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Autore: LadyNamek93    23/07/2014    3 recensioni
Nella fredda notte invernale tra il 24 e il 25 dicembre, mentre infuria la tempesta, il piccolo Bart Simpson si sente vuoto e incompleto, con un grande bisogno di un nuovo amico. Vorrebbe che fosse proprio questo il suo regalo di Natale, senza sapere che qualcuno ha ascoltato tutti i suoi discorsi ed è pronto ad offrirgli la sua più sincera amicizia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bart Simpson, Lisa Simpson, Telespalla Bob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amici?? Amici!
 
"Bambini?? Venite, è pronto in tavola, su che si fredda la cena!", stava dicendo Marge dalla cucina. Lisa apparve sulla soglia della cucina e prese posto a tavola. "Oh bene, Lisa, hai chiamato anche tuo fratello?". "Veramente no, mamma. E' chiuso in camera sua. Vuoi che salga di sopra a chiamarlo?". "Sì, grazie mille, Lisa".
Lisa salì al piano di sopra e raggiunse la stanza del fratello maggiore. La porta era chiusa a chiave. "Babi...Babi, mamma ci sta chiamando, è pronta la cena, e papà arriverà a momenti...Ehi, babi, mi stai ascoltando?". "Cosa c'è?". "Sto dicendo che la cena è pronta, quante volte vuoi che lo ripeta?". "Bah...di' pure a mamma che io non mangio stasera". "Ma come?! Senti, babi, qualcosa non va. Posso entrare e ne parliamo?". Bart non aveva davvero voglia di vedere e sentire nessuno, tuttavia si alzò dal letto su cui era seduto e andò ad aprire la porta, lasciando entrare Lisa.
"Allora? Babi, cos'hai?". Bart si risedette sul letto, e accanto a lui si sedette la sorella. Il ragazzino sospirò. Sembrò pensarci su a lungo. Ma poi rispose: "Niente". Lisa, che certo stupida non era, intuì che davvero qualcosa stava turbando il suo Babi. "Non me la racconti giusta". "Lisa, guardami!". Lei lo guardò. Non somigliava nemmeno lontanamente al Bart scatenato e teppistello che lei ricordava. "Cosa dovrei guardare?". "Guardami e basta. Mi sento come vuoto...incompleto...". "Hai bisogno di una ragazza, Babi! E' così!". "Non si tratta di questo! Insomma, sarò anche il fighetto della scuola, quello che combina guai e disastri e che finisce sempre in Presidenza, ma...insomma, il punto è che, oltre a quello sfigatello di Milhouse, io non ho mai avuto un vero amico!". Bart si era finalmente come liberato di un gran peso che da tempo portava sullo stomaco. "Oh, Babi! Cosa possiamo fare per aiutarti?". "Io...". Lisa stentava a credere ai suoi occhi. Si sbagliava, o erano davvero lacrime quelle che ora scorrevano calde lungo le guance del fratello? "Babi...". Bart si asciugò con il dorso della mano. "Io...per questo Natale, desidererei soltanto avere un nuovo , vero amico! Capisci Lisa? Un mascalzone come me, che condivida i miei stessi interessi, insomma!". I due fratelli si strinsero in un'abbraccio. "Babi, capisco cosa voglia dire essere senza amici. Ma ora dobbiamo andare a mangiare, è la vigilia di Natale, tutta la nostra famiglia è a tavola...". "Sì, sì, ho capito", disse Bart. Si soffiò il naso e, cercando di nascondere gli occhi leggermente arrossati, scese con Lisa al piano inferiore.
