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Autore: supersara    23/07/2014    7 recensioni
Terza classificata al contest "Le stagioni del cuore" indetto da ladyuchiha23, manga e sasuk8.
SasuSaku ambientata sul campo di battaglia, subito dopo la sconfitta di Kaguya.
Citazioni di Tiziano Ferro "Alla mia età".
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sayonara! Watashi wa nukenin de jikkō!
 
 
Kaguya non c’era più. Finalmente erano riusciti a mettere la parola fine a quella guerra.

Sakura era ancora incredula, osservava con gli occhi sgranati le schiene di Sasuke e Naruto, che si ergevano imponenti davanti a lei. Il maestro Kakashi non riusciva a trattenere le lacrime, Obito aveva sacrificato la vita per loro, ottenendo quella redenzione che tanto desiderava, mentre i suoi ragazzi avevano sconfitto il nemico, ed erano di nuovo una squadra.

I due ninja si voltarono in direzione della loro compagna di squadra, Naruto sorrideva mostrando la dentatura perfetta, mentre le labbra di Sasuke erano curvate in un impercettibile sorriso.

Le lacrime cominciarono a scendere dai verdi occhi di Sakura, che corse verso di loro, abbracciandoli entrambi con impeto. Il biondo, istintivamente allargò le braccia e strinse i compagni. Quanto avevano desiderato quel momento? Sasuke poteva solo immaginarlo, ma dai loro corpi riuscì a sentire tutta la gioia che provavano nell’averlo lì con loro.

“Dobbiamo svegliare gli altri” disse il maestro guardando i bozzoli contenenti i ninja dell’alleanza, alcuni si stavano già aprendo da soli.

“Ma certo!” fece Naruto, come se si fosse ricordato improvvisamente qualcosa. Si sciolse dall’abbraccio di team e corse verso uno di quei bozzoli, lo aveva intercettato già da prima, era quello giusto.

Nel sogno.

“Hinata-chan, ti amo! Baciami per favore!”

“Oh…Naruto-kun…pensavo che non me lo avresti mai chiesto!” la mora, messi da parte la vergogna e l’imbarazzo, fece per baciare il biondo.

Naruto aprì il bozzolo.

“Hinata-chan!” fece appena la vide. La ragazza, con gli occhi chiusi, ancora semi addormentata, gli cinse il collo e lo baciò con passione.

Naruto arrossì, sentendosi uscire il fumo dalle orecchie.

La Hyuga aprì gli occhi e si rese conto di non essere in un sogno, ma di essersi appena svegliata. Svenne fra le braccia del ragazzo.

Sakura rise di gusto davanti alla scena che gli si era appena presentata, solo in un secondo momento si rese conto di essere rimasta abbracciata a Sasuke, quindi arrossì e prese le distanze. Per un attimo i loro sguardi si incontrarono, e la ragazza si rese conto di non aver mai pensato, fino a quel momento, a cosa sarebbe potuto accadere.

Ed io mi chiedo: ora che farai? Che nessuno ti verrà a salvare…complimenti per la vita da campione.

Pian piano i ninja dell’alleanza si svegliarono. Tutti erano troppo presi a festeggiare, piangere e cercare i propri cari per poter pensare a Sasuke. Naruto era così euforico ed eccitato che, come sempre, aveva dato tutto per scontato, per lui l’Uchiha era tornato, e sarebbe rimasto.

A Sakura bastò uno sguardo per capire che non sarebbe andata così.

Nei giorni seguenti organizzarono un sistema medico abbastanza efficiente e prestarono le cure necessarie ai feriti. Sasuke aveva riportato qualche frattura qua e là, senza contare che aveva avuto dei problemi con gli occhi, ma nulla di troppo grave. Nel giro di una settimana si era completamente ristabilito.

Ora che era tutto finito, aveva avuto finalmente il tempo per riflettere. Cosa aveva fatto della sua vita? Aveva seguito una vendetta completamente inutile, collezionando errori su errori, e cos’era rimasto? Tutto ciò che avrebbe potuto avere, lo aveva abbandonato.

Certo che facile non è mai stato, osservavo la vita come la osserva un cieco…

Aprì gli occhi in piena notte, era arrivato il momento, dormivano tutti e non ci sarebbero stati addii o baka ad intimargli di non andare. Si sollevò sulla schiena ed udì un gemito. Su una sedia accanto al suo letto addormentata con solo la testa poggiata sul materasso c’era Sakura.

Un moto di tristezza invase il freddo cuore dell’Uchiha. Lei non lo aveva mai dimenticato.

La prese delicatamente fra le braccia e l’adagiò nel letto. La rosa non si svegliò, anzi, se possibile sembrava ancora più serena, come se inconsciamente avesse riconosciuto il tocco della persona che amava.

Sasuke prese un foglio dal taccuino della ragazza e pensò a cosa scrivere.

Al mattino Sakura si svegliò di soprassalto, aveva capito subito che il ragazzo non c’era.

Vide un pezzo di carta sulla scrivania, sembravano esserci scritte solo due parole. La giovane si avvicinò lentamente, mentre l’ansia prendeva sempre di più il sopravvento. Ricordò le ultime parole che le aveva detto Sasuke prima di lasciare Konoha, anni addietro.

Ed erano lì, su quel foglio. Ancora loro.

Sakura. Grazie.

…perché ciò che è detto può far male, però ciò che è scritto può ferire per morire.

Uscì di corsa dalla tenda, guardandosi nervosamente intorno, forse era già troppo tardi.

