2.Wedding.
Casa dolce casa. Che poi, per me non è tanto dolce, ma è comunque casa. Va beh, non mi perdo in questi futili dettagli. Stavo dicendo che sono tornata a casa. Mi ha accompagnata Louis, come era nostro solito fare prima di separarci.
“Stasera c’è una festa, Jenni. Ci andiamo?”
“No, Lou, non mi va”
“Oh avanti, Jennifer, non puoi startene chiusa in casa per sempre. Hai rotto con Jason, va bene, ti capisco, ma devi distrarti, non piangerti addosso”
“Louis, è come se Clare ti lasciasse. Andresti a feste a destra e a manca?”
“No..” mi dice sbuffando.
“Appunto”. Si blocca di colpo.
“Io ti amo troppo, Jenni. Voglio vederti felice. Voglio vederti ridere. Non voglio vedere quei tagli” dice prendendo i miei polsi ed accarezzandomeli delicatamente “non voglio vederli”.
“Sei tutto ciò che di bello mi rimane Lou, sei la mia ragione di vita”. Mi abbraccia.
È mia madre a risvegliarmi dai miei ricordi “Jennifer, sei ancora davanti alla porta? Muoviti e vieni in cucina che io e tuo fratello ti dobbiamo parlare”.
“Arrivo mamma” e la raggiungo, sbuffando. “Ciao Michael”.
“Ciao Jennifer”.
“Allora, che volete dirmi?” chiedo prendendomi un bicchiere d’acqua.
“Mi sposo” e in nemmeno mezzo secondo mio fratello si ritrova la faccia bagnata.
“Che cosa fai tu, madre?”
“Mi sposo” dice, in tutta tranquillità.
“E lo dici così, come se niente fosse? Chi cazzo è quest’uomo? È separato? Vedovo? Ha figli? Ma cazzo, che idee ti vengono in mente? Hai 40 anni mamma, porca puttana”.
“Non sei tu la padrona della mia vita, Jennifer. Faccio quello che voglio”
“Michael, di’ qualcosa, cazzo!”
“È il padre di Calum”. Sono spiazzata. Sconvolta. Sono… aah, nemmeno io so  come mi sento ora.
“Vaffanculo” dico prima di correre in camera mia, con le lacrime che minacciano di scendermi. Chiamo Louis, l’unica persona in grado di aiutarmi in questo momento.
“Pronto?”
“Louis…”
“Jenni, che succede?”
“Lou, mia madre si sposa”.
“Cinque minuti e sono da te, piccola”. Non mi dà nemmeno il tempo di rispondere con un semplice e flebile “okay” che ha già attaccato. E io, per la prima volta, lo aspetto in camera mia con lo sguardo fisso sul soffitto invece che in bagno con l’acqua fredda che scorre su braccia e polsi.
 
MICHAEL’S POV
So per certo che ora mia sorella è in camera a piangere, e io non sono là con lei. Con quale coraggio, poi, mi presenterei in camera sua dopo quello che le ho fatto e detto quella mattina? Dovrò farmi perdonare per tutte le volte che le ho fatto del male. È mia madre a svegliarmi dai miei pensieri, come sempre.
“Tu che ne pensi, Michael?”
“Penso che tu stia facendo una grande cazzata, mamma” dico, per poi dirigermi alla porta d’ingresso, dove stanno suonando ininterrottamente. “Ah, ciao Louis. Non ti aspettavo”
“Jennifer?”
“È in camera, ma che succede?”. Non risponde. Bah, è sempre stato strano quel ragazzo. Penso che mia sorella sua l’unica che lo capisce sul serio.
 
POV’S JENNIFER
Sento dei passi e poi la porta si apre di scatto, rivelando un Louis alquanto agitato. Chiude la porta velocemente e si avvicina a me, togliendomi la divisa scolastica e prestando attenzione al mio corpo, a qualche “novità”.
“Non l’hai fatto” sussurra, alla fine.
“Come potrei, Lou? Ci sei tu ora”. Mi sorride e mi lascia un tenero e casto bacio a fior di labbra, aiutandomi e vestirmi con un paio di jeans e una maglia rossa di Abercrombie.
Molti potrebbero giudicare quella sottospecie di bacio come gesto ambiguo, ma non è così. Certo, lui è fidanzato con quella che una volta era la mia migliore amica, ma a noi non è mai importato questo. Abbiamo sempre avuto il vizio, se così lo possiamo definire, di scambiarci teneri baci quando ne sentivamo la necessità. Diciamo che il nostro amore di migliori amici è qualcosa di imparagonabile a qualsiasi fidanzati, compreso a lui stesso e Clare. Ricordo ancora quando mi disse che si era fidanzato: mi crollò il mondo addosso, ‘non sono più importante per lui’ pensai. Ma non fu così. Me le ricordo a memoria, le sue parole “Sarà anche la mia ragazza, ma tu resterai sempre l’unica che ho amato, che amo e che amerò sul serio. Sei la mia vita, Jenni.”
“Che è successo, piccola?” mi chiede con tono dolce, mentre inizia ad accarezzarmi delicatamente la mia chioma bionda. Mi appoggio al suo petto, beatificandomi del suo tocco.
“Mamma mi ha detto che si sposa, e indovina con chi? Ovviamente con il padre di Calum, con la fortuna che ho. Avevo già scarse possibilità con lui, ora è tutto impossibile, cazzo! Sarà il mio fratellastro, non sarà mai il mio ragazzo. E poi sono pure brutta, quindi figurati, le possibilità sono sotto lo zero”.
“Tu sei bellissima, Jenni. Non credere a chi ti dice il contrario”
“Quindi in pratica dovrei credere solo a te?”
“Certo” dice, stringendomi al suo petto.
“Lou…”
“Dimmi, piccola”. Mi stacco dalle sua braccia per guardarlo dritto negli occhi.
“Perché mi innamoro sempre delle persone sbagliate?”
“Hai sempre avuto un debole per le cose sbagliate, Jenni. Ti ricordi Jason? Lo consideravi giusto quando in realtà era sbagliato, completamente”.
“Lascia stare Jason, non voglio parlarne” sbotto, inacidita.
“Invece non lascio stare perché devi capire che non tutti sono come lui. Non tutti sono sbagliati, Jennifer”. Lo guardo dritto negli occhi, con i miei che minacciano lacrime.
“Tu sei la persone più giusta che potessi mai incontrare” e mi riappoggio a lui.