tempo a rifugiarsi in uno dei bunker cittadini. Asuka e Toji erano a metà del loro lavoro. Asuka era infastidita e non poco: "Adesso mi tocca fare anche la trivellatrice. Ma chi me lo fa fare? Potrei stare di fuori a godermi la popolarità, invece di soffrire di claustrofobia qui dentro". : "E ogni tanto smettila di lamentarti. E continua a scavare! Non abbiamo più molto tempo" gli rispose Toji. Non fece in tempo a rimettere in moto la trivella, che il Demone esplose un altro paio dei suoi colpi. Gli scudi energetici che avevano ceduto adesso erano 9: ne rimanevano soltanto 6. I due decisero di muoversi, e in un quarto d'ora scorsero la luce alla fine dei loro cunicoli. Salirono in superficie. Asuka era inviperita: "Che faticaccia che mi hai fatto fare Demone. Non avrò nessuna pietà per te" e detto questo estrasse il fucile, mirò e sparò al nemico. Ma questi scomparve: : "Ma che fine ha fatto? L'ho già polverizzato? È stato tutto così facile?". : "Asuka ti stai sbagliando. C'è ancora, eccome. Guarda i livelli del suo A.T. Field" rispose Toji. : "E' vero Toji. Il suo livello è aumentato considerevolmente. Ma allora dov'è? Non può essersi volatilizzato. Era qui un momento fa!". Stavano per guardarsi intorno, quando videro provenire dalla loro sinistra i fasci. Asuka, con un movimento felino riuscì ad evitarli. Non il povero Toji, che venne colpito al suo "braccio bionico". Asuka rispose subito al fuoco, dirigendo i suoi colpi verso il punto da cui aveva visto partire i fasci. Ma non accadde nulla, non raggiunse l'obbiettivo. Toji cadde a terra, urlando dal dolore. : "Tojiiiiiiiiiiii! Come stai?" chiese Asuka. : "Non è niente, non ti preoccupare. È diventato invisibile: come facciamo a scovarlo?" chiese a sua volta Toji. : "Ah, per quello troveremo una soluzione. Sei sicuro che non è niente? Come sta il tuo braccio?" : "Ha visto giorni migliori. Comunque niente che non possa sopportare. Dobbiamo elaborare un piano. E non possiamo contare sull'aiuto di nessuno. Maya, Aoba e Shinji non sanno com'è la situazione, non possono vederci. Non possono sentirci. Speriamo solo che Hikari abbia fatto in tempo a raggiungere il bunker cittadino…" : "Vedrai che sta bene: ne sono certa. Comunque, prima ci sbarazziamo di questo Demone meglio è" rispose Asuka. Asuka cominciò a sparare all'impazzata verso ogni direzione. Toji la fermò: "Ferma. Sprechi soltanto munizioni: come puoi sperare di colpirlo se non riusciamo a vederlo?". : "Uff, hai ragione. E cosa dovremmo fare allora? Stare qui fermi a fare da bersagli?". Il Demone esplose un altro colpo, questa volta verso la J.S.E.I.A. I scudi rimasti erano soltanto 3. Un altro colpo e tutte le difese della base avrebbero ceduto. Asuka era terrorizzata: "C'è Shinji là dentro. Non se lo merita, ma non voglio che muoia". Tirò fuori la bussola: aveva deciso che l'avrebbe portata sempre con se. La strinse fra le mani. Stava piangendo: "Shinji aiutami ti prego. Non so cosa fare! Senza di te mi sento persa. Dammi conforto. Aiutami a sconfiggere il Demone! Ti prego". Il Demone fece esplodere un altro dei suoi colpi. Asuka riuscì di nuovo ad evitarlo. Ora aveva un po' di tempo per cercare di capire dove fosse il suo avversario. : "Dove sei maledetto! Fatti vedere se ne hai coraggio!". Stringeva sempre fra le mani la bussola: dietro ad essa trovò un incisione. La lesse: volere è potere. : "E' vero. Io posso modificare il mio destino. Non devo arrendermi. Io VOGLIO sopravvivere. VOGLIO che Shinji sopravviva. DEVO sconfiggere i Demoni". In quel momento sentì una voce: gli risuonava familiare, ma non riusciva a capire chi fosse. Comunque di una cosa era certa: non era quella di Shinji. La voce gli parlò: "Ascolta il tuo animo. Ascolta il tuo cuore. Osserva l'oggetto che ti è stato donato: ti illuminerà la via. Abbi fiducia. Sei un essere meritevole di continuare a vivere". Improvvisamente, la bussola cominciò ad illuminarsi : "Cosa succede? Cos'è questa luce?" ora riusciva a vedere nitidamente il Demone che sparava i suoi fasci verso la J.S.E.I.A., privandola dell'ultima difesa. Un altro colpo e tutti i suoi amici sarebbero saltati in aria. : "Hai finito di fare lo sbruffone. Adesso ti vedo. Preparati, perché la mia vendetta sarà implacabile". Prese la venom gun e la puntò verso il nemico. Premette il grilletto. Il Demone venne spazzato via. Non rimase nulla di lui, se non il suo ricordo. Asuka era felice: "Grazie, chiunque tu sia. Chi sei?" la voce non rispose. : "Vabbè, non me lo vuoi dire. Non fa niente. L'importante è che mi hai aiutato. Grazie con tutto il cuore. E grazie anche a te Shinji: so che anche tu hai vegliato su di me tramite la bussola". Si sentiva sollevata, al settimo cielo: pochi attimi prima aveva creduto di aver perso tutto. Invece adesso sentiva dentro una carica e una fiducia tali da sconfiggere ogni avversità. Intanto, alla J.S.E.I.A. ancora non credevano che il pericolo fosse cessato. Tutti si erano accorti che erano rimasti senza difese. Aspettavano da un momento all'altro il colpo di grazia. Ma più passava il tempo, più tutti erano fiduciosi. Inaspettatamente, la centrale interna si rimise in moto. Poterono osservare dai monitor che del Demone non c'erano più tracce. Solo Asuka e Toji a campeggiare sugli schermi. Un urlo liberatorio si levò dalle sale. Tutti si abbracciarono dalla gioia. Shinji e Maya ballavano, cantavano. Sicuramente erano i più allegorici e pittoreschi. Arrivò un sottufficiale di Maya a contenerli: "Signore, una persona ha chiesto di incontrarla. Ha detto di essere il consigliere inviato dalla Project Apocalypse. Cosa devo fare?". : "Falla accomodare ovviamente" rispose prontamente Maya. Si sentivano i suoi passi avvicinarsi alla porta. Aprì la porta. I 2 rimasero ammutoliti. : "Mi presento. Mi chiamo Ayanami Rei. Sono il consigliere inviatovi dalla commissione. Piacere".

