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Autore: Namikaze_I    22/07/2014    0 recensioni
California. Monterey. 2029
Terza guerra mondiale.
Una ragazza semplice quanto complessa, nata per la natura, testarda, audace, semplice, "maschiaccio".. Abbandonata a se stessa, in tempi di guerra, sola col fratello e il mondo. Americana al 101%
Ad un tratto entrerà nelle loro vite la madre Russia, un soggetto strano, molto strano.
Un amore proibito, illegale, ma eterno e affascinante o un odio profondo e lecito, ma straziante e codardo?
America o Russia?
Pace o guerra?
Amore o odio?
Genere: Comico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Era l'alba, la luce entrò lenta e forte nella camera di una ragazza, costretta a comportarsi da donna, adulta e matura a causa di una guerra che ormai da tre lunghissimi anni aveva inondato la vita di tutti, con odio, tristezza e speranza per un futuro migliore e forse non lontano.
La ragazza donna aprì gli occhi, color nocciola, chiari ma profondi, costretta ad alzarsi per sfruttare al meglio le prime luci dell'alba. Raccolse i capelli ricci scuri, ma schiariti dal troppo sole preso in quell'inizio estate arrivato con molta calma da quanto è stato atteso, in una crocchia che le avrebbe permesso un pò più di facilità e freschezza per i lavori che la attendevano. Mise il suo solito abito da lavoro, quello bianco, leggero e comodo. Scalza andò nella cucina, della sua casa storica e coloniale ereditata dal padre, morto, solo lei sapeva il motivo, la causa di tanto dolore subito da lei e suo fratello circa 2 anni prima, e sapeva anche la causa della scomparsa improvvisa della madre, era sempre stata una persona che vedeva tutto, ogni singolo particolare, sapeva distinguere la menzogna dalla verità, e quella che le avevano raccontato i poliziotti e la zia paterna di sicuro non era la verità, anche perchè lei sapeva tutto prima che accadesse.
Preparò il latte necessario, lo mise in due tazze, e portò in tavola i biscotti preparati da lei stessa il giorno prima. 
"Harryyy! Dormiglioneeee! Svegliati sta per arrivare Dan!" urlò, ma il fratello con il sonno profondo peggio di un ghiro non si sarebbe arreso al primo tentativo.
Lei aprì la porta del fratello, la camera tartassata di poster di vecchie band e di film horror, disordinata come nessuna, era grande e spaziosa, con la televisione munita di play-station, wii e x-box, naturale per un ragazzino di 14 anni, lei accese l'impianto stereo al massimo, partì una canzone rock, tremendamente chiassosa e lo stridio delle chitarre elettricche fecero spaventare il povero Harry che cadde dal letto portandosi dietro le coperte e il giornalino che aveva nascosto sotto il cuscino, lei rise di gusto, quasi cadde dalle risate godendosi la faccia del fratello, spaesato, con gli occhi ancora assonnati.
"Maledizione, Ash!" le urlò, arrabbiato e tremendamente divertente, per lei " Hai rotto con questi tuoi modi di svegliarmi! Non ti basta avermi buttato l'acqua gelida due giorni fà? E avermi disegnato tutta la faccia con la nutella la settimana scorsa?" 
Lei smise di ridere, ma solo perchè il ragazzo si era alzato e minacciava di aggredirla con il suo avanzare da prepotente, ma ammetteva che i suoi scherzi le avevano fatto ricordare la sua faccia ogni volta che lo svegliava in modi diversi.
"Non è colpa mia! Ti ho chiamato e tu ancora ronfavi, e poi questa non è la tua canzone preferita? Dovresti ringraziarmi imbecille!" gli rinfacciò ridendo sotto i baffi.
"Stronza!" e se ne andò sbattendo la porta della sua stessa camera, Ash rimase lì immobile ridendo silenziosamente, andò verso le coperte del fratello e gli rifece il letto, quando ebbe finito si rese conto della rivista caduta per terra insieme alle altre cianfrusaglie, era una rivista a luci rosse, con la copertina di una ragazza della sua età, nuda, con la bandiera dell'America che le svolazzava dietro e un fucile tra le mani, sopra primeggiava una scritta tra le altre, "La guerra non è mai stata così sexy", lei rimase schifata, e come un fulmine o un tornado scese le scale.
"Che cazzo è questa?!" sbraitò come una leonessa, infuriata, pronta ad attacare. Il ragazzo intento a bere il suo latte, la guardò prima senza troppa attenzione, poi quando si accorse della rivista in mano alla sorella, sputò il latte appena bevuto, si alzò di scatto facendo cadere la sedia.
"Niente! Ridammela! Non è affar tuo! Come ti permetti a frugare nella mia roba!" urlò arrabiato, scaraventandosi sulla sorella facendola cadere.
"Non sono riviste adatte a un bambino della tua età!" i due stavano lottando sul tappetto, ma lei non mollava la presa, e lui non voleva arrendersi. Suonò il campanello, ma loro non lo sentirono a causa delle loro urla e del combattimento.
