Anime & Manga > Higurashi no naku koro ni
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Autore: Show_life4manga    22/07/2014    4 recensioni
"Keiichi-kun, che ne dici di giocare a nascondino?
Chi perde muore"
Genere: Horror, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Keiichi Maebara, Rena Ryugu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Questa è la mia prima storia in questo fandom.
Ci tenevo abbastanza a farlo, anche perché Higurashi è stato uno dei miei primi anime/manga che mi hanno fatto appassionare al genere horror.
Ci tengo oltrettutto a precisare che: 1) ho cambiato un pelo alcuni particolari della storia originale (vedi la camera di Keiichi); 2) la canzoni usata per questa OS si intitola "Hide and Seek" di SeeU (https://www.youtube.com/watch?v=1J5Dc0cLo5g). E' una canzone coreana di cui (grazie al cielo!) ho trovato una versione in italiano e che ho usato nella storia.
Spero vi piaccia.

Show.


Keiichi cammina su e giù per la stanza con l'umore turbolento quanto il tempo fuori.
I suoi sono partiti da tempo e neanche una telefonata. Dovevano essere qui già da due giorni.
-Merda!- sbotta il ragazzo in preda ad uno dei suoi attacchi di panico, che hanno iniziato a manifestarsi grazie a quelle ragazze che, fino a  ieri, lui le credeva sue amiche.
 
Ding Dong, sono arrivata. Aprimi perché, nasconderti non servirà.
 
Il bussare frenetico alla porta fa accelerare i battiti cardiaci del moro, che si avvicina lentamente all'entrata.
Una risata si alza.
Una risata che ha ben poco di umano.
Una risata che Keiichi aveva già sentito.
 
Ding Dong, sono arrivata. Aprimi perché è troppo tardi per scappare.
 
-Rena- mormora deglutendo a fatica.
Il bussare si interrompe e Keiichi freme, il sudore scende dalla fronte ed il battito cardiaco ormai è andato a farsi benedire. Si guarda attorno e le sue attenzioni cadono sulla finestra. 
Una figura si muove e la paura del ragazzo sale.
 
La finestra aperta ha permesso di incontrarci.
 
I loro occhi si incrociano e un brivido freddo percorre la schiena del moro.
Lo sguardo di Rena è penetrante, lo stesso di ieri, quando lei voleva entrare a forza tanto da spaventare il povero quindicenne. 
Keiichi si avvicina di più alla finestra, così da riuscire a distinguere bene il viso della sua, ormai, ex amica.
 
Lo sguardo di paura, voglio vederlo morire.
 
Il volto della rossa squartato da un sorriso che non ha nulla di umano, che parte da un orecchio e finisce nell'altro.
Uno sguardo di chi ha perso totalmente il senno...uno sguardo assassino.
Keiichi la fissa.
-Perché sei qui? Cosa vuoi da me?!- mormora pietrificato dalla paura.
 
Ding Dong, sono alla porta scappa e corri via. 
Giochiamo insieme a nascondino.
 
Rena tira fuori il suo machete, quello che lui la vide usare nella discarica. Ma il ragazzo è sicuro che in quel momento lei non avesse intenzione di cercare un tesoro.
La ragazza riesce ad aprire con facilità la porta, ma di viene bloccata ancora dal catenaccio sulla porta. Catena che già ieri lo aveva salvato.
 
Ding Dong, sono entrata dentro scappa e corri via. 
Giochiamo insieme a nascondino.
 
Keiichi corre per la casa in cerca di un nascondiglio, mentre Rena, con un colpo secco del machete, rompe la catena spalancando così la porta.
La ragazza entra e la sua risata riecheggia per tutta la casa.
 
Sento chiaramente il rumor di passi svelti.
 
Il moro corre e si nasconde.
Ormai è l'unica cosa che può fare.
 
Sento chiaramente il respiro irregolare.
 
Keiichi si gratta il collo con due mani.
Un gesto premonitore.
Il respiro diventa più affannoso che mai, mentre la rossa inizia la caccia.
 
Ding Dong, su nasconditi.
 
Il quindicenne continua a nascondersi, ma i passi della ragazza sono sempre più vicini.
Ti vedo.
 
Rena sventola alla cieca il machete, rischiando di colpire il ragazzo che si è nascosto dietro di lei.
 
Ding Dong, su nasconditi.
 