Capitolo 15° - Amnesia

Shinji e Maya non credevano ai propri occhi. E alle proprie orecchie. Erano rimasti basiti. Attoniti. Si sarebbero aspettati chiunque. Chiunque tranne chi si trovavano di fronte. I 2 continuavano a fissarla. Era cresciuta. Era diventata donna. E che donna! Bellissima, riusciva a rivaleggiare più che degnamente con Asuka. Shinji ne era affascinato. Incantato. Conquistato. Shinji prese la parola: "Ayanami sei tu? Sei veramente tu? Allora l'altro giorno non mi sbagliavo. Eri tu… : "Non so di cosa stia parlando signore. Sono arrivata in Giappone ieri direttamente dall'Inghilterra. Quindi, è impossibile che lei mi abbia visto a Neo-Tokyo 4 prima" rispose Rei. : "Ma Rei perché mi dai del lei?" chiese Shinji. : "Per una forma di rispetto e di educazione: io non la conosco. Mi sembra giusto dare del lei agli estranei". Shinji era stupito: "Come estraneo? Ma non mi riconosci? Non sono poi cambiato così tanto in questi 4 anni. Sono io. Sono Shinji!! Basta scherzare ti prego. Sono così contento di rivederti…". : "Le ripeto che si sta sbagliando. Io non la conosco. Avrà visto qualcuno che mi assomigliava. E poi io non l'ho mai vista prima". : "Ma cosa…" tentò nuovamente di replicare Shinji. Venne fermato Però da Maya: "Non insistere Shinji". Shinji non voleva arrendersi: "Ma io…" : "Shinji non è il caso di insistere. Fidati". Shinji si fidò. Rei li guardava con la sua classica espressione enigmatica, da Sfinge. Era impossibile determinare quali sensazioni e quali pensieri stava provando. Maya decise allora di presentarsi: "Sono Ibuki Maya, comandante della J.S.E.I.A.. E il ragazzo con cui hai già avuto il piacere di parlare è uno dei miei più fidati consiglieri, nonché eper pilota di Eva, Ikari Shinji. Piacere di averti a bordo Rei". : "Comandante, il piacere è tutto mio. Sono stata inviata dalla commissione per fare da supervisore alle vostre operazioni. Ovviamente, lei rimarrà il comandante e le decisioni spetteranno a lei. In circostanze straordinarie Però il mio consenso per determinate operazioni e decisioni sarà necessario, se lo ricordi. Adesso potrei vedere il mio ufficio? Sa, sono stanca e vorrei andarmi a riposare nella mia nuova casa…" : "Certo Rei, come desideri. Aooobaa! Accompagna Rei al suo ufficio". Aoba fece strada e Rei lo seguì. : "Perché mi hai interrotto? Ma soprattutto, perché l'assecondi? Quella è Rei, non c'è dubbio. Ed è impossibile che non ci riconosca. A che gioco stiamo giocando Maya?" chiese Shinji. : "Non hai notato niente di strano Shinji?" gli chiese a sua volta Maya. : "No, perché?" chiese stupito Shinji. : "Non so, è come una sensazione. Però nei suoi occhi mi è parsa di scorgere una strana luce. Diversa da come me la ricordavo. Non so, mi ha dato l'impressione di non essere la stessa Rei di quattro anni fa. E ricordati che l'ha inviata la commissione. Quindi, deve esserci qualcosa di misterioso dietro. Per forza. Sennò non ce l'avrebbero mai mandata. Non credo che stia fingendo o scherzando. Qualcosa le sarà successo. Oppure le avranno fatto qualcosa. Semplicemente, credo che sia un'altra Rei". Shinji incalzava: "Sul fatto che sia sincera non è che sia molto d'accordo. Ti dico che l'ho già vista giorni fa. Mi stava seguendo. Stava seguendo me ed Asuka. Quindi è impossibile che è arrivata ieri". : "Ma ne sei sicuro Shinji? Non è che ti stai sbagliando?". : "I dubbi prima ce li avevo. Ma oggi, rivedendola, sono spariti. Completamente. Sono sicuro al 110%. Era lei. Senza ombra di dubbio". : "Ma allora" chiese Maya : "Perché mentire? A che scopo?". : "Non lo so Maya, ma lo voglio scoprire. E al più presto. Voglio indagare. E voglio sapere cosa le è successo. Credevo che non l'avrei più rivista, ed invece mi sbagliavo. Ma, se possibile, è ancora più misteriosa e strana di 4 anni fa. Voglio saperne di più". Shinji si congedò da Maya ed uscì dall'ufficio. Percorreva il corridoio che portava all'uscita della base quando contemporaneamente arrivava Asuka che si era appena cambiata. Lui neanche la vide, talmente era soprappensiero. Asuka si arrabbiò e non poco: l'aveva chiamato più volte, inutilmente. Decise allora di strattonarlo e finalmente si accorse di lei. : "Oh, Asuka, sei tu. Brava, hai fatto il tuo dovere. Scusami adesso, ma devo andare" e le diede le spalle e continuò verso la sua strada. Asuka stava per esplodere, gli avrebbe voluto spaccare la faccia. Stava per rincorrerlo, quando desistette dall'idea: "Non mi ha degnato di uno sguardo. Non mi ha fatto un complimento. Niente di niente. Proprio uno StupiShinji. Lo odio. Grrr se lo prendo… Però non so. Era strano. Diverso dal solito. più stupido del solito. Come se ci fosse qualcosa che lo turbasse. Bah, perché preoccuparsi per quello stupido? E soprattutto perché arrabbiarsi così tanto? Una volta lo avrei picchiato. Però, perché sporcarsi le mani? Sarebbe come sparare sulla croce rossa. Lasciamolo stare il tenebroso. Andiamo da Maya a sentire il debriefing. Shinji si trovava fuori dalla base. Aveva deciso di aspettare. Di aspettare Rei. Ella si fece un po' attendere. Poi arrivò. Shinji era ammaliato dalla sua bellezza. Rei lo guardò, poi disse: "Ah, è lei signor Ikari. Cosa fa qui fuori? Non mi sembra la giornata adatta per starsene all'aria aperta". : "Senti Ayanami, posso fare un pezzo di strada con te? Vorrei parlarti…". : "Ecco, veramente non so se sia il caso. Neanche la conosco…". : "Rei, ti prego. Non ti disturberò lo giuro" : "Se ci tiene così tanto…". I 2 si incamminarono. Shinji continuava a fissarla. Non se la ricordava così bella. Rei se ne accorse: "Posso sapere cosa avete signore? C'è qualcosa che non va? Perché continua a fissarmi?". Shinji arrossì imbarazzato, poi rispose: "Veramente tu non ti ricordi di me? Veramente non mi conosci? Possibile?". : "Come le ho già detto signore, io non so chi siete. Oggi è la prima volta che vi vedo. Perché continuate a farmi queste domande? Perché? Dovrei conoscerla? Non mi pare di averla mai conosciuta…". : "Certo che dovresti! Abbiamo pilotato insieme gli Eva. Quasi siamo diventati un'unica entità. Non ricordi nulla?". : "Ricordare cosa? E poi io non ho mai pilotato gli Eva. Sono soltanto una consulente tattico-militare. Le ripeto che si sbaglia. Completamente. Io non ho mai fatto ciò che voi dite". Shinji si rassegnò: era evidente che non ricordava. : "Perché da Maya hai mentito? Sono sicuro che 2 giorni prima di Natale mi stavi seguendo. Stavi seguendo me ed Asuka. Perché lo stavi facendo? E perché vorresti negare?" chiese Shinji. : "Io non l'ho mai seguita. È da ieri che sono a Neo-Tok…" : "E' da ieri che sono a Neo-Tokyo 4 bla bla bla. Sono 3 volte che lo ripeti. E 3 volte che menti. Perché?" replicò Shinji. : "Io non sto mentendo. Le sto dicendo la pura verità. Lei si starà confondendo. Perché continua ad assillarmi?" rispose Rei. : "Ayanami. Cosa ti è successo? Perché fai tutto questo? Perché dici tutte queste bugie? La commissione ti ha fatto qualcosa? A me puoi dirlo…" chiese Shinji. : "Ma come si permette. La smetta di fare insinuazioni. La conversazione sta diventando spiacevole. La prego di lasciarmi stare. Se non sbaglio per andare alla sua casa deve svoltare a sinistra. Sa, ho letto il suo fascicolo. E trovo che tutto quello che vi è scritto corrisponda a verità. Le auguro una buona giornata, signor Ikari" e Rei svoltò a destra. Shinji rimase solo a mugugnare. Insistere oltre gli pareva inutile. Decise di andare a casa. Rimuginava mille pensieri. Mille idee. Non si capacitava di come sentiva fredda Rei. più fredda persino della prima volta che la conobbe. Ancora più estranea. Ancora più misteriosa. Ma ne era misteriosamente attratto, come una calamita al ferro. Si fece una promessa: avrebbe scoperto tutta la verità. Fino in fondo. Arrivò al portone del suo palazzo. Salì. Aprì la porta di casa. Entrò. Si mise a giocare con Pen Pen…

Capitolo 16° - Tra le braccia di Morfeo (Morpheo)