"Oddio, Harry! Lascia stare tua sorella!" una voce famigliare e maschile li interruppe.
"Dan!" urlò Harry, imbarazzato per la posizione in cui li aveva trovati, si alzò veloce. Il ragazzo che li aveva fermati stava ridendo per la reazione di tutti e due, si alzò anche lei imbarazzata.
"Corri a cambiarti che siamo già in ritardo" si rivolse a Harry che annuì, e se ne ando lascindoli soli, "Ashley, si può sapere cosa stavate facendo?Ahah" sorrise divertito, i suoi occhi azzurri scrutavano la ragazza davanti a lui, che imbarazzata raccolse la rivista da terra.
"Bhe, vedi Daniel, ho trovato questa rivista un pò ambigua nella camera di Hazza, e volevo delle spiegazioni, e siamo arrivati.. a dove ci hai visti tu.." gli fece vedere la rivista, lui rise sommossamente appena lesse il titolo, scrutò ogni piccola parte di quella copertina, lei rimase interdetta sul da farsi.
"Mmh, il tuo fratellino ha degli ottimi gusti in quanto a riviste" lei arrossì, lui la guardava malizioso, scrutava ogni parte del suo corpo, che purtroppo il vestitino corto da lavoro non copriva granchè. Ashley gli prese la rivista dalle mani, e andò a nasconderla sopra il frigo, mentre in punta di piedi riuscì a cacciarla in fondo il più possibile, Dan le si fece dietro, prendendola per i fianchi, lei sentì il respiro caldo di lui nei capelli e il suo corpo dietro, si girò di scatto trovandosi in svantaggio data la sua altezza più piccola di lui.
"Dan, sai come la penso, non è il caso, lasciami" e lo spinse via, lui sorrise e indietreggio, quella ragazza non cambierà mai, pensò. Lei non voleva nessuna storia, sopratutto con questa brutale guerra, poi la differenza d'età tra i due non le piaceva, lei 17, lui 27, dieci anni erano ben troppi, ma lui non la vedeva come una ragazzina, era sempre stato affascinato da quella donna in un corpo da ragazza, dalla sua estrema bellezza e semplicità, i sui capelli ricci sempre in disordine, gli occhi nocciola che gli ricordavano il cioccolato e la sua infinita dolcezza, poi le labbra rosee piene, il suo fisico tonico e seducente ad ogni suo movimento, e le sue lentiggini lo incantavano e non poco.
"Uff, okay, comunque stavo scherzando, lo sò come la pensi, però non mi dispiaccerebbe.."
"Dan!" lo interruppe "Non dire cose di cui potresti pentirtene!" lo ammunì lei.
"Che c'è? Volevo solo invitarti a cena.." lei rimase immobile, schiuse la bocca dalla sorpresa, ci pensò.. "N-non lo sò, con questi bombardamenti improvvisi, ho paura ad andare in città e poi.." 
Questa volta fù lui a interromperla, "Eddai, non andremo in città, conosco un posticino vicino al mare, che non ha ancora chiuso"
La risposta tardò ad arrivare, era preoccupata di come si sarebbero svolte le cose, poi lasciare Harry solo, non le piaceva, e se dei russi entrassero in casa? Lui sarebbe indifeso e sarebbe stata tutta colpa sua.
"Da amici, da vecchi amici, parleremo dei progressi di Harry alla fattoria e a scuola, devi stare tranquilla, poi i Russi non bombardano da un pò, il nostro esercito li sta tenendo alle strette a Sacramento, ben lontani da qui. Tranquilla" fece un sorriso capace di distruggere tutti i brutti pensieri di lei. "Uff, va bene, però da amici, non aspettarti troppo Dan."
"Sissignora!" e si mise in posa, come un soldato, rigito, sull'attenti, lei rise, la faceva sempre ridere, quel ragazzo troppo cresciuto.
I due ragazzi salutarano la ragazza e si diressero nella fattoria di Dan, che offriva il lavoro a Harry come aiutante, anche se lei credeva ed era ben convinta che l'avesse fatto solo per lei, e poi Dan aveva anche offerto a Harry di aiutarlo con lo studio, visto che la scuola era stata colpita da una bomba ed era stata chiusa, e così lui, lo aiutava visto che si era laureato con il massimo dei voti. Lei si dedicò al lavoro, lasciando i brutti pensieri da parte, e fantasticando su quello che potrebbe succedere la sera, in quella strana uscita con il suo migliore amico.




Hey!
Che ne pensate? fatemi sapere :) sono curiosa del vostro parere.
Allora, siccome non sapevo come descrivervi i personaggi per ora presenti su questa mia ff, ho deciso di farveli conoscere in una giornata normale..
Nel prossimo capitolo vi aspetterà una grossa sorpresa e un grosso cambiamento, la madre Russia non tarderà ad arrivare! (?) Deheheh ;)
Saluti e baci!

Bluella^
P.s Il mio ritorno trionfante (spero) alla scrittura <3 
P.p.s se ci sono errori non preoccupatevi a farmeli notare, provvederò subito a correggerli :)

 
  
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