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Autore: chrisisalive    23/07/2014    3 recensioni
"Perché dimenticare una persona come Allison Argent è come dimenticare chi siamo, è dimenticare noi stessi sotto cumuli di macerie."
[Spoiler! 3B - 3x23 "Insatiable"]
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lydia Martin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Stiles è ancora accasciato al suolo privo di sensi. Io urlo il nome di Allison. Stiles non si sveglia. Ed io urlo ancora. Mi sento male, un dolore lancinante mi invade la testa. Ma non urlo per quello. Sento l’odore della morte, lo sento persino in gola, è quasi soffocante. Non abbandono Stiles, respira ancora. Cerco di sveglialo urlando il suo nome, gli occhi mi si sono appannati di lacrime e si, anche di paura. Perché una cosa che ho imparato in questi mesi è che quando la paura ti invade il corpo, tu smetti di vedere le cose, diventi come cieco per un istante. Ho la mente occupata da voci urlanti, non riesco a sentire nemmeno i miei stessi pensieri. Sento che la mia migliore amica piano piano si sta spegnendo, e sento che non prova alcun dolore, sembra quasi felice. Sento che non ha paura. Lei è coraggiosa, l’ha dovuto imparare ad essere coraggiosa. Io continua a piangere pregando che Stiles si svegli per abbracciarmi. Fuori da quel tunnel la mia migliore amica sta morendo. Stiles apre gli occhi, mi vede piangere e mi abbraccia. Non sa il motivo per cui sto piangendo.

 


Vedo il corpo di Allison tra le braccia di Scott, lui piange. Isaac è a terra sanguinante, ma non sembra importargli molto del suo sangue, piange. Kira guarda Scott, una lacrima scende anche sulla sua guancia. Guardo Stiles, lui ha il viso coperto dalle sue mani, non mi tiene più stretta la mano. Non sono riuscita nemmeno a tenerle la mano mentre respirava per l’ultima volta. La sua mano tocca l’asfalto,  le sue dita delicate sono rilassate e riesco a vedere lo smalto rosso che accuratamente aveva scelto pochi giorni fa. Non sono riuscita a sentire le sue ultime parole, Scott non vuole parlare. Io urlo perché mi sembra che urlare mi faccia liberare da questo dolore, ma non dura molto. Stiles mette le sue mani sulle mie spalle, mi aiuta a rialzarmi, e insieme corriamo verso Allison. Verso quello che di Allison rimane. Un corpo spezzato. Le accarezzo il viso, le sposto i capelli dagli occhi, le pulisco le labbra. Scott ancora la guarda, ancora non parla. So che una delle ultime sue domande è stata: “Lei è al sicuro?”. Lo so perché lei era così, pensava prima agli altri. Aveva pensato prima a me, poi si era resa conto della gravità della situazione. Ci stava lasciando. Sentivo un vuoto allo stomaco, forse lo stesso vuoto che aveva sentito lei poco fa, lo stesso che l’aveva lasciata scivolare lungo l’oblio. Lo stesso vuoto che aveva incrinato il mio mondo facendo andare la mia vita a rotoli. Christopher aveva preso il corpo della sua dolce bambina tra le braccia, aveva pianto, poi aveva smesso. Anche lui era coraggioso. Era la persona più forte che avessi mai conosciuto, era rimasto solo. Gli erano rimasti solo ricordi, belli o brutti che siano, e un arsenale d’armi. Poi l’aveva portata via senza mai guardaci negli occhi, forse per un attimo ci ha odiati perché non eravamo riusciti a proteggere la sua famiglia. Allison era la sua famiglia. Era anche la mia famiglia. Era la famiglia di tutti.

Isaac aveva preso l’auto di Allison, Kira se n’era andata con la madre. Scott guidava la Jeep di Stiles, lui continuava a guardarmi forse temeva un mio crollo. Non aveva intenzione di avere nessun crollo. Continuavo a guardarmi le dita che erano colorate di un rosso intenso, le pulii sulla gonna. Poi le guardai ancora, rimanevano sempre di quel colore, sbiadito ma sempre rosse. Avevo le mani sporche del sangue di Allison, e mi sentivo ancora più in colpa, avevo il potere per impedire quello che era successo e non sono riuscita ad evitarlo. Stiles mi guardava ancora, forse sperava che dicessi qualcosa, ma io non era lui, non avevo niente da dire in situazioni come queste. O forse era troppo quello che volevo dire. Era lui quello che,  in ogni situazione, rompeva il ghiaccio.

-“Come stai?”- mi chiese infine, -“Non riesco a togliere il sangue di Allison dalle dita”- dissi girando il palmo all’insù. –“Ti aiuto io”- disse lui inumidendo un suo dito con la saliva per poi passarlo sopra quel liquido che mi aveva colorato i polpastrelli. Lo guardai senza avere la forza di ringraziarlo.

Quella stessa notte le avevo scritto una lettera. Ad Allison. Non ho avuto nemmeno il coraggio di rileggerla e l’ho bruciata. Mi sentivo piccola tanto quanto una formica e chiunque avrebbe potuto calpestarmi, non avrei lottato. Mi sarei lasciata andare, sarei potuta  morire anche io quella notte e non avrei sentito dolore. Come aveva fatto lei. Sarei morta con lei. Poi le luci dell’alba avevano cominciato a filtrare dalla finestra, non avevo dormito. Stiles si era presentato sotto casa, mi aveva detto –“Vestiti, dobbiamo andare”- e così ce ne siamo andati. Le troppe persone mi mettevano a disagio, nessuno di loro sapeva che Allison era morta infilzata da una spada mentre combatteva contro un Oni, nessuno sapeva che era morta per me. Per salvare me, per salvare tutti noi. Avrei voluto avere la lettera che avevo scritto durante la notte quando Chris mi chiese di parlare di Allison alla cerimonia, ma l’avevo bruciata.

-“Io voglio solo ricordare Allison felice, tra le braccia di Scott per esempio. Voglio stamparmi nella mente ogni suo sorriso e ogni sua parola. Perché dimenticare una persona come Allison Argent è come dimenticare chi siamo, è dimenticare noi stessi sotto cumuli di macerie. Se noi la dimenticassimo sarebbe come farla morire una seconda volta, e almeno io, non sono pronta a rivivere un dolore così straziante”- mi asciugai le lacrime e tornai a sedermi, Stiles mi strinse la mano e un pochino mi sentivo meglio. Ma quell’ombra intorno al cuore che avevano Scott, Stiles ed Allison ora ce l’aveva anche io, per sempre, non se ne sarebbe andata mai. Avrei vissuto per sempre con la mancanza di qualcuno. Con un dolore che non potevo descrivere a parole, ed urlare adesso non serviva più a niente, non mi aiutava a sopportare il dolore. E adesso Stiles dovrebbe guardarmi, adesso potrei crollare.

 

    

Ricordiamola perchè è morta tra 
le braccia del suo primo amore,
quello che amerà per sempre.

 
 
  
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