Mentre i 2 stavano camminando, Asuka aveva parlato con Maya. Anche lei ora sapeva che Rei era tornata. Il primo sentimento che provò fu stupore: normale, una persona che si pensava defunta da 5 anni ricompare all'improvviso… Poi, pian piano, lo stupore aveva lasciato spazio all'insofferenza: Asuka non aveva mai potuto vedere Ayanami. Troppo diligente, troppo ubbidiente, troppo finta, troppo bambola. Ed ora se la ritrovava tra i piedi, addirittura come suo superiore. Era troppo pure per una star del suo calibro. Era furente. Non avrebbe mai voluto rivederla. Né tanto meno starci a contatto tutti i giorni. Nel frattempo era tornata a casa. Guardava la tv e mentre rimuginava la rabbia e altre mille idee, il pensiero andò a Shinji. : "Ora ho capito perché Shinji era più stupido del solito oggi… Certamente deve aver saputo del ritorno di Ayanami da Maya prima di me. È evidente che questo ritorno lo turba. Però non so, sembrava molto preoccupato. Perché lo era? Sapeva qualcosa che io non sapevo? Dovrò cmq andare a fare una chiacchierata con Ayanami. Voglio sapere le sue intenzioni. E perché farsi viva solo adesso. Bah, uno di questi giorni vado a casa sua e ci faccio un bel discorsetto. Però adesso basta pensare alle cose "brutte e cattive". Cerchiamo qualche film interessante…" Vide per qualche istante la tv, poi si addormentò provata dalla battaglia appena affrontata. Toji invece si trovava all'ospedale. Fortunatamente il suo braccio, che già era bionico, non aveva subito danni ingenti e i dottori lo rassicurarono che non ci sarebbe stato bisogno di impiantarglielo uno nuovo. Cmq, per due settimane sarebbe dovuto rimanere in ospedale, poi per un'altra settimana avrebbe dovuto fare riabilitazione per il braccio. Vicino a lui c'era Hikari e a trovarlo era anche dato Kensuke. Kensuke stava riflettendo… Era stato felicissimo quando, un giorno di due anni fa, venne convocato alla J.S.E.I.A. da Maya. Felicissimo nel sapere che era stato scelto come 6th children. Il suo sogno che si avverava. Ma non era più come all'inizio. La felicità aveva lasciato lo spazio alla frustrazione, alla disperazione, alla sofferenza. Vedere nuovamente in una stanza d'ospedale qualcuno a lui caro gli era insopportabile. Era stanco di questa guerra. Non avrebbe mai più voluto combattere. PER nessuna ragione al mondo. Ma doveva. Se ne rendeva conto. Aveva anche cominciato a pregare ogni sera prima di andare a letto. E lo fece anche quella sera, dopo essere uscito dall'ospedale ed essere andato a casa, prima di coricarsi. Pregava perché non ci fossero più vite spezzate. Perché l'incubo finisse presto. Perché i suoi amici non morissero. Perché lui non morisse. Era stufo di questa vita falsa e piena di miseria, odio e disperazione. Avrebbe voluto essere libero, innamorarsi, vivere la vita come un suo coetaneo. Soltanto adesso, dopo 5 anni, riusciva a capire cosa dovesse provare Shinji. E lo ammirava. Come mai non aveva ammirato nessuno. Era diventato un modello per lui. Lo invidiava. Anche dal punto di vista sentimentale. Avrebbe tanto voluto essere lui nel cuore di Asuka... Si era accorto che Asuka amava ancora Shinji. Sapeva Però che questo gli era impossibile. Si coricò lentamente, a fatica, fissando a lungo il soffitto di casa sua. Cadde in un sonno profondo senza sogni né incubi. Shinji ascoltava il suo inseparabile Dat player. Era all'ultima canzone. Il volume era alto, altissimo, per stordirsi, quasi per evitare al suo cervello di pensare. Pen-Pen si lamentava, ma Shinji sembrava non accorgersene. Lo spazio tra l'ultima canzone e la prima gli fu fatale. Ripensò fatalmente agli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni. La situazione era troppo inverosimile per essere vera. Non sapeva come comportarsi. Con nessuno dei suoi conoscenti. Era confuso, impaurito. Impaurito di scoprire la realtà. Cercò di dormire e ci riuscì, grazie alla sua canzone preferita. Sognò. Entrò in un mondo onirico simile a una sfera. Tutto bianco, con in lontananza una piccola lucina nera. Davanti a lui si trovava Ayanami. "Ayanami! Cosa ci fai qui?" chiese Shinji. "Non so chi lei sia" gli rispose. : "Ayanami basta ti prego" : "Non so chi lei sia" rispose ancora la ragazza. : "Sono io, sono Shinji!!" : "Non so chi lei sia. Non so chi lei sia. NON SO CHI LEI SIA. NON SO CHI LEI SIA. NON SO CHI LEI SIA" continuò a ripetere ossessivamente, quasi all'infinito, Rei. : "Bastaaaaaaaaaaaaa!!" urlò Shinji mettendosi le mani tra i capelli. Rei gli diede le spalle e si incamminò verso la luce. : "Aspettami! Dove vai? Non lasciarmi da solo". : "Ehi Shinji". Si voltò. Era Toji. Cerco di corrergli incontro, ma sparì. : "Ciao Shinji" e si girò. Era Kensuke. Lo chiamò, ma anch'egli scomparve. : "Ikari cosa fai?" e voltò lo sguardo. Era il padre. Cercò di raggiungerlo, ma anch'egli svanì così com'era venuto. : "Ehi Stupishinji, giochi ancora con le bambole?" si sentì apostrofare. Si voltò. Vide Asuka. Cercò di avvicinarla, ma ella sparì. Intanto Rei aveva quasi raggiunto la luce. Shinji le corse dietro. L'aveva quasi raggiunta, quando ella entrò nel bagliore oscuro. Riuscì comunque ad afferrarle il braccio. Tutto cambiò. Ora sentiva il suo corpo leggerissimo, quasi fluttuare nell'aria. Milioni di colori si susseguivano in uno spazio vuoto, senza dimensioni: "Rei aspettami!" Rei si girò. Ma non era più lei. Era Ikari Yui, la madre di Shinji. : "Mamma! Sei tu! Cosa ci fai qui? Tu dovresti essere Rei. Io l'ho seguita. Ho afferrato il suo braccio. Sei veramente tu, madre?" chiese Shinji. : "Si piccolo mio, sono tua madre. Non temere, non sarai mai solo. Io veglierò sempre su di te. Non sarai mai da solo. Non avere paura, non devi averne. Io sarò sempre con te". Shinji scoppiò a piangere: "Mamma. Che gioia vederti. Io mi sento solo. Tanto solo. Non so cosa fare. Non so mai cosa fare. Aiutami mamma!". : "Su, su Shinji. Sei un ometto ormai. Devi vivere la tua vita, prendere le tue decisioni. Non puoi ancora fuggire o nasconderti. È giunto il momento di godere a pieno la vita". : "Ma io non so come comportarmi. Cosa devo fare mamma?" : "Devi scoprire la verità. È giusto che tu ora sappia. Io adesso devo andare. Vorrei tanto potertela raccontare io ma non posso. È giusto che tu la scopra da solo. La verità su di me, su di Rei, su tuo padre, su gli Eva, sugli Angeli, sui Demoni, ma soprattutto su te stesso. Va tesoro mio. Dimostra a tutti che sei vivo. Ti devo salutare. A presto amore mio". La madre lasciò la presa della mano di Shinji che precipitò in un abisso senza fondo. Cominciò ad urlare. E si svegliò, madido di sudore. Pen-Pen era corso in camera sua, sentendolo gridare e lo guardava con aria perplessa. Poi girò i tacchi e tornò al frigorifero. Shinji ansimava: il sogno, o incubo, gli era sembrato dannatamente vero, dannatamente reale. Il contatto con la madre gli era sembrato così caldo, così pieno d'amore, così solido… Cercò di riaddormentarsi, ma gli fu impossibile. Passò tutta la notte a fissare il soffitto con nelle orecchie le cuffie del suo Dat player. Passarono diversi giorni. E tutte le sere Shinji aveva lo stesso sogno. Strana coincidenza, questi sogni erano cominciati dall'arrivo di Rei. Aveva deciso che avrebbe seguito il consiglio. Quindi quel giorno, di buona mattina, si sarebbe dato da fare e sarebbe andato alla J.S.E.I.A.. Avrebbe chiesto a Maya di consultare gli archivi e di fare ricerche su di Rei e sulla Nerv. Sulla strada per andare alla J.S.E.I.A. incontrò Aida. Lo salutò calorosamente. I due decisero di percorrere insieme il tratto di strada che mancava loro. Kensuke, in modo titubante, prese la parola: "Sai Ikari, ti ho sempre guardato con ammirazione. Ti ho sempre visto come un idolo, come un modello. Come vorrei essere nei tuoi panni…". Shinji dapprima arrossì, poi lo guardò con aria stupita: "Ma cosa stai dicendo? Tu ammiri una persona che non può fare niente per l'umanità, mentre tu stai dando la tua vita? Ammiri una persona insignificante che non sa cosa fare della sua esistenza? Su Aida, non ti credo". : "Ma è la verità. Ti ammiro da quando ti conosco. Ti invidio. Vorrei avere tutto quello che hai tu. Non passo un solo istante, quando sono in difficoltà, senza pensare come ti comporteresti al mio posto. Cerco di imitarti, di fare le tue stesse scelte". : "Ma sei impazzito? Imitare un inetto come me? Non ti puoi abbassare ad un livello simile. Essere come me? Soli come me? A che pro? Kensuke non ti capisco proprio". Gli occhi di Aida divennero pieni di collera: "Tu non hai nessuno? Ma con che faccia tosta me lo dici?". Scoppiò poi a piangere e fuggì via, non senza prima avergli detto: "Apri gli occhi. O dovrai vedertela con me". E fuggì lontano, entrando nella J.S.E.I.A.. Shinji era sbalordito, non sapeva cosa pensare: "A chi si riferiva Kensuke? E poi perché reagire così? Cosa ho detto di male? Certo, vorrei fare lo psicologo. Ma mi sto rendendo conto che forse non mi si addice… riesco solo a ferire gli altri, invece che aiutarli. Sono un incapace" e con gli occhi lucidi e la testa china proseguì verso la J.S.E.I.A. Nel frattempo Asuka aveva già cominciato un test di sincronia. Non avevano aspettato Aida perché era un test individualizzato molto specifico. I