In Tunisya [I]
-quarantesimo
capitolo-
Molly
aveva salutato Harry come se stesse partendo per il fronte…
di nuovo. Le si era
buttata al collo, stritolandolo e piangendo lacrime di coccodrillo.
- No
Harry! Non andare! – pigolava – Gli annibali ti
mangeranno! –
E a nulla erano valse le
spiegazione di Mione e
le rassicurazioni di Harry che: no non stiamo andando al
fronte… di nuovo. No
gli annibali non mi mangeranno. E NO non si chiamano neanche annibali,
ma
cannibali. Ripeti dopo di me, Signora Weasley; C-A-N-N-I-B-A-L-I.
All’inizio
Harry pareva essere tornato bimbo; uno di quei bimbi che fanno i
capricci
perché non vogliono andare a l’asilo.
Perché
dobbiamo per forza partire?
Perché
per forza l’Africa? Fa caldo
là!
E’
pieno di zanzare! Draco pensa
che lo spiccica-fanfare
che ha messo in valigia sia l’arma con la quale Harry
scenderà in campo.
Ma una
sera che erano fuori a cena in un bel posticino sul lungo mare, Mione
disse che
dalle ricerche che aveva fatto, quello dove andavano, era un posto pieno di gay. Harry si era messo alla
PosAttila ed aveva proclamato
-Sto posto
me gusta -, facendo saltare le coronarie a Draco.
Aeroporto.
- Ma che
dobbiamo passare sotto quei cosi?
–
Harry
sapeva benissimo che Draco si riferiva ai metaldetector o come piffero
si chiamano!
-
Purtroppo…-
sospirò guardandosi la bella maglia viola con sopra The
Jokerm e sorridendo.
Draco ebbe
un brutto presentimento – Non avrai di nuovo messo le
forbicine dentro il
beauty, vero? – quel vero era tanto sensuale quanto
minaccioso.
- …
Ricordatemi
di controllare prima di passare sotto i cosi! –
urlò Harry a Mione e Ron.
Andarono a
fare i biglietti, ma l’aeroporto pareva sputare gente dalle
vetrate; presero
due carrelli e vi misero sopra i bagagli. Mentre Ron ed Harry
caricavano la
roba sopra i carrelli si chiesero se stavano rubando pé
sbaglio quelle di
altri. Non finivano mai.
Scusate! I
due si fermarono, si alzarono ed iniziarono a contare; 1…
2… 3… 4… 5… 6…
ah,
erano 6? Ok!... UN MOMENTO! SEI? SEI VALIGIE? Per quattro persone?
Si guardarono
negli occhi e sbatterono le palpebre tre volte, poi presero un carrello
a
testa, il terzo che aveva aggiunto lo portarono assieme e si
avvicinarono a
Mione e Draco che stavano vedendo gli orari sugli schermi. Poi Mione,
convita,
prese il carrello condiviso e s’incamminò spedita
verso il posto dove davano i
biglietti per i posti.
Correva
come un fulmine. Ron e Draco rinunciarono in partenza a darle dietro a
pizzo e
culo, ma Harry no e così, testardo, cerco di accodasse
dietro l’amica.
Dribblava,
faceva tunnel, passaggi, schivava, deviava… era meglio del
Quidditch!
Per poco
non investiva una coppia, ma abilmente sterzò a sinistra ed
and a destra.
L’uomo dietro di lui disse qualcosa che lui
identificò come una sorta di
complimento… ma che poteva benissimo essere anche un bella
maledizione arcana.
Si
bloccò
di colpo per fare passare una coppia di due ragazzi, vestiti alla
stessa
maniera, con le maglie bianche.
- Mione
–
la chiamò quando fu sicuro di non far girare tutto
l’edificio – Ti vuoi
fermare? Ho vuoto dribblare una quarantina di persone, per poco non
mettevo
sotto una bambina e non facevo fuori una coppia di vecchi! -
Ma la
ragazza era troppo presa a vedere un altro schermo per badargli,
evidentemente
quello schermo era così interessante, perché
neanche Ron se lo era cagato
quando mentre il rosso si avvicinava sempre di più col
carrello a lui, Harry
urlava – RONNNNNN! -.
Era finito
con le gambe aperte e dentro di esse il carrello… una posa
degna di lui
insomma.
Dopo che
ebbero fatto i biglietti, Mione e Ron, già a patti, misero
Draco vicino ad
Harry; dopo il racconto dell’amico alla sua prima voltata su
mezzo volante
pesante non lo volevano neanche sentire.