Lo vide! Era lontano, ma c’era, poteva raggiungerlo!

Fece un passo avanti, poi si fermò. Non sarebbe tornato indietro. Si portò una mano alla bocca per fermare i singhiozzi che erano prossimi a sopraggiungere.

Sasuke camminava, senza voltarsi. Non era uno che si guardava alle spalle, non sarebbe tornato sui suoi passi, neanche per lei. Aveva combattuto per Konoha, ma non poteva considerarsi un ninja della Foglia, aveva commesso troppi crimini, e non avrebbe chiesto scusa a nessuno. Perché chiedere perdono? Aveva fatto soltanto quello che doveva, commettendo i suoi errori e pagandone le conseguenze.

Però forse a Sakura doveva delle scuse. Un pensiero malinconico andò a lei, ai suoi occhi grandi, alla sua pelle chiara, a quei capelli così strani, quel profumo dolce. Per un attimo si trovò a dover combattere il suo riflesso, per non perdersi in quel finto paradiso che poteva essere la sua vita con lei. Un’illusione, una bugia. Non potevano stare insieme.

E che la vita ti riservi ciò che serve spero. E piangerai per cose brutte e cose belle spero. Senza rancore che le tue paure siano cure e l'allegria mancata poi diventi amore.

“Sakura” la voce di Tsunade richiamò l’attenzione della ragazza, che ancora sconvolta per la vista di Sasuke che, di nuovo, se ne andava via da lei, la guardò piangendo.
La donna sorrise con dolcezza.

“A volte dobbiamo avere il coraggio di lottare per ciò che vogliamo. Proteggi ciò che ami adesso, con tutte le tue forze, perché se non riuscirai a farlo, in futuro te ne pentirai.”

La ragazza sgranò gli occhi. La sua maestra aveva ragione. Lei sapeva cosa voleva dire non riuscire a proteggere qualcuno, perdere ciò che si amava. Si asciugò le lacrime e abbracciò l’Hokage.

“Grazie” disse.

“Adesso vai!” la incitò Tsunade.

Sakura annuì decisa. Tornò nella sua tenda, prese due o tre cose, il minimo indispensabile e corse via, portando un piccolo zaino sulle spalle.

Non salutò Naruto, e neanche Ino. Non c’era tempo, gli era sfuggito troppo a lungo. Quanto aveva sofferto per lui? Seguì il suo esempio e lasciò un biglietto.

Pochi istanti dopo si ritrovò faccia a faccia con Sasuke, che la osservava incredulo.

“Che fai?” le chiese.

Lei sorrise, incurvando leggermente la testa.

“Stavolta vengo con te!” fece superandolo e continuando per la via che aveva preso lui.

Anche se perché solamente il caos della retorica, confonde i gesti e le parole e le modifica e perché Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato e ciò che dice Lui va ascoltato…

Sasuke sorrise. Come faceva ad amarlo ancora? Come si poteva amare uno come lui?

Itachi, la vendetta, Konoha, la guerra…adesso aveva una nuova ragione, infinitamente più dolce e soddisfacente di tutte le altre e per la prima volta, Sasuke si sentì vivo.
Quel paradiso effimero che aveva immaginato, poteva essere la verità.

E mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età, e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età, e vita mia che mi hai dato tanto: amore, gioia, dolore, tutto! Ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età.

“La mia è una vita da nukenin” la avvertì senza riuscire a nascondere un sorriso compiaciuto.

“Vorrà dire che saremo una coppia di fuorilegge!” rispose Sakura, per nulla intimorita.

“Come hai convinto il baka a lasciarti andare?”

“Ho lasciato un biglietto”

Di notte alla mia età

Ino restò a bocca aperta con le mani tremolanti che stringevano il foglio.

“Cosa c’è scritto?” fece Naruto.

La bionda girò la carta verso l’amico, dandogli la possibilità di leggere: Addio! Scappo col nukenin!

Di notte alla mia età.










SSS

"Sayonara! Watashi wa nukenin de jikkō!" significa letteralmente: "Addio! Io scappo col nukenin"  XD spero che questa storia sia stata di vostro gradimento! Ma ditemi ragazzi, voi cosa ne pensate?

Sakura: l'ho apprezzata molto SuperEsse :)

Sasuke: mpf...

Ah! Sasuke, oggi è il tuo compleanno *-* tanti auguri! Sei contento che ti ho regalato questa SasuSaku?

Sasuke: mah...beh...

Sakura: è_______é

Sasuke: O.O è adorabile! Mai letto nulla di simile...sei meglio di Jiraiya-sama

Muahahaha! Aspetta O.o Sakura, ma quello sguardo inferocito non lo avevi mai riservato al tuo "prezioso Sasuke-kun"

Sakura: Ah ah ah! Beh, semplicemente ci siamo sbloccati e adesso siamo liberi di essere noi stessi! Non siamo mai stati così bene, giusto Sasuke-kun?

Sasuke: ...sssi!

Sakura: Bravo amore, si è rotta la lampadina del bagno, ti dispiacerebbe aggiustarla, tesoro mio?

Sasuke: non puoi farlo da sola? Al momento sono estremamente impegnato!

Sakura: UCHIHA! ALZA LE CHIAPPE E CAMBIA LA LAMPADINA SE NON VUOI DORMIRE PER STRADA!

Sasuke: T.T Subito dolcezza...

O.O 
...
*-* questo è amore!


 
  
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