risultanti era stupefacenti: solo Shinji 5 anni prima era riuscito a fare di meglio. Maya era molto soddisfatta, così come Aoba. La lasciarono andare via quasi subito. Avevano già verificato ciò che dovevano. Asuka, approfittando del tempo libero, decise di recarsi all'ufficio di Ayanami. Aveva molte domande da fargli… Bussò alla porta: "E' permesso?" chiese. : "Avanti si accomodi" rispose Rei. : "Ah è lei, signorina Soryu. Posso esserle utile?" chiese gentilmente ma con tono freddo e piatto la ragazza "albina". : "Ayanami, falla finita di recitare. Cos'è questa messinscena? Perché stai mentendo a tutti? Mica sono tutti tonti, ingenui e stupidi come Shinji oppure tutti sottomessi alla Apocalypse come Maya! Cosa stai complottando?" chiese con fare seccato e iracondo Asuka. : "Non so mimamene di cosa lei stia parlando, signorina Soryu. Io fingere? Non conosco il significato della parola fingere…". Asuka non la fece finire: si stava arrabbiando sempre di più: "E basta di fare la santarellina, di fare l'allieva modello, di fare la bambola! Qualunque cosa tu stia architettando, stai comunque passando troppo tempo vicino a Shinji. Non ti azzardare. Lo stai imbambolando, lo stai confondendo. Guai a te se lo tocchi! HAI CAPITO BENE?". : "Si calmi. E abbassi il tono della sua voce. Cosa starei facendo io? È impossibile. Io non potrei mai. Non è nella mia natura. Toccarlo in che senso?". Asuka stava per controbattere nuovamente, sempre più furiosa. Ma l'allarme della Nerv risuonò. Asuka uscì di fretta dall'ufficio, dichiarando un minaccioso: "Ma non finisce qui". Non si accorse Però che nel momento stesso in cui la sirena risuonò e lei come una belva corse fuori dalla stanza, Rei cadde a terra, in preda a spasmi e convulsioni. Immagini confuse si susseguivano nella mente della ragazza dai capelli azzurrini…

Capitolo 17° - Cosa fa fare l'Amore

Asuka corse immediatamente nello spogliatoio, mise la plug suit e corse verso il suo Eva2. All'uscita dello spogliatoio trovò ad attenderla Kensuke. : "A-Asuka io d-dovrei dirti una cosa…" : "Kensuke non è questo il momento. Dobbiamo sbrigarci a salire sugli Eva2" : "Ma è importante" ribattè Kensuke ansiosamente. : "Non c'è nulla di più importante che salvare l'umanità. Dai me la dirai dopo, quando ci saremo sbarazzati del Demone, ok?" : "Va bene Asuka, come desideri". E i 2 corsero insieme agli Eva2. Kensuke si malediceva: neanche questa volta era riuscito a dirle ciò che voleva. Ma anche il solo corrergli vicino lo faceva sentire meglio… Nel frattempo, immagini sfuocate piene di colori si susseguivano nella mente di Rei. Immagini distorte, irreali. La ragazza era come colpita da un attacco epilettico: si contorceva sul pavimento in preda a violenti spasmi. Pian piano le immagini si fecero più chiare, più nitide. Flashback di immagini apparentemente sconosciute e illogiche gli attraversavano la sua mente. Come una pellicola in bianco e nero che a volte si interrompeva e poi ricominciava un po' di sequenze più avanti. : "Ehi ma quella sono io! Ma cosa ci faccio con una plug suit? E il signore con gli occhiali chi è? Non so ma mi sembra di averlo conosciuto… Ma quello è il signor Ikari(Shinji)! Ed indossa una plug suit come la mia! Cosa vuol dire questo? Sono questi i miei ricordi?". Poi tutto sparì: tornò alla realtà sentendo i passi del personale della J.S.E.I.A. che si dirigeva al ponte di comando. Mentre Kensuke e Asuka venivano lanciati in superficie, Shinji sopraggiunse sul ponte. Salutò calorosamente Maya e gli altri, poi cominciò a chiedere delucidazioni sulla situazione. I tecnici dei computer avevano infatti stabilito il contatto visivo con il Demone, il 7° per la precisione. Fu identificato col nome di Librael. Aveva la forma di un'araba fenice, il mitologico uccello. Era di color oro ed aveva un aspetto maestoso, regale, elegante, leggiadro. Sembrava esser sprovvisto di nucleo: sia Asuka e Kensuke che gli ufficiali della J.S.E.I.A. non riuscirono ad individuarlo. Quindi, non fu possibile elaborare una prima strategia da parte dei computer e dagli strateghi dell'agenzia. Asuka, con la sua consueta irruenza e impazienza, si scagliò verso il Demone. Non ascoltò le parole di Kensuke che la invitavano alla prudenza e caricò a testa bassa. Cercò il corpo a corpo, ma Librael scansò agevolmente l'attacco e si mise a volteggiare alto nel cielo. Ella ripartì immediatamente alla carica, già alterata dalla facilità quasi irrisoria con cui il Demone aveva facilmente domato il suo attacco, continuando a non ascoltare gli appelli di Maya e, soprattutto, quelli accorati di Kensuke: "Ehi, aspettami. Dove vai? Non attaccarlo così! Ti scoprirai. Non avere fretta. Attaccalo in modo intelligente. Non sappiamo quali sorprese ci nasconde". : "Sta zitto! Ho già perso una volta in uno scontro aereo. È ora che anche in questo ambito dimostri il mio valore". Si avventò contro il Demone con il prog-knife, ma tutto fu inutile: il Demone evitò nuovamente l'attacco e sferrò un violentissimo colpo di ala contro la povera Asuka che venne scagliata lontano. : "Asukaaaaaaaa!" Gridarono sia Shinji che Kensuke. Kensuke prese il fucile e fece fuoco sul Demone. I colpi sembravano inutili. Facendo roteare velocemente le ali, il Demone riusciva a creare attorno a sé un at-field difensivo potentissimo. Kensuke non sapeva come comportarsi. Intanto, Asuka, che era finita contro un palazzo, si era ripresa e stava schiumando dalla rabbia: "Grr, se lo prendo… Cosa vorrebbe fare questo Demone? E quell'inetto di Kensuke cosa sta facendo? Gli fa il solletico? Sono io LA PIU' FORTE. E sarò io che sconfiggerò questo Demone!" e ripartì in direzione del Demone. Shinji e Maya la guardavano dal monitor. Erano tesi. Molto tesi. La videro scagliarsi nuovamente sul Demone, cercando di aggirarlo e di attaccarlo da dietro. Riuscì a mettersi alle sue spalle. Stava per sferrare il suo attacco ma il Demone si voltò rapidamente e si spostò, evitando un colpo che sembrava pericoloso : "Accidenti, questo Demone è velocissimo. E in più non sembra avere punti deboli" disse Asuka ad alta voce. : "Ehi Maya, avete scoperto niente dalla base?" chiese ansimante Kensuke, sfinito dal suo precedente attacco a distanza. : "No Kensuke, mi dispiace. Non riusciamo ad analizzare il Demone. Sembra avere una barriera supplementare che impedisca la sua analisi. In più i computer sembrano impazziti. Ogni computer ci dà un risultato diverso. Che il suo At-Field riesca ad interferire sui nostri sistemi?" : "E' probabile Maya. Ha un At-Field diverso da tutti gli altri Demoni. Non escluderei la possibilità che hai illustrato. Cercheremo cmq di ovviare all'inconveniente il prima possibile" rispose prontamente Aoba. : "Avete sentito children? PER il momento dovrete cavarvela da soli e, possibilmente, riuscire a sconfiggerlo. Noi faremo il possibile per aiutarvi. Mi raccomando, abbiamo fiducia in voi" disse Maya ai 2 piloti. : "Non ti preoccupare Maya. Finchè ci sarò io alla guida di un'Eva2 l'umanità non perderà. MAI!" rispose con la solita sfrontatezza e superbia Asuka. Nel frattempo si affacciò sul ponte di comando Rei, barcollando. Shinji si accorse subito che c'era in lei qualcosa che non andava e gli si fece incontro : "Ayanami tutto ok?". Rei si appoggiò ad una balaustra : "I-o, i-o chi sono? E ti ho già conosciuto, Ikari?" pronunciando il nome si accasciò e svenne tra le braccia di Shinji. Imbarazzato, il ragazzo la portò immediatamente in infermeria. Ma oltre alle frasi e allo svenimento, c'era qualcosa in lei che lo aveva colpito. Aveva intravisto un bagliore negli occhi della ragazza che giorni prima non aveva visto. Una luce calda, umana. Non fredda e distaccata come prima. Avrebbe voluto farle compagnia e rimanere lì a vegliare sul suo sonno, ma c'era una battaglia in corso. Infatti, sia gli attacchi di Kensuke che quelli di Asuka continuavano a dimostrarsi vani. Proprio mentre tornava sul ponte Shinji, il Demone passò al contrattacco. Distese le ali verso l'alto e aprì la sua regale bocca priva di denti dalla quale fece uscire un'onda di una straordinaria forza energetica, un'energia sconosciuta sulla Terra. Asuka riuscì a malapena a schivare il colpo, tant'è che il suo braccio destro venne ferito superficialmente all'altezza del gomito : "Uff, c'è mancato davvero poco. Oltre ad essere veloce sferra anche degli attacchi potentissimi e rapidi. Non sarà un avversario facile". Ormai il Demone stava procedendo ad un tiro a bersaglio: la sua velocità e la sua rapidità di fuoco erano impressionanti, tant'è che i children riuscivano