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Autore: Joyobrien24    23/07/2014    1 recensioni
Nelle Terre di Nika si combatte ormai da decenni una sanguinosa guerra tra la terra della Luce e la terra dell'Ombra. Clariss, unica ragazza nata dall'unione della luce e del buio dovrà fare i conti con il suo passato e con l'ostilità che la gente prova per una mezzosangue come lei. Dovrà imparare a controllare i suoi misteriosi poteri perché il destino dei due popoli è nelle sue mani.
Ispirata da "Le cronache del mondo emerso"
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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PROLOGO

Era tutto buio. Nell’aria echeggiavano le urla della gente straziata dalle spade, i tonfi dei cadaveri che cadevano. Giuliette correva, urlando tutto il dolore che aveva nel cuore.
Calde lacrime le rigavano il volto sporco e ferito. C’era odore di sangue e di morte. L’unica cosa che le dava sicurezza era la mano della sorella stretta alla sua.
Era calda. Era vera. Era viva. Sapeva che, finché avrebbe avuto accanto la sua adorata sorella, non le sarebbe potuto accadere niente, con lei si sentiva al sicuro.
Si diressero nella loro stanza e lo spettacolo a cui assistettero fu orribile. La loro camera , un luogo confortevole, accogliente e dolce, che conservava i loro ricordi più felici, le loro risate, i loro segreti non erano altro che un mucchio di macerie.
I letti a baldacchino in legno di quercia ornati da sottili tende di lino rosa, con un materasso in piuma d’oca coperto da lenzuola di un tessuto pregiato ornato da disegni floreali realizzati con fili d’oro e d’argento, i loro ritratti appesi alle pareti, le librerie colme di libri antichi e preziosi, il dolce tepore del caminetto, non c’era più niente.
Le pareti erano macchiate di sangue, il tetto crollato, il legno dei letti completamente bruciato, le lenzuola e i materassi strappati e sporchi. In un angolo giaceva il corpo di un soldato in armatura, aveva lo stemma della loro famiglia: un giglio rosa sfumato di bianco inciso sull’armatura d’acciaio.
Aveva in mano una spada sporca di sangue, la sua testa giaceva qualche braccia più in là, il volto contratto in un’espressione di dolore e paura. sulla sua schiena spiccavano un paio di ali bianche, le candide piume tinte di rosso. Giuliette fissava il corpo senza vita del soldato, singhiozzando.
Sua sorella la prese per un braccio e la nascose dietro ciò che restava della loro scrivania.
Si accucciò accanto a lei e le sussurrò parole dolci nel tentativo di calmarla, ma Giuliette non le rispondeva, gli occhi fissi sul soldato steso a poche braccia da loro. Solo dopo qualche minuto, la ragazza riprese coscienza e si accoccolò tra le braccia della sorella che le accarezzava dolcemente il viso, sentiva il suo cuore battere in modo ritmato, come una dolce melodia accompagnata dai colpi di spada che fendevano l’aria. Poi, ci fu il silenzio, un silenzio strano. Per un attimo, Giuliette credette che fosse tutto finito, che i nemici si fossero ritirati, che quell’interminabile conflitto che aveva tolto la vita ai loro genitori, a molti soldati e ad un’infinità di uomini innocenti fosse finita, ma l’incanto non durò a lungo.
Una freccia la colpì di striscio, ferendole la guancia sinistra, vide il suo sangue colarle sui vestiti, macchiarle i capelli biondi, tentò di urlare ma dalla sua gola uscì solo un mugolio strozzato.
Sua sorella la prese per un braccio e la trascinò via. Uscirono dalla loro camera e si diressero verso gli ampi corridoi sospesi nel vuoto, sostenuti solo da pilastri di marmo bianco, un materiale che si estraeva solo nella loro terra d’origine.
Quell’area pullulava di nemici che fortunatamente non si accorsero della loro presenza, impegnati com’erano a straziare i corpi degli avversari.
Gli invasori erano armati fini ai denti: possedevano grosse spade in metallo nero e delle armature costruite con un materiale a lei sconosciuto, sul grigio della corazza spiccavano due ali membranose, sulla spalla avevano inciso lo stemma del regno a cui appartenevano, cioè una rosa bianca contornata da spine nere, lo stemma della terra dell’ombra.
Giuliette correva cercando di non inciampare sugli innumerevoli cadaveri stesi a terra, mentre la sorella la seguiva a poche braccia de distanza. Poi, d’un tratto senti lo schioccare di una freccia e un urlo di dolore. Si girò di scatto e vide sua sorella stesa a terra e una decina di braccia da lei, con una freccia conficcata nella gamba destra da cui sgorgava un rivolo di sangue.
Giuliette le si avvicinò piangendo, ma la sorella la bloccò :
“Non avvicinarti …. scappa, non pensare a me, me la caverò ….. ma tu scappa, scappa!”
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, corse verso la fine del corridoio, l’uscita era davanti a lei. All’improvviso sentì il pavimento cedere sotto i suoi piedi e a quel punto la paura le attanagliò il cuore come una stretta morsa, dopodiché tutto crollo. Si sentì cadere nel vuoto e il tempo sembrò fermarsi, spiegò le ali nel tentativo di volare, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Chiuse gli occhi, finché non cadde al suolo. Sentì lo scricchiolare delle ossa rotte e le urla disperate della sorella che la chiamava. Vide le maceria del ponte caderle addosso. Poi, tutto fu buio ……
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti cari lettori, io sono Giorgybladelove24 e questa è la prima storia che scrivo. Mi sono ispirata al primo libro delle Cronache del mondo emerso della grande scrittrice Licia Troisi. Spero vi piaccia e aspetto le vostre recensioni.
 
 
   
 
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