Keiichi riesce a nascondersi nello studio del padre, dietro alla libreria e cerca di chiamare qualcuno col telefono d'ufficio del padre.
-Merda! Ha tagliato i fili!- sbotta il ragazzo sbattendo il pugno sul muro, per poi rendersi conto dell'errore commesso.
 
Ti vedo.
 
-Keiichi-kun- chiama Rena con una voce che non sembra più della dolce ragazza amante delle cose carine -E' l'ora della penitenza per Keiichi-kun- continua avvicinandosi alla libreria. 
Il moro spinge da dietro la libreria facendola cadere addosso alla ragazza, per poi scappare via verso camera sua.
 
Ding Dong, su nasconditi.
 
Rena sposta l'ingombrante mobile e si alza, pulendosi il vestito dalla polvere e guardandosi attorno.
Vede la porta della camera del ragazzo chiudersi.
Ora la sua risata diventa ancora più disumana.
 
Toc Toc, son fuori dalla porta e sto per entrar.
Non chiederò nessun permesso.
 
Keiichi entra nel grosso armadio cercando di fare il più silenzio possibile mentre la ragazza bussa alla porta della stanza.
-Posso entrare nella stanza di Keiichi-kun? - chiede la pazza allargando di più il suo sorriso.
Keiichi si guarda attorno. Ormai è in preda alla disperazione.
-Io entro lo stesso- canticchia Rena in preda al delirio più totale.
 
Toc Toc, sono nella stanza.
Ora ti troverò e porrò fine a questo gioco.
 
La ragazza entra pian piano canticchiando e facendo oscillare il machete.
-Dov'è Keiichi-kun?- chiede con innocenza velata.
Nessuna risposta.
Sembra che la cosa la ecciti ancora di più.
 
Guardo sotto il letto, però non è lì che sei.
 
-Per caso Keiichi-kun si è messo a dormire?- butta giù il letto con una violenza inaudita e sminuzza col machete il cuscino.
Ora la camera è un cumulo di piume.
Rena inclina la testa e guarda la scena meravigliata.
-Uh! Sembra neve! Kawaii!- dice con quel sorriso inumano
 
Rimane l'armadio quindi l'apro lentamente.
 
-Keiichi~ - chiama avvicinandosi e aprendo l'armadio.
 
Toc Toc, ti ho trovato.
 
Rena sorride spaventosamente.
 
Ding Dong, ecco dove sei.
 
La rossa alza il machete.
 
Ding Dong, la vittoria è mia.
 
Il ragazzo fissa negli occhi la ragazza.
 
Ding Dong, ora che sei qui.
 
Rena sgrana gli occhi.
Il sorriso sparisce. 
Qualcosa inizia a muoversi.
 
Ding Dong, paghi pegno tu.
 
Keiichi si sveglia di soprassalto con la fronte grondante di sudore ed il fiato corto.
Un altro incubo.
Il moro si ributta all'indietro sul letto.
-Riuscirò mai a dormire decentemente?- mormora tra sé e sé. Con un moto di stizza tira via la coperta e si alza.
Finalmente, dopo giorni e giorni, ha smesso di piovere così i suoi genitori possono ritornare in serenità, perché sono stati bloccati dalla tempesta.
Il moro sorride e si gratta la testa; deve mettere in ordine prima che arrivino i suoi, se no chi la sente sua madre.
Il ragazzo sistema la casa ed esce fuori con dei grossi sacchi neri della spazzatura. Va avanti per la strada finché non arriva al cassonetto dell'immondizia, in cui ci butta i sacchi con molta fatica.
-Pff! Che pesanti!- dice sorridendo e rientrando a casa.
Si alza un urlo appena Keiichi si chiude dietro la porta.
Una vecchia signora del villaggio, tremante e spaventata, guarda con orrore il cassone della spazzatura, mentre le altre persone si avvicinano a chiederle cosa stesse succedendo.
-Nonna! Cos'hai da urlare?!- chiedono preoccupati, per poi guardare nella stessa direzione della vecchia.
 
Una mano candida ed adornata da piccole gocce di sangue che sembrano decorazioni floreali. 
Una mano staccata dal resto fa capolino dai sacchi della spazzatura.
 
Ding Dong, ne è rimasto uno.
 
Il volto di Keiichi si apre in un sorriso.
Lo stesso sorriso inumano di Rena.
  
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