sempre più a fatica ad evitare i suoi colpi. Riguardando attentamente con lo zoom una registrazione di una delle onde scagliate dal Demone, Shinji finalmente riuscì ad intravedere il nucleo del nemico: "Ho visto il nucleo. L'ho visto!" : "Dove?" chiese Aoba. Ormai soltanto la vista contava al quartier generale. I computer erano inservibili. Bisogna fidarsi dell'intuito, dell'istinto e della capacità visiva. : "Asuka, quando il Demone sferrerà l'attacco, se ci fai caso, sotto l'ala destra, proprio dove è attaccata al corpo, s'intravede qualcosa di circolare. Quello secondo me è il nucleo. È lì che dovete colpire!". : "Sei sicuro di quello che dici Shinji?" rispose Asuka. : "Certo che lo sono. E poi provare non costa niente" replicò Shinji. : "PER te è facile parlare da dietro a un monitor…". Niente di più falso per Shinji. Avrebbe voluto tanto essere lui a pilotare un Eva2. : "ASUKA ATTENTA!! DIETRO DI TE" intervenne Kensuke. Asuka si era distratta per parlare con Shinji e il Demone le era scivolato dietro e stava già con le fauci aperte pronte ad aprire il fuoco. Sembrava spacciata. Quando intervenne Kensuke si pose davanti a lei e venne centrato in pieno petto dall'onda : "KEEEENNSUKEEEEEEEE!" urlò disperata Asuka : "No-no-non ti preoccupare per me. È il momento propizio. Prendi la venom gun e fai fuoco sul nucleo. Presto, potrebbe non esserci un'altra occasione" : "Ma Kensuke io…" : "FAI COME TI HO DETTO. NON ESITARE. AVANTI COSA ASPETTI? VOLEVI VINCERE? E ALLORA VINCI!" le urlò ansimante Kensuke. Asuka estrasse la venom gun e fece fuoco sul Demone. Lo centrò in pieno. Il Demone urlando e contorcendosi precipitò al suolo. Poi esplose. Anche Kensuke precipitò al suolo. Maya ordinò l'estrazione immediata forzata dell'entry plug. Asuka con il suo Eva2 volò immediatamente vicino all'Eva2 dell'amico. Uscì dall'entry plug e si diresse verso quella di Kensuke. Aprì il portellone e lo tirò fuori. Kensuke sanguinava copiosamente dal petto. L'emorragia sembrò subito molto grave ad Asuka. Asuka, in ginocchio per terra, prese tra le sue braccia il corpo dell'amico : "Kensuke! Kensuke! Come stai? Ti prego non lasciarci. Resisti. Tra poco arriveranno quelli della J.S.E.I.A.. Vedrai. Ce la farai anche questa volta". Kensuke, percorso da brividi, riusciva a malapena a parlare. Un flebile suono usciva dalle sue labbra : "I-i-i-o d-devo dirti una c-cosa" : "Risparmia il fiato. Non parlare. Non affaticarti" cercò di fermarlo Asuka. : "Ormai il mio tempo è giunto. Devo dirti la cosa importante di prima. Lo abbiamo sconfitto il Demone no?" sorrise in modo amaro e stanco. : "Sai, all'inizio mi eri molto antipatica. Non ti sopportavo. Ti consideravo la solita ragazzina viziata. Invece, più passava il tempo più mi accorgevo che non era la verità. Pian piano mi sono accorto di amarti. Non te l'ho mai detto perché sapevo che il tuo cuore apparteneva ad un altro" : "Ma c-c-come…" cercò di intervenire Asuka : "Shhhhhhhh, fammi finire Asuka. Ti p-p-prego". Ora nuovo sangue sgorgava sia dalla ferita che dalla sua bocca. Continuò: "Non mi sono mai dichiarato perché sapevo che sarei stato respinto. Ma da quando sei tornata in Giappone, il mio cuore è tornato in subbuglio. All'inizio cercai di rimanere indifferente, ma più ci allenavamo e combattevano insieme, più sentivo la necessità di gridarti il mio amore. Cosa che ormai sarà inutile. Coff Coff (Coff Coff è la tosse…)" tossì Kensuke e ormai la sua bocca era cosparsa di sangue. : "Ke-Kensuke io…" : "Fammi finire ti ho detto! Sei stata la prima che mi ha fatto battere il cuore così forte. Vivi la vita appieno, finché puoi fallo. Mi raccomando. Tanto Shinji prima o poi si prenderà cura di te. Non può non accorgersi di quanto sei speciale. A-a-a-h-h d-d-i-i-me-n-tica-v-vo. S-s-ono c-o-onten-t-t-t-o-o d-di morire tr-tr-a le tue br-braccia…". Chinò il capo verso sinistra e spirò. : "KEEEENSUKEEEEEEEEEEEEEEEEE NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" gridò Asuka scoppiando a piangere. Era ormai anch'essa tutta sporca di sangue. Cercò di strattonarlo. Non voleva arrendersi : "Non puoi andartene. Non così. Non adesso. Non lasciarmi ti prego". Vide che tutto era inutile. Calò le palpebre dell'amico e rimase lì, con lo sguardo perso nel vuoto, a fissarlo, mentre in lontananza si udivano le sirene dell'autoambulanze. Il gelo, il silenzio, le urla e/o le lacrime calarono alla J.S.E.I.A.…

Capitolo 18° - Il gelido Inferno dei Cuori

Maya e Shinji rimasero impietriti di fronte ai monitor. Sgomenti, attoniti. Gli occhi sbarrati, lucidi. Il capo chino rivolto verso il basso. Maya si inginocchiò con la testa tra le mani. Shinji si lasciò andare ad un pianto a dirotto, sfogando la sua rabbia e la sua sensazione di impotenza colpendo violentemente con un pugno il muro che gli stava accanto. Tutt'intorno era un insieme di lamenti e pianti di disperazione. Non c'era membro della J.S.E.I.A. che non volesse bene a Kensuke. Gentile, generoso, affabile, disponibile. Era il children preferito dai tecnici e dagli operatori della base, sia perché fosse l'unico dei children che avesse conoscenze tecniche adeguate per capire il funzionamento degli Eva2 e di tutte le apparecchiature presenti all'agenzia, così da poter dare indicazioni utili per migliorare e progredire, sia perché amava scherzare e intrattenersi con loro, cosa che agli altri children risultava un pò più difficile. Asuka venne portata via a forza dalla squadra di recupero mentre vedeva Kensuke avvolto in un sacco nero di plastica pronto per esser trasportato alla base dal coroner per effettuare l'autopsia. Ella non piangeva più: tutte le lacrime che sarebbe stata capace di produrre erano ormai sgorgate e il suo bel viso rigato dai due solchi che le avevano contenute. Da quel giorno un'atmosfera irreale e surreale circondò la J.S.E.I.A.: nessuno aveva più voglia di scherzare, tutte facce serie che a fatica si sopportavano. Il funerale era stato semplice, essenziale. Parteciparono tutti i membri dell'agenzia. Asuka era come un robot, agiva per forza di inerzia. Shinji non riusciva a darsi pace. Toji continuava a piangere disperatamente e Hikari cercava di consolarlo. Maya e Aoba sembravano privi di emozioni, ma dentro soffrivano terribilmente per la scomparsa di Kensuke. Al funerale non presenziò Rei, che ancora non era stata dimessa anche se le sue condizioni non destavano preoccupazione. Più passavano i giorni e più un muro insormontabile divideva Asuka e Shinji. Asuka si sentiva in colpa, si sentiva la responsabile della morte di Kensuke. Perché aveva agito impulsivamente. Perché l'amico si era immolato per proteggere il suo amore, un amore non ricambiato. Si sentiva una sciocca presuntuosa insensibile e cieca, incapace di accorgersi dei sentimenti e delle emozioni che provano gli altri ma solo di lamentarsi per i propri. Shinji cercava di consolarla, di tirarla su, di non farla sentire in colpa. Ella Però non lo ascoltava. Più sentiva la frase : "Non è colpa tua" e più ripensava al fatto che Kensuke, prima di salire a bordo degli Eva2 per l'ultima volta, avrebbe voluto dichiararsi ufficialmente. Lei non aveva saputo aspettare. Ed ora pensava che se lo avesse ascoltato prima egli non sarebbe sotto terra, ma ancora nel mondo dei vivi, con la sua faccia gioiosa e spontanea. Ormai si era chiusa in se stessa: mangiava a fatica, rifiutava di fare i test, non reagiva a nessuno stimolo esterno. Shinji cercava di far breccia in quella barriera di inerzia che Asuka si era costruita attorno. Ma più provava e più era respinto. Sempre con maggior forza. Anzi, a poco a poco Asuka sembrò iniziare a prendersela, oltre che con se stesssa, anche con lui. Lo reputava un responsabile indiretto: infatti, se non ci fosse stato lui nel suo cuore, ella probabilmente si sarebbe accorta che Kensuke provava qualcosa per lei. E prevenire la sciagura che si è materializzata. Shinji stava male a sua volta. Non sapeva capacitarsi dell'accaduto. Si sentiva un po' colpevole perché lui non poteva combattere. Era rimasto impotente a guardare la morte di un suo amico. Non sapeva della dichiarazione di Kensuke, nessuno sapeva alla J.S.E.I.A.: solo Asuka ed ella non ne aveva parlato con anima viva. Quindi Shinji non comprendeva perché Asuka ce l'avesse tanto con se stessa e perché rifiutasse ogni sua attenzione. Vista la difficoltà di comunicazione che ormai attanagliava i due, Shinji chiese aiuto a Hikari: lei gli disse di portare pazienza, che soltanto il tempo poteva curare le ferite dell'anima. Accolse il consiglio e decise di dedicarsi fermamente