Il padre Homer era da poco tornato dal suo ultimo giorno di lavoro (dopo ci sarebbero statr le ferie natalizie) alla Centrale Nucleare di Springfiled. Salutò i suoi figli (erano tre, ma a volte lui si dimenticava della piccola Maggie), e si sedette a tavola a gustare i suoi spaghetti aglio e olio, preparati con tanto amore dalla moglie Marge. Quest'ultima si rese subito conto dello strano stato d'animo di Bart. "Tesoro, non stai mangiando con molto appetito. Qualcosa non va?". "Nah...non ho molta fame, tutto qui". "Forza, che domani è Natale e scommetto che non vedete l'ora di scartare i vostri regali!". "Regali...come no". Il ragazzino lasciò improvvisamente ricadere le posate nel piatto e si alzò dalla sedia, dirigendosi verso le scale. "Ma tesoro, non hai finito di mangiare, dove vai?". "Io non ho fame. Vado a dormire. Buonanotte a tutti", disse Bart, e iniziò a salire le scale. Percorse il corridoio e si rifugiò in camera sua, si spogliò, infilò il pigiama e si avvolse nelle calde coperte. Il suo umore era davvero nero, ma come se ciò non bastasse, a peggiorare la situazione si aggiunerò lampi e tuoni fortissimi. Era già sotto le coperte quando si accorse che la finestra era aperta. Sbuffò, si rialzò e fece per chiuderla affacciandosi leggermente, quando...
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Non ebbe neanche il tempo di gridare, poiché la sua bocca fu tappata con del nastro adesivo. Una mano grande e calda lo afferrò all'improvviso, ma era troppo buio, non riusciva a vedere di chi si trattasse. Pensava a un ladro, sì, era sicuramente un ladro, e ora che fare? L'aveva ammutolito, afferrato e ora rischiava di trascinarlo giù dalla finestra, e sarebbe stato un bel volo...
Con pochi sforzi l'uomo misterioso riuscì ad arrampicarsi al davanzale; spinse il piccolo Bart all'indietro facendolo cadere sul pavimento e uscì dall'oscurità rivelando la sua folta massa di capelli rossi e ricci.
"Ciao, Bart!!!", disse con voce minacciosa. Bart, non potendo gridare, si limitò ad esclamare mentalmente la tipica frase che usava urlare non appena vedeva il viso del suo rivale più temuto: Telespalla Bob!
"E ora, sono guai!", pensò il ragazzino. "Questo maniaco omicida mi ucciderà senza pietà! Bel modo di trascorrere il Natale! Proprio il regalo che desideravo, pff!".
Qualcosa però era diverso dal solito. Stavolta Bob non brandiva nessun coltello, né una pistola, né qualsiasi altro tipo di arma. E poi, il suo sguardo. Non sembravano esserci tracce di rabbia, cattiveria, rancore. Niente di tutto ciò. O era tutta una messinscena? Sì, era decisamente una messinscena, da lì a pochi secondi avrebbe sfoderato la sua arma micidiale con cui lo avrebbe affettato senza pietà.
"Hai bisogno di una mano o ti rialzi da solo?".
"M-ma che...", pensò il ragazzino biondo.
Si ritrovò una mano tesa verso di lui...la mano che avrebbe dovuto ucciderlo lo stava invece aiutando a rialzarsi!
Finalmente, Bart si strappò il nastro adesivo dalle labbra. "Cosa significa!?", chiese , scettico. Ancora non si fidava ad afferrare quella mano. "Non avevi espresso un desiderio, Bart?". "Di che cosa stai parlando, che desiderio?". "<>", disse Bob, cercando di imitare il tono di voce infantile del bambino. "Sono qui, Bart!". "Cosa stai cercando di dire? Come faccio a fidarmi di te?!". "Credimi, Bart. Se avessi voluto farti fuori...ti avrei trascinato fuori dalla finestra e portato chissà dove per sventrarti. Invece...sono qui, e ti sto tendendo la mano per aiutarti a rialzarti da terra. Ero appostato sotto la tua finestra con l'intento (come sempre) di ucciderti; ma poi ho ascoltato tutto il tuo discorso con tua sorella Lisa...e non so...qualcosa dentro di me...dentro al mio cuore...mi ha spinto a cambiare idea e a offrirti tutto ciò che ho da offrirti...la mia amicizia!". Lo sguardo di Telespalla Bob sembrava puro e sincero stavolta, anche la sua voce era piuttosto emozionata. Forse stava dicendo la verità?
Ancora una volta l'ex spalla di Krusty porse il braccio verso il ragazzino. "Allora, Bart. Amici??". Bart lo guardò ancora immerso nella sua indecisione, ma poi tese a sua volta il suo braccio e la sua mano verso di lui. "Amici", sussurrò, e i due si scambiarono un forte abbraccio.
   
 
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