Poi Draco
arpionò l’unico carrello rimasto, quello dove
c’era il beauty di Mione, quello
suo e di Harry, e la borsetta di Harry dove c’erano i soldi
(ce l’ha anche il
Naka, incredibile ma vero nd xla) e si diresse come un razzo verso la
porta
successiva che portava… ai negozi.
Draco
aveva una strana luce psicopatica negli occhi –
MUH… COMPRARE COMPARE! –
Quando Ron
riuscì a schiodare Draco dal carrello, Draco si
appropriò del trolly suo e di
Harry, Harry si mise a tracolla la borsetta piccolina e nera.
Draco ed
Harry entrarono in un grande negozio pieno di alcolici e cioccolato.
- Compriamo
una cioccolata che piaccia ad entrambi? – propose Harry
mentre guardava con la
bava alla bocca
Draco non
si scollava dal trolly nero, così dove andava lui andava il
trolly. – No – poi
si girò verso
Controlli.
Draco non
la smetteva di fissare male l’alchetto sopra di lui, sotto la
quale dovevano
passare chiunque voleva salire sopra un aereo. Lanciava Cruciatus con
gli
occhi. Ma che quello che aveva inventato
L’affare
suonò e quando l’agente tirò
fuori…
Harry, Ron
e Mione incrociarono le braccia ed incenerirono Draco.
- DUE!-
pigolò Harry – Non una, ma DUE
forbici! – Draco sorrise alzando le spalle.
Gli agente
tuttavia, aprirono anche la borsa che Mione aveva a tracolla, tirarono
fuori un
astuccio giallo grande PIENO di ferma capelli luccicanti e di ferro,
compreso
un SET di forbicine.
Draco
lanciò un PWA!, Ron ed
Harry non si
erano tolti dalla loro posa di prima. Mione ridacchio cercando di
sviare la
cosa dicendo che Draco si era comprato tanti di quei profumi da poter
riempire
una valigia.
Aereo.
Non
facevano che traballare sopra quell’affare, e tutti
ricordarono la faccia prima
di meraviglia del Signor.Weasley quando gli dissero con che mezzo
andavano.
- Questo
non sa guardare per me – disse Ron –Ma chi gli ha
dato la patente? –
- Penso un
nargillo, Ron – disse Harry, mentre cercava di legare per
l’ennesima volta
Draco vicino a lui. – Ma dove stiamo andando?
Cioè; la città? –
Chiese quando era il momento
di compilare un
fogliettino bianco.
- Ah
Hammameth – rispose Mione.
Harry
sbatté due volte le ciglia –Ah ah ah, che bella
battuta! Dai, come si chiama? –
- Te
l’ho
detto! – fece la ragazza, -Ad Hammameth –
- Cazzo,
sei seria! – poi notò una cosa che si doveva
mettere nel foglio, se lo si era; Cognome da
ragazza nubile, Harry si girò
verso Draco, che lo stava osservando ghignante. –Oh no
– fece – Se ci provi ti
affogo quando arriviamo al mare -.
Africa.
Aeroporto.
C’era
una
cosa che Harry aveva visto fare in un film e che voleva –
DOVEVA –
assolutamente fare. Ma se ne stava quasi per dimenticare, ma grazie a
Merlino
no.
Appena
mise piede vuoi dall’aereo con a braccetto Mione, fece un
passo indietro e poi
lo mise in avanti, la gamba di lato e toccando solo con la punta della
scarpa
il pavimento, il braccio libero in alto, ed ulrò:
- DESERTO
VENGO A TEEE COI TACCHI A SPILLO AI PIEEEE’! -
Oh, parola
di harry Potter… è parola di Harry Potter!
Deo,
quaranta capitoli? Ho davvero
scritto
tutta sta roba? … Cazzo °-°!
Le terme
torneranno presto, non temere ^-^, per ora gustatevi questi
capitolettini della
Tunisya, non so quanti capitoli userò, ma penso solo un
altro, cercherò di
mettere tutte le scemate assieme!
Mok lo sa
cosa mi è successo, a grandi linee, come chi
ho incontrato nell’acqua e poi nella doccia xD. Cara non dire
nulla!
Dopo
questi dell’ultima vacanzina, metterò la seconda
parte di Alle Terme, seguirà
un capitolo su Attila ed un altro fatto di piccoli frammentini di
viaggi fatti
dai miei nonni e mia zia Bellatrix. Come? Se li ho già
pronti? Bho!
GRAZIE a chi
recensisce.
GRAZIE a chi legge.
GRAZIE a chi ha messo
la fanfa tra i
preferiti.
RIDERE E
MANGIATE CIOCCOLATO