a ciò che aveva deciso il giorno stesso del combattimento con il 7° Demone: scoprire tutti i segreti su sua madre, suo padre, gli Eva, Rei. Per prima cosa, andò nell'ufficio di Rei, ormai dimessa perché dagli esami risultò sana come un pesce. Appena lo vide, un sussulto la percorse: si ricordava benissimo delle visioni che aveva avuto. E non sapeva come comportarsi con lui. Cercò di accampare una scusa, dicendogli che aveva molto da fare. Ma Shinji fu irremovibile: irruppe nel suo ufficio ansimante, desideroso di verità: "Voglio sapere la verità. Basta menzogne. Basta sotterfugi. Un mio amico è morto. Una mia amica sta male e non reagisce. Non mi parla più. Quanti altri dovranno soffrire eh? Possibile che non te ne rendi conto? Possibile che tu sia così cinica e indifferente?" : "Ec-co i-i-i-o, ve-veramente…" : "Io cosa? Cosa c'è? Insisti ancora con questa farsa?" : "Cosa significa farsa?" chiese Rei. : "Mi stai prendendo in giro? VOGLIO LA VERITA'!" : "I-i-o…" farfugliò ancora di più imbarazzata Rei. : "Cosa c'è ancora, eh?" : "I-io…" : "Cosa?" : "I-io n-non…" : "IO NON COSA??!!" : "Ecco, io non so più qual è la verità. Non la so. Avevo delle certezze, ma ultimamente si sono sciolte come neve al sole. Perché ci tieni così tanto a saperla? Io credo di non ricordare…" : "Cosa vuol dire credi di non ricordare?" : "Non lo so neanch'io, Ikari. Prima di svenire, alcune immagini hanno percorso la mia mente. C'era anche lei, Ikari. C'era un signore con gli occhiali. Indossavo anch'io una plug suit. Ti prego Ikari, (questo è il momento in cui il suo lato umano prende il sopravvento e passa al tu… non ho mai fatto spoiler su questa continuazione, ma qui mi sembrava d'obbligo… :D) è questo il mio passato? Possibile che io non mi ricordi di niente? O è stato soltanto un sogno? Ma qual è il confine tra sogno e realtà? Una linea così sottile e invisibile che io non riesco più a distinguerla. Ti prego, aiutami. Aiutami a capire chi sono, da dove vengo, dove devo andare. Io così non ce la faccio più. Ti prego, sei l'unico qua dentro che sembra avere pietà di me. Devo sapere se sono viva o no. Aiutami…". Delle lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi rossi di Rei. Tra sé e sé ora pensò: "Cosa sono queste? Lacrime? Che strana sensazione… Eppure, sento di averle già versate in un'altra circostanza… Ma quando? Possibile che io abbia avuto altre esperienze che ora sembrano svanite dalla mia mente?". Shinji, vedendola piangere, posò sulle sue fragili spalle le sue mani, cercando di rincuorarla: "Scusami se prima sono stato duro con te. Ero fuori di me. Mi dispiace. Si, ti aiuterò" : "Davvero?" chiese con il suo solito tono piatto Rei. : "Si. Però tu devi aiutare me. Tu fai parte della commissione Apocalypse & Co., quindi immagino che tu sappia molte cose sulla stessa o sbaglio?" : "Beh, diciamo che so il necessario" : "Credo che basterà. Per prima cosa, dobbiamo trovare tutto il materiale possibile sulla Nerv…". Al suono della parola Nerv, Rei si mise le mani tra i capelli, cominciando ad urlare e ad agitarsi. Nuove immagini percorsero rapidamente la sua mente. Il logo della Nerv, un Eva azzurro con il numero 00, il signore con gli occhiali che le impartisce degli ordini, Shinji davanti al portellone del suo Eva che le sorride e lei a sua volta che contraccambia il sorriso. Tornò alla realtà: Shinji la teneva tra le sue braccia, preoccupato e spaventato dal comportamento della ragazza. Ella arrossì: non sapeva perché, ma il sentirsi tra le braccia di Shinji le era di sollievo, di conforto. Una cosa che gli sembrava GIA' DESIDERATA anni prima ma che mai era accaduta. Le braccia di Shinji erano calde, dolci. Avrebbe voluto rimanerci a lungo, ma dopo un po' si divincolò, notevolmente imbarazzata e stupita dal proprio comportamento : "E-cco i-io…" : "Non ti preoccupare Rei, per qualsiasi problema io ci sarò sempre. Ma piuttosto, questa è la seconda volta che hai questi attacchi… vorrei capirci un po' di più…" : "E' da quando sono venuta qui a lavorare che ho questi attacchi. Non mi erano mai capitati prima. In quegli attimi ho delle visioni. Nell'ultimo ho visto un Eva azzurro con lo 00, ho visto un signore con gli occhiali che mi sembra di aver già conosciuto, poi ho visto te all'imboccatura del mio portellone che mi sorridevi. Sono ricordi del mio passato questi?". : "Si Rei. È il tuo passato. Vedrai che piano piano ritornerà tutto a galla. E io ti aiuterò a farti riacquistare la memoria. Ora credo che sia meglio che tu riposi. Domani comincerò a raccontarti il tuo passato, ok?" : "Ok". La ragazza si sentiva sollevata, ma soprattutto al sicuro: Shinji le dava una sensazione di sicurezza mai provata prima. Tutta rossa in viso, con il capo chino e voce tremolante abbozzò un : "Grazie". Shinji le sorrise ed uscì dalla porta. Uscito dalla porta incrociò Asuka: ella era stata portata a forza dalla squadra speciale Nerv, dietro decisione di Aoba, alla base per effetturare dei test. Sembrava uno zombie. Vagava confusa per i corridoi, senza meta e senza nerbo. Il suo sguardo spento. Vedendo uscire Shinji soddisfatto dall'ufficio di Rei, per un attimo sobbalzò. Ma fu solo un attimo. Tornò al suo stato comatoso, facendo finta di niente e senza salutare Shinji. Shinji la chiamò, le urlò. Niente. La ragazza passò senza neanche voltarsi, senza degnargli uno sguardo. Lui l'afferrò per un braccio: "Asuka! Cosa c'è? Perché non mi permetti di aiutarti? Perché non mi parli più?" : "Non c'è niente. Lasciami in pace" : "E' dura lo so. Ma devi reagire. Devi fatti forza. Non puoi richiuderti in te stessa" : "Vuoi lasciarmi in pace si o no? Tanto mi pare di aver visto che tu non sai quant'è dura. Anzi, mi pare di aver visto che ti stai divertendo. TU NON SAI. TU NON PUOI CAPIRE. TU NON HAI MAI CAPITO". Cominciò a piangere. Singhiozzava violentemente: "Scusami Shinji. In fondo non è colpa tua. Me lo sarei dovuto immaginare. Quella che non capisce niente SONO IO. LA VERITA' E' CHE SONO IO CHE NON HO MAI CAPITO NULLA DELLA VITA E DEGLI ALTRI. Scusami se ti ho accusato. I-io o-o-ora devo andare. Che sciocca che sono! Una vera e propria stupida!" e scappò nella direzione da cui è venuta: "Asukaaaaaaaaa!" Gridò Shinji. Ma ella non si voltò, né fermò. L'avrebbe voluta rincorrere, ma ripensò alle parole di Hikari. E così desistette dall'idea. Decise allora di dirigersi al ponte di comando, per sapere se vi fossero delle buone nuove…

Capitolo 19° - Pieghe impreviste

Maya, seduta sulla comoda sedia del suo elegante ufficio, discute animatamente al telefono: "E' già morto un children! Quanti altri ne dovranno morire?". Dall'altro capo del telefono giunge la risposta, con tono sprezzante e arrogante: "Si rilassi, signorina. Abbiamo altri due Eva2 e due children no?". Maya cercò di contrattaccare, illustrando le difficoltà cui sarebbe andata (sarebbe andata in contro non è giusto, poiché Maya si sentiva una fiera rappresentante dell'umanità intera) incontro da qui a poco tempo: "Si, ma un children è quasi inutilizzabile": "E allora? C'è sempre quello di riserva" : "Impossibile. Abbiamo provato ieri. L'Eva2 01 rifiuta la sua connessione (non faccio lo spoiler ma voglio vedere se ci arrivate da soli, non è difficile dai…) " : "Allora destinategli l'Eva2 che fu del 6th children. Riparatelo, cosa ci vuole?" : "Ma mi sta prendendo in giro? E con che cosa scusi? Sa benissimo in quale situazione ci troviamo…". L'interlocutore non le fece finire la frase, visibilmente arrabbiato: "Come si permette? Lei è un mio subordinato. Ritiri l'affermazione di poco fa. O la conversazione può ritenersi anche conclusa". Maya, non senza poca fatica, rispose: "Mi scusi direttore. Mi sono fatta prendere dalla foga" : "PER questa volta è perdonata. Veda di non ripetersi. Allora dicevo, riparatelo cosa ci vuole?" : "Ma ci vorranno dei mesi! È semidistrutto" : "E allora cosa vorreste dalla commissione?" : "Un nuovo Eva2 per il third children" : "Se lo scordi. Non abbiamo fondi e, soprattutto, non crediamo sia il caso: se l'ultima pergamena del Mar Morto si rivelerà vera fino in fondo come tutti crediamo, mancherebbero solo quattro nemici. Due children e due Eva2 bastano e avanzano, visto anche che per sette Demoni c'è stato il sacrificio di un solo children" : "Ma lei è un pazzo! Riduce questa lotta ad una semplice equazione? Tutti nella commissione la pensano come lei? Francamente, non è possibile. Non sappiamo quanto saranno potenti i nostri nuovi avversari. Stiamo esaurendo i pezzi di ricambio e tutte le risorse necessarie. Perché avete adottato questa nuova politica?" : "Signorina, non sono cose che la riguardano. Lei è stipendiata per fare il suo lavoro e per stare al suo posto. Non per fare domande o per prendere decisioni che le competono. Non si deve nemmeno azzardare a fare ciò. La conversazione finisce qui. E non mi disturbi più con queste sciocchezze. Altrimenti la solleverò dal suo incarico. È chiaro?" : "Ma…" : "Ancora? Vuole sempre avere l'ultima parola. Le hanno insegnato cos'è il rispetto verso i suoi superiori?" : "Cosa vorrebbe…" : "Potrei affermarle che è stato un piacere, ma mentirei. Addio" Click! Sato le aveva di nuovo attaccato. Sulla faccia. Con la consueta arroganza e irriverenza. Anzi, nella sua ultima dichiarazione Maya aveva intravisto un tono di soddisfazione e di presa dei fondelli che il Direttore amava mostrarle. Si trattenne a fatica dal lanciare un antico e prezioso vaso addosso alla porta del suo ufficio: "Maya calma. Lo fa apposta. Cerca di provocare la tua reazione, la tua insubordinazione. Così d'avere il pretesto per cacciarti e sostituirti con uomo di sua fiducia. Non lo sopporto più. Gioca con le vite di questi ragazzi. Eppure c'è qualcosa che non mi quadra. Come se mancasse un pezzo ad un puzzle misterioso. Dà l'impressione di saper benissimo cosa fa e a cosa va incontro. Un piano, un piano ben preciso, al quale mancano solo dei piccoli dettagli, dettagli che aspetta da molto tempo… Ne parlerò con Shinji: so che sta facendo delle ricerche. Ora voglio che le faccia anche per me. Voglio scoprire cosa ha in mente Sato. Ho una brutta sensazione e spero vivamente che mi sbagli". Distese le gambe sopra la scrivania e si lasciò andare ad un pisolino ristoratore/conciliatore. Nel frattempo, nell'ufficio del suo interlocutore… : "La signorina vedo che s'insospettisce. Ma non c'è problema. Lei non m'incute timore e non può fermarmi. Nessuno può. Porterò a termine la mia missione. Ed ormai manca poco…". Si sentì bussare: "Signore, il rapporto che aveva chiesto alla squadra investigativa" : "Prego si accomodi" : "Eccolo signore. Ultimamente Ayanami si sta vedendo spesso con Ikari. È scritto tutto nel rapporto, corredato d'orari, spostamenti, impressioni. Come da lei desiderato" : "Eccellente. Come sempre avete fatto un ottimo lavoro. Sarete lautamente ricompensati" : "Grazie signore. Lei è sempre così gentile e magnanimo" : "Io riconosco sempre chi sa fare un buon lavoro. E chi compie l'ordini con puntualità e precisione viene da me sempre ricompensato" : "Grazie ancora signore" : "Può andare ora. Troverete accreditato sul vostro conto e su quello dei suoi uomini la cifra stabilita più un adeguato bonus. Arrivederci e buona giornata" : "Arrivederci signore". Sato, solo, cominciò ad esaminare il minuzioso rapporto, facendo delle riflessioni a voce alta: "Bene bene. Sembra che l'angioletto stia facendo come quattro anni fa. Sembra che il suo lato umano stia prendendo il sopravvento. A nulla è valso la nostra opera di modificazione del suo DNA per mettere delle barriere alla sua memoria e ai ricordi delle sue predecessori. Ma poco male. Anzi, vista la situazione che si è creata con la 2th children, tutto questo gioca a nostro favore. Distraendo Ikari e allontanandolo dalla 2th children, accelera soltanto il raggiungimento dell'obiettivo. Molto bene" e un ghigno satanico spuntò sulle sue labbra. Continuò con la sua fredda e lucida analisi: "Credo che cercheranno di scoprire le verità nascoste del loro passato. Alla fine avremo visite. Che vengano pure. Darò loro la verità. LA MIA VERITA'. AHAHAHAHAHAH. Il legame di sangue ha preso il sopravvento. Eccellente. ECCELLENTE. E chi lo avrebbe mai sostenuto che ci sarebbe tornato utile? Era un'ipotesi che c'impauriva. Ed invece è diventato un aiuto. Un grosso aiuto. Che complottino nell'ombra. Sarà la loro rovina. Loro e dell'umanità intera". Ora, guardando fuori della finestra, proseguì: "Vedi papà, avevo ragione io. Ma tu ormai eri troppo vecchio e stanco per capire. Fortuna che ci pensò l'angioletto, che si era affezionata troppo ad Ikari, a lasciar decidere al ragazzo, autonomamente, il futuro dell'umanità. Un futuro che altrimenti sarebbe stato sbagliato, ingiusto, deprimente, opprimente. Eggià. Una seconda opportunità. Che non verrà sprecata. Chi mai sarebbe voluto diventare una cosa sola insieme agli esseri umani? Una cosa disgustosa. Io devo regnare, non confondermi con la massa. Oggi è stata una giornata di belle notizie. Tante e tutte insieme. Credo che andrò a farmi un rilassante idromassaggio. PER finire in bellezza. Signorina" spingendo il tasto sul suo telefono : "Io vado nell'altra ala dell'edificio. Se qualcuno mi cerca, me lo passi sulla linea privata. Ok?" : "Come desidera Direttore". Si alzò ed uscì dal suo ufficio: "Non c'è proprio niente di meglio che una bella vasca idromassaggio…" 5 giorni dopo Shinji sfogliava gli archivi della J.S.E.I.A. dal suo ufficio. Già, da poco Maya glie ne aveva dato uno. Una vecchia stanza in disuso, riciclata come ufficio. Un piccolo bugigattolo situato ai piani inferiori. Non era il massimo, ma non ci si trovava male. Cercava qualche collegamento con la Nerv. Ma niente risultava essere veramente utile. Trovava cose che sapeva già. Come se proprio ciò che cercasse fosse volutamente omesso: "Aaaaah, non ci capisco più niente. Queste sono tutte cose che so già. Non è possibile che non ci sia niente. Sono quattro ore che cerco. Niente. Credo che andrò a prendermi un caffè. O forse una birra. Misato sarebbe contenta se mi facessi una birra…" e un nostalgico sorriso gli affiorò sul viso. Proprio in quel momento: "Ikari sei qui?": "Si entra dai. Quante volte ti ho detto di chiamarmi Shinji? Possibile che ogni volta te lo devo ripetere?": "Scusa Shinji": "Non fa niente Rei. Hai trovato quello che ti ho chiesto?": "Si. Mi sono recata alla Apocalypse. Devo dire che Sato è stato molto gentile e disponibile. Quando gli ho detto che mi servivano dei documenti per fare ricerche e sapere come comportarmi alla J.S.E.I.A. l'ho visto contento. Soddisfatto": "Mm, Rei hai fatto un buon lavoro. Vediamo cosa c'è scritto. La Nerv, agenzia che nasce dalla defunta Gehirn, è presieduta da Gendo Ikari": "Hai detto Ikari Shinji?" : "Ricordi Rei, ti ho raccontato il tuo passato. Che tu eri una children come me, che combattevamo gli Angeli, che il comandate dell'agenzia era mio padre e che alla fine…" : "Alla fine?" chiese incuriosita Rei : "Alla fine… abbiamo vinto! Semplice no?". Shinji non le aveva raccontato tutta la verità. Non le aveva volutamente detto ciò che successe dopo la venuta di Kaworu, l'inizio e la fine di tutto, che lei era diventato qualcosa che lo stesso Shinji non è mai riuscito a spiegarsi. E, per questo, non le aveva raccontato niente, perché prima di tutto non sapeva cosa dirle, visto che neanche lui sapeva bene cosa era successo e poi perché non voleva allarmarla o impaurirla inutilmente. Continuò nella sua lettura: "Vicecomandante: Kozo Fuyutsuki. Alla direzione tattico strategica… bla bla bla" finchè non arrivò al capitolo 11: soggetti qualificati: "Primo pilota qualificato: Ayanami Rei. Nata a Tokyo il (non so la data… ora i Rei devoted mi uccideranno pazienza…), gruppo sanguigno…, altezza, peso ecc.". Ci fu una cosa che gli saltò subito alla vista: una frase sottolineata alla fine della pagina : "Tutti i dati e le informazioni riguardanti l'esperimento sul primo soggetto si trovano nel fascicolo appositamente dedicatogli". Allora Shinji chiese: "Rei, cosa significa esperimento sul primo soggetto? Rei? Ehi Rei. REI!". La ragazza, al suono della parola esperimento, piombò in uno di quei flashback che ormai si ripetevano sempre più frequentemente. Si prese i capelli fra le mano, scuotendo violentemente la testa: "Basta. Basta! BASTA! Non ne posso più. Ti prego Ikari aiutami". Shinji la prese fra le sue braccia, dolcemente, accarezzandogli con una mano i capelli: "Shh, ci sono qua io. Calmati. Vedi? È gia tutto passato. Qui sei al sicuro. Tranquilla. Ma non farmi più arrabbiare. Ti ho detto mille volte che mi devi chiamare Shinji". Ella alzò gli occhi verso il ragazzo, con le lacrime che sgorgavano numerose: "Si Shinji. Grazie. Grazie di tutto" e sorrise. Ogni volta che gli sorrideva, Shinji faceva pace con il mondo. Era una delle cose che più lo facevano sentire meglio (attenzione: una delle cose…:D). Poi Rei, improvvisamente, prese la parola, scostandosi dall'abbraccio: "Sai cosa ho visto questa volta Shinji? Mi sono vista in tre situazioni diverse: da piccola, vicino a quel signore con gli occhiali che mi hai detto tuo padre, sul ponte di comando che presumo sia quello della Nerv; poi quando sei arrivato tu per la prima volta ed io mi trovavo su una barella, ricordo il tuo sguardo triste e preoccupato; nella sala di aspetto di un ospedale, dopo una battaglia contro un Angelo credo, piena di bende e fasce e c'eri anche tu che ti preoccupavi per me. Non so come ma ho una strana sensazione. È come se questi fatti fossero accaduti in modo non consequenziale. Come se avessi avuto più di una vita. Ma nello stesso tempo nessuna. Sensazioni, fatti e comportamenti diversi ma che in qualche modo possono essere ricollegati. I-io non ci capisco più niente. Non lasciarmi indifesa. Non lasciarmi sola. Ho bisogno di te. Aiutami ti prego". Shinji, sorridendo: "Non ti preoccupare, per qualsiasi cosa io ci sarò sempre. Puoi contare su di me". Le diede un bacio sulla fronte. Rei lo avrebbe voluto rifiutare, ma lo accettò. Divenne immediatamente tutta rossa: "I-io d-devo t-t-tor-ornare a ca-casa. C-ci vediamo domani. Ciao Shinji": "Ehi aspetta dove vai? Ti accompagno": "N-non ti preoccupare. Tu devi ancora esaminare il fascicolo. Ciao" e scappò via dall'ufficio. Solo, mentre si accingeva a riprendere la sua lettura: "Bah, cosa gli sarà preso? 4 anni fa era così fredda. Niente la poteva scalfire. Oggi mi sembra diversa. più emotiva. Perché poi sarà scappata? Bah, chi le capisce le ragazze (se sapeva Shinji…:D). Mettiamoci alla lettura, non vorrò far giornata qua sotto?" e continuò la sua istruttiva lettura…

Capitolo 20° - Il Principio

Passarono due settimane… Freddo. Pioggia. Cadeva copiosa, incessante, scrosciante, battente. Si abbatteva sulla città ormai da diverse ore. Sato la osservava scendere su Neo-Tokyo 4 in piedi, con le braccia conserte dietro alla schiena in una posizione d'attesa, davanti alle finestre del suo enorme ufficio. Era tempo di riflessioni…: "Il momento tanto atteso è finalmente giunto. Il percorso è stato lungo e tortuoso, gli ostacoli e i contrattempi più numerosi e coriacei di quanto non avrei mai potuto immaginare. Addirittura la J.S.E.I.A. ha funzionato. Quella pagliacciata. Quella buffonata ha fatto veramente il suo dovere. Eppure pensavo che quegli inetti… Scherzi del destino: colui che m'immaginavo essere il nemico "perfetto", l'avversario più forte e pericoloso, il solo di cui dovermi preoccupare, si è rivelato essere invece l'antagonista più facile da rendere inoffensivo e, anzi, mi sta dando addirittura una mano! Comunque in quella pagliacciata di agenzia sono stati capaci di tirar fuori risorse che mai e poi mai avrei pensato fossero capaci di possedere. Gran parte del merito è stato dell'angioletto: sia quando ha obbedito ai miei ordini sia quando ha cominciato ad emanciparsi e a sfuggire alla mia autorità. È stata proprio brava quella volta a togliere l'elettricità alla base, durante l'attacco del sesto Demone, come da richiesta; ma il vero capolavoro lo sta facendo adesso, quando è passata dall'altra parte della barricata: dividere i due innamorati. Involontariamente ha sfruttato le loro paure e la loro sete di verità per dividerli, per passare più tempo possibile con Ikari. Non si rende conto di quello che sta facendo, ma lo sta facendo benissimo. È riuscita quasi a metterli l'uno contro l'altro, grazie alle sue amnesie e alla voglia di sapere di Ikari. Sarà proprio la sua voglia di verità a distruggere lui e tutti gli altri. La loro forza è l'unione. Lui l'ha distrutta. E ora sono vulnerabili. Molto vulnerabili. Non mi resta che attendere. L'attesa sta per finire. La distruzione e la morte porteranno a una nuova rinascita. Le Tenebre prenderanno il sopravvento e spegneranno la Luce. Per sempre. E governerò come signore incontrastato, facendo vedere chi è il vero Dio… (un po' blasfemuccia ma…) AHAHAHAHAHAHAHAH!". Si allontanò dalla finestra. Si avvicinò alla scrivania e schiacciò il pulsante che trasmetteva con la sua segretaria: "Milla, per oggi cancelli tutti i miei appuntamenti. Esco dall'ufficio. Vado a rilassarmi e a divertire un poco. Se qualcuno mi cerca? Non ci sono, per nessun motivo. Si grazie. Arrivederci signorina e buon lavoro". Detto questo, rilasciò il pulsante, si mise un impermeabile, prese il suo ombrello e uscì dall'ufficio… : "Ma non smette mai di piovere?" disse Shinji a voce alta. Pen Pen, seduto a tavola accanto a lui, mentre s'ingozzava un pesce, annuì. Shinji aveva poca fame. Gomito destro sopra il tavolo, il piatto ancora pieno, la mano destra che reggeva il mento: "Tutto questo tempo passato con Rei… e ancora non ho scoperto niente. Niente se non che Rei abbia subito qualche esperimento… già, ma di che tipo? Del passato, invece, non c'è traccia". Improvvisamente, pensò anche ad Asuka…: "Chissà come starà. Se si sarà ripresa. L'ultima volta stava veramente giù e s'è l'è presa di nuovo con me… sono stato così occupato che l'ho trascurata, non mi sono reso conto nemmeno se fosse riuscita a recuperare la sincronia con l'Eva2… Sai che faccio? Gli telefono. Per scusarmi e per saper come va. Anzi, vado direttamente a trovarla…". Detto questo prese il suo cappotto, l'ombrello e fece per uscire quando alla televisione apparve un'edizione speciale del telegiornale: "Un improvviso maremoto di dimensioni gigantesche si è abbattuto sul porto di Neo-Tokyo 4. Passiamo la linea all'inviata sul posto… Si, il maremoto ha cominciato ad abbattersi circa quindici minuti fa. Nella storia moderna, non si ricordano maremoti con onde e con una forza distruttiva così grande. Aspettate un attimo, mi è appena giunta voce che secondo gli esperti il maremoto non sembri essere di origine naturale. È stato provocato da qualcosa di non ancora meglio identificato. Si consiglia a tutta la popolazione di rifugiarsi nei bunker. Il porto è andato completamente distrutto e si registrano per il momento cento morti e sessanta dispersi. È un impresa riuscire a trasmettere da qui, nonostante siamo a circa settecento metri dalla costa. Il vento è in forte aumento e gocce d'acqua arrivano fin qui e… e… ma quella è un'onda gigantesca! Sarà alta una quarantina di metri! Ma com'è possibile…AIUTOOOOOOOOOOOOOOO! AAAAARRRRRGGGGHHHHHHH". Sullo schermo del televisore appare la scritta "Ci scusiamo per l'interruzione. I programmi riprenderanno il più presto possibile". Poi si tornò nello studio del telegiornale: "Abbiamo perso ogni contatto con la nostra inviata e la sua troupe. Speriamo bene. Tutta la nostra redazione non può più andare avanti. Non ce la facciamo. Preghiamo ai nostri gentili telespettatori di scusarci. Ricordiamo che il ministro della difesa ha raccomandato a tutti i civili di rifugiarsi nei bunker. Avete visto tutti che maremoto sia. Scusateci, ma il nostro telegiornale finisce qui. Ringraziamo i telespettatori dell'attenzione e vi auguriamo un buon proseguimento di giornata. Sperando che quest'apocalisse finisca presto…" : "Terribile. Veramente terribile" disse Shinji. Un attimo dopo, un grido di terrore: "Ehi, adesso che ci ripenso, Asuka non vive molto distante dal porto. Vivrà a circa due kilometri. Era molto contenta di vivere vicino alla costa, così era vicina al suo promontorio… La chiamo!". Compose febbrilmente il numero. Nessun segnale: "Oh no, la linea telefonica deve essere interrotta. Vediamo se posso chiamare Maya. Compose il numero diretto dell'agenzia: "Maya, sono io Shinji. Hai sentito il telegiornale? Asuka non abita molto lontano da lì. Quando provo a chiamarla, non c'è nessun segnale. Devo…": "Shinji, non ti preoccupare: abbiamo mandato una squadra a prelevarla. Tu, piuttosto, vieni immediatamente alla J.S.E.I.A.. I nuovi nemici, come previsto, sono arrivati" : "Volo. In un attimo sarò lì. Hai mandato della gente esperta e fidata…" : "Si, si, si non ti preoccupare. Asuka sarà sana e salva. Tra poco lanceremo Toji. Muoviti. E sta attento alle scosse che potrebbero esserci. Porta anche Pen Pen: da ora in poi non sarà più al sicuro a casa sua. Nessuno sarà più sicuro nella sua casa. Ti ho preparato una branda qui. Potrai dormire nel tuo ufficio" : "Grazie Maya. Vengo immediatamente". Prese una borsa termica. Convinse Pen Pen ad entrarvi, mettendoci dentro delle sardine. Uscì. Vide la sua città distrutta dalle scosse. L'umidità era pesante, si faticava a respirare. La pioggia sempre più battente. S'incamminò verso la J.S.E.I.A. Nel frattempo, il Cavaliere (no Berlusconi, quello dell'Apocalisse… :D :P ndr) era arrivato a circa duecento metri dalla costa…

CONTINUA ...

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Evangelion / Vai alla pagina dell'autore: B1sto